Xenofaction – The Empyrean Vanquishment

I due brani offerti sono notevoli mazzate di death tecnico, ottimamente prodotto ed eseguito da un nucleo di musicisti  della scena metal tricolore di comprovata esperienza.

Primo assaggio per questo notevole progetto denominato Xenofaction, ideato da Flavio Cardozo (già bassista degli Hideous Divinity).

I due brani offerti sono notevoli mazzate di death tecnico, ottimamente prodotto ed eseguito da un nucleo di musicisti  della scena metal tricolore di comprovata esperienza ; le ritmiche geometriche ed asciutte riportano anche a certo industrial e, sicuramente, questo primo passo targato Xenofaction colpisce proprio per impatto e precisione.
In occasione di un futuro lavoro su lunga distanza potrebbero essere auspicabili, però, più frequenti variazioni sul tema, allo scopo di spezzare quella tetragonia che nel genere rappresenta anche una virtù, calzando alla perfezione alle tematiche cyber punk del progetto, ma che rischia di rendere il tutto, alla lunga, eccessivamente monolitico.
E-Ra e The Empyrean Vanquishment sono brani che comunque fanno decisamente ben sperare: nel frattempo Cardozo si è messo alla ricerca di membri stabili che possano dare agli Xenofaction una configurazione da band vera e propria più che da progetto di matrice solista, un passo questo che di solito è destinato ad avere solo benefici effetti, sia per quanto riguarda l’interazione tra i vari musicisti all’interno del processo compositivo, sia per la concreta possibilità di offrire la propria musica anche dal vivo.

Tracklist:
1.E-Ra
2. The Empyrean Vanquishment

Line-up
Marco Mastrobuono – Rhythm Guitar
Flavio M. Cardozo – Basso
Stefano Borciani – Vocals
Maurizio Montagna – Batteria
Edoardo Casini – Lead Guitars

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Freaky Jelly – Reverse

Ottimo debutto dei progsters brasiliani Freaky Jelly che con Reverse regalano l’ennesimo ottimi lavoro di quest’anno in campo metal progressivo tradizionale.

Reflections, un lungo brano strumentale funge da intro e benvenuto per questo primo lavoro dei progsters brasiliani Freaky Jelly, dal monicker bruttino ma fautori di ottimo prog metal che, in questi ultimi tempi, si può certo definire tradizionale in quanto debitore nei confronti di Dream Theater, Rush e tutti quei gruppi che hanno metallizzato il progressive rock dei dinosauri settantiani.

Reverse arriva dopo quattro anni dalla nascita del gruppo, un’opera imponente della durata di settantuno minuti, senz’altro non originale (è meglio precisarlo subito) ma sicuramente di altissima qualità.
Una splendida voce a metà strada tra James La Brie e Andrè Matos, ex sirena dei connazionali Angra, tecnica sopraffina ed un songwriting notevole, fanno di Reverse, licenziato da una label come la Rockshots, divenuta in poco tempo una garanzia di qualità per i suoni progressivi, un album che si rivela una clamorosa sorpresa.
Prog metal di alto livello, atmosfere che passano da tecnicissime parti power progressive, con la sezione ritmica a prendere il palcoscenico con potenti accelerazioni e cambi di tempo mozzafiato (Mauricio Grosso – batteria – e Rafel De Paula – basso) e la chitarra (Andre Faustino) che, insieme alle tastiere (Julio Vince), ricama melodie di celestiale metallo progressivo che ricorda ora la band di John Petrucci, ora andando ancora più nel passato i Rush e gli Yes sotto le mentite spoglie del bellissimo Anderson/Bruford/Wakeman/Howe.
C’è tanta musica in Reverse, splendidamente interpretata da un gruppo che consolida la tradizione brasiliana nei suoni metal (dall’heavy, al power e al progressive) e ci sorprende con una serie di brani tutti sopra ai cinque minuti nei quali spiccano le trame delle suite Highest Ground, di Saints And Sinners e di Wake Up, cuore pulsante di questo bellissimo lavoro.
Una sorpresa giunta alla fine di un anno che ha regalato nel genere ottime conferme e notevoli sorprese, alla faccia di chi storce il naso quando si parla di suoni progressivi.

Tracklist
1. Reflections
2. Highest Ground
3. Alicia S Garden
4. Nothing To Feel
5. Saints And Sinners
6. Hardest Part Of Goodbye
7. Illusions
8. Wake Up
9. Morning Glory

Line-up
Ricardo DeStefano – Vocals
Andre Faustino – Guitars
Mauricio Grosso – Drums
Rafel de Paula – Bass
Julio Vince – Keyboards

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DEEP AS OCEAN

Il lyric video “Fly Or Fall”, dall’album “Lost Hopes | Broken Mirrors”, in uscita a novembre (The Jack Music Records).

Il lyric video “Fly Or Fall”, dall’album “Lost Hopes | Broken Mirrors”, in uscita a novembre (The Jack Music Records).

Cordis Cincti Serpente – Cenobitorium

In Cenobitorium l’ambient assume una forma minacciosa e disturbante, materializzando di fatto quella sensazione di disagio derivante dall’incombere di una qualche avversità.

Aprirsi a sonorità come quelle offerte da questo progetto denominato Cordis Cincti Serpente dovrebbe essere normale per chi predilige le forme musicali più oscure e meno convenzionali.

In Cenobitorium l’ambient assume una forma minacciosa e disturbante, materializzando di fatto quella sensazione di disagio derivante dall’incombere di una qualche avversità.
Chi sta dietro a questo progetto non si è risparmiato nel creare e reperire suoni che restano in sottofondo rispetto a quelli quotidiani, quasi a voler creare una sorta di parallelismo tra un mondo emerso brulicante di effimera vita ed uno sommerso nei cui anfratti si celano entità in procinto di risvegliarsi da un sonno durato eoni (in fondo il bello di simili ascolti è proprio quello di ricevere degli input diversi a seconda della sensibilità del singolo).
Volendo esemplificare, le coordinate di Cenobitorium rimandano ai lavori meno “rumorosi” della Cold Meat Industry, la cui pesante eredità è stata raccolta da diverse etichette, tra le quali l’italiana Industrial Ölocaust Recordings che sta offrendo uscite di un certo spessore.
La descrizione delle tre lunghe tracce sarebbe superflua quanto stucchevole, ma va citato doverosamente il rischio di erosione psichica derivante dall’ascolto prolungato della prima parte di Cenobitorium, con le sue malevole campanelle che si sovrappongono a sinistri scricchiolii e versi distorti provenienti da chissà quale forma di vita.
Se qualcuno fosse incuriosito da questa sommaria descrizione sappia che l’opera è reperibile in formato cassetta, in numero limitato, presso il sito della Industrial Ölocaust Recordings (http://cardinium.com/product/ior-tk-x/)

Tracklist:
Side A
Cenobitorium I
Cenobitorum II
Side B
Cenobitorium III

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Superhorror – Hit Mania Death

Hit Mania Death sa tanto di States, di quei viali ricoperti in autunno dalle foglie che, nel giorno dei morti vengono spazzate dai piedi che strisciano verso le vostre case mentre il punk rock dei Ramones gira senza fermarsi sul vostro piatto ed il cd dei Murderdolls aspetta il suo turno sullo scaffale.

One, two, three, four… rock’n’roll, anzi rock/punk/metal/hard’n’roll, irriverente, totalmente pazzoide, schizzato come una belle figliola che la notte di Halloween si accorge che il tipo incontrato al party è più morto che vivo, anzi, è proprio un morto vivente, ciondolante ed affamato e cerca disperatamente di accanirsi sulla sua carne con mire bel lontane da quelle sessuali.

Con i Superhorror, con un Fuck in meno nel monicker ma ancora più voglia di divertirsi e far divertire, siamo in pieno regime glam/metal/punk rock e Hit Mania Death è il loro potentissimo calcio nel deretano al mondo, una serie di straordinarie e stravolte tracce che vi faranno tornare, soprattutto concettualmente, agli anni ottanta, quando gli zombie facevano ancora paura nelle loro grottesche camminate verso il cibo che aveva sempre due gambe per scappare dal banchetto e due braccia da lasciare tra le fauci della vostra nonnina trasformata in una famelica razziatrice di budella altrui.
Hit Mania Death sa tanto di States, di quei viali ricoperti in autunno dalle foglie che, nel giorno dei morti vengono spazzate dai piedi che strisciano verso le vostre case mentre il punk rock dei Ramones gira senza fermarsi sul vostro piatto ed il cd dei Murderdolls aspetta il suo turno sullo scaffale.
Sarebbe inutile nominare un brano piuttosto che un altro, quindi se volete risvegliare il non-morto che è in voi fatevi travolgere dalla carica che sprigionano i Superhorror, e in overdose da Hit Mania Death comincerete a non resistere, quando vostra sorella o fidanzata vi gireranno intorno ed il vostro appetito aumenterà di conseguenza con il letale virus che si svilupperà all ascolto delle varie ed irresistibile Ready, Steady…Die!, Nazi Nuns From Outer Space, Ed Wood Blues, Rock Is Dead (Like Us) e Nekro-Nekro Gim.

Tracklist
01. Ready, Steady… Die!
02. Nazi Nuns From Outer Space
03. Mr. Rrigor Mortis
04. Ed Wood Blues
05. No Love For The Deceased
06. Dead To Be Alive
07. Rock Is Dead (Like Us)
08. Nice To Meat You
09. Little Scream Queen
10. Mourir, C’Est Chic
11. Selfish Son Of A Witch
12. Nekro-Nekro Gym

Line-up
Edward J. Freak: Vocals
Didi Bukz: Guitar, Kazoo, Backing Vocals
Mr.4: Bass, Backing Vocals
Franky Voltage: Drums, Backing Vocal

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