Vampire – With Primeval Force

Un altro lavoro incentrato sui suoni classici, una macchina del tempo che a ritroso supera i primi anni novanta e si ferma nella seconda metà del decennio precedente, quando i primi vagiti death erano accompagnati da sfuriate di rozzo ed ignorante thrash metal.

Se pure una label prestigiosa come la Century Media dà ampio spazio ai gruppi dal sound old school, allora è giunto il momento che i detrattori se ne facciano una ragione: il death metal classico è tornato e si porta dietro tutte le sue ispirazioni, con la propria bandiera che, portata da gruppi come i Vampire, sventola fiera sulla scena estrema.

Un altro lavoro incentrato sui suoni classici, una macchina del tempo che a ritroso supera i primi anni novanta e si ferma nella seconda metà del decennio precedente, quando i primi vagiti Death erano accompagnati da sfuriate di rozzo ed ignorante thrash metal.
Il gruppo svedese, di provenienza illustre (Göteborg) se si parla di metal estremo, aveva già esaltato i fans del genere con un primo album omonimo uscito tre anni fa, e porta nel 2017 i suoni marci, demoniaci e graffianti dei pionieri di un certo modo di suonare metallo estremo come Possessed e Celtic Frost, chiaramente lasciando che qualche spunto proveniente dai primi anni novanta contamini un sound che di fatto parla il linguaggio del decennio precedente.
In questo nuovo lavoro, che arriva dopo uno split ed un ep, i Vampire aggiustano quelle piccole screziature a livello di produzione ed arrangiamenti che avevano reso il debutto straordinariamente imperfetto e rinfrescano il loro devastante sound che rimane assolutamente old school.
Riff, chorus e cavalcate metalliche ripercorrono la storia delle musica estrema partendo dalle origini, quando gli Slayer erano l’incubo delle notti dei kids di tutto il mondo e i demoni si trastullavano con album dai quali With Primeval Force ha preso impatto ed attitudine.
Thrash/death metal quindi, primigenio e poco incline a sfumature che vanno oltre l’alba degli anni novanta, una cattiveria che sta tanto nello scream diabolico del singer Hand Of Doom, quanto nei riff taglienti di Black String e Sepulchral Condor, mentre la sezione ritmica accompagna questi nove inni al male con perizia da veterani (Command al basso e Abysmal Condor alle pelli).
Fatevi quindi travolgere dalla maligna atmosfera creata da brani veloci e cattivissimi che a tratti entusiasmano (Metamorfosis e Revenants rimangono indubbiamente le migliori), mentre la stanza si trasforma in quella che una volta era il vostro rifugio, ricompaiono i poster alle pareti ed il computer si trasforma nel giradischi con il mangiacassette che tanta musica metal ha consumato nel secolo scorso: buon ritorno al giorno d’oggi … se ci riuscite.

TRACKLIST
01. Knights Of The Burning Crypt
02. He Who Speaks
03. Metamorfosis
04. Skull Prayer
05. Midnight Trial
06. Revenants
07. Ghoul Wind
08. Initiation Rite
09. Scylla

LINE-UP
Hand of Doom – vocals
Black String – guitars
Sepulchral Condor – guitars
Command- bass
Abysmal Condor – drums

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