FAKE IDOLS

I Fake Idols presentano il video di «I’M A FAKE»: nuovo singolo tratto da «Witness»

I Fake Idols presentano il video di «I’M A FAKE»: nuovo singolo tratto da «Witness»

I FAKE IDOLS sono orgogliosi di annunciare l’uscita del video di «I’M A FAKE», nuovo singolo tratto dal loro ultimo album «Witness».

Per la realizzazione di questo clip, i Fake Idols si sono affidati ancora una volta al team creativo di 4Frame.
Nel video, i versi di «I’M A FAKE» diventano un filo conduttore tra storie diverse, destinate però a rivelarsi inaspettatamente legate tra loro.

I Fake Idols sono attualmente impegnati nella promozione del loro secondo album «Witness», uscito nel settembre 2016 per Scarlet Records e accolto con entusiasmo dalla critica internazionale. La release vede la partecipazione del leggendario chitarrista dei Motörhead Phil Campbell e di Damna, carismatico frontman di Elvenking ed Hell In The Club.
Phil Campbell compare anche nel video del primo singolo, «Mad Fall».

Sinlust – Sea Black

Sono mari oscuri e pericolosissimi quelli su cui navigano i Sinlust, gruppo black metal transalpino al secondo album dopo il debutto di ormai sei anni fa (Snow Black).

Il nuovo Sea Black è, di fatto la seconda parte di un concept sviluppato con il primo disco, una storia dark/fantasy scritta dal cantante Firefrost con lo pseudonimo di Nicolas Skinner, diventato un romanzo (Noire Neige) che ha ottenuto un discreto successo.
La musica che accompagna la storia è un metal estremo dai rimandi black metal, con molte parti atmosferiche tra soluzioni progressive ed ovviamente dark, seguendo lo sviluppo della trama.
Sea Black è un’opera davvero riuscita ed affascinante, l’album è curato e prodotto bene così da poter godere dei passaggi a tratti più intricati che il combo usa a suo piacimento, non mancando di travolgere l’ascoltatore con la furia, come in una tempesta al largo delle coste dove, le onde altissime prendono la forma di demoni prima di scagliarsi violentemente sulla prua straziata dagli elementi.
Un’ora esatta di metal estremo ben eseguito dove non manca la melodia: il lavoro delle sei corde ha spunti classici nei solos, lo scream declama epico e cattivo la trama, mentre la sezione ritmica si accanisce senza pietà sui navigli dal timone spezzato.
Black metal epico e dark travolgente (Dawning Of The Volcano God è splendidamente epica e terrificante) con un uso perfetto delle atmosfere: poche, quasi nulle le tastiere, ma tanta musica oscura pregna di epicità progressiva.
Echi dei primi Opeth in un contesto black metal che ricorda la cattiveria di Gorgoroth e primi Satyricon, otto perle nere che non scendono sotto i cinque minuti e regalano intense emozioni estreme come in Cannibal Beast, Sea Of Trees e nella conclusiva e spettacolare Forgotten’s Master, progressive black metal in un crescendo di straordinario trasporto emotivo.
I Sinlust suonano musica estrema spettacolare: una grande band ed un album bellissimo, ovviamente consigliato.

TRACKLIST
01. Red Priestess
02. Sea Conquerors
03. Dawning Of The Volcano God
04. Cannibal Beast
05. Streams Attractions
06. Sea Of Trees
07. Trilateral Conflict
08. Forgotten’s Master

LINE-UP
Firefrost – Vocals
Infernh – Drums
Chris in lust – Guitars
Rain Wolf – Bass

SINLUST – Facebook

Necromutilator – Ripping Blasphemy

Dalla fredda e nebbiosa pianura mantovana arrivano i Necromutilator, trio diabolico al servizio dell’oscuro signore attivo dal 2009 e con un paio di lavori alle spalle: il demo The Devil Arisen del 2011 ed il full length Eucharistic Mutilations, uscito tre anni fa.

Tornano con Ripping Blasphemy, ep di quattro brani licenziato dalla Terror From Hell, quindici minuti di metal estremo oscuro e malato, tra death, black e thrash old school.
Un’atmosfera malsana accompagna tracce malefiche come la title track, brano dall’impronta death metal con una forte anima black, mentre Exhorted Sacrifice si avvicina al mood del thrash vecchia scuola.
Un sound senza compromessi, che vuole rappresentare il puro male in musica, è quello che accompagna i tre diabolici musicisti (P. voce e chitarra, R. batteria e E. al basso) nel loro glorificare la morte e la malvagità a colpi di death/thrash/black ispirato da Morbid Angel, Venom e primi Darkthrone.
I Necromutilator si confermano una band da seguire per i fans del metal estremo più nero ed abissale .

TRACKLIST
1.Ripping Blasphemy
2.Exhorted Sacrifice
3.Unholy Semen of Doom
4.Gate to Eternal Possession

LINE-UP
P – Vocals, Guitars
R – Drums
E – Bass

NECROMUTILATOR – Facebook

King Woman – Created in the Image of Suffering

Una buona prima opera da una band che “condensa” doom emozionale con shoegaze e post rock.

Bastano poco meno di quaranta minuti ai King Woman per presentarci la loro arte!

A chi segue il doom, come me, il trovarsi di fronte un disco con un minutaggio “ristretto” può infastidire; il suono doom ha bisogno di tempi dilatati per esprimere al meglio la propria dolente spiritualità; in questo caso però la proposta musicale del gruppo guidato dalla vocalist Kristina Esfandiari, nel miscelare doom, post rock, shoegaze e aromi psych crea un flusso continuo, avvolgente come una liturgia ammantata da chitarre ora decise, ora morbide che fanno da cangiante tappeto alle liriche di sofferta introspezione scritte dalla stessa vocalist, segnata da un’infanzia imprigionata nel fanatismo religioso della famiglia. La voce della Esfandiari rappresenta il valore aggiunto con i suoi toni drammatici, carichi, capaci di ammaliare creando un’atmosfera mistica, sussurrata (Hierophant), un ipnotico viaggio che non presenta picchi qualitativi ma si fa, forse, preferire negli ultimi quattro brani dove le note di un suggestivo violino e gocce di psichedelia d’annata inondano i brani di una profonda disperazione.
Anche questa volta la Relapse ha visto giusto, andando un po’ oltre le sue normali coordinate sonore, dando lo spazio per esordire ai King Woman (finora avevano soltanto un EP al loro attivo) che attendiamo fiduciosi ad altre prove, sperando in uno sviluppo maggiore dei brani (lo spirito doom è duro a morire); opera interessante che merita …

TRACKLIST
1. Utopia
2. Deny
3. Shame
4. Hierophant
5. Worn
6. Manna
7. Hem

LINE-UP
Kristina Esfandiari – Vocals, Lyrics
Colin Gallagher – Guitars
Peter Arensdorf – Bass
Joey Raygoza – Drums

KING WOMAN – Facebook

Sunroad – Wing Seven

Un album onesto di musica dura come si faceva una volta, con un cantante in palla, buone trame chitarristiche ed almeno due o tre brani meritevoli d’attenzione.

La tradizione metallica del Brasile si concretizza in tutti i generi e sotto generi dell’universo musicale che più ci piace, con il death metal ed i suoni hard’n’heavy che si giocano il ruolo di traino per tutto il movimento.

I Sunroad suonano hard & heavy da quando il secolo scorso ha lasciato il passo al nuovo millennio, un ventennio circa di suoni tradizionali ora marchiati a fuoco da un nuovo cantante (Andre Adonis), novità di non poco conto nell’economia del sound del gruppo.
Unico membro originale rimasto è il batterista Fred Mika, da sempre in sella al gruppo di Goiania che arriva, con questo Wing Seven, al sesto lavoro sulla lunga distanza di una carriera discografica che si completa con un ep ed una raccolta di brani dei primi tre album.
Hard ed heavy metal che si uniscono come nella migliore tradizione in un sound a tratti esplosivo, pescando tra Europa e Stati Uniti, rigorosamente in ambiti ottantiani: ne esce un buon album, forse appesantito da un che di già sentito, ma è comunque un ascolto rivolto agli amanti dei suoni che hanno fatto la storia dell’ hard & heavy mondiale.
Si passa così da brani chiaramente hard rock e che richiamano lo stile losangelino, a composizioni più in linea con l’heavy metal europeo, con le tastiere che prendono il comando delle operazioni ed i Rainbow che diventano principale fonte di ispirazione per la band brasiliana.
Un album onesto di musica dura come si faceva una volta, con un cantante in palla, buone trame chitarristiche ed almeno due o tre brani meritevoli d’attenzione (In The Sand, Day By Day e Brighty Breakdown): da ascoltare, visto che potrebbe piacere a più di un appassionato.

TRACKLIST
1.Destiny Shadows
2.White Eclipse
3.In the Sand
4.Misspent Youth
5.Tempo (What Is Ever)
6.Whatever
7.Skies Eyes
8.Day by Day
9.Craft of Whirlwinds
10.Drifting Ships
11.Brighty Breakdown
12.Pilot of Your Heart
13.Last Sunray in the Road

LINE-UP
Akasio Angels – Bass, Vocals
Netto Mello – Guitars, Backing Vocals
Fred Mika – Drums, Vocals
Andre Adonis – Vocals (lead)

SUNROAD – Facebook

Funeralium – Of Throes And Blight

Un disco magnifico, ma da maneggiare con estrema cura anche da parte di chi frequenta lidi sonori contigui al funeral doom.

Nati da una costola degli Ataraxie, i Funeralium perseguono con buon successo da oltre un decennio una forma di estremizzazione del funeral doom.

La band francese fa di un approccio del tutto negativo il proprio punto di forza, rinunciando a spunti melodici o atmosferici per calcare la mano sul senso di ineluttabile che ci attanaglia .
La voce utilizzata più spesso, non a caso, è uno screaming di matrice quasi depressive piuttosto che il consueto growl, a rimarcare un inquietudine più rabbiosa o ancor meglio intrisa di un rancore non circoscrivibile. Quando termina la prima discesa negli inferi dell’umana psiche, Slowly We Crawl Towards Crumb, è trascorsa quasi mezz’ora di funeral soffocante all’ennesima potenza, solo un po’ inasprito da tracce di black, e ci attende ancora un’altra ora di sonorità che lacerano, ora lasciandoci in uno stato di angosciosa sospensione, ora evocando il pianto e stridore di denti di apocalittica memoria.
Of Throes And Blight è un’agonia resa interminabile da una durata complessiva che nessuna persona sana di mente potrebbe ritenere ragionevole, ma alla categoria certo non appartengono né i Funeralium né chi decide di abbandonarsi al deliquio provocato da questi quattro monoliti eretti alla follia.
Un disco magnifico, ma da maneggiare con estrema cura anche da parte di chi frequenta lidi sonori contigui al funeral doom.

Tracklist:
1.Slowly We Crawl Towards Crumb
2.Spit At My Face, I Will Pluck Your Tongue Out
3.Vermin
4.Vanishing Once And For All

Line-up:
Berserk – Guitars
Marquis – Vocals, Guitars
Asmael LeBouc – Bass, Vocals
A.D. K’shon – Drums
Charles Ward – Bass

FUNERALIUM – Facebook