THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA

Il video animato della nuova canzone ‘Gemini’

THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA – pubblicano il video animato della nuova canzone ‘Gemini’

Il supergruppo svedese classic/progressive rock THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA, che vede tra le proprie fila membri di SOILWORK e ARCH ENEMY, ha pubblicato su CLASSIC ROCK UK il video animato del nuovo singolo ‘Gemini’.

Il video è stato realizzato da Elia Cristofoli aka Solingo www.facebook.com/eliasolingo) già al lavoro con marchi come Volvo, Subaru e Canon e i compositori Francesco Mazzola e Andrea Vozzo del Peach Studio.

Il cantante Björn Strid dichiara: “Elia ha fatto un lavoro pazzesco, riuscendo a catturare appieno le sensazioni della canzone attraverso le sue fantastiche animazioni. Ha lavorato giorno e notte per un mese. Il video racconta di una relazione sentimentale nello spazio e i colori dei personaggi sono straordinari e misteriosi al tempo stesso. Mi viene da pensare a He-Man che va in Russia (o è She-Ra??). Assolutamente fantastico!”.

Aggiunge Cristofoli: “Quando Björn mi ha chiesto di realizzare un video che fosse un cartone animato in stile anni ’80, con delle ragazze intergalattiche che distruggevano mostri alieni, un ghigno da Joker si è dipinto sul mio volto… Amo cartoni come He-Man, Ken Shiro, ecc. Poi David mi ha mandato la sceneggiatura; ho letto la storia e ho pensato che questi personaggi fossero fuori controllo, proprio come piace a me. Per diversi giorni mi sono dedicato a studiare i disegni dei personaggi e delle navicelle spaziali, e poi ho iniziato a disegnare come un pazzo. Mi sono divertito e spero che ai fan dei NFO piaccia il video”.

‘Gemini’ è tratto dal terzo album in studio “Amber Galactic”. La canzone, oltre al primo singolo
‘Midnight Flyer’, può già essere acquistata in digitale: http://nblast.de/TNFODigital

Album trailer #1: https://youtu.be/gRtYJvO_m3E
Album trailer #2: https://youtu.be/9lONkhOA_Hw
Un messaggio dallo spazio: https://youtu.be/IEgbRcaGpQk

“Amber Galactic” arriverà nei negozi su Nuclear Blast il 19 maggio e sarà disponibile in digipack CD in edizione limitata con copertina differente, 2LP (nero e viola) e digitale (http://nblast.de/TNFODigital).

I pre-ordini sono già attivi: http://nblast.de/TNFOAmberGalacticNB

La tracklist di “Amber Galactic” è la seguente:
01. Midnight Flyer
02. Star Of Rio
03. Gemini
04. Sad State Of Affairs
05. Jennie
06. Domino
07. Josephine
08. Space Whisperer
09. Something Mysterious
10. Saturn In Velvet
11. Just Another Night BONUS TRACK (limited edition digipak, vinyl)
12. Fly Tonight (Never Rewind) BONUS TRACK (Japan only)

Dove si pongono i NFO all’interno del reame classic rock? Strid è molto chiaro al riguardo: “Se la maggior parte delle altre band classic rock suonano come erba o LSD, noi suoniamo come cocaina”.

“Amber Galactic” è stato registrato all’Handsome Hard Studio di Lund, Svezia ed è il seguito dei precedenti lavori dei THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA “Internal Affairs” (2012) e “Skyline Whispers” (2015).

THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA:
Björn Strid – voce
Sharlee D’ Angelo – basso
David Andersson – chitarra
Richard Larsson – tastiere
Jonas Källsbäck – batteria
Sebastian Forslund – chitarra, percussioni

www.facebook.com/thenightflightorchestraofficial
www.nuclearblast.de/thenightflightorchestra

Uforia – Fight Or Flight

Fight Or Flight alterna spunti settantiani all’alternative rock nato negli anni novanta, mantenendo un approccio molto melodico dato dalla voce del singer Michael Ursini e irrobustito da chitarre grintose, forgiate nella piovosa Seattle.

Chi segue con più attenzione lo sviluppo dell’hard rock in questi primi anni del nuovo millennio, avrà sicuramente notato come le nuove band che si affacciano sul mercato tendono ad amalgamare con ottimi risultati tradizione e moderno rock alternativo.

La ricetta è più semplice di quanto si creda, all’ hard rock dei Led Zeppelin (per esempio) si aggiunge un po’ di grunge o del rock alternativo ed il gioco è fatto, più difficile ormai è risultare personali e scrivere belle canzoni.
I canadesi Uforia ci provano con Fight Or Flight, terzo lavoro in formato ep, cinque brani che vanno a formare un buon esempio di questo trend, magari non ufficializzato dal music biz, ma che sta prendendo campo in ogni parte del mondo, almeno per un certo modo di intendere il rock duro.
Fight Or Flight alterna così spunti settantiani all’alternative rock nato negli anni novanta, mantenendo un approccio molto melodico dato dalla voce del singer Michael Ursini e irrobustito da chitarre grintose, forgiate nella piovosa Seattle.
Niente di nuovo quindi, ma se amate il rock moderno ed un po’ freak di questi anni, brani come la title track o Radiation non potranno che sedurvi in balli al calar della notte ,su spiagge di quell’America di jeans strappati e voli sulle onde in piedi su una tavola, raccontata dal rock da ormai trent’anni.
Manca un full length per provare ad alzare l’asticella che rimane, per il gruppo, ad un altezza sufficiente per continuare il proprio sogno.

TRACKLIST
1.Fight or Flight
2.Radiation
3.Wake Me
4.Overthrow
5.Is Anybody Living?

LINE-UP
Michael Ursini – Vocals, guitars
Adam Brik – Guitars
Daniel Salij – Bass
Dylan Piercey – Drums

UFORIA – Facebook

This Morn’Omina – Kundalini Rising

L’ascolto di un lavoro dalle simili caratteristiche non è affatto semplice, ma chi apprezza il versante industrial e sperimentale della musica non farà fatica ad entrare in sintonia con i This Morn’Omina.

Questa è musica che, probabilmente, con una webzine che si chiama MetalEyes dovrebbe entrarci poco o nulla, eppure resto fermamente dell’idea che gran parte del materiale sonoro che arriva dalla Dependent Records, sia esso riconducibile all’ebm, piuttosto che all’industrial o al synthpop, possa trovare orecchie disposte ad apprezzarlo anche sulle nostre metalliche sponde.

Questo è il caso di Kundalini Rising, ultimo parto discografico del prolifico duo belga This Morn’Omina: come il titolo lascia facilmente intuire, l’album trae linfa, non solo a livello tematico, dalla spiritualità induista ma continua l’opera di compenetrazione tra le sonorità elettro/industrial e quelle mistico/tribali tipicamente orientali.
L’ascolto di un lavoro dalle siffatte caratteristiche non è affatto semplice, ma chi apprezza il versante industrial e sperimentale della musica non farà fatica ad entrare in sintonia con Mika Goedrijk (ideatore del progetto) e Karolus Lerocq, i quali paiono a volte giocare con l’ascoltatore, spiazzandolo nel loro passare con disinvoltura da loop aspri e ossessivi a momenti quasi danzerecci (ovviamente tutt’altro che intesi in senso dispregiativo), avvolgendolo con la più disturbante dark ambient o soprendendolo con squarci di musica tradizionale indiana.
Il problema, ammesso che lo sia, di Kundalini Rising è quello d’essere un lavoro che sfiora le due ore complessive di durata (infatti il formato standard prevede il doppio cd), un fatturato tutt’altro che usuale o facile da digerire, specie quando i suoni inducono una senso di straniamento dalla realtà: a livello esemplificativo consiglio di dare un’occhiata qua sotto al video girato per Garuda Vimana, che nonostante sia uno dei brani più brevi devasta l’udito e la psiche come se si sviluppasse per mezz’ora.
Elettronica, strumenti tradizionali, ambient ed una voglia inarrestabile di abbattere schemi e muri sonori: questo è Kundalini Rising, questi sono i This Morn’Omina, e se qualche orfano di Godflesh e Ministry avesse voglia di valicare il confine tra l’industrial metal e quello elettronico non deve farsi sfuggire l’occasione.

Tracklist:
Disc 1
1. Ayahuasca (Lets Shift together)
2. Tir Na Nog
3. Hadji Hadja
4. Yugan (feat. Catastrophe Noise)
5. Garuda Vimana
6. (The) Waters Of Duat
7. Earthwalk
8. Maenad

Disc 2
1. God’s Zoo (Original)
2. The Apotheosis Of Eckhart
3. Graveheart
4. Mohenjo daro
5. Kachina Blue (The Watcher)
6. Kachina Red (The End Of The World)
7. Shakti
8. Moksha

Line up:
Mika Goedrijk
Karolus Lerocq

THIS MORN’OMINA – Facebook

Without Mercy – Mouichido

Un gruppo che per gli amanti del genere è un succulento e sanguinolento piatto dove tra Lamb Of God, Cannibal Corpse e Chimaira ci si abbuffa che è un piacere

Il Canada ha un forte legame con la musica metal, specialmente per quanto riguarda i suoni estremi di matrice death metal , anche se in questi ultimi anni, oltre che al tradizionale sound classico e progressive, non mancano ottimi gruppi alternative.

Ma con i Without Mercy si parla di metal estremo, su questo non c’è dubbio, rabbioso, violento ed in bilico (come sembra andare di moda nell’ultimo periodo) tra tradizione e modernità.
Dunque anche il quartetto di Vancouver sale sul carrozzone dove si sono sedute le band emergenti, dal sound che passa da bordate deathcore ad aperture meno sincopate, più veloci, ed in linea con il death metal classico.
Il gruppo, attivo ormai da più di dieci anni, ha dato alle stampe un solo full length omonimo, contornato da tre ep, compreso quest’ultimo Mouichido.
Quattro brani per una ventina di minuti al limite del brutal e bisogna dare atto al gruppo canadese di non lasciarsi andare a facili compromessi, ma di partire all’assalto con un sound estremo ed allucinato, dove le ritmiche moderne fanno da tappeto a solos che richiamano il sound della Bay Area e creando un buon ibrido.
In Waves, devastante brano death brutal core, vede la partecipazione in qualità di ospite di Mark Hunter dei Chimaira, la produzione valorizza la potenza dei quattro brani e la band se la cava senza sbavature.
Un gruppo che per gli amanti del genere è un succulento e sanguinolento piatto dove tra Lamb Of God, Cannibal Corpse e Chimaira ci si abbuffa che è un piacere.

TRACKLIST
1.Worthless
2.In Waves (ft. Mark Hunter of Chimaira)
3.Burn
4.Morphine

LINE-UP
Alex Friis – Vocals
DJ Temple – Guitars
Ryan Loewen – Bass
Matt Helie – Drums

WITHOUT MERCY – Faceboook

Witchwood – Handful Of Stars

Siamo al cospetto di un gruppo straordinario che mette in fila tante realtà molto più blasonate

Con un po’ di ritardo rispetto all’uscita, torniamo a parlare degli Witchwood, i rockers nostrani, nati dalle ceneri dei Buttered Bacon Biscuits, che ci avevano entusiasmato con il loro primo full length, quel Litanies From The Woods che risultava una bellissima jam tra hard rock, folk, psichedelia e progressive, il tutto a formare un arcobaleno di suoni vintage d’alta scuola.

Handful Of Stars è la seconda uscita ufficiale in pochi mesi, un ep della durata di quarantacinque minuti, e la band anche qui non fa sconti con un songwriting che rimane di altissimo livello grazie a cinque perle rock retrò quanto si vuole, ma affascinanti ed attraversate da attimi di pura magia.
Il gruppo vede un primo cambio nella line up, il nuovo chitarrista Antonio Stella, e Handful Of Stars ci offre, oltre alle cinque nuove canzoni, due cover d’autore: Flaming Telepaths dei Blue Oyster Cult e Rainbow Demon degli Uriah Heep.
Gli Witchwood si confermano uno dei gruppi più convincenti nel saper ricreare le atmosfere in voga negli anni settanta, maestri nel saper coniugare una vena hard rock classica ricca di sfumature e suoni che, come strisce di colori nel cielo, formano un arcobaleno musicale ispirato ai gruppi storici ma sapientemente amalgamato in un sound unico.
Ed allora lasciatevi rapire dall’opener strumentale Presentation: Under The Willow, che tanto sa di Jethro Tull, o dall’hard rock classico, sempre velato di un’aura magica, delle bellissime Like A Giant In a Cage e A Grave Is The River, dalle atmosfere folk progressive della stupenda Mother, dalle ottime e personali interpretazioni delle due cover, per finire con la versione alternativa di Handful Of Stars, con le tastiere che, per qualche minuto, ricordano i Goblin, per tornare a jammare tra Pink Floyd e Jethro Tull in un sontuoso e organico fiume progressivo.
Siamo al cospetto di un gruppo straordinario che mette in fila tante realtà molto più blasonate: in questi anni in cui il il ritorno a certe sonorità riscuote grande interesse, specialmente nel nord Europa, l’acquisto di questo lavoro è dunque consigliato e va a comporre, con il primo lavoro, un inizio di carriera qualitativamente folgorante.

TRACKLIST
1.Presentation: Under The Willow
2.Like A Giant In A Cage
3.A Grave Is The River
4.Mother
5.Flaming Telepaths
6.Rainbow Demon
7.Handful Of Stars (New Version)

LINE-UP
Riccardo “Ricky” Dal Pane – Vocals, Guitars, percussion
Antonino Stella – Guitars
Stefano “Steve” Olivi (Hammond, Piano, Synth, Mood
Samuele “Sam” Tesori – Flute
Luca “Celo” Celotti – Bass
Andrea “Andy” Palli – Drums

WITCHWOOD – Facebook