BEREFT OF LIGHT

Il lyric video di Tarziu, dall’album Hoinar (Loud Rage Music).

Il lyric video ufficiale di Tarziu, la traccia di chiusura dell’album Hoinar:

Bereft of Light, the Cascadian Black Metal project of Daniel Neagoe, artist know from his work in Shape of Despair, Clouds or Eye of Solitude among many other, recently released its debut album, Hoinar, in collaboration with Loud Rage Music.

Hoinar is available here:
Physical version (jewel-case CD) – http://shop.loudragemusic.com/bereft-of-light-hoinar
Digital version – https://loudragemusic.bandcamp.com/album/bereft-of-light-hoinar

Tracklist:

I – Uitare
II – Legamant
III – Pustiu
IV – Freamat
V – Tarziu

Contact:

Bereft of Light
https://www.facebook.com/Bereft-Of-Light-2283859621840073/

Loud Rage Music
www.loudragemusic.com
loudragemusic.bandcamp.com

Firesphere – Requiem

Una proposta fuori dai soliti schemi dettati dalla musica gothic/dark, forse ancora da registrare leggermente per rendere più fluido l’ascolto, ma che a tratti regala ottima musica avvolta dalle ombre di emozioni malinconiche ed intimiste.

I Firesphere sono un progetto, una concept band capitanata dalla cantante e tastierista giapponese Rosemary Butterfly e dal chitarrista e cantante Priest; Requiem è stato ristampato dopo solo un anno dalla Darksign Records che ha messo le mani sul gruppo e, alla luce della buona qualità della proposta, si direbbe che abbia fatto senz’altro bene.

I Firesphere potrebbero facilmente essere scambiati per il classico gruppo gothic di moda in questo periodo, invece tra le trame di questo loro primo album c’è molto di più: un rock alimentato da una vena progressiva e cinematografica, l’ elettronica che fa capolino tra le tracce ed un uso di sfumature teatrali, che si avvicina  al metal/rock d’autore.
Un concept che si alimenta di drammatica tensione mentre i vari generi usati con maestria, variano l’ascolto che si riempie di epiche atmosfere, visionari quadri dark rock e rabbiose parti industrial metal, usate con parsimonia ma presenti ed efficaci nell’economia dell’opera.
Le parti strumentali dal taglio progressivo sono il fiore all’occhiello del sound proposto dai nostri (Fate), mentre i due vocalist si scambiano il microfono e l’aria si fa pesante, operistica e magniloquente in tracce sinfoniche come In The Silence.
Immaginatevi i primi Savior Machine potenziati da dosi industriali, aperture prog metal alla Queensryche, dark rock e musica dal taglio cinematografico ed avrete idea del sound offerto dal gruppo proveniente da Orlando.
Una proposta fuori dai soliti schemi dettati dalla musica gothic/dark, forse ancora da registrare leggermente per rendere più fluido l’ascolto, ma che a tratti regala ottima musica avvolta dalle ombre di emozioni malinconiche ed intimiste.

Tracklist
1. Requiem
2. Behind These Eyes
3. Silent Darkness
4. In The Silence
5. Tonight
6. I See You
7. Release Me
8. Into My Heart
9. Calling Me
10. Fate (instrumental)
11. Come With Me
12. Bringing You Here

Line-up
Priest (Ken Pike)- vocals
Rosemary Butterfly (Ryo Utasato-Pike) – vocals
Blacksmith (Ed Dumas) – guitar
Roadblock (Tyler Colick) – guitar
Tsukime (Robert Adams) – keyboards
Asmodeus Stone (Chris Falwell) – bass
Mason (Anthony Marou) – drums

FIRESPHERE – Facebook

Inanimate Existence – Underneath A Melting Sky

Dopo le ultime prove deludenti da parte di gruppi anche più conosciuti della band californiana, Underneath A Melting Sky risulta una piccola ventata di aria fresca in un genere che ultimamente appariva sempre più asfittico.

Finalmente una band di technical death metal che, oltre a sfoggiare una tecnica invidiabile, ci riserva un concentrato di digressioni progressive ricamate da melodie sufficienti quanto basta, almeno, per non far perdere l’attenzione a chi ascolta.

Attivi dal 2010 nella zona della famosa Bay Area californiana, giungono al quarto album i deathsters Inanimate Existence, addirittura a meno di un anno dal precedente lavoro intitolato Calling For A Dream.
Archiviata la copertina fantasy che poco ha a che fare con la musica del quartetto, ma più utile forse al nuovo album di una qualsiasi band power metal, Underneath A Melting Sky ci investe con la sua intricata forza estrema, valorizzata da buone melodie ed un gusto progressivo evidenziato dalle sfumature orchestrali che attraversano molti dei brani che compongono l’album.
Niente di nuovo o clamoroso, ormai il genere non fa più notizia e i gruppi formati da talentuosi musicisti estremi spuntano come funghi, ma alla base dell’ultimo disco del gruppo statunitense c’è la voglia di non andare oltre le regole di uno spartito completamente avulso da tecnicismi fine a sé stessi di molti loro colleghi.
In Moonlight I Am Reborn, Blood of the Beggar o The Djinn, gli Inanimate Existence valorizzano l’ottima tecnica strumentale con un songwriting ben calibrato, offrendo un prodotto estremo comunque assimilabile anche da chi preferisce il death metal classico e tenendo nel dovuto conto l’essenziale forma canzone.
Dopo le ultime prove deludenti da parte di gruppi anche più conosciuti della band californiana, Underneath A Melting Sky risulta una piccola ventata di aria fresca in un genere che ultimamente appariva sempre più asfittico.

Tracklist
1.Forever to Burn
2.Underneath a Melting Sky
3.In Moonlight I Am Reborn
4.Blood of the Beggar
5.The Old Man in the Meadow
6.The Djinn
7.The Unseen Self
8.Formula of Spores

Line-up
Cameron Porras – Guitar, Vocals
Scott Bradley – Bass, Vocals
Ron Casey – Drums

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