Nazghor – Death’s Withered Chants

Il quartetto di Uppsala con il nuovo album imprime una sferzata notevole alla sua discografia

Uno dei gruppi di punta della label russa Satanath Records sono senza ombra di dubbio i blacksters svedesi Nazghor, orda satanica nata nel 2012 e già arrivata al quinto album sulla lunga distanza.

Quattro lavori in quattro anni di cui due nel 2014, tutti di buona qualità a cui si aggiunge questo devastante Death’s Withered Chants, ottimo esempio di true black metal scandinavo, chiaramente di ispirazione svedese, pregno di melodie chitarristiche, tanto odio religioso ed impatto fulminante.
Il quartetto di Uppsala con il nuovo album imprime una sferzata notevole alla sua discografia e Death’s Withered Chants a tratti entusiasma; un disco di genere certo, ma ben fatto, suonato e prodotto alla grande con bellissime atmosfere epico oscure, un’attitudine antireligiosa che sprizza da ogni nota, ben espressa dal vocalist Nekhrid, un demone dietro al microfono.
Il tempo di somatizzare l’intro e l’album parte sgommando con la devastante Requiem Black Mass: si nota subito l’enorme lavoro in consolle e l’ottimo affiatamento delle due asce in forma splendida (Armageddor e Angst) capaci di travolgere l’ascoltatore con un riffing violentissimo e solos che fanno delle melodie vincenti il loro punto di forza.
Violento e blasfemo, Death’s Withered Chants continua a regalare piccole perle nere, bufere di musica estrema che si abbattono sulla costa scandinava, mentre il cielo diventa un muro oscuro e tra i nuvoloni oscuri e tempestosi si disegna lo sguardo di Lucifero e la band continua il suo macello sonoro con la coppia d’assi Craft of the Nihilist / Road to Dead Meadows.
Pochi secondi di oscure note atmosferiche aprono alcuni brani, mentre l’attacco portato all’umanità si fa imponente con la stupenda Complete Unholyness, un mid temo epico squarciato da un assolo che gronda sangue e lacrime per ripartire in una cavalcata metallica da epica tregenda.
La title track posta alla fine risulta la colonna sonora della fine del mondo, o meglio quello che rimane dopo che i Nazghor sono passati, dieci minuti di atmosfere gelide, tragiche e drammatiche, una nuova dimensione dell’apocalisse, mentre l’ultimo cuore si spegne, la musica lascia spazio al suo battito che piano piano rallenta fino all’ultimo tragico colpo.
Influenze e paragoni sono tutti nella storia del genere, dunque se siete amanti di queste sonorità non potrete fare a meno di trovare pulsazioni sonore dei vari Dissection, Dark Funeral, Watain e compagnia satanica, espresse alla grande dai Nazghor in un album da avere assolutamente.

TRACKLIST
1. Hymnum Mortis
2. Requiem Black Mass
3. Under a Venomous Spell
4. Craft of the Nihilist
5. Road to Dead Meadows
6. Inheritance of the Cross
7. Aeternum Regno Diaboli
8. Complete Unholyness
9. Empire of Graves
10. Death’s Withered Chant

LINE-UP
NEKHRID – Vocals
ARMAGEDDOR – Guitars
ANGST – Guitars
CROWLECH – Bass
COSMARUL – Drums

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