IRDORATH

Il video di Denial Of Creation, tratto dall’album omonimo di prossima uscita (Wormholedeath).

Il video di Denial Of Creation, tratto dall’album omonimo di prossima uscita (Wormholedeath).

Gli austriaci Irdorath (thrash/black metal) hanno firmato con Wormholedeath un contratto di distribuzione per il loro album “Denial Of Creation”!

“Denial of Creation”
1.Devoured by Greed
2.Trail of Redemption
3.Sacred Deception
4.The Curse that Haunts the Earth
5.Purification
6.Covenant of the Unbounded
7.Blessings from Above
8.In the Name of Decay
9.Denial of Creation

Date di release:
Digital release : 23 Giugno 2017 (Wormholedeath/The Orchard)
U.S.A : 13 Ottobre 2017 (Wormholedeath U.S.A.)
CD : 01 Settembre 2017 (Aural Music Group)
Giappone : TBA (Wormholedeath Japan/DiskUnion)

Gli Irdorath presenteranno “Denial Of Creation” nelle seguenti date live:
17.06.2017 – HAMMERFEST, Altrei, Italy
01.09.2017 – Releaseshow, Linz, Austria
08.09.2017 – Releaseshow, Graz, Austria
15.09.2017 – Releaseshow, Salzburg, Austria
29.09.2017 – STP Metalweekend, St. Pölten, Austria

IRDORATH
www.facebook.com/irdorath
www.irdorath.net
www.youtube.com/user/irdorathofficial

Buckshot Facelift – Ulcer Island

Un album estremo ed alternativo (nel suo genere) che, partendo da una struttura grindcore, esplora diversi modi di suonare musica al limite.

Eccoci a presentavi una band grindcore proveniente da New York, i devastanti Buckshot Facelift.

Un grindcore dal piglio punk, alternato a devastanti e potentissimi tratti brutal death metal, sono le principali caratteristiche di questo famigerato quartetto nato qualche anno fa nella grande mela e che arriva oggi al quarto album dopo Universal Goat Tilt del 2007, Anchors of the Armless Gods licenziato nel 2009 ed il precedente Elder’s Rasp, uscito quattro anni fa.
Ulcer Island viaggia con una potenza lasciata libera di imperversare, mentre un songwriting molto vario riesce ad inchiodare alle cuffie anche se non si è fans accaniti del genere.
Sfuriate velocissime e frenate improvvise, attimi di quiete acustica, prima di riprendere il massacro, con un lotto di canzoni che trovano sicuramente apprezzamento da parte di chi ascolta grindcore, hardcore e metal estremo, mentre ad ogni passo la velocità aumenta, la potenza si fa pesante e monolitica ed i Buckshot Facelift escono vincitori dallo scontro con i nostri padiglioni auricolari.
I brani passano dalle tipiche sfuriate da un minuto di massacro, a tracce più articolate ed in linea con il death più sperimentale (Delusions Of A New Age, A Trophy Cup Intoxicant).
Un album estremo ed alternativo (nel suo genere) che, partendo da una struttura grindcore, esplora diversi modi di suonare musica al limite.

TRACKLIST
1.Ulcer Island
2.Czech Yourself
3.Afterbirth Puzzle 2016
4.Ascend to Descend
5.Burn the Baby Raper
6.OxyDocs
7.Sundress Skeletor
8.Comptroller Cult
9.What Does Fergus Dream Of?
10.Hell Eats Repetition (Goodbye)
11.Don’t Hang From the Pipes
12.Weathered Mask of Autumn (Unearthing the Armless)
13.Delusions of a New Age
14.Dustification (End Times version)
15.A Trophy Cup Intoxicant

LINE-UP
W. Smith – Vocals
Tom Anderer – Bass, Vocals
Sal Gregory – Drums
Rick Habeeb – Guitar, Vocals
Terrell Grannum – Guitar, Vocals

BUCKSHOT FACELIFT – Facebook

Red Moon Architect – Return of the Black Butterflies

Return of the Black Butterflies segna un’altra prova magistrale da parte dei Red Moon Archiect, oggi più che main a pieno titolo nel novero delle migliori realtà del funeral death doom melodico.

Se può essere inutile rimarcare come la Finlandia sia, per distacco, la patria delle sonorità più oscure e melanconiche, non lo è affatto continuare ad esaltare la qualità che le diverse band provenienti dalla terra dei mille laghi, alle prese con la materia funeral death doom, offrono ad ogni uscita.

In questo caso il lavoro preso in esame è il terzo dei Red Moon Architect, nati nel 2011 come progetto solista del talentuoso Saku Moilanen e poi trasformatisi nel tempo in una band a tutti gli effetti: Concealed Silence (2012), infatti, vedeva accreditato il solo musicista di Koivolua con l’ausilio di diversi ospiti, tra i quali la sola vocalist Anni Viljanen è rimasta a costituire il tratto d’unione tra quel lavoro e quelli successivi della band, ovviamente assieme al suo mastermind.
Se Fail, uscito nel 2015, consolidava il valore e lo status dei Red Moon Architect, questo nuovo Return of the Black Butterflies ha tutte le carte i regola per innalzare ulteriormente il livello della band finlandese e portarla a riempire un certo vuoto lasciato dai Draconian, dopo la svolta verso sonorità più morbide attuata da questi ultimi nell’ultimo decennio.
Certo, rispetto alla band svedese i nostri si spingono con più frequenza verso lidi prossimi al funeral, ma il connubio tra la voce femminile della Viljanen ed il growl del nuovo arrivato Ville Rutanen riporta automaticamente in quell’ambito, avendo in comune lo stesso senso drammatico ed evocativo che contraddistingueva le prime opere della creatura di Johan Ericsson.
Saku Moilanen si conferma compositore di grande spessore, offrendo una cinquantina di minuti di sonorità plumbee ma intrise di melodie dolenti che, come da copione, assumono sembianze drammatiche in coincidenza con il growl per poi aprirsi malinconicamente con l’entrata in scena della voce femminile.
Questo fa capire che non c’è da aspettarsi proprio nulla di nuovo ma, paradossalmente, tale aspetto si rivela la pietra angolare sul quale i Red Moon Architect erigono il loro magnifico monumento al dolore che, comunque, non assume mai un aspetto monocorde perché, pur tra gli scostamenti ridotti consentiti dal genere, il funeral opprimente esibito in maniera magistrale in End of Days è, per esempio, ben diverso sia dal gothic di Tormented sia dall’atmospheric doom di NDE.
Return of the Black Butterflies segna un’altra prova magistrale da parte della band finlandese, oggi più che main a pieno titolo nel novero delle migliori realtà del genere.

Tracklist:
1. The Haunt
2. Tormented
3. Return of the Black Butterflies
4. Journey
5. End of Days
6. NDE

Line up:
Saku Moilanen – Schlagzeug & Keyboard
Ville Rutanen – Gesang
Matias Moilanen – Gitarre
Anni Viljanen – Gesang
Jukka Jauhiainen – Bass

RED MOON ARCHITECT – Facebook

Centripetal Force – Eidetic ep

Thrash metal tecnico e progressivo è quello che ci propone questo terzetto italo/inglese formato da due musicisti attivi dal 1993 nella scena metallica torinese, i quali che si avvalgono della prestazione dietro al microfono del cantante John Knight (in forza ai Synaptic).

Thrash metal tecnico e progressivo è quello che ci propone questo terzetto italo/inglese formato da due musicisti attivi dal 1993 nella scena metallica torinese (il batterista Andrea Carratta ed il chitarrista Stefano Saroglia), i quali si avvalgono della prestazione dietro al microfono del cantante John Knight in forza ai Synaptic.

Eidetic è il loro primo lavoro, formato da tre brani che ci riportano tra le trame intricatissime del metal progressivo di natura estrema e di stampo thrash.
Non sono tracce facilissime da digerire se non si è amanti del tecnicismo, che raggiunge vette altissime per quanto riguarda la prestazione dei singoli musicisti, ma lasciando qualcosa a livello di fruibilità.
Certo è che i tre musicisti sono di un’altra categoria, costruendo una ragnatela di ritmiche, solos suonati alla velocità della luce ed una voce particolare che cresce col passare degli ascolti (a tratti sembra usata come strumento vero e proprio).
Dei tre brani, In Death Of A Marionette è quello più lineare e ad un primo ascolto è ovviamente quello che si ricorda più facilmente, ma dando il giusto tempo non mancano di convincere neppure Centripetal Force e Eidetic Memory le altre due tracce canzoni che completano l’ep.
Quello dei Centripetal Force è un sound che si avvale della perizia di questi tre ottimi musicisti e che, affondando le sue radici nelle opere di Coroner, Mekong Delta, Death e Cynic, verrà apprezzato dai fans di queste band.

TRACKLIST
1.Centripetal Force
2.Eidetic Memory
3.In Death Of A Marionette

LINE-UP
Andrea Carratta – beats
John Knight – screams
Stefano Saroglia – riffs

CENTRIPETAL FORCE – Facebook