Dead Woman’s Ditch – Seo Mere Saetan

Folklore albionico, horror, doom, sludge e black: ecco la ricetta per un buonissimo esordio da una band con grandi potenzialità.

Una cupa cover, opera dell’artista rumena Luciana Nedelea, già autrice nel 2017 delle copertine di Digir Gidim, Ghost Bath e Scath na Deithe, ci introduce all’opera prima sulla lunga distanza dei Dead Woman’s Ditch, quartetto albionico attivo dal 2014 con tre demo disponibili in digital download.

La band, originaria del Somerset, prende il suo peculiare nome dal folklore della zona ricco di storie oscure e orrorifiche: il ditch si trova nelle Quantock Hills e ha contenuto il corpo senza sepoltura, per un anno e un giorno, di Sarah Walford uccisa dal marito John nel 1789. Questa insana storia rappresenta l’immaginario di questo side project creato dal chitarrista Glenn Charman, noto per aver suonato il basso nei grandi Electric Wizard dal 2012 al 2014; gli altri musicisti presenti, pur non avendo ugual notorietà, accompagnano con competenza il percorso musicale. Il suono creato è intrigante e miscela con buone capacità compositive doom, sludge, black e intensi aromi psichedelici. I brani sono intensi e insinuanti, entrano lentamente sottopelle e lasciano un’atmosfera che non si dimentica facilmente, marcando in modo indelebile i nostri sensi. Fin dal primo brano, The Ugly Truths, la band colpisce con linee melodiche sinistre e colme di di visioni orrorifiche, potenziando il tutto con uno sgraziato scream, alternato a un ruvido clean; i tempi sono lenti e dilatati e si sfibrano in parti elettroacustiche che accentuano la tensione del brano. Anche gli altri cinque brani ammantano l’atmosfera di insano orrore, avvolgendoci in una brumosa attesa colma di sinistri presagi; l’andamento profondamente doom e le vocals salmodianti sfregiate da influssi black di We Are Forgiven sono la rappresentazione di una lenta ascesa verso un patibolo ricolmo di indicibili sofferenze. Break The Mind e Mr.Ripper, con i loro influssi marcatamente sludge, si attorcigliano addosso impedendoci di muoverci e respirare e le chitarre marcano il territorio con pregevoli linee melodiche acide e visionarie. L’ultimo brano Crusade, ben oltre gli undici minuti di durata, rincara la dose rielaborando tutti gli ingredienti fin qui usati e offrendoci un lento, desolato viaggio dove le chitarre riempiono l’aria con note intense, inquiete e acide, soprattutto nella parte finale nella quale registrazioni audio sovrapposte chiudono il cerchio di un orrore senza fine. Buonissimo esordio per una band dalle grandi potenzialità.

Tracklist
1. The Ugly Truths
2. Failed to Rot
3. We Are Forgiven
4. Break the Mind
5. Mr. Kipper
6. Crusade

Line-up
Glenn Charman – vocals,guitar,noise
George Rhone – vocals,guitar
Chris Rust – bass
Robin Corbet – drums

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