Freight Train – I

Il disco parte bene e finisce meglio, e la durata relativamente breve gioca a favore del gruppo che raccoglie il meglio di quanto composto in questi due anni

Si torna a parlare di hard rock melodico sulle pagine virtuali di MetalEyes con il debutto, tramite Rockshots Records, dei Freight Train, giovanissimo sestetto di Rimini.

Attivi da appena un paio d’anni avevano raggiunto molti appassionati con il primo videoclip, Any Way You Want It, cover del bellissimo brano dei Journey, incluso anche in I, lavoro che risulta la vera partenza per il gruppo nostrano.
Poco più di mezzora basta ai Freight Train per provare a conquistare fans dell’aor, grazie ad un buon talento compositivo in un genere in cui tecnica ed impatto vengono messi in ombra dall’importantissima forma canzone.
Il disco parte bene e finisce meglio, e la durata relativamente breve gioca a favore del gruppo che raccoglie il meglio di quanto composto in questi due anni, regalando ricami tastieristici supportati da chitarre che graffiano, prima di concedere solos di grande efficacia.
La materia è stata studiata e resa alla perfezione dai Freight Train che pescano dal cilindro almeno un trio di perle: You Won’t Fall, la splendida Another Chance e Reach For The Sky.
Influenze che a mio parere non si fermano solo all’America dei Journey, ma attraversano l’ Atlantico per giungere nel regno unito fino ed incontrare i Ten e proseguire per il nord Europa, ultima frontiera dell’hard rock melodico (dagli Europe cotonati degli anni ottanta, ai più giovani ma imperdibili Brother Firetribe).
Buona la prima, si dice in questi casi, album consigliato a chi cerca disperatamente nomi nuovi per continuare a sognare sulle ali dell’aor.

Tracklist
1. The Beginning
2. You Won’t Fall
3. Into the Fire
4. Another Chance
5. Here I Am
6. Somewhere, Someday
7. The Prelude
8. Reach for the Stars
9. Any Way You Want It
10. Into the Fire (Acoustic Version)

Line-up
Ivan Mantovani – Voce
Enrico Testi – Chitarra, Cori
Andrea Cappelletti – Chitarra
Anton Bagdatyev – Tastiere, Cori
Lorenzo Pucci – Basso, Cori
Mattia Simoncini – Batteria

FREIGHT TRAIN – Facebook

Märvel – The Hills Have Eyes

Sei tracce di rock’n’roll, vicino a quanto fatto dagli Hellacopters e con un’ispirazione settantiana che aleggia sul disco.

Che in Scandinavia si faccia rock’n’roll di altissima qualità non sono di certo io a dirlo, parla una lunga serie di nomi che sono diventati punti di riferimento per i rockers di tutto il mondo, partendo dagli storici Hanoi Rocks, passando dai Turbonegro per arrivare alla generazione che, come una gallina magica ha sfornato uova d’oro come Backyard Babies, Hellacopters e Hardcore Superstars.

Passata la tempesta rock’n’roll a cavallo tra gli anni novanta ed il nuovo millennio, i gruppi famosi sono tornati ultimamente sul mercato con buoni lavori accompagnati dalle nuove leve, meno numerose rispetto a quel periodo ma sempre di ottima qualità.
I Märvel per esempio provengono da Linköping, sono attivi dal 2002 e dopo aver consumato strumenti nelle cantine della loro città arrivano al debutto nel 2005 con l’album Five Smell City.
Warhawks Of War, rimane l’opera più famosa che vede ospiti comeDregen (Backyard Babies) and Robert Dahlqvist (Hellacopters) , a confermare l’ottima proposta del gruppo.
The Hills Have Eyes esce nel 2015, licenziato dalla Killer Cobra ed ora ristampato dalla The Sign .
Trattasi di un mini album composto da sei tracce di rock’n’roll, vicino a quanto fatto dagli Hellacopters e con un’ispirazione settantiana che aleggia sul disco.
Dunque siamo nel più puro e melodico hard rock che avvicina i quattro cavalieri mascherati più famosi del rock alla tradizione scandinava, con una deliziosa (e più melodica rispetto all’originale) cover del classico degli WASP, Love Machine, che valorizza tutta l’opera.
Buone trame acustiche, specialmente nella conclusiva Bring It On e maschere di cuoio a nascondere i visi dei tre protagonisti, benvenuti nel mondo dei Märvel !

TRACKLIST
1.Back In The Saddle
2.One Shining Moment
3.The Hills Have Eyes
4.Goodbye, Shalom!
5.Love Machine
6.Bring It On

LINE-UP
Ulrik Bodstedt – Bass
Tony Samuelsson – Drums
John Steen – Guitar & Vocals

MARVEL – Facebook

PARADISE LOST

Il video del nuovo singolo 7” ‘Blood & Chaos’ e canzone in download gratuito.

PARADISE LOST – Il video del nuovo singolo 7” ‘Blood & Chaos’ e canzone in download gratuito!

Il video può essere visto al seguente indirizzo

I PARADISE LOST hanno svelato il video del singolo 7” ‘Blood & Chaos’, da oggi nei negozi. Nel video la band presenta un breve film distopico sulla lotta per la sopravvivenza in un mondo post-apocalittico. Il regista Ash Pears di AshTV Music Video spiega:

“La canzone parla di elementi legati alla brutalità e ai bassi istinti. Mi è sembrato opportuno ambientare il video in un mondo oscuro e distopico, dopo un blackout elettrico, dove coloro che sono rimasti rovistano nei rifiuti e sono praticamente dei sopravvissuti. Cose date per scontate come pile, fiammiferi e accendini sono ora le più ambite. Questo nuovo mondo confusionario ha velocemente ribaltato ciò che era realmente importante per il protagonista, che arriva a chiedersi per che cosa sarebbe disposto a uccidere. Il nostro fantastico attore principale Nick Lester si è completamente calato nel ruolo, portandolo in vita assieme agli altri talentuosi attori Adele, Cris e Matt. La band e la sua squadra sono stati davvero di supporto. Ho girato con loro in precedenza, mentre suonavano ‘Beneath Broken Earth’, ma questo video basato su una narrazione è di tutta altra specie. Sono quel tipo di gruppo che sa che cosa vuole, ma che lascia anche spazi di libertà. Nick e Greg hanno suggerito l’idea della brutalità e dei bassi istinti, e io l’ho sviluppata in una storia”.

mentre il vinile 7” è pre-ordinabile qui:
http://nblast.de/ParadiseLostMedusaNB

In più, la band offre in download gratuito la canzone ‘Symbolic Virtue’: è sufficiente iscriversi alla mailing list:
http://bit.ly/PLMailingList

‘The Longest Winter lyric video: https://www.youtube.com/watch?v=ufs-kLZFyjU
Greg parla del songwriting e della pesantezza di “Medusa”
https://youtu.be/-MRMcK1GrHE
Trailer #2: Steve discute della collaborazione con Jaime Gomez Arellano: https://youtu.be/kXPeRv0igDw
Trailer #3: Nick parla dei testi, di Stephen King e dei KREATOR: https://youtu.be/u1ll64csjbI

Il debutto su Nuclear Blast della band guidata da Nick Holmes inaugura anche una collaborazione esclusiva per l’Italia con MUSICRAISER. Solo su Musicraiser, infatti, è disponibile il disco autografato in versione CD, LP, BOXSET e il banner con l’artwork di “Medusa”, oltre a t-shirt e felpa: https://www.musicraiser.com/it/projects/8572

I pre-preordini del disco e del merchandise esclusivo sono attivi: http://nblast.de/ParadiseLostMedusaNBhttps://www.omerch.eu/shop/paradiselost/

Chi pre-ordina il disco in digitale riceverà subito il download di ‘The Longest Winter’: http://nblast.de/ParadiseLostDigital

Il 1° settembre i PARADISE LOST saranno protagonisti di un concerto speciale al LKA Longhorn di Stoccarda (Germania). Quell’unica sera i PARADISE LOST suoneranno per intero il loro nuovo album, oltre a una scaletta scelta dai fan. Si possono scegliere qui le otto canzoni preferite. Dopo avere votato, sarà possibile ascoltare delle piccole anteprime del disco.

Tra settembre e novembre la band visiterà quattordici paesi diversi per celebrare la pubblicazione di “Medusa”. I PARADISE LOST saranno accompagnati dai compagni di etichetta PALLBEARER e dai portoghesi SINISTRO. Appuntamento il 28 ottobre al Phenomenon di Fontaneto D’Agogna (NO).

www.paradiselost.co.uk
www.facebook.com/paradiselostofficial
www.nuclearblast.de/paradiselost

Fractal Generator – Apotheosynthesis

Questo disco è un’esperienza sonora estrema, nella quale la velocità e la potenza sono notevoli, ma la vera bravura dei canadesi è quella di riuscire a mantenere intatta la melodia nonostante tutto voli intorno a loro, perché le linee melodiche del disco sono in evidenza e davvero particolari.

I Fractal Generator fanno metal davvero estremo, sono super tecnici e non penso siano nemmeno umani.

Prendete i Meshuggah, fondeteli con i Behemoth più veloci, e poi mille deviazioni e fughe. Il suono dei canadesi è volutamente inumano, perché il titolo in greco del disco illustra bene ciò che sono, dato che Apotheosynthesis è il punto rappresentante l’evoluzione dell’umanità attraverso l’integrazione tecnologica, a partire dal quale la stessa non può più considerarsi umana. I Fractal Generator hanno abbondantemente superato questo punto di non ritorno. Questo disco è un’esperienza sonora estrema, nella quale la velocità e la potenza sono notevoli, ma la vera bravura dei canadesi è quella di riuscire a mantenere intatta la melodia nonostante tutto voli intorno a loro, perché le linee melodiche del disco sono in evidenza e davvero particolari. I Fractal Generator compongono le loro canzoni in maniera progressiva, non si torna indietro per fare un ritornello, anche se alcune fasi canore vengono riproposte in diversi momenti. Se ci si concentra un po’, si comprende subito che questo suono non è assolutamente solo caos, ma che, come la vera teoria del caos, ha un ordine insito in sé stesso. Un altro aspetto notevole del disco è che anche se è sonicamente estremo non stufa od obbliga a posare le cuffie, e questo grazie all’alta qualità del tutto. Apotheosynthesis è un album estremamente affascinante, che nasconde innumerevoli tesori e motivi per ascoltarlo e per guardare nei suoi frattali. E il nome del gruppo è molto esplicativo così come il titolo, poiché la loro musica fa nascere figure aliene nel nostro cervello. Grande ristampa del disco precedentemente uscito nel 2015, e recuperato dalla Everlasting Spew Records, alla quale dobbiamo un doveroso ringrazmento. A un centimetro dalla fredda Terra aspettando la dolorosa fine. Dimenticavo : sono in tre, e il disco è anche in download libero sul loro bandcamp.

Tracklist
1.Cycle
2.Face Of The Apocalypse
3.Abandon Earth
4.Into The Unknown
5.Paragon
6.Human
7.The Singularity
8.Synthetic Symbiosis
9.Reflections

Line-up
040118180514
102119200914
040114090512

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