Blind Guardian – Live Beyond The Spheres

Un rito lungo ben tre dischetti ottici per glorificare il credo musicale e concettuale di un gruppo unico nel suo genere, ultimamente spesso dimenticato dagli addetti ai lavori quando si parla di metal classico, ma stabile ai primi posti nelle preferenze degli ascoltatori

Una volta gli album live erano soliti uscire per fermare su nastro il momento d’oro di un gruppo o un’artista: Made In Japan, Alive, The Song Remains The Same raccoglievano l’esperienze dal vivo delle band e dei loro fans, in un’epoca dove il tubo era quello del lavandino e non la più famosa diavoleria del web.

Nel corso degli anni tanto è cambiato e il gruppo che licenzia un album dal vivo non fa più notizia, a meno che non sia una band popolare o amata come i Blind Guardian.
I quattro bardi di Krefeld tornano con il terzo live nella loro ormai lunga carriera costruita su nove album che, in un modo o nell’altro, hanno fatto la storia del power metal tedesco e non solo, dal lontano Battalions Of Fear, datato 1988, passando per capolavori epocali come Imaginations From The Other Side e l’immenso Nightfall in Middle -Earth (probabilmente il picco più alto della discografia del guardiano cieco, e la migliore opera sull’immaginario tolkeniano in senso assoluto), per arrivare alle ultime produzioni, meno dirette e più pompose e progressive.
Beyond The Red Mirror ha dato il via due anni fa ad un lungo tour di supporto culminato in questo mastodontico triplo cd che raccoglie tutto il meglio della produzione di Hansi Kürsch e compagni, tra folletti, maghi, terre di mezzo, orchi, hobbit e tanto heavy power metal, splendidamente epico, melodico e suggestivo.
Se vi chiedete il perché del tanto amore con cui i fans si dedicano alla musica e al mondo dei Blind Guardian, Live Beyond The Spheres è la più esaudiente delle risposte.
Un rito lungo ben tre dischetti ottici per glorificare il credo musicale e concettuale di un gruppo unico nel suo genere, ultimamente spesso dimenticato dagli addetti ai lavori quando si parla di metal classico, ma stabile ai primi posti nelle preferenze degli ascoltatori, premiati da un’opera monumentale che attraversa trent’anni di metal teutonico in una delle sue migliori interpretazioni.
The Ninth Wave, tratta da Beyond The Red Mirror, apre le danze intorno al fuoco nella contea, seguita dai brani che hanno segnato la carriera del gruppo, dalla spettacolare Nightfall (Nightfall in Middle-Earth) a Imaginations From The Other Side, And The Story Ends e A Past And A Future Secret.
Il coro di The Bard’s Song apre squarci nei cuori degli amanti del guardiano cieco, così come Majesty (Battalions Of Fear), Valhalla (Follow The Blind) e Mirror Mirror, mentre le voci si fanno sempre più roche, le spade alzate al cielo luccicano di una luce intensa e la band ci saluta dal palco, perfettamente a suo agio dopo così tanti anni davanti ai suoi prodi e fedeli fans.
Un lavoro davvero bello che, per una volta lascia ad altri inutili giudizi tecnici, per farci concentrare sulle emozioni suscitate da una buona fetta di storia del power metal tedesco.

Tracklist
CD1
01. The Ninth Wave
02. Banish From Sanctuary
03. Nightfall
04. Prophecies
05. Tanelorn
06. The Last Candle
07. And Then There Was Silence
CD2
01. The Lord Of The Rings
02. Fly
03. Bright Eyes
04. Lost In The Twilight Hall
05. Imaginations From The Other Side
06. Into The Storm
07. Twilight Of The Gods
08. A Past And Future Secret
09. And The Story Ends
CD3
01. Sacred Worlds
02. The Bard’s Song (In The Forest)
03. Valhalla
04. Wheel Of Time
05. Majesty
06. Mirror Mirror

Line-up
Hansi Kürsch – Vocals
André Olbrich – Guitars
Marcus Siepen – Guitars
Frederik Ehmke – Drums

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Closet Disco Queen – Sexy Audio Deviance for Punk Bums

Dopo il debut album omonimo del 2015, i Closet Disco Queen tornano in pista con questo nuovo lavoro che certo non può rendere giustizia alle loro capacità in soli tre brani.

Sexy Audio Deviance for Punk Bums è un EP di sole tre canzoni, di puro prog-rock sperimentale carico di influenze di vari generi.

I Closet Disco Queen sono un duo di recente formazione composto dal chitarrista Jonathan Nido e dal batterista Luc Hess, decisi a creare un progetto insieme. Dopo il debut album omonimo del 2015, tornano in pista con questo nuovo lavoro che certo non può rendere giustizia alle loro capacità in soli tre brani. La opening track Ninjaune inizia con l’atmosfera tipica dell’ambient (che potrebbe fuorviare gli ascoltatori) per poi crescere gradualmente d’intensità e volume dando spazio ad un più rude e rozzo metal, per poi calare di nuovo nel finale. Si passa poi a El Moustachito, secondo brano dall’intro quasi punkeggiante, che continua con uno stoner influenzato da chitarre heavy che non dà modo all’ascoltatore di annoiarsi. A chiudere l’EP, il brano Délicieux che ci trasporta nelle atmosfere di settantiana memoria, un mix di blues e hard rock con influenze tipiche del prog che rende giustizia all’intero lavoro, rivelandosi una degna conclusione. Nel complesso, i Closet Disco Queen si sono costruiti un’ottima base di lancio creando qualcosa di nuovo, un prog di stampo “antico” ma proiettato nel futuro grazie ad influenze che attingono dal moderno. Il duo è perfettamente amalgamato ed in sintonia, e riesce a creare un ibrido che spazia da atmosfere tipiche del rock anni ’70 ad un più rude metal con caratteristiche dell’heavy, e non solo. Insomma, una band della quale sentiremo ancora parlare.

Tracklist
1. Ninjaune
2. El Moustachito
3. Délicieux

Line-up
Luc Hess – Drums
Jona Nido – Guitar

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Go Ask Alice – Perfection Is Terrible

Se la perfezione è terribile, almeno musicalmente i nostri il rischio lo corrono avvicinandovisi pericolosamente, tramite la proposta di di sonorità cristalline a cavallo tra l’elettronica e l’ambient, dai tratti pacati ma non prive di repentini slanci melodici.

Primo passo discografico per questo trio di musicisti romani denominato Go Ask Alice, i quali raccolgono i brani composti in questi anni riversandoli su questo breve lavoro, sicuramente interessante e di buona fattura relativamente al tipo di sound proposto, intitolato Perfection Is Terrible.

Nelel vita di tutti i giorni, nelle molteplici attività ed i diversi ruoli che la vita offre in sorte, personalmente vedo la ricerca verso un costante miglioramento come un qualcosa di positivo, che spinge le persone a non accontentarsi di un’aurea mediocritas, ma dall’altra, se subentra in tutto questo un aspetto maniacale diviene una sorta di patologia in gradodi rovinare l’esistenza in maniera irrimediabile; una frase come Perfection Is Terrible riassume tutto questo proprio perché, pensandoci bene, il raggiungimento di tale stato equivale alla fine di un qualsiasi percorso evolutivo, assimilabile metaforicamente alla morte.
Comunque, se la perfezione è terribile, almeno musicalmente i nostri il rischio lo corrono avvicinandovisi pericolosamente, tramite la proposta di di sonorità cristalline a cavallo tra l’elettronica e l’ambient, dai tratti pacati ma non prive di repentini slanci melodici.
Infatti, questi otto brevi brani interamente strumentali esibiscono una buona varietà compositiva abbinata ad una gamma di soluzioni abbastanza dinamiche, ovvero tutto quanto serve per non rendere tedioso un album strutturato in questa maniera.
Ed in effetti, la formazione a tre composta dai due fondatori Lorenzo Albanese e Flavio Moro e da Valerio Occhiodoro (aggiuntosi dopo un paio d’anni) consente proprio di sfuggire ai minimalismi delle one man band, offrendo un sound più ricco e sfaccettato, e soprattutto non freddo, nonostante il substrato fondamentalmente elettronico possa far ritenere il contrario.
Anche l’utilizzo a tratti di una batteria “vera” e della chitarra acustica (ad opera rispettivamente degli ospiti Curzio Ferri ed Andrea Oggiano) si rivela un particolare non indifferente capace, di rendere ancor più accattivante e coinvolgente l’operato dei Go Ask Alice; fatto il primo passo, quello che ci si attende ora da questi musicisti capitolini è la conferma su un minutaggio complessivo più consistente delle buone sensazioni destate con Perfection Is Terrible.

Tracklist:
1.Intro
2.Loud
3.Close to the river
4.The shout
5.Section three
6.Nova
7.Morning
8.Nothing to be sad

Line up:
Lorenzo Albanese: bass, keyboards, electric guitar
Flavio Moro: synthetizers, keyboards, drum programming
Valerio Occhiodoro: electric guitar

Guests:
Curzio Ferri: drums
Andrea Oggiano: acoustic guitar

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Craving Angel – Redemption

Tutti gli ingredienti di base dell’heavy metal, usati in abbondanza dal gruppo, fanno dell’album un perfetto lavoro targato 1984 o giù di li: non un male a priori, visto che molti dei brani di Redemption sono perfetti esempi della più pura interpretazione del genere.

Ancora un’altra uscita marchiata dalla pavese Minotauro Records all’insegna dell’heavy metal old school.

Questa volta l’etichetta italiana vola negli States, precisamente a White Bear Lake (Minnesota) per catturare questi angeli dell’heavy metal classico e fermatisi negli anni ottanta.
I Craving Angel segnano come data di nascita nel documento d’identità metallico il 1984 ma, di fatto, l’unica uscita in trent’anni si fermava al demo omonimo uscito nel 1987.
Finalmente nel 2014 Dark Horse interrompeva il silenzio discografico con una raccolta di materiale scritto dal gruppo in tutti questi anni, mentre l’odierno Redemption si compone di brani più recenti, anche se attitudine, produzione, suoni e copertina rimangono confinati nel decennio ottantiano.
Tutti gli ingredienti di base dell’heavy metal, usati in abbondanza dal gruppo, fanno dell’album un perfetto lavoro targato 1984 o giù di li: non un male a priori, visto che molti dei brani di Redemption sono perfetti esempi della più pura interpretazione del genere.
Il leader ed unico membro superstite della formazione originale (il cantante Buddy Hughes) si accompagna per questa avventura con il chitarrista e batterista Jimmy Cassidy ed il bassista Erick Wright, mentre Dirty Girls apre le ostilità, tra heavy metal e street: così, passeggiando per il Sunset Boulevard, si incontrano le stesse, ormai rugose facce e Freak Show con il suo potente mid tempo si colloca tra gli Wasp ed i L.A Guns.
I Craving Angel non si fanno certo intimorire dall’età o dal tempo ormai passato e nel 2017 ci fanno ballare al ritmo irriverente e rock’n’roll di Bad Voodoo (Motley Crue DOC), mentre Dream Chaser solca territori più metallici e duri.
Hughes si dimostra cantate di razza , dando la giusta interpretazione alle vari atmosfere dei brani che continuano a saltellare tra l’heavy e lo street, mentre l’atmosfera da musicassetta consumata nella vecchia autoradio di papà è li a ribadire l’attitudine old school della proposta dei Craving Angel.
In conclusione, un lavoro ad uso e consumo dei nostalgici e con molti dei pochi capelli rimasti ormai imbiancati, ma valido, almeno per quanto riguarda il songwriting.

TRACKLIST
01. Dirty Girls
02. Crash and Burn
03. Chicaboom
04. Hells Waiting
05. Roses Are Red
06. Outta My Way
07. Freak Show
08. Bad Voodoo
09. Everything I do
10. Gonna Party
11. Dirty Little Secret
12. Dream Chaser
13. She’s No Lady
14. Gonna Getcha
15. New Day
16. Primadonna
17. Roses are Red (acoustic version)

LINE-UP
Buddy Hughes – Vocals
Jimmy Cassidy – Guitar, Drums
Erick Wright – Bass

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TEN

TEN PRESENTS “JEKYLL AND HYDE”, THE LATEST MUSIC VIDEO FROM NEW ALBUM “GOTHICA”

The British Melodic Hard Rock band TEN unveiled today the fourth single and second music video from their brand new (13th) studio album entitled “Gothica”, which was released on the 7th of July, 2017 via Frontiers Music srl. Inspired by Robert Luis Stevenson’s classic science gothic novel “Strange Case Of Dr Jekyll and Mr Hyde” (1886), “Jekyll and Hyde” is a classic rock track, which lyrics describe mr.Hyde’s search for his next victim in the dark streets, lit only by the light of the moon.

“Gothica” was produced by Gary Hughes and mixed/mastered by Dennis Ward, a longstanding professional association which has been ongoing since Dennis mixed TEN’s 2011 album, “Stormwarning”.

Additionally, the album features stunning original artwork by Stan W. Decker, while the atmospheric sleeve photography is once again provided by the remarkably talented Adrian Ashworth.

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Listen to TEN on Spotify: http://radi.al/GothicaSpotify

Tracklisting:
1. The Grail
2. Jekyll And Hyde
3. Travellers
4. Man For All Seasons
5. In My Dreams
6. The Wild King Of Winter
7. Paragon
8. Welcome To The Freak Show
9. La Luna Dra-cu-la
10. Into Darkness

TEN is:
Gary Hughes – Vocals, Backing Vocals, Guitar, Bass and Programming
Dann Rosingana – Guitar
Steve Grocott – Guitar
John Halliwell – Guitar
Steve McKenna – Bass Guitar
Darrel Treece-Birch – Keyboards
Max Yates – Drums and Percussion
Additional Backing Vocals – Karen Fell

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