Ace Frehley – Anomaly-Deluxe

Il Frehley solista non si discosta poi granché dal sound dei Kiss, se non per una più marcata vena heavy, spostando il sound dal rock’n’roll ipervitaminizzato e melodico del gruppo mascherato ad sound più duro e diretto, crudo ed americano fino al midollo.

Qui si fa la storia dell’hard rock americano,  perché potremmo metterci a discutere per giorni su quanto possano piacere i Kiss, ma è indubbio che i volti mascherati più famosi del rock abbiano avuto un’importanza assoluta sul rock duro mondiale.

Il loro più famoso chitarrista solista, membro originale con la maschera dello Spaceman e sul palco con la band fino al 1981, all’uscita del controverso Music From The Elder, e poi tornato nel gruppo nella seconda metà degli anni novanta in tempo per registrare con i suoi vecchi compagni il bellissimo Kiss Unplugged ed il dignitoso Psycho Circus, ha avuto una carriera in proprio di tutto rispetto con l’esperienza Frehley’s Comet, durata solo un paio d’anni e tre album, un’infinità di collaborazioni in veste di ospite e otto uscite a nome Ace Frehley tra le quali questo ottimo Anomaly risulta il quinto album di inediti, uscito originariamente nel 2009.
Anomaly Deluxe esce rimasterizzato e con l’aggiunta di tre bonus track tra cui due brani (Hard For Me e Pain In The Neck) scritti per i Kiss e mai pubblicati.
Il Frehley solista non si discosta poi granché dal sound dei Kiss, se non per una più marcata vena heavy, spostando il sound dal rock’n’roll ipervitaminizzato e melodico del gruppo mascherato ad sound più duro e diretto, crudo ed americano fino al midollo.
Continuando sulla strada del paragone con la band madre direi che Anomaly (non me ne voglia il buon Ace) si avvicina di più al periodo senza maschere di Simmons e Stanley, inserendo nel sound di brani come Outer Space, Too Many Faces o Sister quegli elementi ritmici grassi tipici del rock poi sviluppatosi negli anni novanta.
Il rock’n’roll è ben rappresentato dall’irresistibile verve di Fox The Run (il brano più Kiss oriented di tutto l’album), mentre la voce di Ace risulta vera, regalando ai brani quell’atmosfera da musicista condannato ad una vita per il rock (e non solo).
Da applausi sono le due ballad, l’elettrica Change The World e l’acustica A Little Below The Angels, dove Ace duetta con un coro di bambini e profuma di cieli lavati dalla tempesta nei deserti del nuovo continente.
Bene ha fatto la Steamhammer/SPV ha dare un’altra chance a questo bellissimo lavoro di un artista che è parte essenziale della storia del rock.

Tracklist
1. Foxy & Free
2. Outer Space
3. Pain In The Neck
4. Fox On The Run
5. Genghis Khan
6. Too Many Faces
7. Change The World
8. Space Bear
9. A Little Below The Angels
10. Sister
11. It’s A Great Life
12. Fractured Quantum
13. Hard For Me (previously unreleased)
14. Pain In The Neck (slower version, previously unreleased)
15. The Return Of Space Bear (first time on CD)

Line-up
Ace Frehley – Guitars, Lead Vocals, Bass
Anthony Esposito – Bass
Anton Fig – Drums
Derrek Hawkin – Guitars
Scot Coogan – Drums
Marti Frederiksen – Keyboards, Guitars

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