MINERVA

Il lyric video di debutto dei MINERVA, Victims

Il lyric video di debutto dei MINERVA, Victims

Video scritto e creato da “Davide Cilloni” per “Eklipse Media”
“Il concept dietro al video riguarda l’assetto mondiale instabile tra guerra e pace, le prese di posizione ed azioni dei governi e dei cittadini stessi. Come band abbiamo tutti un’idea ben precisa riguardo all’argomento e abbiamo voluto plasmarla in parole. L’idea è di sensibilizzare tutti quelli che verranno a contatto col nostro progetto all’argomento, cercando di far riflettere sul fatto che tutto questo è sbagliato, la violenza genera violenza, stiamo uccidendo le nostre speranze e vite seguendo quali principi? Quali ideali? Non a caso nel video, e nelle nostre grafiche, ci sono uomini con teste di cane simbolo della sottomissione dell’uomo a dei “padroni” che muovono le loro pedine solo per i propri interessi facendo credere che tutto sia giusto e che tutto vada bene. Minerva invece, è un simbolo di speranza, di lotta contro tutto questo, rappresenta un modello da seguire per chi davvero vuole cambiare.”

“Tutto è iniziato nel 2016 quando abbiamo deciso di cambiare la nostra vita, di seguire la passione che ci ha tenuti insieme durante tutti questi anni. Ci siamo trasferiti dall’Italia all’Inghilterra, senza niente da perdere ma tanto da dare, pieni di speranze, energie e sogni. Durante questo anno abbiamo attraversato molti momenti difficili, siamo cresciuti, siamo cambiati come persone. Dopo averci pensato a lungo, abbiamo deciso di chiamare la band Minerva, come la Dea romana della lealtà in lotta e, prendendo spunto dalla sua leggenda e da come venne descritta, abbiamo forgiato l’identità del gruppo nel voler diffondere il nostro credo al mondo: aprire gli occhi, riprendersi dal torpore, combattere per la pace e l’uguaglianza, avere degli ideali e ripulire tutto il casino fatto nei secoli dal genere umano.
Questo è un nuovo inizio per noi, seguiteci, nuovi aggiornamenti a breve.”

Vampire – With Primeval Force

Un altro lavoro incentrato sui suoni classici, una macchina del tempo che a ritroso supera i primi anni novanta e si ferma nella seconda metà del decennio precedente, quando i primi vagiti death erano accompagnati da sfuriate di rozzo ed ignorante thrash metal.

Se pure una label prestigiosa come la Century Media dà ampio spazio ai gruppi dal sound old school, allora è giunto il momento che i detrattori se ne facciano una ragione: il death metal classico è tornato e si porta dietro tutte le sue ispirazioni, con la propria bandiera che, portata da gruppi come i Vampire, sventola fiera sulla scena estrema.

Un altro lavoro incentrato sui suoni classici, una macchina del tempo che a ritroso supera i primi anni novanta e si ferma nella seconda metà del decennio precedente, quando i primi vagiti Death erano accompagnati da sfuriate di rozzo ed ignorante thrash metal.
Il gruppo svedese, di provenienza illustre (Göteborg) se si parla di metal estremo, aveva già esaltato i fans del genere con un primo album omonimo uscito tre anni fa, e porta nel 2017 i suoni marci, demoniaci e graffianti dei pionieri di un certo modo di suonare metallo estremo come Possessed e Celtic Frost, chiaramente lasciando che qualche spunto proveniente dai primi anni novanta contamini un sound che di fatto parla il linguaggio del decennio precedente.
In questo nuovo lavoro, che arriva dopo uno split ed un ep, i Vampire aggiustano quelle piccole screziature a livello di produzione ed arrangiamenti che avevano reso il debutto straordinariamente imperfetto e rinfrescano il loro devastante sound che rimane assolutamente old school.
Riff, chorus e cavalcate metalliche ripercorrono la storia delle musica estrema partendo dalle origini, quando gli Slayer erano l’incubo delle notti dei kids di tutto il mondo e i demoni si trastullavano con album dai quali With Primeval Force ha preso impatto ed attitudine.
Thrash/death metal quindi, primigenio e poco incline a sfumature che vanno oltre l’alba degli anni novanta, una cattiveria che sta tanto nello scream diabolico del singer Hand Of Doom, quanto nei riff taglienti di Black String e Sepulchral Condor, mentre la sezione ritmica accompagna questi nove inni al male con perizia da veterani (Command al basso e Abysmal Condor alle pelli).
Fatevi quindi travolgere dalla maligna atmosfera creata da brani veloci e cattivissimi che a tratti entusiasmano (Metamorfosis e Revenants rimangono indubbiamente le migliori), mentre la stanza si trasforma in quella che una volta era il vostro rifugio, ricompaiono i poster alle pareti ed il computer si trasforma nel giradischi con il mangiacassette che tanta musica metal ha consumato nel secolo scorso: buon ritorno al giorno d’oggi … se ci riuscite.

TRACKLIST
01. Knights Of The Burning Crypt
02. He Who Speaks
03. Metamorfosis
04. Skull Prayer
05. Midnight Trial
06. Revenants
07. Ghoul Wind
08. Initiation Rite
09. Scylla

LINE-UP
Hand of Doom – vocals
Black String – guitars
Sepulchral Condor – guitars
Command- bass
Abysmal Condor – drums

VAMPIRE – Facebook

Universal Theory – The Most Attractive Force

Il duo madrileno propone un metal gotico e progressivo, con innesti di elettronica, un disco con grande sentimento di gotico struggimento: i fantasmi ti passano vicino e ti accarezzano, perché la tristezza è il sentimento più nobile

Gli Universal Theory sono un duo spagnolo fondato da Jesus Pinilla agli strumenti analogici e digitali e con Jose Maria Martos alla voce femminile.

Questo disco è uscito nel 2015, ed è il secondo capitolo della loro discografia, due anni dopo il debutto Mistery Timeline. Il duo madrileno propone un metal gotico e progressivo, con innesti di elettronica. Il disco ha molte sfaccettature, porta a galla una grande cultura musicale e, dalle parole di Jesus, il gruppo nasce per il piacere di ricercare. Infatti non c’è mai una canzone uguale, anzi, ogni traccia è praticamente un genere a sé stante. La cifra stilistica è sempre quella del metal altro, del sentire gotico in chiave moderna, con tastiere molto presenti. Se dovessi paragonarli con altri gruppi direi Tiamat o Moonspell, meno spigolosi e satanici. Qui troviamo un certo gusto surrealista nell’approcciarsi alla realtà, come se questa musica fosse uno specchio dal quale osservare, non visti, lo svolgersi della guerra quotidiana, ma ci sono temi alti trattati molto bene. Gli Universal Theory sono un gruppo che lascia un ottimo ricordo nei padiglioni auricolari, funzionano bene nei momenti più veloci ma il meglio lo danno nelle aperture melodiche, ottime dilatazioni di tempo e spazio. The Most Attractive Force è un disco che regala molti ascolti, e che può essere degustato su diversi livelli, poiché ha la giusta complessità che dà una struttura forte e una lunga vita a questa musica. Una delle peculiarità più interessanti del gruppo è la perfetta compenetrazione delle due voci, che sono l’una la metà dell’altra, e quando si incrociano è meraviglia. Il duo madrileno propone un metal gotico e progressivo, con innesti di elettronica, un disco con grande sentimento di gotico struggimento: i fantasmi ti passano vicino e ti accarezzano, perché la tristezza è il sentimento più nobile, e The Most Attractive Force è un momento di dolorosa consapevolezza umana.

TRACKLIST
1.Before Sunrise
2.Somewhere Else
3.Unfinished Desire
4.The Most Attractive Force
5.Romance I
6.Deeper Than You Know
7.Romance II
8.The Wall Of Darkness
9.Light Vein

LINE-UP
Jesús Pinilla: Vocals, Instruments & Programming
María José Martos: Vocals

UNIVERSAL THEORY – Facebook

Lightyears – Erase

Cinque brani di rock alternativo in cui il metal è presente, così come un approccio dark wave formando così un sound elegante ma nervoso, raffinato ma piacevolmente elettrico e solo a tratti suggestivamente estremo.

Rock, in una parola tutta la musica degli ultimi sessant’anni e che in tutti questi anni ha cambiato pelle centinaia di volte, adattandosi ai tempi, alla cultura e diciamolo, alle mode, mentre i decenni passano e chi di rock vive ascolta il suo evolversi ma anche la sua natura primaria.

Tempi, questi, di rock che denominato alternativo, tempi dove il suo figlio più ribelle (il metal) lo ha portato verso nuovi orizzonti accompagnato in questo suo viaggio appena intrapreso nel nuovo millennio, con molti dei sottogeneri che hanno segnato i decenni passati.
I Lightyears sono un quintetto nostrano, arrivano da Ferrara ed Erase è il loro debutto in formato ep, licenziato dalla Wormholedeath/The Orchard su licenza esclusiva di Too Loud Records: cinque brani di rock alternativo in cui il metal è presente così come un approccio dark wave e che vanno a formare un sound elegante ma nervoso, raffinato (anche per l’ottima voce della singer) ma piacevolmente elettrico e solo a tratti suggestivamente estremo.
Ed Erase vive la sua cangiante atmosfera con la consapevolezza di essere composto da buone canzoni rock, con l’energia e l’impatto di un sound che dal metal acquista l’energia e dall’alternative rock le melodie neanche troppo nascoste nell’opener Say It, come nel singolo Show Me, In A Bitter Taste o nell’ultima e metallica Sticks & Stones.
Un buon inizio, cinque ottimi brani che sono un punto di partenza per il gruppo ferrarese che suona un rock con tutte le sue ispirazioni ed influenze: sta a voi farlo vostro, ma un ascolto i Lightyears se lo meritano.

TRACKLIST
1. Say It
2. The Story
3. Show Me
4. A Bitter Taste
5. Sticks & Stones feat. Chuck Ford

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