Art Of Anarchy – The Madness

Robusti, graffianti e straordinariamente melodici, gli Art Of Anarchy sono pronti per conquistare i cuori degli alternative rockers sparsi per il mondo con questo ottimo lavoro.

Quello che sembrava il classico super gruppo autore di un album estemporaneo e dimenticato poi nel tempo, trova la strada per continuare a fare musica ed esce con un altro lavoro di alternative rock davvero bello.

I fratelli Votta, Jon alla chitarra e Vince alla batteria, in compagnia di Ron “Bumblefoot” Thal (ex Gunners) alla chitarra e John Moyer dei Disturbed al basso, dopo la perdita di Scott Weiland, che nel 2015 prestò la sua voce al debutto omonimo hanno acquisito i servigi di Scott Stapp, voce dei Creed, band sulla quale si possono ricamare facili paragoni con il gruppo ma che, a ben sentire, su The Madness sono evidenti ma non gli unici.
Per chiarire, la voce di Stapp richiama a più riprese la band d’origine (Won’t Let You Down), ma il sound dell’album è molto più aggressivo e ricco di groove rispetto all’esordio, in quei brani dove l’alternative metal con una spallata ritmica scaraventa all’angolo il post grunge, genere da cui gli Art Of Anarchy fanno di tutto per allontanarsi, a tratti riuscendoci, ma non sempre (per fortuna).
Sì, perché quando il gruppo si lascia portare dalla voce del singer, l’album prende il volo con una serie di canzoni intense e dallo spirito creediano (No Surrender, la splendida Changed Man, Somber), mentre la parte metallica di matrice heavy alternativa sconquassa lo spartito con la doppietta iniziale Echo Of A Scream/1000 Degrees e l’incalzante street rock di Dancing With The Devil.
La title track, scritta per far male (commercialmente parlando) è creata su di una melodia dall’appeal infallibile, classico singolo/video da far girare senza sosta sui media, anche se di fatto è tutto l’album che funziona.
Robusti e graffianti, straordinariamente melodici, gli Art Of Anarchy si possono ormai considerare un gruppo a tutti gli effetti: trovata la quadratura del cerchio con il bravissimo Stapp (senza nulla togliere al povero Weiland), la band è pronta per conquistare i cuori degli alternative rockers sparsi per il mondo con questo ottimo lavoro.

TRACKLIST
01. Echo Of A Scream
02. 1000 Degrees
03. No Surrender
04. The Madness
05. Won’t Let You Down
06. Changed Man
07. A Light in Me
08. Somber
09. Dancing With The Devil
10. Afterburn

LINE-UP
Scott Stapp – vocals
Bumblefoot – guitar
John Moyer – bass
Jon Votta – guitar
Vince Votta – drums

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