“Live to Rock Metal Fest” Contest

MVO Concerti lancia un contest rivolto a tutte le band metal in circolazione! In palio c’è un posto nella line-up del “Live to Rock Metal Fest”, Sabato 16 Dicembre al Crash di Pozzuoli (Na).

L’occasione è di quelle ghiotte: c’è la possibilità di suonare sul palco del “Live to Rock Metal Fest” insieme a Cadaveria, Genus Ordinis Dei, Sudden Death e BigHate.

Partecipare al contest è davvero semplice:
1. Le band dovranno registrare un breve video di 30 secondi ( in questo video è possibile suonare, parlare, salutare, insomma qualsiasi modo riteniate opportuno per presentarvi al meglio)
2. Il video dovrà essere caricato (entro il 25 ottobre) sull’evento Fb: https://www.facebook.com/events/1918541725064552/?fref=ts
(preferibilmente accompagnato dall’hashtag #mvoconcerti)
3. Il video che otterrà più “Like/Mi Piace/Reactions” sarà il vincente del contest e la band potrà salire sul palco del 16 Dicembre al Crash di Pozzuoli per il “Live to Rock Metal Fest”.

MVO Concerti: https://www.facebook.com/mvoconcerti/?fref=ts / mvoconcerti@gmail.com
Live To Rock: https://www.facebook.com/LiveToRock.Eventi/?pnref=story

Kaipa – Children Of The Sounds

Children Of The Sounds è un lavoro suggestivo, un ritorno alle armonie ed alle melodie dei grandi del passato ma con un taglio moderno.

Preparatevi a sognare, lasciatevi prendere per mano dalla ragazzina in copertina ed entrate senza indugi nel mondo fatato del bellissimo ultimo lavoro della storica band progressive svedese Kaipa, che prosegue  una storia nata a metà degli anni settanta e proseguita fino ai giorni d’oggi all’insegna di un elegante rock progressivo.

Quella che è probabilmente la migliore e più longeva tra le band della tradizione progressiva scandinava torna con Children Of The Sounds, album d’altri tempi, un viaggio tra il progressive rock britannico, classico e derivativo quanto volete, ma che sprigiona classe da tutti i pori.
Stupende fughe tastieristiche, verve elettrica dai rimandi new prog britannici, un lavoro al microfono straordinario, con le due voci (Patrik Lundström e Aleena Gibson) che si alternano nel raccontare questo viaggio fantastico nel paese delle meraviglie della musica progressiva.
Children Of The Sounds è un lavoro suggestivo, un ritorno alle armonie ed alle melodie dei grandi del passato ma con un taglio moderno, che si evince da una produzione cristallina, e con qualche tocco più duro in alcune soluzioni chitarristiche che portano il sound in zona Arena e Threshold, ma tenendo ben stretto il cordone ombelicale che lega il gruppo svedese ai sui primi passi negli anni settanta (Genesis e Yes).
Come si faceva una volta, ai Kaipa bastano cinque brani, lunghe suite progressive nelle quali sfogare il proprio talento senza far perdere, neanche per un attimo, all’ascoltatore la giusta attenzione per seguire gli intrecci disegnati su uno spartito d’altri tempi, una pergamena d’oro dove nascoste tra le pieghe si intravedono le note delle splendide On The Edge Of New Horizons (diciassette minuti di perfezione progressiva) e Like A Serpentine.
Un’opera sontuosa, assolutamente imperdibile per gli amanti del progressive rock dal taglio classico.

Tracklist
1. Children of the Sounds
2. On The Edge of New Horizons
3. Like A Serpentine
4. The Shadowy Sunlight
5. What’s Behind The Fields

Line-up
Hans Lundin – Keyboards & vocals
Per Nilsson – Electric & acoustic guitars
Morgan Ågren – Drums
Jonas Reingold – Electric basses
Patrik Lundström – Vocals
Aleena Gibson – Vocals

KAIPA – Facebook

Diablo Blvd – Zero Hour

I Diablo Blvd hanno un senso della melodia eccezionale e compongono canzoni molto godibili, sempre con la giusta dose di cattiveria e dolcezza: se ha senso parlare di metal moderno qui si può trovarne la migliore definizione possibile.

I belgi Diablo Blvd suonano un metal costruito attraverso immagini molto forti, come fosse un film, o ancora meglio un’opera teatrale.

La musica arriva potente, melodica e diretta, potenziata da un uso molto sapiente delle possibilità del gruppo che sono molto elevate. Non a caso la band è stata fondata da Alex Agnew, un attore famoso nel Benelux, e dal chitarrista Dave Hubrechts. Dopo due album di buon successo soprattutto nelle classifiche belghe e che li hanno portati ad esibirsi in numerosi festival estivi in patria, il gruppo firma per Sony e fa uscire il terzo disco che si intitola Follow The Deadlights: qui comincia la loro storia con la Nuclear Blast, impressionando molto uno dei boss dell’etichetta, Markus Steiger. E ora eccoci arrivati a Zero Hour, un disco molto bello e perfetto manifesto di cosa siano i Diablo Blvd, ovvero uno dei maggiori gruppi al mondo in fatto di metal melodico, grazie ad senso della melodia eccezionale e a canzoni molto godibili, sempre con la giusta dose di cattiveria e dolcezza: se ha senso parlare di metal moderno qui si può trovarne la migliore definizione possibile. Le influenze sono molte, ma la sintesi è tutta di questi belgi che riescono anche nella difficile impresa di non imitare gli americani o gli scandinavi, costruendosi invece un suono molto personale. Come detto poc’anzi il gruppo costruisce uno spettacolo grazie alla magnificenza di un sound che spesso parte in sordina per poi allargarsi come le ali di un’aquila, non tralasciando mai la dovuta durezza. Zero Hour è la summa del suono dei Diablo Blvd e al contempo il punto più alto di un gruppo che dal vivo rende molto bene, come si può intuire dall’ascolto del disco. Inoltre i testi sono molto acuti e mai banali, e sia ascoltando l’album che guardando i video è manifesto un disegno dietro a tutto questo, un messaggio molto importante che dovrete scoprire da soli.

Tracklist
1. Animal
2. Sing From The Gallows
3. Life Amounts To Nothing
4. God In The Machine
5. You Are All You Love
6. The Song Is Over
7. 00 00
8. Like Rats
9. Demonize
10. The Future Will Do What It’s Told
11. Summer Has Gone

Line-up
Alex Agnew – Andries Beckers –
Kris Martens – Tim Bekaert

DIABLO BLVD – Facebook

Gravewards – Subconscious Lobotomy

Si torna davvero indietro di un bel po’ di anni con l’ascolto dei brani composti per questo lavoro, con una Casket Entrapment che mette subito in chiaro le bellicose intenzioni del terzetto greco: suonare più estremo e tradizionale possibile, riuscendoci ed affascinando con le sue polverose note old school.

Death metal oscuro e feroce, quattro brani estremi che ricordano i malvagi passi della scena di primi anni novanta, specialmente tra Olanda e Regno unito, con una sola concessione americana, ma fortemente presente,costituita dai primi Obituary.

Dall’assolata e caldissima Grecia arrivano i Gravewards, giovane gruppo proveniente dalla capitale che debutta nel mondo dell’underground estremo con Subconscious Lobotomy, demo autoprodotto fatto di quattro devastanti brani incisi come ai vecchi tempi su trecento cassette, e noi di Metaleyes, che dell’underground vi facciamo puntualmente partecipi, ve li presentiamo in tutta la loro attitudine definibile eufemisticamente old school.
Si torna davvero indietro di un bel po’ di anni con l’ascolto dei brani composti per questo lavoro, con una Casket Entrapment che mette subito in chiaro le bellicose intenzioni del terzetto greco: suonare più estremo e tradizionale possibile riuscendoci ed affascinando con le sue polverose note old school.
Fotis al basso e Vasilis alle pelli, con Nikos a costruire riff su riff, mentre con il growl urla come un animale ferito (ricordando non poco il Tardy di Cause Of Death), offrono quattro devastanti canzoni (bellissima Crawling Chaos) che non lasciano trasparire il minimo accenno di modernità ed il loro sound  si infrange come un’onda tempestosa sulle scogliere del death metal old school.
La produzione in linea con la musica suonata questa volta è perfetta per aumentare il fascino e l’atmosfera estremamente sinistra dell’album: Gorefest, Obituary e l’oscuro e bellicoso sound dei Bolt Thrower sono i padrini di questa nuova realtà ellenica da tenere sicuramente sotto osservazione.

Tracklist
1.Casket Entrapment
2.Subconscious Lobotomy
3.Crawling Chaos
4.Deathwomb Incubation

Line-up
Fotis – Bass
Vasilis – Drums
Nikos – Vocals, Guitars

GRAVEWARDS – Facebook

The Dark Red Seed – Stands With Death

Tosten Larson ci offre un sound tipicamente americano, con un incedere cantautorale e venato di blues che nasconde una vena inquieta e malinconica.

The Dark Red Seed è il nuovo progetto solista promosso dal chitarrista di Portland Tosten Larson, appartenente alla band che accompagna dal vivo l’estroso King Dude: come sempre la Prophecy porta alla luce realtà che si muovono lungo i confini del rock e del metal, fornendo interpretazioni per lo più di grande interesse e che hanno anche il pregio di consentire ai più curiosi di ampliare la propria gamma di ascolti.

Il breve ep intitolato Stands With Death, come si può intuire dal titolo, verte sul rapporto dell’uomo con la morte; un argomento, questo, che in molti hanno già sviscerato ma che offre sempre sfaccettature mai banali a seconda delle angolazioni dal quale lo si guarda: Larson offre una sua visione che vorrebbe essere di serena accettazione ma che non nasconde, però, quel velo d’inquietudine corrispondente all’isolata nuvoletta che improvvisamente oscura il sole in una giornata apparentemente serena.
Il musicista statunitense veicola tutte queste sensazioni attraverso un sound tipicamente americano, con l’incedere cantautorale e venato di blues soprattutto nel primo brano The Antagonist, mentre già in The Tragedy of Ålesund una prima parte più rarefatta viene percossa da un improvvisa sfuriata elettrica; molto più robusta senz’altro la conclusiva The Master and the Slave, che dopo un inizio non esaltante si immerge nella sua seconda metà in un’apprezzabile atmosfera psichedelica.
Personalmente prediligo il bravo Larson quando assume le sembianze di un moderno Johnny Cash, come fa ottimamente nella prima parte di questo breve lavoro: vedremo cosa sarà in grado di offrirci quando nella prossima estate dovrebbe essere realizzato un primo full length a nome The Dark Red Seed, alla luce delle buone basi gettate con Stands With Death.

Tracklist:
1.The Antagonist
2.The Tragedy of Ålesund
3.The Master and the Slave

Line up:
Tosten Larson

THE DARK RED SEED – Facebook

BLOODWAY

Il video di Midlight Scout, dall’album A Fragile Riddle Crypting Clues in uscita a novembre (I, Voidhanger Records).

Il video di Midlight Scout, dall’album A Fragile Riddle Crypting Clues in uscita a novembre (I, Voidhanger Records).