Infinitas – Civitas Interitus

Civitas Interitus è un lavoro piacevole, a tratti suggestivo, in altri più indicato per svuotare boccali di birra scura in qualche festa sperduta tra le vallate elvetiche: un album per divertirsi e, perché no, anche sognare.

Interessante progetto in arrivo dai monti della vicina Svizzera quello degli Infinitas, i quali danno alle stampe il loro primo full length.

La band, dalle forti connotazioni medievali, prende spunto da gruppi storici come gli Skyclad e debutta con Civitas Interitus, album dal sound che amalgama thrash, folk, reminiscenze power e qualche accenno estremom, dando vita ad un incalzante e a tratti epica storia fuori dal tempo.
Si potrebbe sintetizzare (come fa il gruppo stesso) in melodic thrash metal la musica che compone l’album, chiaramentedi matrice old school, su cui la cantante Andrea con buon impatto e interessanti soluzioni si destreggia con risultati che vanno aldilà delle aspettative.
Aggressiva e melodica, ma pur sempre d’impatto metal, la voce accompagna questi dieci brani, tra le foreste ed i castelli persi nelle Alpi in un tempo indefinito, se non per le ambientazioni epico folkloristiche che non solo accompagnano i brani più aggressivi (Alastor e Samael) ma creano atmosfere suadenti e pregne di sfumature tradizionali in tracce come la bellissima Amon, perla folk/thrash metal di questo lavoro.
Civitas Interitus è un lavoro piacevole, a tratti suggestivo, in altri più indicato per svuotare boccali di birra scura in qualche festa sperduta tra le vallate elvetiche: un album per divertirsi e, perché no, anche sognare.

Tracklist
1.The Die Is Cast
2.Alastor
3.Samael
4.Labartu
5.Aku Aku
6.Skylla
7.Rudra
8.Morrigan
9.Amon
10.A New Hope

Line-up
Andrea Böll – Vocals, Percussion
Laura Kalchofner – e-Recorder, Background Vocals
Pauli Betschart – Bass, Background Vocals
Pirmin Betschart – Drums, Vocals, Percussion, Clarinette
Selv Martone – Guitar, Virtual Instruments

INFINITAS – Facebook

FS Projekt – Kredo Tvoyo

FS Projekt è l’espressione di un buon talento musicale che sicuramente merita un’esposizione adeguata al suo valore, poi come sempre sarà il pubblico a decretarne le fortune.

Anche se a noi italiani un simile monicker potrebbe far pensare ad una band dopolavoristica messa in piedi da un gruppo di ferrovieri, FS Projekt è in realtà frutto del talento musicale del moscovita Sergei Fomin (conosciuto anche come Efes o, appunto, FS).

Il musicista ci ha contattato per sottoporci tutto il materiale composto fin dal 2013, anno di partenza del progetto, che consta di due EP e quattro singoli, ultimo dei quali Kredo Tvoyo, risalente ai primi giorni del 2017.
Quindi utilizziamo il pretesto di parlare di quest’ultima uscita per scoprire anche la musica prodotta in precedenza, per un fatturato totale di una decina di brani a base di un solido e melodico power metal cantato in lingua madre dal bravo vocalist Oleg Mishin.
Efes, nella realizzazione delle canzoni si è fatto aiutare da un manipolo di colleghi dal buon pedigree e dalle sicure doti tecniche, il che rende davvero interessante questo excursus nella ancor breve storia degli FS Projekt, che prende il via con l’ep di tre brani Rozhdeniye Maga, in grado di fotografare in maniera piuttosto nitida la buona caratura di un heavy power dalle tematiche fantasy e ricco di spunti melodici di un certo pregio.
Il percorso prosegue con i due singoli Za Khladny Gory e Elfiyskiy Marsh, traccia ricca di cristallini spunti acustici e contraddistinta da un chorus decisamente arioso.
Con il secondo ep Garpiya il sound sembra irrobustirsi, avvicinandosi ancor più a livello di sonorità e certo power di matrice tedesca, senza però smarrire quella discreta peculiarità accentuata dalle liriche in russo, le quali rivestono il tipico ruolo di arma a doppio taglio, visto che a livello di scorrevolezza non ci può essere paragone con il più classico idioma anglofono.
E si arriva infine, agli ultimi due singoli: Iskusstvo Voiny, uscito circa un anno fa, dove per la prima volta fanno la loro apparizione vocalizzi in stile harsh, ed il già citato e più recente Kredo Tvoyo, intriso in maniera decisa di umori folk che, a mio avviso, si rivelano un vero e proprio valore aggiunto, indicando in qualche modo un’ideale strada da seguire con maggiore continuità in futuro.
Evidentemente il bravo Efes, giunto a questo punto, ha ritenuto fosse il caso di provare a farsi conoscere anche al di fuori dai patri confini, cercando magari di cogliere qualche opportunità che si dovesse concretizzare a livello di contratto discografico o di supporto promozionale.
FS Projekt è comunque l’espressione di un buon talento musicale che sicuramente merita un’esposizione adeguata al suo valore, poi come sempre sarà il pubblico a decretarne le fortune.

01 Rozhdeniye Maga – Rozhdeniye Maga
02 Rozhdeniye Maga – Lyod
03 Rozhdeniye Maga – Fingolfin
04 Za Khladny Gory
05 Elfiyskiy Marsh
06 Garpiya – Garpiya
07 Garpiya – Six Strings
08 Garpiya – Crimson Sail
09 Iskusstvo Voiny
10 Kredo Tvoyo

Line up:
Efes – music, lyrics, arrangements, guitars, bass, castanets, vocals, production, keyboard sound design

FS PROJEKT – Facebook

ALICE COOPER

Il lyric video di “Paranormal”

Alice Cooper sta per tornare! A due settimane esatte dalla release del nuovo album “Paranormal” il re dello shock rock ha reso disponibile il lyric video della titletrack che andrà ad aprire il nuovo album di inediti. Il brano è disponibile sul canale youtube ufficiale di earMUSIC e a questo link:

“Paranormal” è attualmente disponibile come instant grat con i preorder dell’album su iTunes e su Spotify.

L’album “Paranormal” sarà pubblicato il 28 luglio 2017 su earMUSIC.

MaidaVale – Tales Of The Wicked West

Le quattro sacerdotesse di Fårösund, senza cercare di stupire a tutti i costi, svolgono il compito prefissato nel migliore dei modi, ed il loro album ne esce alla grande, vintage fino al midollo, suggestivo e pregno di atmosfere stregate dal blues e dalla psichedelia-

Ora che i suoni vintage, nel metal e nell’hard rock, sono la nuova via per piacere agli ascoltatori, i gruppi dediti a queste sonorità spuntano come i funghi, un male se pensiamo ad un ennesima inflazione del mercato, un bene per i fans dei suoni nati nella seconda metà del secolo scorso.

Nell’ underground non mancano nuove realtà che arrivano all’esordio prendendo come esempio le nuove new sensation dell’hard rock dai rimandi blues e psichedelici come i Blues Pills.
Dalla Svezia (e non è un caso, visto la tradizione per i suoni settantiani nel paese scandinavo) arrivano dunque le MaidaVale, gruppo tutto al femminile che tramite la Sign Records esordisce con Tales Of The Wicked West, bellissimo esempio di hard rock psichedelico e blues, ipnotico come una danza sotto la luna splendente sui boschi delle foreste nordiche.
Le quattro sacerdotesse di Fårösund, senza cercare di stupire a tutti i costi, svolgono il compito prefissato nel migliore dei modi, ed il loro album ne esce alla grande, vintage fino al midollo, suggestivo e pregno di atmosfere stregate dal blues e dalla psichedelia, con quel tocco sabbathiano che avvicina il sound agli hard rockers dai gusti vintage.
Blues e psichedelia sono un binomio più pericoloso di quello che si possa pensare, esaltato dalla voce di Matilda Roth in (If You Want The Smoke) Be The Fire o Restless Wanderer, con una Find What You Love And Let It Kill You che trasforma il verde della natura svedese nel color sabbia del deserto americano, in un trip che la voce femminile accentua facendo sognare dentro ad un caleidoscopio di musica rock sopra le righe.
Finirà questo fiume in piena che porta a valle tanta musica vintage e come sempre rimarranno solo i migliori, e le MaidaVale sono candidate a restare, non perdetevele.

TRACKLIST
01. (If You Want the Smoke) Be The Fire
02. Colour Blind
03. The Greatest Story Ever Told
04. Truth/Lies 05. Dirty War
06. Restless Wanderer
07. Standby Swing
08. Wish I’d Been Born At Sea
09. Find What You Love And Let It Kill You

LINE-UP
Johanna Hansson – Drums
Matilda Roth – Vocals
Linn Johannesson – Bass
Sofia Ström – Guitar

MAIDAVALE – Facebook

THRESHOLD

Il primo singolo, l’epica ‘Lost In Translation’, dall’album “Legends Of The Shires”, in uscita a settembre (Nuclear Blast).

Le icone inglesi del progressive THRESHOLD hanno annunciato il loro nuovo album “Legends Of The Shires”, in uscita l’8 settembre su Nuclear Blast.

Oggi la band ha pubblicato il primo singolo, l’epica ‘Lost In Translation’, un brano super-prog di oltre dieci minuti!

Richard West dei THRESHOLD dichiara:
“Abbiamo fatto un album mostruoso, quindi abbiamo pensato di dover pubblicare un singolo mostruoso! Questo brano epico mette in luce i molteplici aspetti del nostro suono ed è un fantastico preludio del nostro album”.

“Legends Of The Shires” è l’undicesimo lavoro in studio e il primo album doppio della band. Esso vede anche il ritorno di Glynn Morgan alla voce.

L’artwork è stato realizzato dall’artista russa Elena Dudina. Richard West commenta:
“Amo quando una copertina ti comunica che tipo di disco stai per comprare. Questa sembra davvero ‘progressive’ e mi ricorda alcuni album prog del XX secolo”.

La tracklist di “Legends Of The Shires” è la seguente:
CD 1:
1. The Shire (Part 1) 2:03
2. Small Dark Lines 5:24
3. The Man Who Saw Through Time 11:51
4. Trust The Process 8:44
5. Stars And Satellites 7:20
6. On The Edge 5:20

CD 2:
7. The Shire (Part 2) 5:24
8. Snowblind 7:03
9. Subliminal Freeways 4:51
10. State Of Independence 3:37
11. Superior Machine 5:01
12. The Shire (Part 3) 1:22
13. Lost In Translation 10:20
14. Swallowed 3:54

I pre-ordini sono attivi:
http://nblast.de/ThresholdLOTSNB
http://nblast.de/ThresholdDigital

THRESHOLD
Steve Anderson – Basso
Karl Groom – Chitarra
Glynn Morgan – Voce
Richard West – Tastiere
Johanne James – Batteria

www.thresh.net
www.facebook.com/threshold
www.nuclearblast.de/threshold