FINAL COIL

Il lyric video di Corruption, dall’album Persistence Of Memory (Wormholedeath)

Il lyric video di Corruption, dall’album Persistence Of Memory (Wormholedeath)

I Final Coil (alt-prog) hanno firmato con Wormholedeath un contratto di pubblicazione e distribuzione per il loro debut album “Persistence of Memory”!

Digital release : 23 Giugno 2017 (Wormholedeath/The Orchard)
U.S.A : 14 Luglio 2017 (Wormholedeath U.S.A.)
CD : 22 Settembre 2017 (Aural Music Group)
Giappone : TBA (Wormholedeath Japan/DiskUnion)

1. Corruption
2. Dying
3. Alone
4. You Waste My Time
5. Myopic
6. Failed Light
7. Spider Feet
8. Lost Hope
9. Moths To The Flame
10. In Silent Reproach
11. Alienation

Metall – Metal Heads

Metal Heads è un album un po’ troppo scontato, che alterna buoni spunti a cadute rovinose: nel genere si può sicuramente fare meglio.

Nel metal classico e nel power è indubbio che la Pure Steel abbia in mano delle ottime realtà, in arrivo dal nuovo continente ma anche e soprattutto nella vecchia Europa.

Poi non contenta la label tedesca si permette di riesumare vecchi gruppi del passato dandogli una chance in questo nuovo millennio, per mezzo delle sue molte label che alla casa madre si appoggiano.
Una di queste è l’Iron Shield, specializzata in sonorità thrash, ma questa volta alle prese con il power heavy metal dei rinati Metall, gruppo tedesco nato addirittura nei primissimi anni ottanta, con un solo demo uscito nel 1987 e di fatto mai sciolti.
Quindi, il gruppo capitanato dal bassista Sven Rappoldt arriva al debutto sulla lunga distanza trentasette anni dopo la sua nascita, probabilmente un record nel genere, anche se alla fine questo Metal Heads non va più in là di un discreto lavoro incentrato su un heavy metal old school, irrobustito da soluzioni ritmiche power metal e qualche buona cavalcata in crescendo.
Il sound del quartetto berlinese si può riassumere come un ibrido metallico tra Accept, Black Sabbath e Judas Priest, non male scritto così, ma il risultato alla fine convince solo a tratti.
Buone la prove del gruppo nella power song  Crimson King, nella sabbathiana Riding On The Storm e nell’epica Imperium, mentre lascia il tempo che trova il controcanto in growl su Fly; il resto dell’album viaggia sui binari della sufficienza e del già sentito, troppo poco per un gruppo tornato dopo così tanto tempo con del nuovo materiale.
Metal Heads è un album un po’ troppo scontato, che alterna buoni spunti a cadute rovinose: nel genere si può sicuramente fare meglio per cui l’ascolto è consigliato solo ai fans più curiosi e legati indissolubilmente al genere.

TRACKLIST
1. Metalheads
2. Fly
3. Crimson King
4. The Gods Above The Sky
5. Riding On The Storm
6. Glory
7. Imperium
8. Wrath

LINE-UP
Joel Stieve Dawe – Vocals
Daniel Dokic – Guitars
Marco Thäle – Drums
Sven Rappoldt – Bass

http://www.metall-heavyband.de/

Monsieur Gustavo Biscotti – Rabid Dogs

Questo è il rock, se volete, un mondo che va aldilà di inutili barriere e confini, una musica nata per ribellarsi e quindi è assolutamente inutile cercare di imprigionarla in schemi prestabiliti.

Sono sincero, quando mi hanno proposto di recensire questo album , il monicker usato dal gruppo mantovano mi ha lasciato molti dubbi, così avvicinarmi alla musica che compone Rabid Dogs, terzo lavoro dei Monsieur Gustavo Biscotti, è stata una piccola avventura, una scoperta che, ad ogni brano diventava consapevolezza di essere al cospetto di una band di tutto rispetto e di un lavoro che in se racchiude tanto del rock alternativo e del post punk degli ultimi due decenni.

I Monsieur Gustavo Biscotti sono attivi da una dozzina d’anni, sono arrivati al traguardo del terzo album e senza tante menate e con tanta gavetta alle spalle raccolgono i giusti consensi, merito di un sound che, pur pescando da una moltitudine di influenze, risulta fresco, al passo coi tempi senza essere la solita minestra riscaldata o ruffiano tanto da piacere a prescindere.
Ora, cosa ci fa una band dal piglio punk rock alternativo su una webzine come MetalEyes? Buona domanda e allora vi rispondo: cosa ci facevano un po’ di anni fa i ragazzi con la maglietta dei Napalm Death nei negozi di dischi a comprare il nuovo album dei Fugazi o dei Sonic Youth, o cosa c’entrano i Pixies con i Neurosis o gli Isis?
Questo è il rock, se volete, un mondo che va aldilà di inutili barriere e confini, una musica nata per ribellarsi e quindi è assolutamente inutile cercare di imprigionarla in schemi prestabiliti: e allora fatevi sballottare dal suono punk, scarno, noise e rock’n’roll di Rabid Dogs.
Helmet e Jesus Lizard si contendono la paternità di questo lotto di brani che, in poco più di ventidue minuti, ci destabilizzano come solo il vero rock sa fare, una musica ribelle, senza vincoli, sfrontata e fuori dagli schemi: it’s only rock’ n’ roll, ma basta e avanza.

TRACKLIST
1. Louis’ Wine
2. Little Bastard
3. First Time Shadows
4. Twenty Tunnel
5. Paralytic Taylor
6. Modernism Is My Past Continuos
7. Johnny

LINE-UP
Paolo – basso, chitarra, voce
Giandomenico – chitarra, voce
Filippo – basso, voce
Lorenzo – batteria, voce
Jacopo – farfisa

MONSIEUR GUSTAVO BISCOTTI – Facebook

Firespawn – The Reprobate

The Reprobate è un album devastante e bellissimo, da avere, ascoltare e riascoltare fino a che il vostro lettore non comincerà a sanguinare.

Album e gruppi si avvicendano nel lettore cd e, chi più chi meno, aggiungono qualcosa di loro alla storia del death metal.

Poi arrivano i Firespawn dalla Svezia, composti da una manciata di musicisti che la storia del death metal l’hanno scritta davvero, un supergruppo capitanato da mister Lars Goran Petrov, non uno qualunque ma il cantante death per eccellenza, quel tipo che con il suo growl animalesco fece innamorare al limite della sottomissione schiere di fans con Left Hand Path dei suoi Entombed e, più avanti, si inventò il death’n’roll con l’altro capolavoro Wolverine Blues.
Insieme a lui troviamo Alex Impaler al basso (Necrophobic e con i Naglfar in sede live), Victor Brandt alla chitarra (Entombed A.D.) a far coppia con Fredrik Folkare (Unleashed, Necrophobic) e Matte Modin alla batteria (Raised Fist, ex-Dark Funeral, ex-Defleshed), così da aver già vinto prima ancora che The Reprobate ci investa con tutta la sua terremotante carica estrema.
Il secondo lavoro dei Firespawn segue di due anni la prima eruzione vulcanica, Shadow Realms, confermando il combo come band vera e propria non solo quale progetto estemporaneo.
Ed infatti The Reprobate risulta quanto di meglio si possa ascoltare all’interno del death old school di scuola scandinava, una lezione di stile perfettamente bilanciata tra Entombed ed Unleashed, devastante, violenta e tempestosa, attraversata da scariche ritmiche devastanti, da una melodia estrema coinvolgente nel gran lavoro della coppia d’asce, e l’orco Petrov che ci investe con tutta la sua intatta potenza.
Per molti sarà un problema questo lavoro, dopo anni passati a criticare un genere che sicuramente non vive di novità, ma si rigenera nella propria forza espressiva, combinando emozioni e tecnica in un sound dove la violenza è nobilitata da un approccio melodico che non ha eguali, specialmente se è creato e suonato con il talento di musicisti come i Firespawn.
Certo è che tra i solchi delle varie Serpent Of The Ocean, dell’accoppiata Damnatio Ad Bestias, Death By Impalement o della title track, troverete solo swedish death metal puro, senza trucchi né inganni, mastodontico monumento al genere interpretato da chi ha contribuito nell’accompagnarlo nel nuovo millennio e lo ha riportato sul trono del metal estremo mondiale.
The Reprobate è un album devastante e bellissimo, da avere, ascoltare e riascoltare fino a che il vostro lettore non comincerà a sanguinare.

TRACKLIST
01. Serpent Of The Ocean
02. Blood Eagle
03. Full Of Hate
04. Damnatio Ad Bestias
05. Death By Impalement
06. Generals Creed
07. The Whitechapel Murderer
08. A Patient Wolf
09. The Reprobate
10. Nightwalkers

LINE-UP
LG Petrov – Vocals
Alex Impaler – Bass
Victor Brandt – Guitar
Fredrik Folkare – Guitar
Matte Modin – Drums

FIRESPAWN – Facebook