Ozora – Perpendicolari

Perpendicolari è un lavoro difficile e coraggioso, musicalmente sottoposto a sferzate di potentissimo metal progressivo ma vario e per nulla scontato, complice l’uso della lingua italiana e la presenza di atmosfere dalle reminiscenze alternative.

La Rockshots Records si candida quest’anno come una delle label più attive nel mondo del rock/metal underground, con una serie di opere che hanno come comune denominatore l’alta qualità della proposta, che sia incendiario power heavy metal, hard & heavy o, come nel caso di questa notevole band piemontese, metal alternativo straordinariamente progressivo.

Cantato in italiano, scelta che non inficia la fruibilità dei brani, Perpendicolari è l’opera prima degli Ozora, quattro musicisti provenienti da background diversi ma uniti dalla voglia di lasciare il segno in un mondo musicale spietato come la realtà che ci circonda per cui, un giorno dopo l’ uscita, un album è già vecchio e il prossimo sarà sicuramente più bello, mentre ascoltatori cannibali al terzo brano cliccano sul quadratino che indica lo stop e passano ad altro.
Perpendicolari è un lavoro difficile e coraggioso, musicalmente sottoposto a sferzate di potentissimo metal progressivo ma vario e per nulla scontato, complice l’uso della lingua italiana e la presenza di atmosfere dalle reminiscenze alternative.
Il sound è valorizzato da prestazioni agli strumenti di alta levatura, anche se la tecnica è messa al servizio del progetto nella sua totali,tà così da mettere tra le mani dell’ascoltatore un lavoro completo, maturo ed a tratti entusiasmante.
Difficile fare i soliti paragoni con gruppi famosi, l’anima progressiva degli Ozora è cresciuta con i maestri del genere, così come il rock che spoglia d’urgenza e cattiveria metallica il sound, per poi farlo esplodere accendendo chitarre indie cariche di watt.
Non c’è un solo brano che non meriterebbe d’essere analizzato, ma ci tengo a nominare la title track, i ritmi scolpiti nel groove della violenta A Terra, le atmosfere cangianti della splendida Orlando e dell’ altra lunga L’avevi Detto Tu, mentre Volta La Carta, cover metallica progressiva del poeta genovese Fabrizio De Andrè, mette il punto esclamativo su questo bellissimo ed imperdibile lavoro.

Tracklist
01. Idiometria
02. Perpendicolari
03. A Terra
04. Il Profeta
05. Orlando
06. La Tua Piccola Tragedia
07. Volta La Carta
08. La Coda
09. L’Avevi Detto Tu
10. amOre

Line-up
Paolo Marre – Guitars
Syd Silotto – Vox & Key
Luca Imerito – Bass
Danilo Sakko Saccotelli – Drums & Percussion

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