Mesarthim – .- -… … . -. -.-. .‬

Difficile fare meglio per chi si cimenta con il black metal atmosferico, anche se è evidente che l’impatto melodico del lavoro potrebbe risultare eccessivo per chi predilige il genere nella sua veste più cruda

E’ triste rendersi conto d’essersi quasi del tutto dimenticati un qualcosa che si era imparato molto bene (anche se in maniera un po’ coercitiva) qualche decennio fa …

Quando ho visto quella sfilza di punti e trattini che rappresentano il titolo del nuovo disco dei Mesarthim mi sono chiesto, senza rifletterci più di tanto, che diavolo significasse, finché, dopo qualche giorno, in un anfratto del mio sempre più ristretto hard disk interno è balenato un ricordo del passato coincidente con il periodo del servizio di leva in marina, quando conoscevo alla perfezione l‘alfabeto Morse, in quanto radiotelegrafista …
Già: ti-taa taa-ti-ti-ti e via discorrendo, in questo caso significa Absence, un titolo ed un mezzo per veicolarlo che si addicono al modus operandi dei Mesarthim, misterioso duo australiano del quale avevo già avuto modo di parlare in occasione del precedente full length Isolate.
Se, all’epoca, avevo espresso alcune perplessità derivante da un approccio gradevole ma non particolarmente incisivo, devo ammettere che stavolta i due “puntini” (che, seguendo la logica del Morse, equivalgono ad E) hanno fatto un deciso passo avanti.
Absence‬, infatti, offre quasi quaranta minuti di black atmosferico molto meglio definito ed efficace: le linee melodiche disegnano scenari cosmici in cui prevale un aspetto sognante che blast beat e screaming vocals non riescono più di tanto a screziare.
Le tastiere, soprattutto, tracciano un percorso lungo il quale l’ascoltatore viene trasportato facendolo sentire a proprio agio ma senza lesinargli, comunque, un senso di inquietudine derivante dalla riproposizione di schemi non dissimili dal depressive, benché molto meno oscuri ed urticanti nella loro espressione.
Il lavoro è davvero molto bello, con picchi rinvenibili un po’ in tutti brani, ma con menzione particolare per quello conclusivo (-…., ovvero 6), laddove il contrasto tra la voce e le ariose armonie si fa più intenso e ficcante.
Difficile fare meglio per chi si cimenta con il black metal atmosferico, anche se è evidente che l’impatto melodico del lavoro potrebbe risultare eccessivo per chi predilige il genere nella sua veste più cruda; anche per questo, Absence è un disco che mi sentirei di consigliare proprio a chi volesse approcciarsi per le prima volta a sonorità gravitanti nell’universo metal.

Tracklist:
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6.
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Line-up:
. – Vocals
. – Other

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