NINE INCH NAILS

Il video del primo singolo LESS THAN, dal nuovo EP ADD VIOLENCE, in uscita ad agosto.

Il video del primo singolo LESS THAN

Il nuovo EP dei Nine Inch Nails, ADD VIOLENCE, verrà pubblicato il 21 luglio.

La selezione di cinque canzoni è la seconda in una serie di tre EP connessi tra loro. Il primo EP, Not The Actual Events, è uscito a dicembre del 2016.

ADD VIOLENCE mostra il lavoro più accessibile e al contempo impenetrabile della band (Trent Reznor e Atticus Ross). Da Not The Actual Events la tavolozza sonora è sensibilmente aumentata, incorporando elementi di pura bellezza ed oscure dissonanze. L’arco narrativo che connette i tre EP inizia ad emergere grazie ai testi dissociati, agli artwork ed ai contenuti fisici di accompagnamento (disponibili solo su NIN.com).

Disponibile da oggi LESS THAN, il primo singolo estratto da ADD VIOLENCE, qui in streaming e qui in download. I fan possono pre-ordinare il formato digitale su NIN.com e scaricare subito “LESS THAN”. Tutti i pre-ordini su NIN.com includono omaggi in edizione limitata.

I Nine Inch Nails saranno headliner al FYF Fest di Los Angeles il 23 luglio, esibendosi live per la prima volta dal 2014, al Panorama di New York, al Riot Fest di Chicago e all’Aftershock Fest di Sacramento.

L’EP versione digitale in alta definizione è disponibile per il pre-ordine su NIN.com

I Nine Inch Nails si esibiranno come headliner al FYF Fest di Los Angeles il 23 luglio e al Panorama Festival di New York il 30 luglio

TRACK LISTING – ADD VIOLENCE
1. LESS THAN
2. THE LOVERS
3. THIS ISN’T THE PLACE
4. NOT ANYMORE
5. THE BACKGROUND WORLD

Nine Inch Nails – 2017 Festival Dates
7/23 – Los Angeles, CA @ FYF Fest
7/30 – New York, NY @ Panorama Festival
9/15 – Chicago, IL @ Riot Fest
10/21 – Sacramento, CA @ Aftershock Fest

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The Reptilian Session – The Reptilian Session

Il lavoro è ricco di spunti interessanti, a partire dalla volontà di proporre un black metal sicuramente contaminato da altre pulsioni di carattere estremo ma, nel contempo, ben radicato nel suo alveo tradizionale

Questa uscita omonima dei The Reptilian Session è la riedizione in formato cd dell’ep pubblicato già in cassetta nel 2015.

La band romana è autrice di un black metal piuttosto tradizionale, diretto e con qualche spunto prossimo al punk. Ne scaturisce così un sound ruvido, anche a livello di produzione, ma abbastanza ficcante e spontaneo per meritare la giusta attenzione. Indubbiamente il fulcro dell’opera è la notevole Cosmic Glorification of Evil,una canzone meno immediata delle altre per impatto, sviluppandosi inizialmente su un mid tempo: la lunga traccia, impreziosita dal contributo vocale di Fabban degli Aborym, cambia più volte registro nel suo incedere mantenendo comunque il proprio approccio privo di ammorbidimenti di sorta.
Nelle varie edizioni che si sono succedute, il lavoro si è arricchito prima della versione edit di The Dungeon Before the Void, brano incisivo che nella nuova veste viene letteralmente stravolto da una rielaborazione industrial ambient quanto mai sperimentale, e poi della cover di Double Dare dei Bauhaus, che anche in questo caso viene interpretata con un approccio tutt’altro che fedele dell’originale, venendo restituita in maniera molto personale ma comunque riconoscibile.
Il lavoro è ricco di spunti interessanti, a partire dalla volontà di proporre un black metal sicuramente contaminato da altre pulsioni di carattere estremo ma, nel contempo, ben radicato nel suo alveo tradizionale; alla luce di queste buone premesse non resta che attendere l’uscita di nuovo materiale che dovrebbe dire qualcosa di più sull’effettivo potenziale dei The Reptilian Session.

Tracklist:
1. Dark Matter of Anti-Universe
2. The Feast of the Reptiles
3. The Dungeon Before the Void
4. Cosmic Glorification of Evil
5. The Dungeon Before the Void (Sirio Gry J ‘March To Hell’ Edit)
6. Double Dare

Line-up:
M. Puliani – Bass
C. Usai – Drums
T. Aurizzi – Guitars

THE REPTILIAN SESSION – Facebook

In A Testube – Immigration Anthems

Un album che si fa ascoltare, perfetto da inserire nel supporto mp3 della vostra automobile, melodico e non troppo metallico per essere gradito anche da chi il rock lo ascolta ogni tanto.

Non solo in America e nel Regno Unito si suona rock alternativo di una certa qualità: in ogni paese e specialmente in Europa il genere è suonato e seguito e nell’underground nascono tutti i giorni gruppi dediti ai suoni alternativi.

In Italia, per esempio, il genere può vantare una scena florida cresciuta negli ultimi anni, ma anche in Grecia non si scherza e gli In A Testube dimostrano i buoni propositi dell’underground di quel paese che ancora lotta per riprendersi da una devastante crisi economica.
Il gruppo proveniente da Salonicco, con Immigration Anthems cerca di uscire da quei  confini supportato dalla Dream Records con quest’ora di rock moderno, dall’ottimo appeal e con una manciata di brani che in altri tempi e, forse con altri natali da parte della band, avrebbero potuto fare il botto.
Auguriamo il meglio al quartetto di rocker che ha forse l’unico difetto di allungare un po’ troppo la vita di un album che, con una ventina di minuti in meno, sarebbe stato perfetto per sfondare tra gli amanti di un genere facile da assorbire ma altrettanto da dimenticare e per questo, perfetto quando risulta il più diretto possibile.
Tra i brani si segnalano il singolo C.I.C.O, la darkwave Limitless, Lucky Thirteen e la finalmente dura e grintosa Flying Away, canzoni ricche di sfumature elettroniche a delineare molto del sound di questo Immigration Anthems e la voce che rimane sempre al giusto livello di guardia, con appeale quel pizzico di ruffianeria obbligatoria se si vuole sfondare.
Dunque dimenticate Korn, Nine Inch Nails e System Of A Down, come scritto nella biografia del gruppo, e concentrate le vostre attenzioni si un sound più vicino ai Linkin Park e alla seconda generazione dei gruppi alternativi d’oltreoceano.
Un album che si fa ascoltare, perfetto da inserire nel supporto mp3 della vostra automobile, melodico e non troppo metallico per essere gradito anche da chi il rock lo ascolta ogni tanto.

TRACKLIST
1.Believe
2.In The End
3.C.I.C.O
4.Hey Lilly
5.CLOC
6.Limitless
7.Together As Two
8.Lucky Thirteen
9.Many Things
10.Flying Away
11.Digital Eyes
12.Slipping Away
13.Mythu

LINE-UP
Dennis Konstantinidis
Petros Kabanis
Panos Papadopoulos
Konstantinos Mentesidis

IN A TESTUBE – Facebook

Woodscream – Octastorium

Octastorium si fa sentire con molto piacere e trasporto dall’inizio alla fine, ad opera di una delle migliori band folk metal della scena russa e non solo.

Ristampa su Adulruna del primo disco su lunga distranza della band russa folk metal Woodscream, originariamente uscito nel 2014 mediante autoproduzione e autodistribuzione.

Grazie a questo disco e ai loro concerti i Woodscream si sono fatti conoscere nella nutrita scena folk metal. Questo genere in Italia non viene apprezzato per ciò che vale, anche se abbiamo gruppi notevoli, tra i tanti citiamo Furor Gallico e Blodga Skald, mentre nelle terre russe è un genere che va fortissimo e che vede molti gruppi sgomitare per la ribalta. I Woodscream, come potrete verificare ascoltando Octastorium, sono ben più di una spanna sopra la media. Innanzitutto assaltano l’ascoltatore con un chitarre metal e una parte folk davvero ben costruita , che si sposa alla perfezione con il resto dell’ambiente. Il cantato in russo non è assolutamente un limite, anzi diventa un punto di forza. I Woodscream avanzano come antichi guerrieri slavi sul campo di battaglia senza lasciare sopravvissuti o prigionieri alle loro spalle. Il disco funziona benissimo e la splendida voce della vocalist Valentina è un valore aggiunto al tutto. Fare folk metal di qualità non è affatto facile, poiché è un genere che in mani senza talento può facilmente deragliare in una pantomima senza molto senso, invece qui è un gran spettacolo. I ritornelli sono incalzanti e sono di grande effetto nei concerti, e la band possiede una notevole presenza scenica. Octastorium si fa sentire con molto piacere e trasporto dall’inizio alla fine, ad opera di una delle migliori band folk metal della scena russa e non solo. Una riproposizione meritevole e da ascoltare senza indugio.

Tracklist
1.Алан
2.Топь
3.Лесной царь
4.An Dro
5.Коваль
6.Ворон
7.Зов
8.Witnesses of J

Line-up
Valentina Tsyganova – vocal & recorder
Alexander Klimov – guitar & scream
Ivan Budkin – bass & growl
Pavel Malyshev – drums

WOODSCREAM – Facebook

Diabolical Minds – …A Trail Of Blood And Hope

Duro, oscuro e violento il giusto per non fare prigionieri.

Death metal tripallico, dai rimandi old school e dall’impatto di un treno in corsa, melodico come solo l’ala nord europea sa essere, feroce ed estremamente intenso come quello statunitense.

…A Trail Of Blood And Hope è un’opera oscura ed estrema, un concept creato dalle menti dei veronesi Diabolical Minds, gruppo che vede nelle proprie fila ex componenti di svariate band della scena estrema.
Sette brani più bonus che raccontano della discesa nella più totale follia di un serial killer, soggiogato dalla sua mente malata e delle sue imprese, tra omicidi e terribili mutilazioni.
La colonna sonora di questo scempio è la musica dei Diabolical Minds, death metal old school, un belligerante pezzo di granito estremo dove le ritmiche mantengono una velocità sostenuta, le sei corde si intrecciano in lascivi e blasfemi solos, taglienti e melodici, con la voce a produrre il suono che la mente suggerisce al nostro pericoloso assassino.
Senza andare troppo per il sottile e seguendo le coordinate dettate dai gruppi storici del genere, la band nostrana centra il bersaglio: l’album si ascolta che è un piacere nella sua natura estremamente violenta, i musicisti coinvolti sono protagonisti di ottime prove, il lavoro alla console ad opera del chitarrista Matteo Migliorini rende giustizia al sound prodotto così da fare di …A Trail Of Blood And Hope un album da consigliare agli amanti del death metal.
The Beginning Of The End vi introduce al concept ed alla follia omicida, un’apertura che rende subito giustizia al sound del gruppo, in evidenza con solos di scuola scandinava, mentre Trauma e l’oscura Death Calls continuano la devastante opera con la seconda che strizza l’ occhiolino aldilà dell’Atlantico.
Si continua a produrre ottimo metallo estremo alternando le sfumature provenienti dalle due storiche scuole (Chapter 4, la title track), mentre non si registrano compromessi di sorta, con l’album che nella sua interezza risulta un ottimo sunto di quello che ha offerto il genere in tutti questi anni.
Duro, oscuro e violento il giusto per non fare prigionieri, ma solo vittime.

Tracklist
1.The Beginning Of The End
2.Trauma
3.Death Calls
4.Chapter 4
5.Slowly The Corpse Burn
6.I Can’t Wait
7….A Trail Of Blood And Hope
8.Funeral Of Light
9.My Dark Empire

Line-up
Alex Bigon – vocals
Matteo Migliorini – guitar
Claudio Mignolli – guitar
Luca Marogna – bass
Pierluigi “Pigi” Lazzarini – drums

DIABOLICAL MINDS – Facebook

https://www.youtube.com/watch?v=IIvU7HFQoXM