SAREA

Il video di Lights, dall’album Black at Heart (Wormholedeath)

Swedish modern melodic metal act Sarea are proud to announce that “Lights” official video is out. “Lights” is taken from their brand new album “Black at Heart”, out today (worldwide excluding Sweden and Digital) via Aural Music Group!

01. Lights
02. Black at Heart
03. Perception
04. The Others
05. Let Us Fall
06. Duality
07. The Dormant National
08. Monotone
09. Control
10. Dead Eyes
11. All for None
12. Circles

Lying Figures – The Abstract Escape

The Abstract Escape non mostra punti deboli, riuscendo ad evocare con la necessaria continuità le sensazioni di isolamento ed abbandono che anche nella copertina vengono raffigurate con una certa efficacia.

Primo full length per questa band francese che ha mosso i sui primi passi alla fine dello scorso decennio e che, oggi, dà finalmente un seguito consistente agli accenni di ottimo death doom fornito con un demo ed un ep rilasciati qualche anno fa.

The Abstract Escape si rivela infatti un’opera di notevole spessore, anche perché il gruppo di Nancy spicca per un approccio alla materia leggermente diverso, senza tralasciare di immettere nelle proprie composizioni passaggi riconducibili al gothic più depressivo, sfumatura quest’ultima che ben si sposa a tematiche legate a disagi psichici ed esistenziali.
Dei Lying Figures colpisce la capacità di toccare notevoli vette evocative subito dopo averne preparato il terreno con passaggi più rarefatti e solo apparentemente interlocutori, il tutto in qualche modo aderendo all’andamento schizofrenico di una mente malata che prova, invano, a riemergere dagli abissi nella quale è sprofondata.
In circa 50 minuti la creatura fondata dai due chitarristi Mehdi Rouyer e Matthieu Burgaud offre questi otto brani di ottima fattura, dimostrando la padronanza tipica di chi si è preso tutto il tempo necessario (come non sempre avviene) prima di imbarcarsi in un’avventura tutt’altro che scontata come il primo passo su lunga distanza: anche grazie a questo The Abstract Escape non mostra punti deboli, riuscendo ad evocare con la necessaria continuità le sensazioni di isolamento ed abbandono che anche nella copertina vengono raffigurate con una certa efficacia.
La voce di Thibault Robardey interpreta tutto ciò con la giusta enfasi e, anche se magari certi passaggi possono risultare un po’ forzati, l’effetto desiderato viene raggiunto ampiamente: tutto ciò contribuisce a rendere diversi brani delle opalescenti e dolorose perle, il cui afflato melodico è sempre in primo piano e capace di illuminare il disco con improvvise aperture.
Tormented Soul e There was a hole here, it’s gone now sono due trace magnifiche per intensità, aderendo alle caratteristiche appena descritte, ma sono di poco superiori, probabilmente solo per gusto personale, al resto di una tracklist che vede anche la disperata Monologue of a sick brain, la gothicheggiante e più ritmata Remove the black e la conclusiva Zero, all’insegna invece di un sound più rallentato, quali altri punti di spicco di un disco bellissimo.
The Abstract Escape, come molte altre opere simili, va lavorato con pazienza perché non entra nelle corde dell’ascoltatore con particolare agio, ma quando ciò avviene rilascia quelle sensazioni che ogni amante del doom che si rispetti ricerca con doverosa e tenace pazienza.

Tracklist:
1. Hospital of 1000 deaths
2. Tormented souls
3. Monologue of a sick brain
4. The Mirror
5. There was a hole here, it’s gone now
6. My Special place
7. Remove the black
8. Zero

Line-up:
Thibault Robardey – vocals
Matthieu Burgaud – guitars
Mehdi Rouyer – guitars
Frédéric Simon – bass
Charles Pierron – drums

LYING FIGURES – Facebook

Coastland Ride – Distance

Distance torna dopo sei anni a riempire di solare e arioso AOR i padiglioni auricolari dei rockers dal cuore tenero, con una raccolta di brani molto belli nei quali l’ispirazione ottantiana e da arena rock è accompagnata da sfumature di rock americano.

I paesi scandinavi e l’hard rock melodico: un sodalizio che è tradizione ancora prima che le creature oscure del metal estremo cominciarono a traviare anime sul finire degli anni ottanta.

Se poi parliamo in particolare di Svezia, il genere è nobilitato da moltissimi anni con più di una band che ha trovato il successo commerciale soprattutto nel secolo scorso.
Il trio con il monicker  Coastland Ride, per esempio, è attivo da vent’anni in quel di Sundsvall, da dove Markus Nordenberg, Anders Rybank e Mikael Bohlin sono partiti, prima come progetto in studio per approdare come sestetto dal vivo sbancando il Rock Weekend AOR tenutosi a Stoccolma.
Il terzo full length esce sempre per l’etichetta tedesca Avenue Of Allies, che ha ristampato il primo album omonimo nel 2011, mentre nello stesso anno il gruppo licenziava On Top Of The World.
Distance torna quindi dopo sei anni a riempire di solare e arioso AOR i padiglioni auricolari dei rockers dal cuore tenero, con una raccolta di brani molto belli nei quali l’ispirazione ottantiana e da arena rock è accompagnata da sfumature di rock americano.
La prima impressione che lascia questo lavoro è l’ottima prova di Nordenberg, un cantante che ricorda a tratti il miglior Catley, mentre la musica ci conduce su nuvole che lasciano cadere le note come gocce di pioggia sulle strade americane, per un amore a prima vista tra l’AOR di scuola scandinava e l’hard rock suonato a casa Bon Jovi.
Molta importanza viene data ai tasti d’avorio, fondamenta di un sound che non lascia dubbi sulle sue influenze, costantemente in bilico tra i due generi con cui i tre musicisti svedesi giocano senza mai perdere la bussola.
L’opener e primo singolo Winds, hard rock melodico di gran classe, la successiva Saviour e la splendida Dead For Seven Days, il passo nel pomp rock di Nation Of Grace, il raffinato rock semiacustico di Hardcoded Life, sono i momenti più intensi di questo ottimo lavoro consigliato agli amanti del rock melodico.

TRACKLIST
01. Winds
02. Saviour
03. Love Is On Your Mind
04. Dead For Seven Days
05. Here In My Heart
06. Eye Of The Storm
07. Nation Of Grace
08. Spotlight Sun
09. Higher Ground
10. Princess Little Wonderland
11. Hardcoded Life
12. Reasons To Try

LINE-UP
Markus Nordenberg – Lead & background vocals, keyboards
Anders Rybank – Keyboards, guitars, bass, drums & programming, background vocals
Mikael Bohlin – Guitars, keyboards & programming

COASTLAND RIDE – Facebook

Suffocation – ….Of The Dark Light

Dopo decenni di attività i Suffocation non hanno alcuna intenzione di cedere il proprio posto privilegiato presso la tavola del brutal death metal.

Per i Suffocation sono quasi trent’anni all’insegna del death metal, brutale, tecnico e violentissimo.

Un nome diventato parte importante della storia di un genere, passando per i molti cambi di line up e attraverso l’altalenante popolarità dei vari generi non ha scalfito la macchina da guerra di Long Island.
Il gruppo americano torna dopo quattro anni dall’ultimo assalto sonoro dal titolo Pinnacle Of Bedlam, con Frank Mullen e Terrance Hobbs sempre sul ponte di comando, affiancati dal basso di Derek Boyer e dai nuovi arrivati, Charlie Errigo alla chitarra ed Eric Morotti alla batteria, entrati in formazione solo lo scorso anno.
I maestri statunitensi non sbagliano un colpo e mantengono inalterata la loro reputazione con un altro mastodontico lavoro che racchiude tutta la forza espressiva del genere, l’abilità esecutiva del gruppo ed un songwriting che permette, nell’assoluta belligeranza, di apprezzare le nove canzoni che compongono …Of The Dark Light.
Siamo arrivati dunque all’ottavo full length e il gruppo non ha nessuna intenzione di mollare il il proprio posto privilegiato presso la tavola del brutal death metal con un bombardamento da terza guerra mondiale, un lavoro studiato per colpire mortalmente, senza pietà, furioso, tecnico ed assolutamente devastante.
Detto di una prova scioccante di Boyer alle pelli, preciso come un alieno dai tentacoli di un Kraken, della produzione profonda ma secca, di un riffing talmente squassante da squartare casse toraciche come il famoso mostro della saga di Alien, rimane solo da citare quel fattore sorpresa che, sicuramente, non troverete su questo platter.
Qui, infatti, si suona death metal brutale da parte di una delle massime realtà del genere, e brani come Clarity Through Deprivation, The Violation e le altre massacranti tracce che compongono l’album, non sono che mattoni di piombo sul muro di suono innalzato ancora una volta dai Suffocation.

TRACKLIST
01. Clarity Through Deprivation
02. The Warmth Within the Dark
03. Your Last Breaths
04. Return to the Abyss
05. The Violation
06. Of the Dark Light
07. Some Things Should Be Left Alone
08. Caught Between Two Worlds
09. Epitaph of the Credulous

LINE-UP
Frank Mullen – Vocals
Terrance Hobbs – Guitars
Charlie Errigo – Guitars
Derek Boyer – Bass
Eric Morotti – Drums

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