Marianas Rest – Ruins

Ruins va ben oltre le già elevate aspettative, proiettando i Marianas Rest ai vertici di una scena melodic death doom che, in Finlandia, pare davvero attingere ad un filone aureo apparentemente inesauribile.

Dopo un primo album splendido come Horror Vacui, pubblicato nel 2016, c’era una certa attesa per una sorta di prova del nove che per una band è il secondo full length, quello che ha il compito di consolidare e magari evolvere quanto di buono già mostrato in occasione dell’esordio.

Ruins in realtà va ben oltre le aspettative, proiettando la band finlandese ai vertici di una scena melodic death doom che, nella terra dei mille laghi, pare attingere ad un filone aureo apparentemente inesauribile.
I Marianas Rest si presentano con Kairos, un brano che per ritmica ed interpretazione vocale mostra più di una inclinazione black che ben si sposa con l’incedere ricco di tensione, addolcita con il contributo melodico di un sempre superbo lavoro chitarristico; la successiva canzone, The Spiral, è un’altra delle travi portanti del lavoro, in virtù di uno sviluppo a tratti più pacato ma altamente drammatico.
Dopo aver regalato un quarto d’ora di musica magnificamente intensa il gruppo finnico continua a sciorinare brani che non lasciano spazio ad indugi o riempitivi: i ritmi tendono mediamente ad accelerare senza che, però, il senso di malinconia che pervade l’intero lavoro finisca per essere messo in secondo piano; tra queste tracce spicca una trascinante Unsinkable, che appare l’ideale sintesi di un sound che collega al meglio il tragico incombere dei migliori Swallow The Sun con la vocazione melodica degli Insomnium.
Quando si arriva al termine di un’altra gemma come Restitution, ben più che soddisfatti di quanto già ascoltato, con la traccia conclusiva Omega l’archiviazione di Ruins come ottimo disco viene messa in discussione visto che tale valutazione rischia di apparire persino ingenerosa: il brano capolavoro trova spazio proprio in coda, con il suo crescendo emotivo irresistibile che conduce ad un finale dominato da un lunghissimo e commovente assolo di chitarra.
Come l’aquila, che è il simbolo ed il nome in lingua madre della loro città, Kotka, i Marianas Rest spiccano un maestoso volo verso le vette più altre del genere, sedendosi con pari dignità allo stesso tavolo di quelle band che hanno rappresentato la naturale quanto inevitabile fonte d’ispirazione.

Tracklist:
1. Kairos
2. The Spiral
3. Hole in Nothing
4. The Defiant
5. Unsinkable
6. Shadows
7. Restitution
8. Omega

Line-up:
Harri Sunila – Guitars
Nico Mänttäri – Guitars
Jaakko Mäntymaa – Vocals
Nico Heininen – Drums
Niko Lindman – Bass
Aapo Koivisto – Keyboards

MARIANAS REST – Facebook

POSTMAN

Il video di “Chemical Sunny Day”.

Il video di “Chemical Sunny Day”.

PostMan è il nuovo progetto solista di Antonio Furlanetto, musicista e autore di Portogruaro (VE). PostMan vede per la prima volta Antonio al lavoro su materiale proprio originale, sulla scia di David Gilmour, Pink Floyd, David Bowie e il miglior rock d’autore di matrice anglosassone.

Il primo brano che vede la luce è Chemical Sunny Day, registrato agli Artesonika Recording Studio di Pordenone, con Ivan Moni Bidin (Produzione, Mixing e Mastering).

Disponibile il video ufficiale a cura di Luca Nespolon.

Line up:
Antonio Furlanetto – Voce, Chitarre
Ivan Moni Bidin – Basso, Piano
Domenico Marin – Batteria
Marco Zanon – Tastiere, Synth

LOOKING GLASS PROJECT

Il lyric video di My Life is Going on.

Il lyric video di My Life is Going on.

Alternative Rock Band Looking Glass Project share it now the video of the single My Life is Going on, cover from the original main theme of tv series la Casa de Papel / Money Hest.

The single is available now on all digital store!
https://www.revalverecords.com/LookingGlassProject.html
https://player.believe.fr/v2/3615937979939
http://facebook.com/lookingglassproject
http://instagram.com/lookingglassprojectband

THE OTHER WAY ROUND

Il video di Hailstorm, dall’ep The Other Way Round.

Il video di Hailstorm, dall’ep The Other Way Round.

Primo singolo e video dal titolo Hailstorm per la band THE OTHER WAY ROUND, il video è stato affidato alla Octophant Production per la regia di Francesco Saverio Razzano ed è on line su tutte le piattaforme.

I THE OTHER WAY ROUND sono un gruppo prog rock/metal di Roma, nato nel 2015 da un’idea di Dario Zanoboni (chitarra), allora ancora studente del liceo come gli altri membri.

Dopo vari cambi oggi la band ha trovato la giusta formazione con Marta Tomassetti alla voce, Dario Zanoboni, Michael Ryuya Tamioka e Alessandro De Falco alle chitarre, Alessio Tumiati al basso ed Emiliano Magistri alla batteria.

La musica dei THE OTHER WAY ROUND può essere definita come un progressive rock riletto in chiave moderna, attraverso una forte influenza metal e a tratti di djent, con una sonorità in parte aggressiva e densa di tempi irregolari, ma sempre in totale armonia con la voce femminile.

La band ricorda le sonorità di Anathema, Porcupine Tree, Caliban, The Agonist, King Crimson, Halestorm.

LINE UP
Marta Tomassetti – vocals
Dario Zanoboni – guitars
Michael Ryuya Tamioka – guitars
Alessandro De Falco – guitars
Alessio Tumiati – bass
Emiliano Magistri – drums

Tracklist
Hydra
Hailstorm
Futuristic oiled Bread
Escargoat

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/The-Other-Way-Round-681153908620855/

Pagina Instagram: https://www.instagram.com/towr.exe/?hl=it

Árstíðir Lífsins – Saga á tveim tungum I: Vápn ok viðr

L’ennesima opera superba offerta da questo gruppo di musicisti unici per la loro capacità di avvolgere il black metal di un’aura solenne ed emozionante.

Saga á tveim tungum I: Vápn ok viðr è il quarto full length di una delle creature più pregiate in ambito black metal emerse nell’ultimo decennio.

Nulla di strano, a ben vedere, nel momento in cui si realizza che l’islandese Árni, motore della band, fa parte anche dei formidabili Carpe Noctem, oltre ad aiutare Marcel Dreckmann negli altrettanto grandi Helrunar.
Il musicista tedesco contraccambia prestando la sua profonda voce alla riuscita del progetto a cui partecipa anche l’altro germanico Stefan, coinvolto a sua volta nei notevoli, ma ormai da tempo ai box, Kerbenok. Diciamo subito che, in quest’ultima opera, il black metal così come lo conosciamo viene spesso scalzato da una solenne anima folk che sovrasta per potenziale evocativo l’impatto delle tracce più robuste. Infatti, al termine dell’ascolto di questo splendido lavoro, è difficile rimuovere dalla memoria brani di rara profondità emotiva come Sundvǫrpuðir ok áraþytr, Siðar heilags brá sólar ljósi e Fregit hefk satt, che non spezzano la tensione ma semmai ne aumentano l’impatto allorché la stessa viene scaricata tramite cavalcate perfette per scrittura ed esecuzione come Fornjóts synir ljótir at Haddingja lands lynláðum, Morðbál á flugi ok klofin mundriða hjól  o Stǫng óð gylld fyr gǫngum ræfi.
Dopo quasi un’ora di splendida musica arriva la lunghissima chiusura di matrice black doom Haldi oss frá eldi, eilífr skapa deilir, traccia che racchiude nel suo limpido scorrere tutte le anime che pulsano all’interno degli Árstíðir Lífsins.
Saga á tveim tungum I: Vápn ok viðr si rivela così l’ennesima opera superba offerta da questo gruppo di musicisti unici per la loro capacità di avvolgere il black metal di un’aura solenne ed emozionante che si stacca per approccio sia dalla tradizione scandinava, sia dalle più recenti tendenze cascadiane provenienti da oltreoceano,  offrendo una cifra stilistica difficilmente replicabile per chiuque.

Tracklist:
1.Fornjóts synir ljótir at Haddingja lands lynláðum
2.Sundvǫrpuðir ok áraþytr
3.Morðbál á flugi ok klofin mundriða hjól
4.Líf á milli hveinandi bloðkerta
5.Stǫng óð gylld fyr gǫngum ræfi
6.Siðar heilags brá sólar ljósi
7.Vandar jǫtunn reisti fiska upp af vǫtnum
8.Fregit hefk satt
9.Haldi oss frá eldi, eilífr skapa deilir

Line-up:
Árni – Drums, Percussion, Viola, Cello, Organ, Vocals, Vocals (choirs)
Stefán – Guitars, Bass, Piano, Vibraphone, Vocals, Vocals (choirs)
Marsél – Vocals, Choirs, Narration

ARSTIDIR LIFSINS . Facebook

Flesh Temple – Fire, Promise…

Nel complesso questo ep deve essere valutato positivamente nella sua veste di prima uscita per i Flesh Temple: i tre brani sono piuttosto efficaci pur se non ancora in grado di lasciare un segno indelebile.

E’ dallo stato dell’Alberta che ci giunge questa nuova proposta all’insegna del death doom: ne è autore Eli Elliott, che fa tutto da solo in occasione di questa prima uscita del suo progetto Flesh Temple.

Il musicista canadese è attivo anche nel duo black metal Mausoleum e, in effetti, certe accelerazioni ritmiche che si ascoltano nel corso di Fire, Promise… sono riconducibili a questo retaggio; tutto ciò rende sicuramente interessante questa prima prova che appare più sbilanciata sul versante estremo del sound rispetto a quello più malinconico e dolente tipico del doom, anche se nella title track l’incedere si fa a tratti più riflessivo lasciando spazio ad apprezzabili passaggi di chitarra solista.
Nel complesso questo ep deve essere valutato positivamente nella sua veste di prima uscita per i Flesh Temple: i tre brani sono piuttosto efficaci pur se non ancora in grado di lasciare un segno indelebile, penalizzati anche da una produzione che in certi frangenti mette troppo in primo piano il suono della batteria finendo per lasciare sullo sfondo gli altri strumenti e la voce.
Comunque le basi poste da Elliott per questa sua nuova avventura appaiono piuttosto solide, per cui non resta che attenderne i futuri sviluppi.

Tracklist:
1.Conduit
2. Tears
3. Fire, Promise

Line-up:
Eli Elliott- All instruments

EXTREMA

Il video di ‘For The Loved And The Lost’, dall’album “Headbanging Forever” in uacita a maggio (Rockshots Records/Universal Music).

Il video di ‘For The Loved And The Lost’, dall’album “Headbanging Forever” in uacita a maggio (Rockshots Records/Universal Music).

I groove thrash metallers milanesi EXTREMA pubblicheranno il loro settimo album in studio, “Headbanging Forever”, il 10 maggio su Rockshots Records/Universal Music!

La band è felice di lanciare il nuovo video di ‘For The Loved And The Lost’: il video è stato diretto e montato da Daniele Farina, che aveva già precedentemente lavorato ad altri tre videoclip della band. La coreografia è stata girata ad Orlando, Florida e le ballerine rappresentano “Las Catrinas de los dias de los muertos”.

Ascolta la canzone qui: http://smarturl.it/HeadbangingForever
Spotify: https://spoti.fi/2Hbom71

L’album sarà disponibile in CD Digipack Deluxe, Vinyl Gatefold Limited Coloured Edition con poster autografato. I pre-ordini sono attivi: http://bit.ly/EXTREMA_Store

Preordina l’album in digitale e ricevi subito ‘For The Loved And The Lost’:
https://apple.co/2HlQlB8
https://amzn.to/2VLQd1F

Gli EXTREMA presenteranno il loro nuovo album “Headbanging Forever” il 10 maggio 2019 al Legend Club di Milano.

Per questa occasione Tommy Massara e soci hanno lanciato il concorso “Suona con gli Extrema” che darà l’opportunità ad una band di aprire il concerto!

Scopri tutti i dettagli qui: https://www.facebook.com/events/379117522673134/

Il giorno precedente l’uscita (giovedì 9 maggio) gli EXTREMA al gran completo saranno ospiti al Rock Burger di Torino (https://www.facebook.com/rockburgertorino/) dove, a partire dalle ore 19, sarà possibile ascoltare il nuovo album “Headbanging Forever”, acquistabile in anteprima assieme al nuovo merchandise, e gustare l’esclusivo hamburger EXTREMA, creato appositamente dal team di gourmet di Via Ercole Tommaso Roero di Cortanze, 2C Torino (dietro Palazzo Nuovo).

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/2337780376274717/

Infine, sabato 25 maggio 2019, Tiziano Spigno e Tommy Massara saranno tra i protagonisti della All-Star Jam Session della nuova edizione del METAL FOR KIDS UNITED. L’evento benefico giunto alla sua quarta edizione si terrà nuovamente al Crossroads di Roma. Quest’anno il ricavato dell’incasso sarà devoluto in beneficenza alla Associazione Peter Pan Onlus di Roma che dal 1994 sostiene i bambini malati di cancro, che con le loro famiglie vengono nella capitale per potersi curare.

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/362561171014848/

La copertina è stata realizzata da Gustavo Sazes (MACHINE HEAD, ARCH ENEMY, ANGRA, ICED EARTH, GUS G., AMARANTHE e altri).

“Headbanging Forever” è stato prodotto da Tommy Massara e Gabriele Ravaglia. Registrato e mixato da Gabriele Ravaglia & Maxx Canali ai Fear Studio di Alfonsine (RA), è stato masterizzato da Alberto Cutolo ai Massive Arts studios di Milano.

La tracklist di “Headbanging Forever” è la seguente
01. The Call
02. Borders Of Fire
03. For The Loved And The Lost
04. Heavens Blind
05. Pitch Black Eyes
06. Headbanging Forever
07. Believer
08. Invisible
09. Paralyzed
10. The Showdown

Gli EXTREMA sono:
Tiziano “Titian” Spigno – Voce
Tommy Massara – Chitarra
Gabri Giovanna – Basso
Francesco “Frullo” Larosa – Batteria

Altre info:
http://www.extremateam.com/
https://www.facebook.com/extrema.official/
https://twitter.com/extrema_it
https://www.instagram.com/extrema_official/
https://www.youtube.com/user/boogaow

NORSEMEN

Il lyric video di “Evil Master”, dall’album “Bloodlust” in uscita ad aprile (Time To Kill Records).

Il lyric video di “Evil Master”, dall’album “Bloodlust” in uscita ad aprile (Time To Kill Records).

Di recente i NORSEMEN hanno firmato per Time To Kill Records per la pubblicazione del debut album “Bloodlust”.

Nati del 2017 in Lombardia, i NORSEMEN sono una death metal band fortemente ispirata dalla cultura nordica e dalla mitologia vichinga. Il gruppo mescola epicità e violenza con l’intento di mettere in musica le grandi storie dell’epopea vichinga per un risultato finale non lontano dall’operato di Unleashed, Immortal e Amon Amarth, fra gli altri.

“Bloodlust” verrà pubblicato il 26 aprile 2019 su Time To Kill Records.

Tracklist:
01. Intro
02. Evil Master
03. Black Mountain
04. Fenrir
05. Bloodlust
06. Odin
07. Serpent
08. Surtur
09. Warrior’s Fate
10 Time Wrecked Kingdom

Line-up:
Antonio Brignoli – Guitar
Giuseppe Bergamaschi – Bass
Guido Genovesi – Guitar
Paolo Munziello – Drums
Federico Rota – Vocals

https://www.facebook.com/NorsemenOfficial/
https://officialnorsemen.bandcamp.com/

Amber Tears – When No Trails

When No Trails (Когда нет троп) non delude le aspettative con i suoi cinque brani intensi, emozionanti e rivestiti di quella patina pagan folk che rende sufficientemente peculiare la proposta degli Amber Tears

Dopo nove anni di silenzio tornano i russi Amber Tears (Янтарные Слезы), band che tra il 2006 ed il 2010 regalò agli appassionati di doom due splendidi lavori come Revelation Of Renounced e The Key To December.

When No Trails (Когда нет троп) non delude le aspettative con i suoi cinque brani intensi, emozionanti e rivestiti di quella patina pagan folk che rende sufficientemente peculiare la proposta della band proveniente dalla lontana Penza.
Rispetto agli esordi la line up è rimasta pressoché immutata, fatto salvo il ruolo di bassista che è sempre stato l’unico soggetto a cambiamenti, e questa coesione è percepibile all’interno di un lavoro non troppo lungo e che non mostra punti deboli di sorta.
Come sempre gli Amber Tears si esprimono o lingua madre, così come la grafica e il nome stesso della band e dell’album vengono esibiti in cirillico, ma come da convenzione e per comodità utilizziamo la traslitterazione in inglese, per cui dovendo menzionare i brani chiave di When No Trails non possiamo che citare le due perle intitolate Where I Stayed e Where There Is No Spring, tracce dalla melodie struggenti e solenni che spiccano rispetto ad una scaletta comunque di assoluto livello, nella quale solo Under The Stars Light non raggiunge l’eccellenza distaccandosi forse un po’ troppo dalle coordinate abituali del sound.
Il ritorno di questa ottima band è l’ennesima buona notizia di un 2019 che che sta regalando gioie una dopo l’altra agli appassionati del doom e si può scommettere che non sia affatto finita qui …

Tracklist:
1 Спой Ветер, Спой Ворон (Sing The Wind, Sing The Raven)
2 Где Я Остался (Where I Stayed)
3 В Вихре Прошлых Дней (In The Whilwind Of The Last Days)
4 Под Светом Звезд (Under The Stars LIght)
5 Там, Где Нет Весны (Where There Is No Spring)

Line-up:
Viktor Kulikov – Drums
Dmitry Schukin – Guitars (lead)
Alexey Rylyakin – Guitars (rhythm)
Anton Bandurin – Vocals
Evgeny Zorichev – Bass

MARIANAS REST

Il video di ‘Unsinkable’, dall’album ‘Ruins’ (Inverse Records).

Il video di ‘Unsinkable’, dall’album ‘Ruins’ (Inverse Records).

Finnish melancholic death metal band Marianas Rest released a third single ‘Unsinkable’ from their upcoming second album ‘Ruins’ due to be released in April 26th 2019 by Inverse Records.

Vocalist Jaakko Mäntymaa comments the single:
“Unsinkable is the easiest and lightest track on the album. The coffin of memories is opened up and of course nothing beautiful is found there.”

Timo Virkkala (cello) and Insomnium’s Niilo Sevänen (reciting Lord Byrons poem) make a significant contribution to the overall hopeless mood of the album. And still, if you really try, maybe you can catch a glimpse of hope, ever escaping sight.

Teemu Aalto (Insomnium, Omnium Gatherum) is the man behind recording, mixing and producing Ruins. The album tells a story of how a mind slowly crumbles: about introversion, putting up mental walls and eventually disappearing inside your own head.

PRE-SAVE Ruins album on Spotify: https://bit.ly/2U0OgCg

Track list:
1. Kairos
2. The Spiral
3. Hole in Nothing
4. The Defiant
5. Unsinkable
6. Shadows
7. Restitution
8. Omega

Line-up:
Harri Sunila – Guitars
Nico Mänttäri – Guitars
Jaakko Mäntymaa – Vocals
Nico Heininen – Drums
Niko Lindman – Bass
Aapo Koivisto – Keyboards

Links:
https://www.facebook.com/marianasrestofficial/
https://www.marianasrest.com/
https://www.youtube.com/marianasrest/
https://www.instagram.com/marianasrestofficial/
https://www.twitter.com/MarianasRest/
https://spoti.fi/2HTM2io

Urza – The Omnipresence Of Loss

The Omnipresence Of Loss si rivela un lavoro senz’altro riuscito anche se, per le sue caratteristiche, la durata che supera di poco l’ora ne rende piuttosto impegnativo l’ascolto.

Di norma accogliamo sempre con grande soddisfazione l’apparizione di nuove band dedite al funeral death doom, tanto più poi se al primo full length l’etichetta che ne cura l’uscita è una garanzia come la Solitude.

I tedeschi Urza, come prevedibile, non deludono e si rendono protagonisti di un lavoro decisamente degno della fiducia a loro accordata dalla label russa.
La band berlinese, in effetti, sarebbe attiva già da alcuni anni ma come sempre la gestazione nel doom non è mai breve per definizione, per cui dopo il singolo Path Of Tombs, pubblicato lo scorso anno, arriva ora l’esordio su lunga distanza The Omnipresence Of Loss che, già nell’ultima parola del titolo, porta con sé qualche indicazione utile a inquadrare il sound visto che l’omonima band statunitense è senz’altro uno dei vari punti di riferimento per gli Urza.
Il sound offerto è aspro, dalle poche divagazioni melodiche ma comunque non troppo monolitico né rallentato, offrendo nei limiti delle coordinate del genere una certa varietà ritmica con il ricorso a qualche corrosiva accelerazione così come a più liquidi e rarefatti passaggi.
La già citata Path Of Tombs è decisamente la traccia guida dell’album grazie alla presenza di una linea melodica più definita rispetto al tetragono andamento degli altri quattro brani. D’altronde il background di gran parte degli esperti musicisti coinvolti nel progetto è soprattutto di matrice death (anche se il chitarrista Oliver Schreyer ha fatto parte della line up degli Ophis in occasione del full length d’esordio Stream Of Misery) e questo spiega in parte come il funeral degli Urza appaia più robusto e meno dolente rispetto a quanto siamo abituati ad ascoltare. The Omnipresence Of Loss si rivela un lavoro senz’altro riuscito anche se, per le sue caratteristiche, la durata che supera di poco l’ora ne rende piuttosto impegnativo l’ascolto.

Tracklist:
1 Lost In Decline
2 A History Of Ghosts
3 Path Of Tombs
4 From The Vaults To Extermination
5 Demystifying The Blackness

Line-up:
Marc Leclerc – Bass
Hannes – Drums
Oliver Schreyer – Guitar
Marcus – Guitars
Thomas – Vocals

URZA – Facebook

FREDDY DELIRIO AND THE PHANTOMS

Il lyric video di “Frozen Planets”, dall’album “The Cross” (Black Widow).

Il lyric video di “Frozen Planets”, dall’album “The Cross” (Black Widow).

FREDDY DELIRIO, il mitico tastierista dei DEATH SS, assieme a Black Widow Records, hanno presentato il nuovo progetto chiamato FREDDY DELIRIO AND THE PHANTOMS. L’esordio “The Cross” è uscito il 12 aprile 2019 su vinile e CD.

Il gruppo possiede un sound esplosivo e una presenza scenica dai contenuti tra il fantasy e l’horror dove il brillante ed incontenibile talento di Freddy, in veste di cantante e polistrumentista, viene fuori in tutta la sua forza creativa e tecnica.

L’album contiene una serie di brani di livello altissimo con melodie indimenticabili che si stampano subito nel cervello, ma non mancano momenti più ricercati ed assolutamente da ascoltare con attenzione, come se si fosse davanti ad una pellicola dalle immagini gotiche con atmosfere da brivido.

Concettualmente i testi descrivono fantasmi in una dimensione ancestrale senza tempo, anime che non muoiono mai e che attraversano il cammino in questa dimensione, dove ognuno porta la propria croce karmica, vivendo l’esperienza di questo pianeta. Questo è il senso filosofico della band, partendo da Freddy che, noto per impersonare il fantasma dell’opera dei DEATH SS, lo troviamo in questo caso in una veste molto più surreale.

Nelle liriche si parla di esperienze varie di vita vissuta in comunicazione con una dimensione non sempre tattile e umana, partendo dall’amore ancestrale per arrivare ai gironi infernali contrapposti al mondo dell’Iperuranio. Tra i temi trattati si parla anche dei resti di precedenti civiltà laddove si devono recuperare i nobili principi, con atmosfere surreali e sovente sinistre che sfociano in sospensioni musicali di un’altra dimensione.

Musica rock, prog, ma anche cosmica, dove le esperienze in questa vita/pianeta/dimensione vengono viste come un passaggio, in quanto tali anime sono immortali.

I fan di OPETH, DREAM THEATER, PINK FLOYD, GHOST ed ovviamente DEATH SS ne andranno pazzi.

Il disco ha anche una LIMITED EDITION in vinile colorato con poster ed adesivo.

Tracklist:

THE CROSS CD
1. Frozen Planets
2. Guardian Angel
3. Inside The Castle
4. The Circles
5. In The Fog
6. The New Order
7. Afterlife
8. In The Forest
9. Liquid Neon
10. Cold Areas
11. The Ancient Monastery

THE CROSS LP
SIDE 1
1. Frozen Planets
2. Guardian Angel
3. Inside The Castle
4. The Circles
5. In The Fog
6. Afterlife
SIDE 2
7. The New Order
8. In The Forest
9. Liquid Neon
10. Cold Areas
11. The Ancient Monastery

FREDDY DELIRIO AND THE PHANTOMS live:

18 Maggio 2019 Torino @ Sbam Fest
25 Maggio 2019 Cassano d’Adda (MI) @ The One Club

Info:
https://www.facebook.com/freddydelirio/

Red Moon Architect – Kuura

I Red Moon Architect assorbono e rielaborano il meglio della più importante scena funeral del pianeta, quella finnica, e regalano con Kuura un capolavoro destinato a segnare il genere per molto tempo. Da ascoltare più e più volte finché la brina non si scioglierà mescolandosi alle lacrime.

Nella maggior parte dei casi le band che avviano il proprio percorso artistico partendo da basi estreme tendono con il tempo ad aprirsi, sia pure in maniera minima, verso sonorità meno claustrofobiche e più fruibili.

Non che i Red Moon Architect fino ad oggi avessero proposto musica di facile ascolto, ma non c’è dubbio che il loro approdo al funeral doom più tetro e dolente costituisce parzialmente una sorpresa. Se in Return of the Black Butterflies, terzo full length di una discografia fatta di soli grandi album, la band di Saku Moilanen aveva trovato una sorta di mirabile equilibrio tra gothic, death e funeral doom, complice anche l’uso della voce della brava Anni Viljanen, in Kuura l’unica concessione al comparto vocale è il ricorso alle urla strazianti di Ville Rutanen che ben si addicono ad un sound che è pura e magistrale esibizione di sofferenza e disperazione.
La brina (kuura in finlandese, appunto) avvolge e rende impermeabile ad ogni impulso vitale un cuore che sta per arrendersi all’insostenibile pesantezza dell’essere, e gli ultimi ansiti vitali sono rappresentati dalle grida di chi utilizza le residue risorse a disposizione per comunicare al mondo l’orrore e la nausea che hanno avvelenato un’intera esistenza.
Se la prima parte è drammaticamente intensa e soffocante e la seconda è un più breve episodio di ambient rumoristica ed oscura, è nella terza e conclusiva traccia che il sound pare aprirsi ad un malinconico e commovente incedere, punteggiato da un minimale ma emozionante tocco pianistico.
Ovviamente i Red Moon Architect (che ricordiamo essere anche per 4/5 i musicisti che, con la maglia degli Aeonian Sorrow, hanno aiutato Gogo Melone a costruire un magnifico album come Into the Eternity a Moment We Are) non creano qualcosa di inedito ma assorbono e rielaborano il meglio della più importante scena funeral del pianeta, quella finnica, e regalano con Kuura un capolavoro destinato a segnare il genere per molto tempo.
Da ascoltare più e più volte finché la brina non si scioglierà mescolandosi alle lacrime.

Tracklist:
1. I
2. II
3. III

Line-up:
Saku Moilanen – Drums, Keyboards
Jukka Jauhiainen – Bass
Matias Moilanen – Guitars
Ville Rutanen – Vocals
Taneli Jämsä – Guitars

RED MOON ARCHITECT – Facebook

LITHIO

Il video di Il Grande Inganno, dall’album Shibuya di prossima uscita (Bagana Records/Pirames International Distribution).

Il video di Il Grande Inganno, dall’album Shibuya di prossima uscita (Bagana Records/Pirames International Distribution).

Da oggi è disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming Il Grande Inganno (Bagana Records/Pirames International Distribution), il primo singolo della rock band Lithio, tratto dal nuovo album “Shibuya” in uscita nei prossimi mesi. https://Pirames.lnk.to/IlGrandeInganno

Il Grande Inganno è una riflessione introspettiva che il frontman, nonché autore dei testi Daniele Scardina, esterna in un toccante messaggio sulla vita, un viaggio mendace senza manuali d’istruzione, senza preavvisi, in cui tutto può improvvisamente diventare difficile e addirittura insopportabile, in un’altalena incontrollabile di connessioni con tutti gli altri.

Non sempre quello che succede ha una ragione. Succede e basta. Nessuno ti dice come devi vivere e nessuno può giudicare le tue scelte. Una persona molto importante della mia vita mi disse che vivere è una scelta. Aveva ragione. Il grande inganno…Vivere è una scelta.

Il testo del singolo Il Grande Inganno è stato scritto da Daniele Scardina, composto e arrangiato nelle musiche dallo stesso Scardina, assieme a Leonardo Mitidieri, Davide Sestaioni e Frank Altare. Con la produzione artistica di Frank Altare, il singolo è stato registrato e mixato dallo stesso producer presso 33 Mhz Studio di Trezzo Sull’Adda (MI), masterizzato presso Elephant Studio di Roma da Riccardo Parenti e Enrico Scutti. Il video è stato girato a Tokyo in Giappone, dove il cantante ha trascorso diverso tempo nonché scritto la maggior parte del nuovo album, da Simone Ferrini (che ne ha curato anche il montaggio), Simone Salvatore e Filippo Cerri.

La band sarà presto impegnata dal vivo per una data unica a Firenze, nella quale presenteranno il nuovo brano assieme a qualche novità, per poi andare in Russia per diverse date esclusive a fine maggio:

20.04 Circus Club, Firenze
17.05 Tambov, Molotov Bar – Russia
18.05 Balakovo, Lucky Pub – Russia
19.05 Ulyanovsk, Record Pub – Russia
21.05 Sterlitomak, Artel – Russia
22.05 Izhevsk, Bez B – Russia
23.05 Glazov, Hard Machine – Russia
24.05 Cheboksary, SK Bar – Russia
25.05 Nizhiny Novgorod, Rock and road – Russia

I Lithio sono: Daniele Scardina (Voce), Leonardo Mitidieri (Batteria), Michele Colantuoni (Basso) e Marco Melillo (Chitarra).

www.facebook.com/lithioland

www.instagram.com/lithio_official

BIOGRAFIA
Certe volte basta poco per iniziare un sogno, una chitarra e un registratore Philips degli anni 80. Così nasce una nuova vita fatta di parole e accordi, così nascono i Lithio.
Daniele Scardina forma nel 2002 la band, in pieno stile grunge. La band suona in numerossimi live, da citare la presenza nella bill degli I-Days Festival 2017 con artisti quali Linkin Park, Sum 41 e Blink 182, al Summer Festival di Lucca e in apertura di artisti tra cui i Linea 77, Giusy Ferreri, Emma Marrone e Anggun. Nel 2009 esce il primo disco dal titolo “Stato d’Anime”, che porta la band al primo tour ufficiale in tutta Italia. Nel 2012 esce “Le Verità Nascoste”, concept album che fa conoscere al grande pubblico la qualità compositiva della band. Il disco porta alla vittoria di numerosi concorsi tra cui la Battle of The Band 2012 promossa da Virgin Radio.
Il 6 febbraio 2016, anticipato dal singolo #IoNo, esce “Lithioland”, terza fatica della band, ne segue un tour di oltre 50 date, tra cui uno show in apertura a Eugenio Finardi e gli iDays a Milano già sopracitati.
Nel 2017 arriva la prima tournée estera per i Lithio che li porta in Russia con 10 date, e nello stesso anno decidono di effettuare una grossa evoluzione nella composizione. Gran parte del nuovo lavoro viene scritto in Giappone e verrà influenzato dall’elettronica. Nel 2019 uscirà il nuovo lavoro discografico, “Shibuya”.

BANCO DEL MUTUO SOCCORSO

Il video di “L’assalto dei lupi”, dall’album “Transiberiana” in uscita a maggio (Inside Out Music/Sony Music).

Il video di “L’assalto dei lupi”, dall’album “Transiberiana” in uscita a maggio (Inside Out Music/Sony Music).

Il BANCO DEL MUTUO SOCCORSO ha recentemente annunciato la release del nuovo album “Transiberiana”, previsto in uscita su Inside Out Music / Sony Music group il 10 maggio 2019.

Dopo il grande entusiasmo con cui il pubblico ha accolto “I ruderi del gulag”, primo singolo estratto dal nuovo album, la band è lieta di presentare un nuovo singolo. “L’assalto dei lupi” è il racconto dei vaggiatori che, scesi dal treno nella tundra, per andare a cercare aiuto, vengono circondati e assaliti dai lupi. Disponibile il video a questo link.

“L’assalto dei lupi” è stato composto da Vittorio Nocenzi insieme al figlio Michelangelo Nocenzi, suo vero e proprio alter ego musicale, e il testo è stato scritto dallo stesso Nocenzi insieme a Paolo Logli, scrittore e sceneggiatore molto vicino al Banco sin dagli anni ‘70. E’ un brano che riporta la band ad alcune delle tematiche del loro album concept “Come in un’ultima cena” (“Slogan”, “Il ragno” ecc.).

Commenta così Vittorio Nocenzi: “Il testo de “L’assalto dei lupi” esprime la ‘ferocia’ del branco, cioè la viltà di quegli individui che si fanno forza con la forza degli altri per scagliarsi contro chi è diverso da loro. I mediocri che sono gelosi delle eccellenze’, gli invidiosi, gli intolleranti, i violenti in generale. La poliritmia dell’arrangiamento scava un ritmo generale incalzante e ansioso fino al parossismo.”

Ricordiamo inoltre la tracklist di “Transiberiana”:

1. Stelle sulla terra (6:06)
2. L’imprevisto (3:29)
3. La discesa dal treno (6:16)
4. L’assalto dei lupi (5:35)
5. Campi di Fragole (3:36)
6. Lo sciamano (4:01)
7. Eterna Transiberiana (6:20)
8. I ruderi del gulag (6:06)
9. Lasciando alle spalle (1:47)
10. Il grande bianco (6:33)
11. Oceano: Strade di sale (3:39)

Disponibile il commento di Vittorio Nocenzi, leader del Banco, in merito al sign con Inside Out Music: “Sono entusiasta di poter collaborare con Inside Out dopo aver lavorato così duramente sul nuovo album. Mi riempie di gioia e soddisfazione dato che sono stato davvero ispirato sin dall’inizio! Per troppi anni, la band si è dedicata solo alle esibizioni dal vivo, era ora che tornassimo a comporre, suonare e produrre nuovo materiale! Scegliendo il concetto di “Transiberiana” per questo nuovo lavoro, vorrei sottolineare due aspetti principali: in primo luogo la nuova formazione del Banco composta da grandi musicisti e grandi persone; in secondo luogo, la presenza dei miei due figli nel progetto, Michelangelo ha collaborato alla stesura dell’album e Mario Valerio si è occupato della strategia di marketing e comunicazione ad esso correlata. Questi due elementi sono stati i migliori doni che potessi mai avere! E questa è una motivazione in più, se mai è necessario, per fare del mio meglio e per raggiungere gli obiettivi del Banco. Posso solo augurare ai fan di godere di questo incredibile progetto, e non vedo l’ora di vederli dal vivo quando andremo a suonare l’album assieme ai brani classici del Banco in tutto il mondo, con Filippo Marcheggiani (chitarra solista), Nicola Di Già (chitarra ritmica), Fabio Moresco (batteria), Marco Capozi (basso), il nostro cantante Tony D’Alessio e io!”

L’ultimo album del Banco del Mutuo Soccorso “13” risale al 1994. Dopo tutti questi anni e dopo la perdita di due membri fondatori il Banco è tornato per confermare la propria importanza nel panorama progressive internazionale.

Il Banco del Mutuo Soccorso è nato a Roma nel 1969. “Transiberiana” non è solo il nuovo album del Banco del Mutuo Soccorso ma il riflesso di tutta la carriera e di ciò che è la band al giorno d’oggi.

Il BANCO DEL MUTUO SOCCORSO è:
Vittorio Nocenzi (piano, tastiera e voce)
Filippo Marcheggiani (chitarra)
Nicola Di Già (chitarra ritmica)
Marco Capozi (basso)
Fabio Moresco (batteria)
Tony D’Alessio (voce)

Ars Onirica – I: Cold

E’ solo con l’opportuno approfondimento del contenuto di I: Cold che si può cogliere appieno il valore di questa magnifica prima opera su lunga distanza degli Ars Onirica, altra band che si aggiunge ad una scena italiana contigua al doom che sembra trovare ultimamente grande slancio e nuovi protagonisti.

Dopo una fugace apparizione all’inizio del secolo con l’interessante demo Utopia: A Winternight’s Traveller, arriva finalmente il primo lavoro su lunga distanza degli Ars Onirica, progetto solista di Alessandro Sforza, motore anche degli ottimi Invernoir.

I: Cold è un’opera che coniuga in maniera magistrale gli insegnamenti del melodic black/doom scandinavo e di quello italiano, per il quale l’inevitabile punto di riferimento sono i Forgotten Tomb.
Se i richiami alla storica band piacentina sono a tratti abbastanza evidenti, va detto che il tutto avviene tramite una rielaborazione quanto mai fresca ed efficace in ogni sua parte, con il risultato di mettere sul piatto una serie di brani trascinanti ed intensi grazie alla dote, certo non comune, di rendere particolarmente fruibile un sound che comunque affonda le proprie radici in ambito estremo.
L’album, in effetti, non è per nulla monolitico o scontato nel suo snodarsi, perché il musicista romano non rinuncia all’inserimento di rallentamenti di matrice puramente doom, così come di passaggi più rarefatti o acustici che hanno il pregio di non spezzare mai la tensione.
Se, poi, la buona immediatezza dei brani può suggerire una relativa profondità del lavoro, in realtà i ripetuti ascolti non ne attenuano l’impatto e si rivelano, anzi, necessari per apprezzare i frequenti cambi di ritmo e di scenario.
E’ così quindi che canzoni come In Between e Dust si ergono a probabili cavalli di battaglia in sede live, grazie ad un impatto ritmico travolgente, mentre i due brani centrali La Nave e In Gloom esibiscono diverse sfaccettature stilistiche che vanno da richiami agli imprescindibili Katatonia fino a spingersi nei pressi di un post black a tratti sognante, ma sempre e comunque intriso di un consistente impatto emotivo; Cold… è, invece, un breve e suggestivo episodio ambient che risulta l’ideale introduzione della già citata e dirompente Dust.
Un discorso a parte merita la magnifica traccia conclusiva The Loss, quello che può essere definito a buon titolo il brano dai tratti più doom incluso nell’album: anche qui Sforza dimostra la propria dimestichezza con tutti i lati più oscuri del metal esibendo sonorità più malinconiche e dolenti.
Anche se a un ascolto distratto potrebbero spiccare nell’immediato i riferimenti alle band di spessore già citate, è solo con l’opportuno approfondimento del contenuto di I: Cold che si può cogliere appieno il valore di questa magnifica prima opera su lunga distanza degli Ars Onirica, altra band che si aggiunge ad una scena italiana contigua al doom che sembra trovare ultimamente grande slancio e nuovi protagonisti.

Tracklist:
1 Intro
2 In Between
3 La Nave
4 In Gloom
5 Cold… (Return To Nowhere)
6 Dust
7 The Loss

Line-up:
Alessandro Sforza

ARS ONIRICA – Facebook

LE INTERVISTE DI OVERTHEWALL: ENIO NICOLINI

Grazie alla reciproca collaborazione con la conduttrice radiofonica Mirella Catena, abbiamo la gradita opportunità di pubblicare la versione scritta delle interviste effettuate nel corso del suo programma Overthewall, in onda ogni domenica alle 21.30 su Witch Web Radio.
Questa volta facciamo un’eccezione e vi diamo la possibilità di ascoltare l’audio intervista di Mirella con uno dei nomi di culto della scena metal italiana, Enio Nicolini.

ONSETCOLD

Il video di “Let Me Die” (Wormholedeath).

Il video di “Let Me Die” (Wormholedeath).

Experimental metal act Onsetcold is proud to release their 5th single “Let Me Die” via Wormholedeath.

Nuovo Singolo e Video per gli Onsetcold!

Gli Onsetcold sono orgogliosi di annunciare l’uscita del nuovo singolo e video “Let Me Die”.

“Let Me Die”
“In this life we have one promise and that promise is death. Enjoy it until the end.”

STRIKE AVENUE

Il video di “Unholy Prelude”.

Il video di “Unholy Prelude”.

“Unholy Prelude” by Strike Avenue and Blackrain Media. Produced, recorded, mixed and mastered at Blackrain Media (Cosenza, Italy – 2019). Drum, reamping guitars and vocals recording at Francesco Borrelli ‘s studio.
Artwork, video production and postproduction by Blackrain Media.

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