LOSA

Il video di Mastrucatum, dall’ep omonimo (Third I Rex).

Il video di Mastrucatum, dall’ep omonimo (Third I Rex).

I LOSA hanno reso pubblico oggi il loro nuovo video per il brano “Mastrucatum” tratto dall’omonimo debutto in uscita a fine mese tramite Third I Rex! Il pre-ordine del disco è possibile tramite la pagina bandcamp della label inglese a 3rdirex.bandcamp.com!

SCARLET AURA

Il video di “Hail To You!”, dall’album “Hot’n’Heavy”, in uscita a dicembre (Sliptrick Records).

Il video di “Hail To You!”, dall’album “Hot’n’Heavy”, in uscita a dicembre (Sliptrick Records).

Romanian female-fronted melodic metallers SCARLET AURA will release their new album “Hot’n’Heavy” on December 11th, via Sliptrick Records. Today, Scarlet Aura and Sliptrick Records are proud to announce the release of “Hail To You!” – the first single from the upcoming Scarlet Aura studio album “Hot’n’Heavy”. Combination of fast tempo, catchy guitar riffs and powerful lyrics together with powerful and touching vocals could set this song as the next metal anthem for the new metal generation.

The band comments: “Hot’n’Heavy became a statement and unfolds our spirits as they grew and developed in the last 4 years. The first single “Hail To You!” is about metaphorical war, what becomes of us, soldiers, during the war. As you know, war changes everyone – you can try to be different, but… you just can’t. So the ones that have to change are not soldiers that are fighting. But the people they’re fighting for… At the end – we have to be all together, to stand united. Brothers and Sisters, hail to you!”

“Hot’n’Heavy” tracklisting:
1. This Future Becomes Our Past
2. Hail To You
3. In The Name Of My Pain
4. Hot’n’Heavy
5. Fallin’ To Pieces
6. Glimpse In The Mirror
7. You Bite Me I Bite You Back
8. Hate Is Evanescent, Violence Is Forever
9. Silver City
10. Light Be My Guide
11. Let’s Go Fuckin’ Wild
Bonus Track:
12. Balkan Stars Project – To New Horizons

The release of the CD will be also accompanied by the publication of “The book of Scarlet – Ignition” (the first book within a trilogy) written by Scarlet Aura’ singer-songwriter Aura Danciulescu. In the book you`ll find the lyrics of the songs combined with the amazing story of “Scarlet” that alongside the album will drive the audience intro the amazing world of Scarlet Aura.

SCARLET AURA is a female-fronted new age melodic metal band from Bucharest, Romania that are gaining attention as one the rising metal groups of the East with seductive, unique stage performances, a sparkling appearance and bold music. In Spring 2018, SCARLET AURA toured as an opening act for Rhapsody Reunion’s 20th Anniversary Farewell Tour in Europe with 24 dates across 13 countries and during September/October 2018, the band is set to appear as a special guest for Angra with 31 dates in North America, promoting their upcoming album “Hot’n’Heavy” due out via Sliptrick Records on December 11th, 2018.

SCARLET AURA tour dates w/ ANGRA:

07/09/2018 – USA – Winter Park, FL – The Haven
08/09/2018 – USA – Margate, FL – O’Malleys
09/09/2018 – USA – Tampa, FL – Orpheum
11/09/2018 – USA – Baltimore, MD – Soundstage
12/09/2018 – USA – NYC, NY – Gramercy Theater
13/09/2018 – USA – Worcester, MA – Palladium
14/09/2018 – USA – Philadelphia, PA – The Foundry
15/09/2018 – CA – Quebec City, QC – Salle Multi
16/09/2018 – CA – Montreal, QC – Petit Campus
17/09/2018 – CA – Toronto, ON – MOD Club
18/09/2018 – USA – Westland, MI – Token Lounge
20/09/2018 – USA – Joliet, IL – The Forge
21/09/2018 – USA – Milwaukee, WI – Miramar Theater
22/09/2018 – USA – Minneapolis, MN – The Cabooze
25/09/2018 – CA – Vancouver, BC – Rickshaw Theater
26/09/2018 – USA – Seattle, WA – El Corazon
28/09/2018 – USA – Sacramento, CA – Holy Diver
29/09/2018 – USA – Anaheim, CA – The Grove
30/09/2018 – USA – San Diego, CA – Brick by Brick
01/10/2018 – USA – West Hollywood, CA – Whiskey A GoGo
02/10/2018 – USA – Tempe, AZ – Marquee Theater
03/10/2018 – USA – Las Vegas, NV – Dive Bar
05/10/2018 – USA – SLC, Utah – Liquid Joes
06/10/2018 – USA – Denver, CO – Globe Hall
07/10/2018 – USA – Kansas City, MO – Riot Room
08/10/2018 – USA – Dallas, TX – Trees
09/10/2018 – USA – San Antonio, TX – Alamo City Music Hall& Club
10/10/2018 – USA – Houston, TX – Scout Bar
12/10/2018 – USA – Louisville, KY – Diamonds
13/10/2018 – USA – Ft Wayne, IN – PIerre’s
14/10/2018 – USA – Cleveland, OH – Agora Ballroom

More information at:
https://www.facebook.com/scarletaura
https://scarletaura.net

Oddfella – Oddfella EP

L’approdo ad una vera e propria forma canzone favorisce un approccio più lineare e meno nervoso, quindi da una parte più prevedibile ma anche maggiormente logico e attraente: di sicuro ogni brano è ben connotato da un sempre pregevole quanto misurato lavoro chitarristico.

Questo ep è il secondo lavoro per Oddfella, il progetto solista del portoghese João Henriques, uscito lo scorso anno poco dopo il full length Am/Fm.

Quella prima prova su lunga distanza, di natura strumentale, aveva messo in mostra le buone doti del musicista lusitano, evidenziate dalla proposta di un sound dalle sfumature dark ed elettroniche e sorretto da un pregevole operato dal punto di vista della tecnica esecutiva e della produzione.
L’ep autointitolato che prendiamo in esame rappresenta la naturale evoluzione di quell’album, soprattutto a causa dell’introduzione delle parti vocali che danno un senso di compiutezza al songwriting di Henriques.
I quattro brani in questione (due, Intro Spection e Interlude At Dawn, sono brevi tracce strumentali) mettono in luce un rock alternativo dai tratti velatamente oscuri, elegante e dalla buona orecchiabilità, e sicuramente molto ben interpretati (non è dato sapere se la voce sia effettivamente dello stesso João ma, in mancanza di comunicazioni al riguardo, si ritiene che possa essere così).
Chiaramente l’approdo ad una vera e propria forma canzone favorisce un approccio più lineare e meno nervoso, quindi da una parte più prevedibile ma anche maggiormente logico e attraente: di sicuro ogni brano è ben connotato da un sempre pregevole quanto misurato lavoro chitarristico.
Born Again, Swimming Angels, Bridges e Drowning Angels sono brani tutti indistintamente molto belli, di grande fluidità e curati dal punto di vista melodico: João Henriques, in coda all’ultima traccia, ci saluta con un “to be continued” che fa presagire un seguito a questo ep decisamente riuscito ed in grado di schiudere nuovi scenari nel futuro degli Oddfella.

Tracklist:
1.Intro Spection
2.Born Again
3.Swimming Angels
4.Interlude At Dawn
5.Bridges
6.Drowning Angels

Line-up:
João Henriques

ODDFELLA – Facebook

Runemagick – Evoked From Abysmal Sleep

Evoked From Abysmal Sleep è il classico album che riempie un vuoto senza rivelarsi necessariamente epocale: essenziale, ruvido, autentico, questo sì, ed è tutto quanto serve a chi ama crogiolarsi con queste oscure sonorità.

Evoked From Abysmal Sleep segna il ritorno al un lavoro su lunga distanza degli storici Runemagick, dopo Dawn Of The End risalente al 2007.

La band svedese, fondata all’inizio degli anni ‘90 da un allora giovanissimo Nicklas Rudolfsson, ha poi pubblicato ben undici full length tra il 1998 ed il 2007, spostandosi dal tradizionale death degli esordi ad un più mortifero death doom.
Negli utimi dieci anni Rudolfsson, assieme al fido drummer Daniel Moilanen, si è dedicato principalmente agli Heavydeath, facendo pensare ai più che questo avrebbe potuto significare di fatto la fine della storia dei Runemagick ma, come abbiamo visto, fortunatamente non è stato così.
Richiamata la coppia ritmica all’opera nei dischi del nuovo millennio (assieme a Moilanen troviamo al basso la moglie di Rudolfsson, Emma), il musicista di Goteborg ripropone il proprio death doom d’annata, ritmato, rotolante e competente al 100%, in grado di mettere d’accordo anche ascoltatori provenienti dalle due opposte sponde, tale è l’equilibrio tra le componenti.
La mancanza di spunti innovativi è ampiamente compensata da sonorità rombanti, dall’accordatura ultra-ribassata sulla quale si staglia il ringhio di un Rudolfsson in piena forma: Tomb to Womb spicca quale brano manifesto di un lavoro che riporta piacevolmente alla luce (fioca) il “dark death metal” dei Runemagick.
Evoked From Abysmal Sleep è il classico album che riempie un vuoto senza rivelarsi necessariamente epocale: essenziale, ruvido, autentico, questo sì, ed è tutto quanto serve a chi ama crogiolarsi con queste oscure sonorità.

Tracklist:
1. After the End They Rise Again
2. Evoked from Abysmal Sleep
3. Runes of the Undead
4. A Rising Fume of Returning Death
5. Wisdom Keepers Resurrected
6. An Anthem of Olden Magic
7. Tomb to Womb
8. A Shining Spirit from Beyond

Line-Up:
Nicklas Rudolfsson – Guitars/Vocals
Emma Rudolfsson – Bass
Daniel Moilanen – Drums/Percussion

RUNEMAGICK – Facebook

SHINING

Il video di Animal, dall’album omonimo in uscita ad ottobre (Spinefarm Records).

Il video di Animal, dall’album omonimo in uscita ad ottobre (Spinefarm Records).

A distanza di tre anni tornano i norvegesi SHINING! Il nuovo album “Animal” sarà pubblicato su Spinefarm Records il 19 ottobre 2018. Disponibile da oggi il lyric video della titletrack e l’artwork dell’album:

“Animals” è già disponibile per il preorder a questo link.
L’album è stato prodotto dagli stessi Shining con la collaborazione di Sean Beavan (Marilyn Manson, Nine Inch Nails, A Perfect Circle, etc.), e Kane Churko (Five Finger Death Punch, Halestorm, Papa Roach), il figlio del leggendario Kevin Churko, che ha supervisionato il mix finale.

Gli Shining saranno in tour nei prossimi mesi, previste tre date in Italia:
19/10 – HULEN – BERGEN – NORWAY
20/10 – HØVLERIET – HAUGESUND – NORWAY
25/10 – TOU SCENE – STAVANGER – NORWAY
26/10 – ØSTSIA – KRISTIANSAND – NORWAY
27/10 – PARKTEATRET – OSLO – NORWAY
4/11 – SATAN’S HOLLOW – MANCHESTER – UK
5/11 – THE UNDERWORLD – LONDON – UK
7/11 – BOTANIQUE – BRUSSELS – BELGIUM
8/11 – LE FERRAILLEUR – NANTES – FRANCE
9/11 – BACKSTAGE BY THE MILL – PARIS – FRANCE
11/11 – REX – TOULOUSE – FRANCE
12/11 – CARACOL – MADRID – SPAIN
13/11 – BÓVEDA – BARCELONA – SPAIN
16/11 – LEGEND CLUB – MILAN – ITALY
17/11 – TRAFFIC CLUB – ROME – ITALY
18/11 – CYCLE CLUB – CALANZANO (FI) – ITALY
19/11 – VIPER ROOM – VIENNA – AUSTRIA
20/11 – REFLEKTOR – TIMISOARA – ROMANIA
21/11 – FABRICA – BUCHAREST – ROMANIA
22/11 – /FORM SPACE – CLUJ-NAPOCA – ROMANIA
25/11 – LOGO – HAMBURG – GERMANY
26/11 – CASSIOPEIA – BERLIN – GERMANY
27/11 – DAS BETT – FRANKFURT – GERMANY
28/11 – BACKSTAGE – MUNICH – GERMANY
29/11 – DÜRER KERT 041 – BUDAPEST – HUNGARY
1/12 – WINTER METAL DAYS – BOHINJSKA BISTRICA – SLOVENIA

Shining who recently announced their intention to BLOW THE DOORS OFF with new album Animal, have shared a lyric video for the title track alongside a huge run of European dates.
Multi-instrumentalist, vocalist & songwriter, frontman Jørgen Munkeby comments, “while writing these songs we always thought about how we could make sure they would sound awesome in a live setting. Now we finally get to play them there! In club somewhere in Europe, with a sweaty and excited audience screaming along! Can’t wait to see you all there!”
With new album Animal set for release on 19th October through Spinefarm, Munkeby is making his most audacious move yet with the former jazz-metal collective.
“I was tired of doing the same thing,” he explains. “I was done with ‘Blackjazz’ and wanted to create something new and exciting. I needed a change. I’m finally at the point where I have nothing to lose and everything to win. We had 360 degrees to play with so we could’ve gone in any direction. This new record is more Muse than Meshuggah, more Ghost than Gojira, and more Biffy Clyro than Burzum!”

From its retina-frying artwork to its relentless stream of memorable refrains, Animal is simply the ultimate 21st century party metal carnival. Entirely saxophone-free yet utterly unmistakable as a Shining release, it’s the Norwegians’ most startling record yet.
For title track Animal, Jørgen comments:
“When we wrote Animal, we knew that we would want to announce the album with that song! It’s just such a fun and rocking number, and I also can’t wait to open our live shows with it! Wolf howl, and GO!”

SHINING online:
www.facebook.com/shiningnorway/
www.instagram.com/shiningnorway/

POKERFACE

Il video di “Creepy Guests”, dall’album Game On (M&O Music).

Il video di “Creepy Guests”, dall’album Game On (M&O Music).

Lineup:
LadyOwl – vox
Xen Ritter – guitars
Mike Fogel – guitars
DedMoroz – bass
Roman Pankow – drums
Alina Derkach – guest star

Video production, post-production and effects: Dmitry Morsus (AMORSUS STUDIO)
Location: Sunlightstudio, Moscow
Recording, mastering and mixing: Konstantin Vihrev
Backline: MetalStuff

https://www.facebook.com/pfacegroup/

Nhor – Wildflowers

Nhor compie una sorta di miracolo musicale, proponendo un’ora e venti di musica ambient di stupefacente qualità, tenendosi ampiamente alla larga dal rischio di tediare l’ascoltatore che, anzi, troverà in maniera naturale il modo compenetrarsi con tali sonorità.

Quello di Nhor è un nome che avevamo già incontrato ai tempi di IYE, quando ci fu l’occasione di parlare di un bellissimo lavoro come Within the Darkness Between the Starlight.

All’epoca il musicista britannico riusciva a fondere mirabilmente la musica ambient con pulsioni black metal, andando a creare un ibrido in assoluto non innovativo ma sicuramente carico di rara intensità emotiva.
Con il tempo la parte estrema si è praticamente azzerata, lasciando spazio in maniera tutto sommato naturale alla sola componente ambient, consistente in un delicato e mai stucchevole lavoro pianistico.
Questo Wildflowers non è in realtà un album di inediti ma rappresenta la compattazione in un solo formato dei quattro ep dedicati alle stagioni usciti lo scorso anno tra aprile e dicembre.
Il lavoro viene così offerto dalla Prophecy Productions in versione doppio vinile e fornisce l’occasione di ascoltare in sequenza le quattro parti che, in tal modo, vanno a formare un’opera a sé stante come probabilmente era già inizialmente l’intenzione dell’autore.
Nhor compie una sorta di miracolo musicale, proponendo un’ora e venti di musica ambient di stupefacente qualità, tenendosi ampiamente alla larga dal rischio di tediare l’ascoltatore che, anzi, troverà in maniera naturale il modo compenetrarsi con tali sonorità.
Quello offerto dal compositore inglese è, in fondo, il circolare flusso musicale che accompagna le stagioni della nostra esistenza, ripartendo ogni volta daccapo come se ognuna di esse fosse la prima, o magari l’ultima ad essere vissuta ed assaporata.
Wildflowers è un’opera nella quale l’approccio pianistico essenziale (il modus operandi non è dissimile ovviamente da quello del maestro Eno) è l’antitesi della svolazzante ridondanza dei neoclassici; a Nhor non servono particolari artifici per emozionarci e trasportarci dolcemente in un’altra dimensione spazio temporale: l’ascolto di un brano di rara limpidezza come I Have No Stars Left to Wish Upon è sufficientemente esemplificativo di quanta bellezza sarà possibile rinvenire in questo magnifico doppio album.

Tracklist:
Disc 1
1. Windowpanes
2. Knelt at the Altar that Lays Atop the Stars
3. And So Passes the Glory of Our World
4. There was a Time When I Knew the Way
5. Wildflowers
6. Vernal
7. Let the Rains Knock at My Door
8. In Moonlight

Disc 2
1. Light, Sing to Me
2. Where Morning Breaks Over the Pines
3. I Have No Stars Left to Wish Upon
4. Even in Dreams
5. You Will Never Shine as Bright as the Moon
6. I Remember
7. Sunlit Rest

Disc 3
1. All That Is Sacred to Me
2. Where They Once Were
3. The Trees Knew Not of Me Then
4. Moonfall
5. We Set Their Bodies Free in the Cold River
6. What We Hid in the Night
7. Fire Promises Guidance
8. In Search of Those We Lost
9. Fate

Disc 4
1. Bereft
2. Murmurations Above Me
3. Owls Through Snowfall
4. Wreaths of Hoarfrost
5. The Moon Belongs to All and None
6. They Leave No Trace
7. I Found You There, Beside the Night
8. Mercy

Line-up:
Nhor – Everything

NHOR – Facebook

Faction Senestre – Civilisation

Un rumorismo dronico e industriale fa da tappeto sonoro a testi declamati in lingua madre, invero molto interessanti per la loro feroce quanto esplicita critica della modernità: questo chiaramente rende il tutto affascinante quanto dannatamente ostico.

Faction Senestre è un progetto di nuovo conio formato da membri di band di un certo spicco della scena francese come Still Volk, Rosa Crux, Malhkebre e Sektarism.

Quello che ne scaturisce è un brano sperimentale della durata di oltre 20 minuti, suddiviso in quattro parti, che mette sicuramente a dura prova l’apertura mentale dell’ascoltatore medio.
Un rumorismo dronico e industriale fa da tappeto sonoro a testi declamati in lingua madre, invero molto interessanti per la loro feroce quanto esplicita critica della modernità: questo chiaramente rende il tutto affascinante quanto dannatamente ostico.
Resta il fatto che questi musicisti transalpini sanno il fatto loro e, pur scendendo su un terreno molto scivoloso, riescono a mettere in scena una riproduzione credibile di sonorità avanguardiste per quanto, ovviamente, Civilisation si vada a collocare decisamente al di fuori di quelli che sono i normali ascolti.
Difficile quindi affibbiare all’operato dei Faction Senestre le semplicistiche etichette di bello o brutto: tutto dipende dal tipo di approccio, dalla sensibilità e dal desiderio di farsi scuotere che ciascuno possiede; detto ciò, personalmente trovo Civilisation un’opera di un certo spessore, musicalmente e concettualmente, il che desta quindi una certa curiosità nei confronti di eventuali prossimi sviluppi di questo progetto.
Ta civilisation est en péril, je le prédis et tu t’enfuis

Tracklist:
1. Ta Civilisation

Hanzel Und Gretyl – Satanik Germanik

Satanik Germanik è un album non imprescindibile ma senz’altro gradevole, costellato di buone intuizioni ritmiche e melodiche: basta ed avanza per ascoltarlo con un certo interesse.

In auge fin dagli anni novanta, gli Hanzel Und Gretyl, nonostante esibiscano un monicker, i titoli degli album e, in genere, un immaginario che riporta alla Germania, sono in realtà un duo newyorchese composto da Kaizer Von Loopy e Vas Kallas.

Anche le sonorità prescelte, sotto forma di un industrial elettronico (specialmente nella prima fase della carriera), ha reso la coppia decisamente contigua a sonorità tipicamente teutoniche, portandola a supportare nei tour americani i colossi germanici Rammstein, oltre a Marylin Manson e i Prong.
Con un tale pedigree era difficile attendersi dagli Hanzel Und Gretyl un album deludente, specialmente se si hanno nelle corde certe sonorità marziali, a tratti volutamente becere ed eccessive nonché intrise di un particolare senso dell’humour.
Satanik Germanik, ottavo full length della discografia, prosegue dunque sulla falsariga del precedente Black Forest Metal, che aveva già visto un indurimento in direzione metallica del sound e va detto che questa ibridazione si rivela davvero efficace.
Ogni brano è connotato da un groove spesso irresistibile e, anche quando i ritmi si rallentano parzialmente, ne scaturiscono cose notevoli, come I Am Bad Luck, condotta dalla lasciva interpretazione di Vas Kallas.
A fare da contraltare arriva puntualmente la successiva Trinken mit der Kaizer (Die Bierz from Hell), dai riff squadrati di scuola rammsteiniana, episodio trascinante quanto antitetico ad ogni idea di raffinatezza musicale.
In generale, però, la bravura nel trattare la materia in modo tale da renderla credibile, esibita da questi collaudati musicisti, rende la raccolta una buona occasione di rifarsi le orecchie per coloro ai quali mancano dannatamente Lindemann e soci, senza dimenticare spunti provenienti dai migliori Manson, Rob Zombie o Ministry, il tutto condito in salsa germanica meglio di quanto saprebbero fare le stesse band autoctcone.
Se il rischio di scadere nel kitsch fine a sé stesso è molto alto, gli Hanzel Und Gretyl lo scongiurano brillantemente grazie ad un’attenzione alla forma canzone che rende ogni episodio degno d’attenzione, con menzione particolare per i più riusciti e coinvolgenti Black Six Order, Weisseswald e Hellfire und Grimmstone, oltre alle tracce di apertura e di chiusura, Golden Dammerung e Kinamreg Kinatas, che sono di fatto lo stesso brano basato su canti simil-gregoriani poggiat,i nel primo caso, su una base elettronica e, nel secondo, scossi invece da un più pesante riffing.
Satanik Germanik è un album non imprescindibile ma senz’altro gradevole, costellato di buone intuizioni ritmiche e melodiche: basta ed avanza per ascoltarlo con un certo interesse.

Tracklist:
1. Golden Dammerung
2. We Rise as Demons
3. Black Six Order
4. Weisseswald
5. I Am Bad Luck
6. Trinken mit der Kaizer (Die Bierz from Hell)
7. Hellfire und Grimmstone
8. Sonnenkreuz
9. Unter alles
10. 13 Moons
11. Kinamreg Kinatas

Line-up:
Kaizer Von Loopy – Guitars, Programming, Vocals
Vas Kallas – Vocals, Bass

HANZEL UND GRETYL – Facebook

KADAVAR

Il video di ‘You Found The Best In Me’, dall’album dal vivo “Live in Copenhagen” in uscita a novembre (Nuclear Blast).

Il video di ‘You Found The Best In Me’, dall’album “Rough Times” (Nuclear Blast).

I rocker berlinesi KADAVAR hanno annunciato la pubblicazione del nuovo album dal vivo “Live in Copenhagen”, contenente il concerto tenutosi nella capitale danese, al Pumpehuset, a novembre 2017, in occasione del tour di supporto dell’ultimo disco in studio “Rough Times”.

“Live in Copenhagen” sarà disponibile come bonus CD della tour edition di “Rough Times” e in vinile. L’uscita è fissata per il 12 ottobre 2018 su Nuclear Blast.

I pre-ordini sono attivi: http://www.nuclearblast.com/kadavar-roughtimeste

Tracklist:
“Rough Times” tour edition bonus CD
1. Skeleton Blues
2. Doomsday Machine
3. Pale Blue Eyes
4. Into The Wormhole
5. The Old Man
6. Die Baby Die
7. Black Sun
8. Living In Your Head
9. Into The Night
10. Forgotten Past
11. Tibulation Nation
12. Purple Sage

“Live in Copenhagen” Vinile
1. Skeleton Blues
2. Doomsday Machine
3. Pale Blue Eyes
4. Into The Wormhole
5. The Old Man
6. Die Baby Die
7. Black Sun
8. Living In Your Head
9. Into The Night
10. Forgotten Past
11. Tibulation Nation
12. Purple Sage
13. All Our Thoughts
14. Come Back Life

www.kadavar.com
www.facebook.com/kadavarofficial
www.nuclearblast.de/kadavar

Vanhävd – Låt köttet dö

I Vanhavd mettono in mostra un sound decisamente personale, all’interno del quale trovano spazio in misura equilibrata melodia e robustezza del riffing, rallentamenti asfissianti e intriganti accelerazioni ritmiche, per un risultato oggettivamente esaltante per chi ama il genere.

Låt köttet dö (lascia morire la carne) è l’ep d’esordio per questo impressionante gruppo svedese denominato Vanhävd (scomparso).

La traduzione del monicker e del titolo dell’album, ovviamente, ci portano su territori in cui il dolore che si fa musica è di casa, ed infatti i nostri ci offrono circa venticinque minuti di magistrale death doom.
Influenzato concettualmente dal pensiero del filosofo antinatalista norvegese Peter Wessel Zapffe, il gruppo mette in mostra un sound decisamente personale, all’interno del quale trovano spazio in misura equiblirata melodia e robustezza del riffing, rallentamenti asfissianti e intriganti accelerazioni ritmiche, per un risultato oggettivamente esaltante per chi ama il genere.
La title track dice molto sulle potenzialità della band scandinava, con il suo incipit drammatico e l’inquietante melodia chitarristica screziata dal canto feroce di Adam Skog, e non è da meno Om den vulgära farsens nonsense, inaugurata da un sempre poco rassicurante suono di carillon che prelude ad una splendida e struggente armonia creata dal tremolo chitarristico, mentre la conclusiva Drömmaren offre una fase centrale all’insegna di un disperato black doom.
Oltre alla qualità sorprendente della musica offerta, propedeutico ad un possibile futuro capolavoro su lunga distanza, è un grande merito quelli dei Vanhävd l’aver di fatto divulgato il pensiero di Zappfe, sbrigativamente liquidato come un manifesto di pessimismo quando, invece, sarebbe molto più onesto definirlo crudo realismo: mai come di questi tempi le sue parole acquistano ancor più peso specifico.
Niente esiste senza di lui (l’uomo) , tutte linee convergono verso di lui, il mondo non è altro che uno spettrale eco della sua voce. Salta in piedi urlando a squarciagola, vorrebbe vomitare se stesso sulla terra insieme al suo impuro pasto; sente incombere la pazzia e vorrebbe darsi la morte prima di perderne la capacità.
Ma mentre soppesa l’imminente morte, ne afferra anche la natura e le cosmiche implicazioni. La sua immaginazione creativa costruisce nuove spaventose prospettive dietro la cortina della morte e vede che anche lì non c’è salvezza.
Adesso può discernere i contorni dei propri termini biologico – cosmici: egli è il prigioniero senza speranza dell’universo, destinato a prospettive ignote
Da quel momento è in uno stato di panico senza fine.”

Tracklist:
1. Låt köttet dö
2. Om den vulgära farsens nonsens
3. Drömmaren

Line-Up:
Emil Hlmgren – Bass
Michael Lofgren – Drums
Emil Ahlström – Guitars (lead)
Kristian Larsson – Guitars (rhythm)
Jonas Karlsson – Synthesizers
Alexander Kassberg – Synthesizers
Adam Skog – Vocals

VANHAVD – Facebook

SILVER P

Il video di Memories, dall’album omonimo in uscita a settembre (Red Cat).

Il video di Memories, dall’album omonimo in uscita a settembre (Red Cat).

SILVER P, il nuovo progetto di PUGNALE (alias Roberto Colombini), lancia il nuovo singolo “Memories”, che sarà disponibile in tutti gli store digitali e in streaming da venerdì 7 settembre, tramite The Orchard!

Annunciata inoltre la data di presentazione del nuovo album omonimo:
GIOVEDì 25 OTTOBRE
McCulloughs Irish Pub (Lucca)
www.facebook.com/McCulloughs-Irish-1626235747647765

Memories è una Power ballad con sonorità cupe ed influenze grunge, che sfociano nel metal puro nella parte centrale. Un brano dove i ricordi tornano a galla per tormentare la mente del protagonista; mente offuscata da un passato mai dimenticato.

CONTATTI ARTISTA:
www.facebook.com/SilverPugnale

LABEL:
www.redcatpromotion.com

In Oblivion – Memories Engraved in Stone

La competenza c’è, l’attitudine pure: la presenza questi due elementi fa pensare che nel giro di poco tempo gli In Oblivion potrebbero regalarci qualcosa di davvero importante; per ora, comunque, bene così.

Delle tre uscite offerte dalla Endless Winter in questa parte del 2018, quella degli In Oblivion è la più canonicamente vicina al funeral doom, anche se quello dei texani presenta diverse digressioni come le accelerazioni di stampo black che deturpano l’opener Wreathed in Gloom.

Memories Engraved in Stone è il full length d’esordio, che segue l’ep autointitolato del 2015 dal quale vengono riprese sia la già citata Wreathed in Gloom che la title track: il quintetto di Austin prova con discreto successo ad ammantare di un velo cupo ed impenetrabile il proprio sound, ed è fuor di dubbio che le cose vadano senz’altro meglio quando il tutto diviene più rarefatto ed atmosferico.
L’opener è un ottimo brano che, anche se forse ancora un po’ acerbo, presenta notevoli spunti ma è in An Eve in Mourning che i nostri puntano al bersaglio grosso, rischiando anche qualcosa di loro con la ripresa delle ben note sonorità della Marcia Funebre; la pacchianeria infatti incombe sempre su operazioni di questo tipo, mai gli In Oblivion vi sfuggono abilmente abbandonando dopo circa due minuti gli schemi chopiniani (che verranno nuovamente richiamati nel finale) per elaborare, di fatto, sonorità proprie e dotate di un tasso drammatico ed evocativo non indifferente.
E’ proprio qui che il rantolo terrificante di Justin Buller si sposa a meraviglia con il lento dipanarsi melodico del brano, a dimostrazione della disinvoltura nel trattare la materia da parte della band statunitense.
La title track è ancora più cupa, a tratti solenne, con qualche richiamo alla scuola russa (Comatose Vigil, Abstract Spirit) nel lavoro tastieristico, mentre nella conclusiva e piu lunga traccia del lotto, In Perfect Misery, gli In Oblivion si concedono diversi minuti di respiro prima di infierire nuovamente e in maniera definitiva sui nervi scossi dell’ascoltatore.
Chiedere ad una band che suona funeral una maggiore sintesi potrebbe sembrare bizzarro, ma in effetti agli In Oblivion, per ora, manca la dote innata di trovare il giusto sbocco emozionale alle diverse buone intuizioni messe in mostra (il finale di In Perfect Misery è emblematico in tal senso, e ci si chiede perché uno spunto melodico così bello non sia stato sfruttato in maniera più generosa).
La competenza c’è, l’attitudine pure: la presenza questi due elementi fa pensare che nel giro di poco tempo gli In Oblivion potrebbero regalarci qualcosa di davvero importante; per ora, comunque, bene così.

Tracklist:
1. Wreathed in Gloom
2. An Eve in Mourning
3. Memories Engraved in Stone
4. In Perfect Misery

Line-up:
Jake Holmes – Bass
Ciaran McCloskey – Guitars (lead)
Justin Buller – Guitars (electric and acoustic), Vocals
Ryoko Minowa – Keyboards
Shane Elwell – Drums, Percussion

IN OBLIVION – Facebook

IN-SIDE

Il video di Trapped In A Memory, dall’album Life in uscita nel febbraio 2019.

Il video di Trapped In A Memory, dall’album Life in uscita nel febbraio 2019.

Taken from forthcoming album “LIFE” to be released in february 2019
Produced by Saal Richmond & IN-SIDE, july/august 2018

IN – SIDE: the brand new, all italian AOR musical project.
Genre: AOR, Melodic Rock
Song: Trapped in a memory

IN-SIDE is:
* Beppe Jago Careddu – Vocals
* Saal Richmond – Keyboards / Synthesizers / Programming / Backing Vocals
* Dave Grandieri – Keyboards / Synthesizers / Programming / Backing Vocals
* Abramo De Cillis – Guitars
* Davide Marino – Bass Guitars
* Fabio Nora – Drums
* Marzio Francone – Sound Engineering / Recording Studio

Videoclip production:
VIOLEX VIDEO PRODUCTION
Director: Alex Bufalo
D.o.P: Sara Sonnessa
M.u.A: Vanessa Mia Scalzo
Stage Assistant: Claudia Notarangelo

Recorded, mixed and mastered at SNOOKY RECORDS STUDIO
by Marzio Francone
https://www.facebook.com/snookyrecordsstudio/

Facebook Official:
https://www.facebook.com/INSIDEAORITALY/

BEHEMOTH

Il video di ‘God = Dog’, dall’album ‘I Loved You At Your Darkest’ in uscita ad ottobre (Nuclear Blast).

Il video di ‘God = Dog’, dall’album ‘I Loved You At Your Darkest’ in uscita ad ottobre (Nuclear Blast).

BEHEMOTH pubblicano il singolo ‘God = Dog’ e svelano i dettagli del nuovo album ‘I Loved You At Your Darkest’. Annunciato il tour europeo con AT THE GATES & WOLVES IN THE THRONE ROOM

“Non potrebbe essere più blasfemo di così”, ecco come il mastermind dei BEHEMOTH mastermind Nergal definisce il titolo dell’undicesimo album in studio “I Loved You At Your Darkest”, in uscita il 5 ottobre su Nuclear Blast (Europa) / Metal Blade Records (Nord America). Anche se potrebbe stridere un po’ per una band black metal — soprattutto se il precedente album si intitolava “The Satanist”— la sua origine sorprenderà più delle parole stesse. “È un versetto della Bibbia”, svela Nergal. “È una frase di Gesù Cristo stesso. Per i BEHEMOTH utilizzarlo alla base del proprio disco è un sacrilegio portato all’estremo”.

Una schiacciante salva di maestosità black metal piena di riff infernali, cannonate di tamburi tonanti e cori liturgici in ascesa che ricordano il classico cinema horror. “’I Loved You At Your Darkest’ è un disco più dinamico. È estremo e radicale da un lato, ma è anche più orientato al rock rispetto a qualsiasi altro lavoro dei BEHEMOTH”.

Prodotto dai membri del gruppo stesso mentre la batteria è stata co-prodotta Daniel Bergstrand (MESHUGGAH, IN FLAMES), il mixaggio del disco è opera di Matt Hyde (SLAYER, CHILDREN OF BODOM) e la masterizzazione di Tom Baker (NINE INCH NAILS, MARILYN MANSON) con la presenza di un’orchestra polacca di diciassette elementi arrangiata da Jan Stoklosa.

Il video del primo singolo, ‘God = Dog’ è stato diretto da Grupa 13 / http://www.grupa13.com).

I pre-ordini con l’esclusivo 7” ‘God = Dog’ 7″ picture disc sono attivi qui: http://nblast.de/BehemothILYAYD

“I Loved You at Your Darkest” tracklisting
01. Solve
02. Wolves ov Siberia
03. God = Dog
04. Ecclesia Diabolica Catholica
05. Bartzabel
06. If Crucifixion Was Not Enough…
07. Angelvs XIII
08. Sabbath Mater
09. Havohej Pantocrator
10. Rom 5:8
11. We Are the Next 1000 Years
12. Coagvla

I BEHEMOTH saranno in tour a inizio 2019 in Europe. Unica data italiana il 16 gennaio 2019 all’Alcatraz di Milano.

BEHEMOTH online:
http://www.behemoth.pl
http://www.facebook.com/behemoth
http://instagram.com/behemothofficial
http://www.nuclearblast.de/behemoth
http://www.metalblade.com/behemoth

Askvald – Nachtschattenreich

Nachtschattenreich conserva quell’alone evocativo tipico del black metal proposto da casa Naturmacht, all’interno del quale l’operato degli Askvald trova naturale collocazione.

Askvald è il progetto solista di Apocaleon, musicista di Dresda che giunge con Nachtschattenreich al suo terzo full length in tre anni.

Questo nuovo lavoro segna l’abbandono delle sonorità impostate sulle tastiere, che rendevano certamente più atmosferico l’assieme, a favore di un flavour più epico e diretto, ben rappresentato dalle intriganti linee chitarristiche della title track.
Il bello di questo disco è la sua discreta varietà stilistica, nel senso che Apocaleon non rimane ancorato a coordinate predefinite ma si apre anche a sconfinamenti gothic dark, come avviene nel coinvolgente chorus di Truemmer-Lethargie, seguita dalla più evocativa e rallentata Wolf, nella quale appaiono anche opportune clean vocals ad accompagnare il gracchiante screaming di prammatica.
Il trio di brani in questione, posizionati in scaletta uno dopo l’altro, rappresentano sostanzialmente le varie direzioni verso le quali si spingono le sonorità in questo lavoro, anche se , in generale, Nachtschattenreich conserva quell’alone evocativo tipico del black metal proposto da casa Naturmacht, all’interno del quale l’operato degli Askvald trova naturale collocazione.
Le liriche in lingua madre, come sempre, offrono quel surplus di solennità che, comunque, bisogna essere in grado ad abbinare ad una scrittura mai banale ed avvincente, e questo è ciò che il musicista sassone esibisce con buona competenza in questo suo ultimo riuscito album.

Tracklist:
1. Staub
2. Morgenstund
3. Im Licht der Laterne
4. Nachtschattenreich
5. Truemmer-Lethargie
6. Wolf
7. Gedanken an morgen
8. Gebeine
9. Trauerspiel
10. Gespinste
11. Gegangen um zu bleiben (instrumental)

Line-up:
Apocaleon – Everything

ASKVALD – Facebook

ABORTED

Il lyric video di “TerrorVision”, dall’album omonimo in uscita a settembre (Century Media Records).

Il lyric video di “TerrorVision”, dall’album omonimo in uscita a settembre (Century Media Records).

Il 21 settembre 2018 sarà pubblicato su Century Media Records il nuovo album degli Aborted. Oggi la band ha pubblicato il lyric video del secondo singolo, la titletrack “TerrorVision”.

“TerrorVision” è già disponibile per preorder e nei seguenti formati:

Tracklist:
Lasciate Ogne Speranza (0:57)
TerrorVision (4:33)
Farewell To The Flesh (4:41)
Vespertine Decay (6:00)
Squalor Opera (4:01)
Visceral Despondency (3:32)
Deep Red (3:20)
Exquisite Covinous Drama (5:01)
Altro Inferno (4:49)
A Whore D’oeuvre Macabre (3:01)
The Final Absolution (5:07)

ABORTED line-up:
Sven De Caluwe – Vocals
Mendel Bij De Leij – Guitar
Ian Jekelis – Guitar
Ken Bedene – Drums
Stefano Franceschini – Bass

ABORTED online:
http://www.goremageddon.be/
https://www.facebook.com/Abortedofficial
http://instagram.com/abortedmetal#
http://www.reverbnation.com/aborted
https://twitter.com/abortedmetal
http://www.youtube.com/user/abortedbelgium

The Outsider – Hyeon

Se Beauty Awakens the Soul to Act poteva essere stato un frutto prelibato ma estemporaneo, Hyeon conferma quanto Andrea Cicala sia un musicista capace, ispirato e degno più di molti altri dell’attenzione di chi ricerca sonorità fresche, limpide e dalla potente forza espressiva, anche quando, come in questo caso, le note sono volte a cullare piuttosto che a sferzare l’ascoltatore.

Avevamo scoperto il bel talento del musicista siciliano Andrea Cicala lo scorso anno, con la sua prima uscita sotto il monicker The Outsider intitolata Beauty Awakens the Soul to Act.

Oggi il nostro si ripresenta con un altro lavoro nel quale le coordinate sonore si discostano decisamente dal metal contaminato dall’elettronica e dall’ampio respiro progressivo offerto in quell’occasione: Hyeon, infatti, mette in evidenza un’anima post rock dai tratti liquidi e sognanti e soprattutto sempre volto a smuovere le corde dell’emotività.
Il lavoro, ancora una volta del tutto strumentale, consta di nove brani per circa tre quarti d’ora di sonorità carezzevoli, suonate e prodotte ottimamente (nonostante il ragazzo palermitano mantenga sempre il solito basso profilo), solo saltuariamente irrobustite ritmicamente (Yearning Tides, traccia peraltro baciata da una linea melodica magnifica) ma senza rischiare mai di andare fuori giri o fuori tema.
Per evitare di risultare alla lunga tedioso, un lavoro di questa specie deve essere equilibrato e privo di ridondanze: ciò è esattamente quanto si riscontra dalla prima all’ultima nota di Hyeon, con momenti di assoluto splendore come Oceans Have No Memory, dove la rarefazione del suono nella sua seconda metà assume a tratti connotazioni magicamente ipnotiche.
Appare evidente come Andrea esibisca nei brani più lunghi (oltre ai due citati, anche Jötunn) sonorità più composite ed inquiete, lasciando invece alle tracce più brevi il compito di regalare passaggi di cristallina bellezza, capaci di tergere sia pure temporaneamente l’animo e la mente dai pensieri più cupi.
Se Beauty Awakens the Soul to Act poteva essere stato un frutto prelibato ma estemporaneo, Hyeon conferma quanto Andrea Cicala sia un musicista capace, ispirato e degno più di molti altri dell’attenzione di chi ricerca sonorità fresche, limpide e dalla potente forza espressiva, anche quando, come in questo caso, le note sono volte a cullare piuttosto che a sferzare l’ascoltatore.
The Outsider rappresenta, in qualche modo, la quintessenza dell’underground, e per noi è proprio la possibilità che ci viene data nel divulgare progetti musicali come questi a fornire le maggiori soddisfazioni, credeteci.

Tracklist:
1.Intro
2.Over
3.Sine Ira
4.Yearning Tides
5.Polaris
6.Oceans Have No Memory
7.Materia
8.Jötunn
9.The Deep Roar of the Breaking Waves

Line-Up:
Andrea Cicala

2̵n̵d̵ f̷a̶c̴e̷ – Nihilum E.P.

Un altro ottimo lavoro del musicista di Mainz, pronto a prendersi lo scettro della scena elettro industrial con il suo prossimo full length: una previsione che mi sento di fare senza particolari timori d’essere smentito.

2̵n̵d̵ f̷a̶c̴e̷ è uno di quei nomi che ci consentono di spaziare in quell’elettronica che in Metaleyes trova ampio diritto di cittadinanza, specialmente quando la materia metallica si rinviene almeno nell’approccio, se non proprio a livello di sonorità.

Il progetto del tedesco Vincent Uhlig era già stato segnalato l’anno scorso in occasione del full length d’esordio Nemesis, e lo ritroviamo oggi con questo ep, grazie al quale l’idea di elettro industrial sembra ancor più raffinarsi per rendersi disponibile ad un novero maggiormente ampio di ascoltatori rispetto al passato.
Questo non significa che il sound si sia fatto più commerciale o danzereccio, bensì deriva dalla constatazione di come il singolo Nihilum si riveli una sintesi pressoché perfetta tra le pulsioni che animano lo spartito creato da Uhlig.
Long Live Humanity è l’altro pezzo forte di questo breve lavoro, dimostrandosi una traccia più intensa, meno ritmata e dalle aperture atmosferiche che donano un tocco sorprendentemente malinconico e, a tratti, addirittura drammatico.
Nuclear Winter Is Coming e Blind Wanderer sono episodi industrialmente disturbati in maniera magistrale, mentre la versione Director’s Cut della splendida Nihilum suggella un altro ottimo lavoro dell’ancora giovane musicista di Mainz, pronto a prendersi lo scettro della scena con il suo prossimo full length: una previsione che mi sento di fare senza particolari timori d’essere smentito.

Tracklist:
1.Nihilum (Essential)
2.Long Live Humanity
3.Nuclear Winter Is Coming
4.Blind Wanderer
5.Nihilum (Director’s Cut)

Line-Up:
Vincent Uhlig

2ND FACE – Facebook