BELPHEGOR

Il video di ‘Totenkult – Exegesis Of Deterioration’, dalla’album ‘Totenritual’ in uscita a settembre (Nuclear Blast).

Il video di ‘Totenkult – Exegesis Of Deterioration’, registrata dal vivo nella loro sala prove:

BELPHEGOR – il secondo trailer delle registrazioni di basso per “Totenritual”!

I diabolici sovrani europei del death/black metal BELPHEGOR hanno appena pubblicato un nuovo trailer, relativo alle registrazioni del basso, avvenute ai tedeschi Stage One Studios con Andy Classen. In questo video Serpenth devasta il suo basso: https://www.youtube.com/watch?v=bH6wXO4MvOQ

Serpenth dichiara:
“È la mia performance più solida: è oscura, ma brutale. I BELPHEGOR sono tornati per conquistare, possedere ed incendiare, e sono più potenti che mai”.

Il primo trailer dell’album è relativo alle parti di batteria.
https://www.youtube.com/watch?v=TALTwCqLtHU

L’undicesimo album dei BELPHEGOR, intitolato “Totenritual”, è il successore del disco del 2014 “Conjuring The Dead” e arriverà nei negozi il 15 settembre su Nuclear Blast.

I BELPHEGOR saranno tra i protagonisti del Colony Open Air di Brescia il 23 luglio!

www.belphegor.at
www.facebook.com/belphegor
www.nuclearblast.de/belphegor

Guerra Total & Metalucifer – Metalucifer / Guerra Total

Interessante split che rimbalza dalle coste sudamericane della Colombia, con il thrash/black & roll degli irriverenti Guerra Total, a quelle del sol levante con l’heavy sound dei Metalucifer.

Interessante split che rimbalza dalle coste sudamericane della Colombia,l con il thrash/black & roll degli irriverenti Guerra Total, a quelle del sol levante,  con l’heavy sound dei Metalucifer.

Dieci brani divisi perfettamente a metà tra le due band ed un prodotto abbastanza esaustivo per conoscere queste due realtà dell’underground metallico già da un po’ di anni in attività.
I Guerra Total, infatti, è quindici anni che portano distruzione, violenza e morte con il loro thrash/black & roll dalle scorribande speed old school, una quantità illimitata di lavori minori e cinque full length, con il sesto in procinto di uscire quest’anno.
Palla lunga e pedalare, tanta sana ignoranza ed un impatto pari ai Motorhead in trip black metal, questo risulta il sound del quartetto sudamericano che ricorda degli Impaled Nazarene più tradizionali ed heavy.
Si conta sino a tre e ci si lancia in un pogo senza soluzione di continuità, mentre il gruppo spara bordate vecchia scuola pregne di devastante rock’n’roll estremo.
Si cambia totalmente registro con i giapponesi Metalucifer, dal 1996 alle prese con il metal classico, tra heavy ed un tocco di speed nelle ritmiche, che non sposta però di molto le coordinate di un sound che rimane ancorato su un heavy metal di ispirazione Maiden/Saxon.
Con alle spalle una discografia cospicua, fatta di moltissimi live album e lavori minori, con i full length che però non superano le quattro unità, la band si scaglia sulla scena con il suo concentrato di metal classico che si specchia nella new wave of british heavy metal.
I cinque brani presenti riproducono in toto l’heavy metal tradizionale in tutti i suoi cliché, lasciando un buona impressione ma non andando oltre al tipico prodotto per fans accaniti del genere, anche per l’utilizzo della lingua madre esibito in questo split.
Due gruppi distanti tra loro ma uniti dall’assoluta attitudine old school, il che li colloca nel npvero delle realtà interessanti ma sicuramente di nicchia.

TRACKLIST
1.Guerra Total – Black Rock and Roll
2.Guerra Total – Black Speed Rock and Roll
3.Guerra Total – Evil Headbangers
4.Guerra Total – Satan’s Army of the Apocalypse
5.Guerra Total – Zombiehammer
6.Metalucifer – Bloody Countess (Japanese version)
7.Metalucifer – Wolf Man (Japanese version)
8.Metalucifer – Headbanging (Japanese version)
9.Metalucifer – Heavy Metal Samurai (Japanese version)
10.Metalucifer – Warriors Ride on the Chariots (Japanese version)

LINE-UP
Guerra Total:
Demonslaught – Bass, Vocals, Theremin.
DeathFiend – Lead Guitar.
Jordicaz – Vocals.
Naberius – Drums.

Metalucifer:
Elizabigore – Guitars
Elizaveat – Guitars, Drums
Gezolucifer – Vocals, Guitars, Bass
Mamonohunter – Bass
Tormentor – Drums
Blumi – Vocals, Guitars

METALUCIFER – Facebook

Funeral Tears – Beyond The Horizon

In quasi un’ora, Nikolay Seredov riesce a convogliare con grande proprietà compositiva le varie fonti di ispirazione che vanno a comporre questo bel monolite sonoro di puro e melanconico dolore.

E’ da circa un decennio che il musicista russo Nikolay Seredov è sulla scena con questo suo progetto solista denominato Funeral Tears.

Ovviamente, un simile monicker lascia ben pochi dubbi sul genere prescelto, che altro non può essere se non un dolente e malinconico funeral/death doom, e in questi casi l’unica discriminante rispetto a molte altre realtà dello stesso tenore è la competenza nell’approccio al genere.
Beyond The Horizon è il terzo fulll length che, dopo prove buone ma ancora leggermente acerbe come Your Life My Death (2010) e The World We Lost (2014), eleva la creatura di Nikolay ad uno status decisamente superiore: nell’album, infatti, tutto funziona per il meglio, a partire da un’ottima resa sonora, base ideale sulla quale erigere un sound che oscilla tra il funeral ed il death doom melodico, con qualche puntata nell’ambient.
In quasi un’ora, il musicista di Tomsk riesce a convogliare con grande proprietà compositiva le varie fonti di ispirazione che vanno a comporre questo bel monolite sonoro di puro e melanconico dolore: chiaramente il tutto è rivolto a quella nicchia di ascoltatori che si nutre avidamente di queste sonorità e che verranno ampiamente ripagati, per esempio, da due tracce magnifiche come Breathe e la conclusiva e struggente Eternal Tranquillity.
In Beyond The Horizon sono ottime le vocals, costituite di norma da un growl profondo che, ogni tanto però, sconfina in un aspro screaming, ed appaiono convincenti anche le trame chitarristiche, lineari ma dal necessario impatto emotivo: i Funeral Tears offrono tutti gli ingredienti capaci di rendere un disco di tale caratteristiche qualcosa di molto simile ad una vertiginosa discesa, senza possibilità di ritorno, nei gorghi della psiche umana.

Tracklist:
1. Close My Eyes
2. Breathe
3. Dehiscing Emptiness
4. I Suffocate
5. Beyond The Horizon
6. Eternal Tranquillity

Line-up:
Nikolay Seredov

FUNERAL TEARS – Facebook

The C.Zek Band – Set You Free

Fatevi elettrizzare e a tratti cullare dal blues suonato con maestria da questo gruppo nostrano, bravo nel saper dosare grinta rock e liquida eleganza soul, contrasti che animano un lotto di brani bellissimi.

Sui vari gruppi di Facebook ai quali, ahimè, mi hanno iscritto e che riguardano la musica (dal rock al metal), le domande più frequenti che gli iscritti pongono all’attenzione degli altri riguardano il genere che un gruppo specifico suona o meno, come se la musica e le emozioni ad essa legate passassero in secondo piano rispetto alla gabbia in cui vengono imprigionate le note.

Forse sono persone che cercano un approvazione su quel gruppo o album, forse è il timore di non ascoltare qualcosa di cool, non so, fatto sta che mai come di questi tempi la nostra musica preferita è sempre più divisa e confinata in antipatici compartimenti stagni.
Fortunatamente c’è chi fa spallucce e supporta gruppi di ogni genere, passando dal metal classico all’hard rock, dal progressive al metal estremo, fino al blues, il genere padre di tutta la musica moderna.
Ed allora mi ritrovo tra le mani Set You Free, bellissimo esempio di rock blues, licenziato dalla The C.Zek Band tramite Andromeda Relix: un viaggio nel rock americano, in partenza da Verona ed in arrivo, un giorno, nelle terre paludose dove il grande fiume americano trova finalmente il suo meritato riposo.
Set You Free regala blues d’autore, contaminato da una leggera brezza soul, cantato con sanguigna eleganza e raffinata malinconia, suonato come se Christian Zecchin (alias C.Zek) ed i suoi compagni fossero impegnati in una lunga jam su uno dei battelli che galleggiano stanchi sul letto del padre Mississippi.
Il cantato sontuoso ma mai invadente della bravissima Roberta Dalla Valle, a tratti lascia spazio a quello del chitarrista, il gruppo unito riporta l’ascoltatore a respirare note che dal blues passano al funk, mentre la sei corde intona note hendrixiane, gli Stones presenziano alla cerimonia con la cover (bellissima) di Gimme Shelter e l’hammond tiene legato il sound con umori settantiani, mentre una lieve nebbia southern si alza sul fiume nella lunga ed umida notte (The Allman Brothers).
Così fatevi elettrizzare e a tratti cullare dal blues suonato con maestria da questo gruppo nostrano, bravo nel saper dosare grinta rock e liquida eleganza soul, contrasti che animano un lotto di brani bellissimi come l’opener John Corn, il capolavoro dell’album Tell Me, con l’hammond e la voce che scaldano la notte sul fiume, la title track, omaggio al miglior Slowhand, e la conclusiva Drink With Me che, con i suoi sette minuti abbondanti, ci accompagna fino all’alba.
C’è comunque tanto di The C.Zek Band su questo lavoro, quindi non solo brani influenzati dai grandi nomi, ma musica ispirata e riportata con personalità e talento su uno spartito del nuovo millennio.

TRACKLIST
1.John Corn
2.I’m So Happy
3.Tell Me
4.Kissed Love
5.Set You Free
6.Gimme Shelter
7.Boring Day
8.It Doesn’t Work Like This
9.Drink with Me

LINE-UP
Christian Zecchin Guitars & Voice
Roberta Dalla Valle – Voice
Matteo Bertaiola – Rhodes&Hammond
Nicola Rossin – Bass
Andrea Bertassello – Drums

THE C.ZEK BAND – Facebook