Demised – A Warm Place to Stay

Mantenendo un approccio diretto nelle parti più estreme, i Demised creano il loro nuovo sound, impregnato di atmosfere e sfumature dark/gothic con la voce che segue i toni classici del genere, rivelandosi profonda, a tratti teatrale e perfettamente calata nello spirito di questo A Warm Place to Stay.

La rinascita: un nuovo inizio, una consapevole trasformazione che molte volte risulta un arma a doppio taglio, specialmente se riguarda il mondo della musica.

Band più o meno famose tornano con un nuovo concept ed un nuovo sound, d’altronde con gli anni anche l’uomo subisce dei cambiamenti, ancora più evidenti se si è artisti, persone sensibili all’evolversi del mondo circostante.
Molti decidono di iniziare carriere parallele fondando nuove band. altri si avventurano nel mondo dei progetti solisti, mentre in alcuni casi la voglia di cambiamento rimane nei confini della propria realtà, l’esempio più lampante parlando di metal estremo sono sicuramente i Paradise Lost, band a cui i nuovi Demised sono sicuramente accostabili.
Fondati dal cantante/chitarrista Andrés Pestana e dal batterista Adrián Hidalgo nel 1996, il gruppo spagnolo ha iniziato la sua carriera nel mondo del metal estremo nel 1998, con l’uscita di Panthalasa, demo di quattro brani seguito dall’ep Between the Ashes & the Silence, nel 1999, dove il gruppo si cimentava in un death metal tradizionale e dalle ottime trame tecniche.
Un demo nel 2007 e poi un lungo silenzio prima di tornare quest’anno tramite la Wormholedeath con il primo album di questa nuova incarnazione che si ispira al gothic metal di scuola Paradise Lost/Moonspell, anch’essi autori nelle loro carriere di improvvise divagazioni dal loro caratteristico sound.
Mantenendo un approccio comunque diretto nelle parti più estreme, i Demised creano il loro nuovo sound, impregnato di atmosfere e sfumature dark/gothic con la voce segue i toni classici del genere, rivelandosi profonda, a tratti teatrale e perfettamente calata nello spirito di questo A Warm Place to Stay.
Le chitarre disegnano arabeschi che si inoltrano in paradisi perduti, le atmosfere gotiche tendono a rimanere potenti e maschie come nella tradizione degli anni novanta e la rinuncia pressoché totale alla voce femminile, ormai diventato un cliché nel genere, aumenta l’atmosfera pesantemente oscura delle varie Fractures & Ashes (bellissimo esempio di Paradise Lost sound era Icon), della cangiante From The Storm (melodie e parti estreme si danno il cambio in una delle canzoni più ispirate dell’album), mentre Gregor Mackintosh guida le dita sul manico della sei corde in Where We All Belong.
Una voce femminile compare in effetti, ma solo nella ballad che dà il titolo all’album, prima che le ritmiche tornino potenti ed il dark rock prenda in mano le redini della conclusiva The Mournful Flight, scrivendo la parola fine su un lavoro intenso e composto da ottimi brani.
Un nuovo inizio, ed un’ottima partenza, i Demised meritano sicuramente l’attenzione degli amanti del genere.

TRACKLIST
1.Intro
2.Fractures & ashes
3.Vastness
4.From the storm
5.My dreads, my fears
6.Where we all belong
7.Top of the path
8.Sistrum
9.A warm place to stay
10.The mournful flight

LINE-UP
Andrés Pestana – Vocals/Guitars/Keyboards
Adrián Hidalgo – Drums/Keyboards
Alex Yuste – Guitars
Paco Porcel – Bass

DEMISED – Facebook

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