ANTONIO GIORGIO

Il video di “The Eternal Rebellion/Luminous Demons”, dall’album Golden Metal (Andromeda Relix).

Andromeda Relix & AGM PRoductions sono liete di presentarvi il video ufficiale di Antonio Giorgio tratto dal suo debutto “GOLDEN METAL (The Quest for the Inner Glory)” dal 28 Aprile in commercio nei migliori negozi di dischi in versione digipack e su tutte le piattaforme digitale(nella versione “Golden Deluxe Edition” formata da 2 cds e altri extra). Il video presenta un libero adattamento di due songs (“The Eternal Rebellion”&”Luminous Demons” facenti parte insieme al brano “Keeper of Truth”della “Beyond Heaven & Hell Suite”) al capolavoro Dark/Fantasy “Cabal”(libro)&”Nightbreed”(film & fumetti)di Clive Barker,maestro inglese del New Horror degli eightes. La storia è ormai divenuta un fenomeno di Culto tra gli appassionati e i fans più accaniti e di recente il film è stato anche restaurato e allungato con la “Director’s Cut” del visionario e poliedrico Barker. All’epoca fu definito e non a torto il”Guerre Stellari” dell’Horror per via di una storia d’Iniziazione dal sapore epico,magico e fortemente immaginifico ,grazie anche al ribaltamento del classico ruolo di buoni e cattivi, dove i veri mostri vengono ad essere non i bizzarri Notturni ,abitatori della mitologica MIDIAN,ma proprio le forze dell’Ordine e della Ragione(come lo straordinario personaggio dello psicologo/serial-killer Decker magistralmente interpretato da un altro maestro dell’Horror più cerebrale degli eightes,ossia il canadese David Cronenberg). Come il maestro inglese anche Antonio Giorgio opera un rovesciamento nel suo brano a proposito della dicotomia Angelo-Demone,recuperando il significato originario di “Demone” di ellenica memoria,termine che deriva da “Daimon”(Essere Divino),che sta per”Spirito Intermedio” tra il mondo Divino e quello Umano,o addirittura come in Platone,il demone era un vera e propria “Guida Spirituale” o ”Angelo Custode” e quindi diametralmente opposto alla valenza “negativa”propagandata dalla Religione Cristiana.
Il Fantastico (Horror,Fantasy & Fantascienza) è da sempre il miglior alleato del METAL più immaginativo e Antonio Giorgio riprova a restaurare l’antico rapporto in maniera ancora più diretta con questo video che riunisce i due mondi(anche nelle musiche),poiché tutte le Arti sono comunicanti(come insegna lo stesso Barker).
A tal proposito da notare anche la citazione nella parte centrale del brano di un passo tratto da “Il Matrimonio del Paradiso & dell’Inferno (The Marriage of Heaven & Hell)” del geniale poeta/ pittore/ incisore inglese William Blake,grande fonte d’Ispirazione sia per Antonio che per Barker stesso.
Ricordiamo che “Golden Metal(The Quest for the Inner Glory)” è stato prodotto e registrato nei Nion Studio di Novellara(Reggio Emilia)di proprietà di Nicolò Bernini & Dany All(batterista e tastierista della Epic Power band Fogalord),masterizzato da Luigi Stefanini ai New Sin Studios(Eldtrich,Domine,Vision Divine, Secret Sphere,Dark Moor etc)e si avvale della veste grafica curata da Jahn Carlini (www.jahnvision.com).
Buona Visione!

www.andromedarelix.com
www.antoniogiorgiometal.bandcamp.com
www.gtmusic.it
www.youtube.com/goldenmetalkingdom
www.facebook.com/antoniogiorgiometal

Hjarnidaudi – Psykostarevoid

Psykostarevoid offre una visione del doom che non ha nulla di rassicurante, rovistando incessantemente tra le viscere con il suo incedere distorto e fragoroso.

La Dead Seed Productions ha realizzato le versioni in vinile dei due album pubblicati nello scorso decennio dagli Hjarnidaudi, progetto solista drone doom del musicista norvegese Vidar “Voidar” Ermesjø, altresì noto per la sua militanza nei Koldbrann.

Quello che prendiamo brevemente in esame è il secondo dei due, nonché ultima uscita a nome Hjarnidaudi  in ordine temporale, Psykostarevoid.
L’album si snoda lunga quattro tracce di natura strumentale, dalla lunghezza media di 10 minuti ed ovviamente il genere prescelto e lo stile con cui viene proposto non sono materia proprio per tutti.
Il doom, nella lettura di Ermesjø, è un qualcosa di ancora più criptico e disturbante rispetto a quanto normalmente siamo soliti ascoltare, e la sua bravura sta, a mio avviso, nel non indulgere in interminabili sperimentazioni droniche bensì nel lanciarsi in reiterazioni ossessive ma terribilmente avvolgenti, come avviene in maniera mirabile nella traccia II, autentico monolite di sofferenza dai suoni distorti, asfissianti ma non del tutto privi di una parvenza melodica.
Questa caratteristica rende peculiare la proposta anche nei restanti brani, che continuano ad offrire una visione del doom che non ha nulla di rassicurante, rovistando incessantemente tra le viscere con il suo incedere distorto e fragoroso.
Peccato che ormai da otto anni non pervenga più nuovo materiale marchiato con questo monicker, perché un album simile rappresenta una lettura del genere non convenzionale, pur senza sconfinare nella cacofonia; spesso, però, queste riedizioni sono propedeutiche al ritorno in auge di progetti accantonati da tempo, quindi non resta che sperare che questo possa valere anche per gli Hjarnidaudi.

Tracklist:
1. I
2. 2. II
3. 3. III
4. IV

Line up:
Vidar “Voidar” Ermesjø

HJARNIDAUD – Facebook

Primal Attack – Heartless Oppressor

Se vi piace il thrash metal classico ma potenziato da una potente dose di groove, cercate questo piccolo oggetto dinamitardo e fatelo vostro.

Thrash metal tra tradizione e modernità, tradotta in una dose massiccia di groove che non inficia la riuscita di ritmiche veloci come il vento.

Tornano a quattro anni dall’esordio (Humans) i thrashers portoghesi Primal Attack, una macchina da guerra proveniente da Lisbona potente come un carro armato, veloce e devastante come una raffica di mitra.
Il quintetto portoghese non guarda in faccia a nessuno e parte per questi quaranta minuti scarsi di metal estremo impressionante per impatto ed ottima conoscenza della materia: l’alternanza tra groove moderno e thrash old school risulta l’arma vincente di brani come Halfborn e le dichiarazioni di guerra Truth And Consequence, Hypersonic Generation, delle bombe atomiche con la scritta thrash sulla fiancata che la band lancia senza pietà.
Il brano più sperimentale del gruppo (Heart And Bones) è quello che più si avvicina ai Voivod, nei passaggi dalle reminiscenze progressive, mentre il mood dell’album mantiene l’approccio diretto e molto americano, tra Exodus, ultimi Slayer e Pantera.
Buona la prova dei musicisti, su tutti una sezione ritmica debordante (Miranda al basso e Mike alle pelli), ben coadiuvate da una coppia d’asce tellurica (Miguel e Tiago) ed una fiera indomabile dietro al microfono (Pica).
Heartless Oppressor è una bomba, e se vi piace il thrash metal classico ma potenziato da una potente dose di groove, cercate questo piccolo oggetto dinamitardo e fatelo vostro.

TRACKLIST
1.Red Silence
2.Halfborn
3.The Prodigal One
4.Truth and Consequence
5.Strike Back
6.Heart and Bones
7.Hypersonic Generation
8.Above the Live
9.XXI Century Curse

LINE-UP
Miranda – Bass
Mike – Drums
Miguel – Guitars
Tiago – Guitars
Pica – Vocals

PRIMAL ATTACK – Facebook

Ancient – Trolltaar

Nell’ep si può sentire benissimo il grande talento degli Ancient nel coniugare un cuore black metal classico con parti melodiche davvero notevoli, che fanno di questo ep un disco piacevole da ascoltare, tenendo sempre l’ascoltatore incollato allo stereo.

Un’oscura e ghiacciata discesa nel cuore nero delle terre del nord, ed è solo una piccola parte di ciò che troverete dentro questo ep.

La greca Sleaszy Rider Records, nata come distribuzione e spinta dalla passione dei ragazzi che ci sono dentro, è diventata un’ottima etichetta, e questa ristampa è una buona occasione per conoscere il suo bel catalogo. Gli Ancient provengono dalla Norvegia e sono stati uno dei gruppi principali della seconda ondata del black metal norvegese. Capitanati da Magnus Aphazel Garvik, hanno avuto una carriera altalenante, anche perché legata alle vicissitudini di vita del leader, che dopo il contratto con la Metal Blade girovagò in Italia e Grecia. Il loro debutto su lunga distanza Svartalvheim è considerato uno disco importante per il black metal, e anche il successivo Trolltaar illustra bene le peculiarità di questo gruppo. Proprio Trolltaar è l’ultimo disco che vede la formazione originale, poiché il socio di Magnus , Grimm, lascerà il gruppo dopo questo ep, nel quale si può sentire benissimo il grande talento degli Ancient nel coniugare un cuore black metal classico con parti melodiche notevoli, che ne fanno un’opera piacevole da ascoltare, tenendo sempre l’ascoltatore incollato allo stereo. Il formato del disco breve fa risaltare ulteriormente i punti di forza del gruppo, che si inserisce sia stilisticamente che ideologicamente nel black metal norvegese, ma fa una cosa tutta sua e di qualità. La carriera del gruppo è ancora lontana dal finire, e degna di nota è stata anche la partecipazione dee cantante degli Ancient al concerto anniversario dei Mortuary Drape. Inoltre questa ristampa ha i brani originali rimasterizzati, tre brani bonus registrati dal vivo in Norvegia e due remix. Un disco importante e restaurato molto bene.

TRACKLIST
1. Trolltaar (remastered)
2. Nattens Skjonnhet (remastered)
3. Fjellets Hemmelighet (long version)
4. Eerily (Pre Prod 93)
5. Likferd (reverb mix)
6. Eerily Howling Winds (live)
7. The Call Of The Absu Deep (live)
8. Det Glemte Riket (live)

LINE UP
Aphazel – Guitars, Bass, Keyboards
Grimm – Vocals, Drums, Lyrics

ANCIENT – Facebook

Aurelio Follieri – Overnight

Un album scritto con maestria e passione, un ascolto piacevole che esprime il talento, non solo tecnico ma anche compositivo, del musicista.

Torniamo a parlare di rock strumentale con il debutto di Aurelio Follieri, una vita in compagnia dello strumento re della nostra musica preferita, la chitarra.

Alle prese con la sei corde già dalla tenera età, il musicista nostrano ha dedicato gran parte della sua carriera al ruolo di turnista, dedicandosi pure ad una serie di cd didattici per chitarristi in collaborazione con la label PlayGame Music.
Anche per Follieri è finalmente giunto il momento di un album solista, interamente strumentale e creato nel suo studio con l’aiuto di Michele Santoleri alla batteria e Valter Robuffo al basso, mentre in qualità di ospiti troviamo Claudio Signorile, che ha suonato il basso su Circle of Life, e Lorenzo Zecchino, che ha eseguito il solo di pianoforte su Heavy Ballad.
Overnight è un disco notturno, creato appunto nelle ore dove la luce lascia il posto al buio ed alla introspezione, un album rilassato, modellato senza fretta dal musicista nell’arco di due anni, un’ora di note ariose ed un sound che non ha bisogno di molta grinta per esprimersi, lasciando all’ascoltatore l’esperienza di viaggiare su trame elettriche ed acustiche senza mai fermarsi.
In effetti, Overnight è un lavoro che andrebbe ascoltato mentre si passeggia tra le strade bagnate della notte, persi tra le luci soffuse di vecchi lampioni, con il solo rumore dei primi furgoni a lasciare giornali davanti a chioschi arrugginiti dal tempo, mentre One Step, For You, Mary Ann o la bellissima Heavy Ballad ci abbracciano e ci stringono tra note raffinate che Follieri ha creato per la sua opera.
Un album scritto con maestria e passione, un ascolto piacevole che esprime il talento, non solo tecnico ma anche compositivo del musicista.

TRACKLIST
1.Circle Of Life
2.Euphoria
3.One Step
4.Flyin Hight
5.For You
6.Voices
7.Mary Ann
8.Goliath
9.To the Light
10.Mechanical Heart
11.Anarchy
12.Heavy Ballad
13.Mournig Breeze
14.Majasty

LINE-UP
Aurelio Follieri – Guitars
Valter Robuffo – Bass
Michele Santoleri – Drums

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