Kawir – Exilasmos

L’impasto sonoro è qualcosa che solo i Kawir propongono, e provoca un grande coinvolgimento, mostrando come la via ellenica al black metal sia ancora molto vitale e fertile, anche perché con il retroterra storico greco il materiale non manca di certo

Settimo disco per uno dei pilastri greci del black metal, i Kawir.

Questo gruppo faceva parte di quella nidiata satanica che la Grecia aveva partorito tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, con nomi come Rotting Christ, Varatrhon e Necromantia, gruppi che insieme ai Kawir hanno aperto una nuova ed importantissima via ellenica e mediterranea al black metal, molto diversa da quello scandinavo tanto da apparire in certi casi una cosa totalmente a sé. I Kawir di quella ondata hanno rappresentato e rappresentano tuttora la parte più pagana ed ellenica, e questo disco è una celebrazione delle gesta e delle vite di personaggi del pantheon greco come Edipo, Agamennone, e Tantalo fra gli altri. Il suono dei Kawir è un misto di black e di pagan metal, cantato con un growl molto preciso e di grande effetto. Il gruppo viaggia ad alte velocità, e la radice del suono sta in giri di chitarra black non iper veloci ma sostenuti, negli intarsi della parte ritmica e nel gran lavoro di tastiere e di strumenti tipici greci. L’impasto sonoro è qualcosa che solo i Kawir propongono, e provoca un grande coinvolgimento, mostrando come la via ellenica al black metal sia ancora molto vitale e fertile, anche perché con il retroterra storico greco il materiale non manca di certo. Il livello qualitativo dei dischi di questa band rimane molto alto, forse non al livello di innovazione che avevano i loro lavori degli anni novanta, ma Exilasmos si rivela bilanciato e coinvolgente, fatto da un gruppo che ha la completa padronanza dei propri mezzi e li usa al meglio. Exilasmos in greco antico significa placare la rabbia degli dei, e le storie qui narrate sono piene di paradigmi mitici che vanno bene anche per i nostri tempi.

Tracklist
01 Lykaon
02 Oedipus
03 Tantalus
04 Thyestia Deipna
05 Agamemnon
06 Orestes

Line-up
Therthonax – rhythm and lead guitars
Melanaegis – rhythm, lead guitars, solos, and 12-string acoustic guitar
Porphyrion – vocals
Echetleos – bass
Hyperion – drums and ercussions
Pandion – bagpipes, wind instruments, and psaltere
Aristomache – keyboards

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Auditory Armory – Dark Matter

Alternative metal e dark gothic rock si mescolano tra le trame di questo Dark Matter, album che prova a richiamare fans sia dal dark/gothic sound che dall’alternative più oscuro dalle reminiscenze statunitensi, senza impressionare granché.

Presentati al pubblico come una prog metal band moderna, gli Auditory Armory licenziano il loro secondo lavoro nel quale di musica progressiva non ce n’è neanche l’ombra.

Il gruppo proveniente dalla Florida si muove nel mondo del metal/rock alternativo, magari dalle tinte leggermente dark ma pur sempre moderne e in linea con il sound in auge nel nuovo millennio; poi d’incanto l’atmosfera si fa metallica, classica oserei dire, e un brano come A Path Unknown è sconvolto da una cavalcata maideniana per nulla scontata, non ci fosse la voce della singer ad appiattire il tutto.
April Rose non avrebbe neppure una brutta voce, ma sinceramente la sua prestazione in brani come la steeliana Love You To Death lascia alquanto a desiderare per la mancanza di pathos nell’interpretazione di un brano invece lascivo, sensuale e dark nella sua versione originale.
Alternative metal e dark gothic rock si mescolano tra le trame di questo Dark Matter, album che prova a richiamare fans sia dal dark/gothic sound che dall’alternative più oscuro dalle reminiscenze statunitensi, senza impressionare granché, se non per una certa convinzione esibita dalla band: un lavoro del genere probabilmente avrebbe reso maggiormente con un cantante dalle tonalità profonde e più espressive della pur volenterosa artista statunitense.
Oltre a A Path Unknown, brano di punta a livello qualitativo di Dark Matter, il resto del lotto si muove tra il metal ed il dark/rock alternativo senza lasciare particolari in chi, apprezzando tali sonorità, troverà sicuramente di meglio, per esempio, nel nostro paese.

Tracklist
01. Transcendence
02. Tyrant
03. The Light That Was Lost
04. Cry Little Sister
05. A Path Unknown
06. Love You to Death
07. Dark Matter

Line-up
April Rose – Vocals, Guitar
Oscar Garcia – Drums
Dennis Burns – Guitar
Justice Maynard – Bass

AUDITORY ARMORY – Facebook

Helslave – Divination

Aspettando il nuovo album, godetevi questi quattro brani che confermano la band romana come una delle più convincenti realtà nel suonare il death metal come lo hanno inventato in Scandinavia.

Tornano gli Helslave con un nuovo ep di quattro brani per ribadire che, se si parla di death metal come lo si suonava in Scandinavia nella prima metà degli anni novanta, il gruppo romano non è secondo a nessuno.

Ovviamente la proposta del quintetto si ispira in toto al sound estremo nord europeo, quindi lasciate perdere inutili disquisizioni sull’originalità del sound e fatevi del male al ritmo assolutamente travolgente di Summoning the Eternal Eclipse , primo delle quattro mazzate che compongono Divination.
Gli Helslave giungono al secondo ep, preceduto dall’uscita del full length An Endless Path, e continuano il loro personale massacro a base di death metal a nomi quali Entombed e Dimember, ma anche Eucharist e primi Edge Of Sanity, specialmente per il growl del nuovo arrivato Diego Laino, che mi ha ricordato il Dan Swanö più feroce ed estremo dei bellissimi Unorthodox e The Spectral Sorrow.
Lord Of Lies, The Spawn Of Astaroth e Desecration continuano il bombardamento sonoro con una ferocia esecutiva che ha del clamoroso: riff chirurgici, sezione ritmica da inferno nordico e tanto impatto vecchia scuola fanno di questo nuovo ep un piccolo gioiello estremo da non perdere assolutamente, almeno se il sangue che sgorga ogni giorno dalle vostre orecchie è dovuto all’ascolto del genere.
Aspettando il nuovo album, godetevi questi quattro brani che confermano gli Helslave come una delle più convincenti realtà nel suonare il death metal come lo hanno inventato nel Nord Europa e il voto non è più alto solo per la breve durata del lavoro, risultato delle doti di una band da sostenere e conservare con estrema cura.

Tracklist
1. Summoning the Eternal Eclipse
2. Lord of Lies
3. The Spawn of Astaroth
4. Desecration

Line-up
Jari – Guitars (lead)
Francesco Comerci – Drums
Lorenzo Fabiani – Guitars
See also: ex-Fallen to Extinction, ex-Liar Angels
Luca Riccardelli – Bass
Diego Laino – Vocals

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