Gentle Knife – Clock Unwound

Undici musicisti impegnati in quasi un’ora di sublime musica che spazia a 360° nella musica contemporanea, creando uno splendido esempio di musica progressiva.

Nei paesi scandinavi si suonano metal e rock in tutte le loro forme, dal rock ‘n’ roll al metal estremo, con tradizioni ormai consolidate non solo nel death e nel black metal, ma anche nell’hard & heavy e nel progressive, generi che hanno sempre trovato terreno fertile in quelle terre.

Seguendo la tradizione del progressive classico, i norvegesi Gentle Knife tornano con un nuovo album dopo gli ottimi riscontri ottenuti dal loro primo ed omonimo lavoro uscito un paio d’anni fa.
Il gruppo, che ad oggi vede impegnati undici musicisti, una vera e propria orchestra rock, torna dunque con un’altra bellissima opera progressiva, prendendo spunto ed ispirazione dalla tradizione settantiana, ma tenendo più di un piede in questi primi anni del nuovo millennio.
Una musica cangiante, pregna di atmosfere soffuse, elegantemente rock come hanno insegnato i gruppi storici, ma che non disdegna sfumature moderne, intimiste e malinconiche tipiche dei migliori interpreti odierni.
Le note sprigionate dai Gentle Knife sono come l’acqua di un torrente nel mezzo della foresta norvegese, limpida e fluida nel suo scorrere tra le rocce, giocando con l’angusto letto come gli strumenti con lo spartito, a tratti spumeggianti ed elettrici, in altri melliflui e raffinati.
Poesia in musica come nelle migliori proposte del genere, l’album accoglie ed abbraccia una marea di idee e generi, passando dal progressive rock  ad attimi in cui le jam portano il gruppo su territori jazz e fusion, ad altri dove le trame intimiste creano un alone malinconico attorno al sound creato per Clock Unwonud.
Difficile trovare un brano che non abbia spunti fuori dal comune, anche se le mie preferite sono l’eccellente ed ariosa Smother e la crimsoniana Resignation, sunto del credo musicale dei Gentle Knife.
Undici musicisti impegnati in quasi un’ora di sublime musica che spazia a 360° nella musica contemporanea, creando uno splendido esempio di musica progressiva: quando il genere raggiunge certi livelli, rimane il punto più alto di un certo modo di intendere il rock.

Tracklist
1.Prelude: Incipit
2.Clock Unwound
3.Fade Away
4.Smother
5.Plans Askew
6.Resignation

Line-up
Astraea Antal – flutes, woodwinds and visuals
Pål Bjørseth – keyboards, vocals, trumpet
Odd Grønvold – basses
Thomas Hylland Eriksen – sax and woodwinds
Veronika Hørven Jensen – vocals
Håkon Kavli – vocals, guitars
Eivind Lorentzen – guitars and synths
Charlotte Valstad Nielsen – sax
Ove Christian Owe – guitars
Ole Martin Svendsen – drums, percussion
Brian M. Talgo – samples, words, vocals, visions and artwork

GENTLE KNIFE – Facebook

Wederganger/ Urfaust – Split

Split album per due delle band olandesi più interessanti in ambito black metal “sui generis”.

I Wederganger sono un gruppo relativamente nuovo, essendo attivo dal 2013 ma con una discografia racchiusa di fatto negli ultimi due anni, con il full length Halfvergaan Ontwaakt e tre split, incluso quello in questione.
Il trio, che vede all’opera in studio il chitarrista MJWW e i due vocalist Alfschijn (clean) e Botmuyl (harsh), avvalendosi poi di altri musicisti in sede live, è autore di una black oscuro, con sconfinamenti nel doom e nel gothic: la voce pulita, in effetti, conferisce al sound una vena epica che lo scream ingabbia subito in associazione all’incremento dei ritmi. Questo avviene per lo più nella ottima Heengegaan, mentre in De Gebrokene l’operato dei Wederganger si fa più essenziale e diretto, mantenendo comunque intatte certe sue peculiarità.
Degli Urfaust non c’è molto da dire se non che si tratta di una delle realtà più longeve e particolari della scena estrema dei Paesi Bassi, con una discografia affollata di lavori brevi assieme a quattro full length, l’ultimo dei quali, Empty Space Meditation, è stata una delle migliori uscite delle scorso anno nonostante, come è normale per band di questa fatta, molti la pensino esattamente al contrario. E’ sempre difficile quindi sapere cosa aspettarsi dal duo IX/ VRDRBR, e in effetti l’evocativa Zelfbestraffinstendenz en Occulte Raadsels non ha quasi nulla a che vedere con il black, avvicinandosi per ritmiche ed umori ad una sorta di post punk disturbato da pulsioni metalliche, mentre, tanto per non smentirsi, De Daimonische Mensch è uno strumentale dalle connotazioni inquietanti e sperimentali.
Per quanto ritenga personalmente gli split album un prodotto di norma interlocutorio, a prescindere dalla bontà delle band coinvolte e dalla qualità musicale esibita, devo ammettere che questa ventina di minuti abbondanti di materia estrema obliqua e anticonvenzionale mi ha convinto del tutto, per cui questa compenetrazione tra Wederganger e Urfaust potrebbe risultare oltremodo appetibile, specie per chi apprezza il sempreverde formato in vinile.

Tracklist:
1.Wedergenger – Heengegaan
2.Wedergenger – De Gebrokene
3.Urfaust – Zelfbestraffinstendenz en Occulte Raadsels
4.Urfaust – Hypnotisch Bevel – De Daimonische Mensch

Line-up:
WEDERGANGER
MJWW – Guitars, Vocals (backing)
Alfschijn – Vocals (clean)
Botmuyl – Vocals (harsh)

URFAUST
VRDRBR Drums
IX Guitars, Vocals

WEDERGANGER – Facebook

URFAUST – Facebook

Stilema – Ithaka

Gli Stilema sono una valida realtà del folk metal italiano e mostrano tutto il loro potenziale in questo EP, facendo intuire che in futuro potranno senz’altro fare ancora meglio.

Stilema, una band nata con un solo obiettivo: unire il cantautorato italiano al folk celtico: infatti, è questo il sound che presentava il loro primo demo che prendeva il titolo dal nome della band.

Con l’uscita del primo EP, dopo aver aggiunto una chitarra elettrica alla formazione, ecco il primo cambiamento di stile; 2:3, infatti, mostrava un sound molto più rock-oriented. Nel 2017, gli Stilema pubblicano il loro secondo EP, intitolato Ithaka, che mostra chiaramente il netto cambiamento di stile della band, partita dal cantautorato e spintasi fino all’heavy metal. Nonostante questa grande mutazione, le forti radici folk sono troppo robuste e non possono essere estirpate. Sin dalla prima traccia, l’ascoltatore viene trasportato nell’antico mondo dei miti e delle leggende: l’atmosfera creata dalla band è molto stimolante, la calda voce di Gianni Izzo è azzeccatissima e i molti strumenti, ben equilibrati tra loro, aumentano ulteriormente la qualità del lavoro.
Ascoltando i brani, si nota subito che nel folk metal degli Stilema non c’è nulla di innovativo, il che può essere un male, ma anche un bene, mentre sorprende invece l’utilizzo dei testi in italiano: riguardo a tale aspetto, c’è da aggiungere che il primo brano, Ithaka, è ispirato all’omonima poesia del poeta greco Konstantinos Kavifis, brevemente citata in lingua originale. Qui gli Stilema ci mostrano subito il loro valido folk metal, dai tratti progressivi e che alterna parti melodiche ad altre più dure e aggressive, esibendo probabilmente il miglior brano del lotto.
Sicuramente tre brani sono pochi per farsi un’idea precisa sull’effettivo valore di questa band, dato che è totalmente cambiata dai primi due lavori, però quello che emerge da questo EP è la maturità di questi musicisti, capaci di offrire il genere in una forma diretta e con buona cura dei particolari, evidenziata da una copertina di forte impatto visivo e da testi sicuramente molto interessanti e ben strutturati.
Gli Stilema sono una valida realtà del folk metal italiano e mostrano tutto il loro potenziale con Ithaka, facendo intuire che in futuro potranno senz’altro fare ancora meglio.

Tracklist
1) Ithaka
2) Sole d’inverno
3) Girone dei vinti

Line-up
Gianni Izzo – Vocals, Acoustic Guitar
Federico Mari – Electric Guitar
Frenk Pastore – Bass, Keyboards
Domenico Pastore – Drums
Alessia Oliva – Flute
Fulvia Farcomeni – Violin

STILEMA – Facebook

Veins – Innocence

Nel sound dei Veins troviamo un thrash metal che non disdegna parti classiche e sfuriate metalliche che si trasformano, in un attimo, in bellissime ed atmosferiche parti acustiche.

Ci sono voluti tre anni ai Veins per licenziare il loro debutto discografico, ma diciamo subito che ne è valsa la pena.

Innocence è un concept che parla di giovani, del loro perdere ben presto l’innocenza dovendo affrontare un mondo sempre più difficile, mentre la disperata voglia di crescere per essere pronti ad affrontarlo si traduce in un death/thrash moderno, dal buon tasso tecnico e dall’impatto di un carro armato.
Rabbia, frustrazione e rancore che cresce per una società che, senza aspettare, mette il giovane individuo di fronte ad una vita sicuramente non simile a quella vista e raccontata da chi lo vuole mentalmente schiavo, mentre la tensione sale sempre più.
Il quartetto romano spiega tutto ciò con l’aiuto di bordate estreme che ricordano il death americano delle nuove generazioni (Lamb Of God), ma non solo, perché nel sound del gruppo troviamo un thrash metal che non disdegna parti classiche e sfuriate metalliche che si trasformano, in un attimo, in bellissime ed atmosferiche parti acustiche; le chitarre, da parte loro, sono protagoniste di riff e solos da applausi, mentre la voce urla, ma sa anche essere delicata, prima di tornare a sfogare rabbia con l’ausilio di una sezione ritmica personale, varia e potente.
Album ottimo per intensità e coinvolgimento, Innocence non concede tregua ed anche le parti in cui la tempesta elettrica lascia spazio a sfumature acustiche la tensione è sempre ai massimi livelli: Dawn, Dying, l’eccezionale Bullet In The Head, l’atmosfera intimista della title track che esplode in Take My Hand, fanno di questo debutto un prodotto consigliato agli amanti del genere.

Tracklist
01. Animula Vagula Blandula
02. Part I
03. Dawn
04. Reflections
05. Part II
06. Dying
07. Bullet In The Head
08. Innocence
09. Take My Hand
10. Time Doesn’t Exist

Line-up
Francesco De Canio – voce, chitarra
Lorenzo Natale – chitarra
Fabio Romano – basso
Riccardo Piazza – batteria

https://www.facebook.com/veins666

When Venus Weeps

Il video del terzo singolo Icarus

Il video del terzo singolo Icarus

I “When Venus Weeps” nascono a Milano nel 2016.
Hanno un sound emozionale post-hardcore influenzato dal background di ogni membro della band.

Chazz da diversi anni suona come chitarrista solista in una band Glam-Rock di Bergamo, nel 2014 incontra Steve, bassista di Bergamo che si unisce alla formazione.
I due, nel 2015, decidono di avviare un nuovo progetto musicale con differenti influenze, abbandonando la precedente band.
Chazz ha da sempre una grande passione anche per il canto e decide di mettersi in gioco per questo progetto; per non rinunciare alla chitarra si dedica alla ritmica e Myron, chitarrista di Como che Chazz e Steve avevano notato per la grande abilità e versatilità, diventa il chitarrista solista della nuova band!
Nello stesso periodo Cris, batterista dei Summer Cruise, si trasferisce da Napoli a Milano per studi.
Verso la fine dell’anno Chazz, Steve e Myron iniziano a lavorare sui loro primi brani.
Lo stile compositivo di Myron è fortemente influenzato da Glam e Hard-Rock.
Cercando di trovare una nuova direzione per questo progetto i tre decidono di creare un sound più moderno ispirato dalle band Metalcore dell’ultimo decennio.
Per questa ragione Cris è il batterista perfetto per completare la band!
Il primo incontro avviene ad inizio 2016 e nasce subito una grande intesa.
La scrittura dei brani inediti della band si sviluppa con una grande apertura verso ogni influenza, aggiungendo fra i generi più di riferimento anche Screamo e Pop-Punk.
L’animo poetico compositivo, riflesso nei testi, mostra l’aspetto emotivo di una band in bilico fra Bellezza e Tristezza.
Il messaggio che si vuole dare è di come la bellezza delle cose sia costantemente minacciata da un mondo ad essa ormai avverso, in costante conflitto tra rassegnazione e speranza, per questo il riferimento ad una Venere piangente nel nome della band.

Il quartetto ha sin da subito mostrato costanza nella produzione di brani, rilasciando fino ad ora 3 singoli:

“Don’t let me fall”

“Beauty Comes First”

La band al momento è impegnata nella produzione del primo album studio!

Facebook: https://www.facebook.com/WhenVenusWeeps/
Youtube: https://www.youtube.com/c/WhenVenusWeeps
whenvenusweeps@gmail.com