Big Wolf Band – A Rebel’s Story

Portato in alto dai Big Wolf Band da Birmingham (Inghilterra), monicker scritto in bella mostra sull’artwork ispirato alla vecchia scuola, il blues è come chi lo suona, fiero come il grande Lupo, famelico di carne e sangue.

Signore e signori, stasera sul palco virtuale di MetalEyes IYE si suona rock blues, di quello che farebbe smuovere il fondoschiena di un elefante, sanguigno e prepotente come lo sguardo lascivo di una matura “signora” incontrata in quei locali dove la musica accompagna le effusioni ambigue degli astanti, tra l’odore di whiskey e tabacco.

Portato in alto dai Big Wolf Band da Birmingham (Inghilterra), monicker scritto in bella mostra sull’artwork ispirato alla vecchia scuola, il blues è come chi lo suona, fiero come il grande lupo, famelico di carne e sangue.
Attiva dal 2014 e nata per volere del chitarrista cantante Jonathan Earp, la band debutta con un album entusiasmante, blues che si allea con il rock per viaggiare tra l’inghilterra e gli States dove tutto nasce, un’ora di musica tra il diavolo e Mephisto, persi nella penombra, prima che le magiche note che escono a fiumi dagli strumenti di questo fenomenale chitarrista e dai suoi compari che rispondono ai nomi di Tim Jones (batteria), Mick Jeynes (basso) e Paul Brambani alle tastiere, ci faccia alzare e sbattere ciondolanti tra i tavoli, trovando un appiglio sicuro nei seni della signora dai lineamenti solcati da troppi anni di vita.
Chitarra che parla, urla, sbraita e fa le coccole, tasti d’avorio che partono come treni verso il nulla per tornare come tappeti dove basso e batteria inventano tempi e dettano regole.
Ma queste sono storie di ribelli e allora anche la sei corde taglia le corde che la legano ad uno spartito per farci sognare, mentre la voce di Earp racconta, per mezzo di un lotto di brani bellissimi come l’opener Heaven’s Got The Blues e Done Wrong By You, inizio bruciante di A Rebel’s Story.
Hot Blooded Woman è un rock adrenalinico che il blues rivolta come un calzino, mentre Earp fa il fenomeno con la sei corde, per poi regalare tragiche ed intimiste emozioni con la soffusa Darkest Of My Days.
Long Time Mary è un irresistibile blues/soul dove le pazzie sono da attribuire al piano di Brambani e l’album viaggia che è un piacere, alternando un sound vicino a Bonamassa ad un’emozionante musica nera in arrivo da strade polverose che portano alla perdizione.
Rolling With Thunder, One More Time, Love That Hurts riempiono la stanza di sapori metallici, classici quando l’odore del sangue si mischia con manici di chitarre sudate e il grande lupo ci regala ancora emozioni, prima di guardarci negli occhi un’ultima volta ed allontanarsi, ci sono territori da conquistare e ribelli a cui raccontare le proprie storie con l’aiuto del blues.

Tracklist
1.Heaven’s Got The Blues
2.Done Wrong By You
3.Hot Blooded Woman
4.Darkest Of My Days
5.Long Time Mary
6.Rolling With Thunder
7.One More Time
8.A Rebel’s Story
9.Been Here Too Long
10.Love That Hurts
11.I Don’t Love You
12.Love Isn’t free
13.If I Ever Loved Another Woman

Line-up
Jonathan Earp—Guitar / Vocals
Tim Jones—Drums
Mick Jeynes— Bass
Paul Brambani— Keyboards

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