Noise Demon – Ten Cuts

Un album che distrugge le barriere e le trincee immaginarie che molti costruiscono sullo spartito musicale

John Zorn e i Painkiller: questo lavoro va indubbiamente accostato al genio newyorkese ed alla sua creatura più estrema e controversa, dunque niente di nuovo per chi della musica ne fa un fatto di cultura, più che un semplice ascolto distratto, ma è pur vero che un album del genere oltre che risultare destabilizzante per la noncuranza di etichette e generi a cui fa riferimento, è anche un coraggioso e quanto mai riuscito calcio in culo a chi continua a non dar peso alla musica underground, soprattutto quella nata sul suolo italico.

I Noise Demon oltretutto fanno parte di una scena (quella palermitana) che di talenti pullula, passando come api sui fiori tra una band e l’altra, tra un progetto e l’altro e regalando grande musica, passando dal metal estremo al rock psichedelico, fino allo stoner con risultati straordinari.
Giorgio Trombino (sax contralto), suo fratello Carlo al basso e Giulio Scavuzzo alla batteria per chi bazzica tra il rock/metal underground sono nomi già incontrati in molte delle band che formano, appunto la florida scena del capoluogo siciliano, con nomi che fanno della qualità musicale altissima il loro pregio e che in your eyes si è preso la briga di parlarvi ad ogni uscita discografica: dagli immensi Elevators to the Grateful Sky, passando per Palmanana, Furious Georgie, Haemophagus, Undead Creep e Sergeant Hamster e molti altri.
Ten Cuts è composto da dieci composizioni registrate in presa diretta da Danilo Romancino negli studi Zeit di Palermo, sono di fatto dieci Haiku compositivi dove la parola d’ordine è improvvisazione, un mix strumentale composto da free jazz, metal e a mio parere un tocco di prog alla King Crimson, con il sax di Trombino che a più riprese mi ha ricordato le note dello strumento sui brani del re cremisi.
Ne esce un album che distrugge le barriere e le trincee immaginarie che molti costruiscono sullo spartito musicale, un’aberrazione per chi vuole la musica libera di volare senza che qualcuno la imprigioni tra le sbarre di un genere prefissato.
Come sempre i musicisti provenienti da quel nido di geni all’estremo sud dello stivale, ci mettono del loro per dare pochissimi punti di riferimento, specialmente ad un orecchio poco allenato.
Un album difficile, ma non impossibile, un’altra perla da custodire nell’ostrica della vostra discografia sotto la lettera G (geni).

TRACKLIST
1.Tongue Cutters!
2.Barbiturate
3.Truth Serum
4.Tahafut al Tahafut
5.Blobs of Blood
6.Chasing the Goofball
7.Feces Grenade
8.Maccalube
9.The One Who Pays
10.Astaroth Boogie

LINE-UP
Giorgio Trombino – alto sax
Carlo Trombino – bass
Giulio Scavuzzo – drums

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