XENOFACTION

Il lyric video di E-Ra.

Xenofaction è il nome del progetto Technical Death Metal a tematiche Sci-fi e Cyberpunk di Flavio Cardozo (ex bassista degli Hideous Divinity) che per la pubblicazione di questo promo ha chiamato con se esponenti di spicco del Death Metal italiano per le registrazioni.
Il promo è stato registrato ai noti Kick Recording Studio con l’aiuto di Stefano Borciano (Demiurgon) per le voci. Maurizio Montagna alla batteria (Buffalo Grillz) e lo stesso Marco Mastrobuoni (Buffalo Grillz, Hour Of Penance) in veste sia di produttore che chitarrista ritmico. I soli invece sono stati scritti e registrati da Edoardo Casini dei Desource.
Tutta la musica ed i testi sono ad opera di Flavio che con l’imminente pubblicazione del promo coglie l’occasione per cercare membri in pianta stabile per gli Xenofaction, chi di voi accetta la sfida?

XENOFACTION – “E-Ra” – Official Lyric Video
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XENOFACTION is a Technical Death Metal project based onto a cyberpunk space opera written by Flavio Marun Cardozo (ex Hideous Divinity, Desource) which has b…

Altamente consigliato per i fan di Behemoth, Nile, Hate e Decapitated
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Cold Insight – Further Nowhere

Rispetto alla pre-produzione ascoltata diversi anni fa, il growl di Sébastien Pierre conferisce ulteriore pathos ad un sound trascinante e melodico, che oscilla senza soluzione di continuità tra il death/doom atmosferico ed il death melodico, andando a completare un’opera di rara completezza e profondità.

Quattro anni fa rinvenni on line un album intitolato Further Nowhere, a nome Cold Insight, che mi aveva incuriosito in quanto si trattava del progetto solista di Sébastien Pierre, tastierista degli ottimi ma appena disciolti death-doomsters francesi Inborn Suffering, nonché partner di Jari Lindholm nei magnifici Enshine

La musica contenuta in quelle tracce di natura esclusivamente strumentale mi colpì favorevolmente, tanto che ritenni di scrivere due righe al riguardo, ben conscio del fatto che si trattava di una pre-produzione messa in circolazione sul web per sondare il terreno, come ci tenne a chiarire anche il musicista francese, pur se lusingato dal riscontro positivo.
Approdato ad un’etichetta specializzata in musica oscura e di qualità come la Naturmacht / Rain Without End, Pierre ha finalmente dato alle stampe la versione definitiva di Further Nowhere e, come era prevedibile, l’inserimento della voce rende un’opera magnifica quella che nel 2013 era apparsa un già notevole abbozzo.
Il growl di Sébastien conferisce ulteriore pathos ad un sound trascinante e melodico, che oscilla senza soluzione di continuità tra il death/doom atmosferico ed il death melodico, andando a completare un’opera di rara completezza e profondità.
Ovviamente le tracce che già a suo tempo mi avevano colpito per la loro bellezza vengono esaltate in questa loro nuova veste, impreziosita dal contributo alla chitarra dello stesso Lindholm ed del suo connazionale (nonché compagno negli Exgenesis) Christian Netzell alla batteria: così, affreschi melodici e dal groove irresistibile come The Light We Are, Above ed Even Dies A Sun (solo per citare quelle che prediligo) vengono offerte all’interno di un progetto che trova finalmente un suo sbocco ben definito, e sarebbe stato un vero delitto se ciò non fosse avvenuto.
L’unica traccia che ha conservato la propria veste strumentale è proprio la title track, ed è giusto così perché, in fondo, è tra tutte quella che esprime le melodie più struggenti e che, forse, sarebbero state intaccate dall’inserimento delle vocals; la chiusura invece è affidata a Deep, unico brano non presente nella prima stesura e dotato di un chorus che non lascia scampo, come del resto avviene in quasi tutte le altre canzoni, nelle quali questa capacità da parte di Pierre viene perpetuata con un approccio non dissimile a quello dei migliori Amorphis.
L’ascolto di questo effettivo primo full length targato Cold Insight conferma una volta di più quanto ho sempre sostenuto riguardo alla tendenza ormai diffusa, emersa in questi ultimi anni, di pubblicare opere interamente strumentali: avendo, per una volta, l’occasione di confrontare lo stesso lavoro nell’una e nell’altra versione, si può oggettivamente constatare come non ci sia competizione tra le due soluzioni, in particolare quando le linee vocali sono incisive ed espressive come quelle del musicista parigino.
Alla fine della recensione scritta quattro anni fa per In Your Eyes Eyes affermavo che a un album come Furter Nowhere mancava solo la parola … ora che l’ha trovata è davvero un bel sentire.

Tracklist:
01. The Light We Are
02. Midnight Sun
03. Sulphur
04. Close Your Eyes
05. Above
06. Rainside
07. Stillness Days
08. Even Dies a Sun
09. Distance
10. I Will Rise
11. Further Nowhere
12. Deep

Line-up:
Sébastien Pierre – vocals, keyboards, guitar, bass

Jari Lindholm – guitar solos, mixing, mastering
Christian Netzell – drums

COLD INSIGHT – Facebook

Burning Witches – Burning Witches

Album da incorniciare e appendere al muro come un quadro che nasconde un incantesimo, Burning Witches è consigliato a chi vuole ascoltare heavy metal classico, duro come l’acciaio e diabolicamente melodico.

Debutto omonimo per le cinque streghe svizzere, al secolo Burning Witches, che non mancherà di infiammare cuori ed orecchie dei metallari dai gusti classici.

Prodotto da V.O. Pulver e Marcel Schmier (Destruction) l’album è un tuono seguito dal un lampo di devastante heavy metal tutto grinta, attitudine e bravura; si perché Seraina, Romana, Alea, Jay e Lala oltre ad essere davvero belle, sono bravissime, ipnotizzando, esaltando e piazzando incantesimi diabolici a colpi di metallo che sputa lingue di fuoco.
Le Burning Witches sono attive da un paio d’anni, fondate in quel di Brugg dalla chitarrista Romana Kalkuhl, raggiunta in poco tempo dalle altre ragazze per dare inizio al sabba metallico, prima con un singolo uscito lo scorso anno e composto dai brani Black Widow e Burning Witches, che ritroviamo su questo full length fatto di un heavy metal graffiante, suonato e cantato ottimamente e composto da un lotto di canzoni eccellenti, per quarantacinque minuti di delirio metallico, tra riff taglienti, refrain irresistibili e melodie sopra la media, che vanno a comporre uno dei dischi classici più belli dell’anno.
Non cercate di resistere a questo violento e rabbioso incantesimo, le cinque spose del diavolo vi strapperanno l’anima con una serie di hit heavy metal che seguono i binari infernali dei Judas Priest, l’oscurità che pervade l’U.S.Metal e avvicinano il loro album al bellissimo esordio dei Benedictum di Veronica Freeman, anche se Burning Witches risulta più legato al metal classico ottantiano rispetto alle bordate heavy hhrash di Uncreation.
Non una nota fuori posto, non un brano che sia sotto l’eccellenza, Burning Witches è addirittura troppo bello per essere vero, proprio come una fattura, dove la parola magica va ricercata tra le note di questa raccolta di spettacolari pezzi di granito heavy metal come le già citatate Black Widow Burning Witches, il mid tempo in crescendo di The Dark Companion, la bellissima ballad Save Me, o la devastante e sanguinosa Creator Of Hell.
Album da incorniciare e appendere al muro come un quadro che nasconde un incantesimo, Burning Witches è consigliato a chi vuole ascoltare heavy metal classico, duro come l’acciaio e diabolicamente melodico.

TRACKLIST
1.Black Widow
2.Burning Witches
3.Bloody Rose
4.Dark Companion
5.Metal Demons
6.Save Me
7.Creatures of the Night
8.We Eat Your Children
9.Creator of Hell
10.The Deathlist
11.Jawbreaker

LINE-UP
Jeanine Grob – Bass
Lala Frischknecht – Drums
Romana Kalkuhl – Guitars
Seraina Telli – Vocals
Alea Wyss – Guitars

BURNING WITCHES – Facebook

While She Sleeps – You Are We

Il disco è un piccolo manuale di come si possa fare metal moderno in maniera orecchiabile, ma anche intelligente e propositiva.

I While She Sleeps fanno un metalcore molto moderno ed interessante, usando in maniera appropriata i canoni del genere, con spunti originali e ottime melodie.

Questi ragazzi inglesi non hanno avuto vita facile in campo musicale, dopo il buon debutto del 2012 This Is The Six in pieno periodo metalcore, che pareva essere il preludio di un’ottima carriera. Invece l’operazione alle corde vocali del cantante Loz Taylor e la non perfetta riuscita della seconda uscita Brainwashed avevano dato l’impressione di un gruppo alle corde. Fortunatamente per il metalcore gli inglesi sono resuscitati dalle proprie ceneri come una fenice, e grazie all’aiuto finanziario dei fans sono riusciti a pubblicare questo disco per la sussidiaria della Nuclear Blast, la Arising Empire. Tenacia e fede nei propri mezzi, che qui si confermano di ottima levatura, poiché il risultato è davvero buono. You Are We funziona bene, grazie anche alla grande capacità del gruppo di cambiare diversi registri e generi, rimanendo sempre nell’ambito del metal moderno, ma spaziando a 360° al suo interno. I While She Sleeps suonano con il cuore, supportati da una tecnica non indifferente, ma soprattutto hanno una grande passione e tanta voglia di far sentire cosa sanno fare. Il disco è un piccolo manuale di come si possa fare metal moderno in maniera orecchiabile, ma anche intelligente e propositiva. Ci sono perfino echi di nu metal in questo disco, insieme ad un metalcore di livello inattaccabile. In questo periodo nel genere stanno rimanendo a galla solo le band migliori, e i While She Sleeps appartengono decisamente a questo novero. Ascoltando il disco si può facilmente capire perché siano così amati dai loro fans.

TRACKLIST
01. You Are We
02. Steal The Sun
03. Feel
04. Empire Of Silence
05. Wide Awake
06. Silence Speaks
07. Settle Down Society
08. Hurricane
09. Revolt
10. Civil Isolation
11. In Another Now

LINE-UP
Lawrence Taylor – Vocals
Sean Long – Guitar
Mat Welsh- Guitar / Vocals
Aaran Mckenzie – Bass
Adam Savage – Drums

WHILE SHE SLEEPS – Facebook

Monnalisa – In Principio

In Principio è un ottimo lavoro di prog rock/metal cantato in italiano, nel quale i testi sono perfettamente inglobati in un personale ed elegante, in grado di soddisfare gli amanti del progressive e quelli del metal.

L’heavy metal classico e di matrice ottantiana si allea con il progressive, conquistando i cuori di entrambe le sponde con l’aiuto dei Monnalisa.

Il quartetto veneto, attivo dal 2009 e con un passato nelle vesti di cover band dei grandi classici da cui traggono ispirazione per comporre il loro materiale, ha raggiunto una stabilità nella line up nel 2013 ed il primo frutto è questo album, licenziato dalla Andromeda Relix,  label  che di buona musica se ne intende.
In Principio è un ottimo lavoro di prog rock/metal cantato in italiano, nel quale i testi sono perfettamente inglobati in un personale ed elegante, in grado di soddisfare gli amanti del progressive e quelli del metal.
Fin dall”opener Specchio si nota subito come il gruppo si affida ai tasti d’avorio di Giovanni Olivieri (anche cantante) per ricamare arabeschi di musica con raffinati scambi tra le tastiere e la chitarra di Filippo Romeo, accompagnati da una sezione ritmica efficace ma mai invadente composta da Manuele ed Edoardo Pavoni (rispettivamente basso e batteria).
La cosa straordinaria di questo lavoro è che, chiunque abbia un minimo di cultura musicale, potrà trovare una nota o una sfumatura che lo portera a riconoscere non solo le influenze del gruppo, ma le proprie preferenze tra il rock progressivo settantiano , l’hard rock ed il metal del decennio successivo, tutti elementi perfettamente inseriti nello spartito sontuoso di In Principio.
L’intro purpleiano di Il segreto dell’alchimista, la metallica epicità di Infinite Possibilità, il prog metal della spettacolare Oltre e la raffinate melodie di Viaggio Di Un Sognatore vanno a comporre la gran parte di questo bellissimo debutto, prodotto negli Opal Arts di Fabio Serra, leader dei Røsenkreütz.
Un album che sembra arrivare da un’altra epoca, ma che per magia è perfettamente a suo agio in questo inizio millennio, con le sue ispirazioni e la voglia di far sognare almeno per una quarantina di minuti, giusto il tempo per vivere le atmosfere di questa bellissima raccolta di canzoni che smette di regalare emozioni solo alla fine della splendida Ricordi.

TRACKLIST
1.Specchio
2.Il Segreto Dell’Alchimista
3.Catene Invisibili
4.Infinite Possibilità
5.Oltre
6.Viaggio Di Un Sognatore
7.Ricordi

LINE UP
Manuele Pavoni – Bass
Edoardo Pavoni – Drums
Filippo Romeo – Guitars
Giò Olivieri – Vocals, Keys

MONNALISA – Facebook