Infinight – Fifteen

I tedeschi Infinight tornano con questo ep, Fifteen, composto da quattro brani che continuano ad amalgamare, questa volta con risultati migliori, U.S. Metal e power di scuola europea.

Gli Infinight sono il classico gruppo power metal tedesco che, partito leggermente in ritardo sulla seconda esplosione del power (seconda metà degli anni novanta), è rimasto intrappolato nell’underground anche se tre full length e tre ep non sono affatto poca cosa per un gruppo autoprodotto.

Vi avevamo parlato del quintetto un paio di anni fa, in occasione dell’uscita del loro terzo album Apex Predator, lavoro riuscito in parte, non decollando grazie ad una fastidiosa prolissità.
Tornano con questo ep, Fifteen, composto da quattro brani che continuano ad amalgamare, questa volta con risultati migliori, U.S. Metal e power di scuola europea.
Atmosfere oscure e drammatiche che ricordano gli Iced Earth, qualche fuga ritmica sul purosangue teutonico ed il gioco è fatto, confermando il gruppo come un buon gruppo minore, da seguire se siete fans accaniti dei suoni classici di scuola classicamente heavy/power.
Goodbye II (this cruel World) è l’ esempio perfetto del sound degli Infinight e, insieme a Through The Endless Night e For The Crown, seguono il canovaccio del precedente full length: dunque heavy/power, potente ma mai troppo veloce, oscurità che man mano si fa sempre più pressante e buoni chorus, maschi e drammatici.
La seconda traccia è un brano acustico, a mio parere anche molto bello (Here To Conquer), di fatto una ballata acustica dove la chitarra e la voce riescono a mantenere la tensione alta, non alleggerendo di un grammo l’atmosfera drammatica che si respira in Fifteen.
Un ep che probabilmente traghetterà il gruppo verso il suo quarto lavoro, me che non cambia quelle che sono le sorti degli Infinight: rimanere ai margini dell’underground heavy/power mondiale.

TRACKLIST
1. Goodbye II (this cruel World)
2. Here to Conquer (unplugged)
3. For the Crown
4. Through the Endless Night

LINE-UP
Kai Schmidt – Bass
Hendrik “Harry” Reimann – Drums
Dominique Raber – Guitars
Marco Grewenig – Guitars
Martin Klein – Vocals

INFINIGHT – Facebook

GAEREA

GAEREA presentano “Endless Lapse” traccia esclusiva tratta dalla versione in VINILE del loro debutto disponibile dal 29 agosto per Everlasting Spew Records.

GAEREA presentano “Endless Lapse” traccia esclusiva tratta dalla versione in VINILE del loro debutto disponibile dal 29 agosto per Everlasting Spew Records!

GAEREA “ENDLESS LAPSE” – VINYL VERSION EXCLUSIVE TRACK
VINYL/DIGITAL PREORDERS AVAILABLE!
on oursite or on bandcamp

Everlasting Spew Records è lieta di annunciare la versione in vinile di “Gaerea” EP di debutto del gruppo che ricevette nel tardo 2016 diversi consensi. GAEREA è metal oscuro e dissonante.
Per questo ri-lancio siamo inoltre orgogliosi di potervi mostrare il video di “Endless Lapse” traccia esclusiva per la versione in vinile!

“its power deriving not only from the emotional intensity of the music and the vocals but also from the staggering force given the sound by the production” No Clean Singing

“a majestic and vast lucid nightmare of obsidian-black sonic transcendence, carved straight into solid black matter” Cvlt Nation

Formati disponibili: MCD/Digitale/Vinile
Per fan di: Mgła, Celeste, Downfall Of Gaia.
Band link: www.facebook.com/gaerea

Amiensus – All Paths Lead To Death

All Paths Lead To Death convince su tutti i fronti, e resta solo da vedere se questo percepibile scostamento stilistico verrà confermato anche in futuro.

L’etichetta francese Apathia Records è caratterizzata da un roster in gran parte autoctono, oltre che composto complessivamente da band connotate da un’irrequietezza compositiva che spinge spesso i generi suonati su un piano avanguardista.

In qualche modo gli Amiensus, quindi, costituiscono un’anomalia, in primis perché statunitensi e, in secondo luogo, in quanto il loro black metal non presenta tratti particolarmente sperimentali; questo, però, non va in alcun modo ad intaccarne la qualità, visto che questi giovani americani, con questo nuovo ep, propongono il genere in maniera del tutto convincente, fondendo abilmente il filone scandinavo con quello nordamericano e ammantando il tutto di una misurata componente atmosferica.
All Paths Lead To Death giunge due anni dopo il full length Ascension: in quel caso gli Amiensus esibivano un black più frastagliato e integrato da una voce femminile, mentre oggi paiono più orientati ad un impatto diretto e privo di fronzoli, anche se comunque sempre progressivo nel suo incedere; indubbiamente i riferimenti a molte delle band che hanno fatto la storia del genere non sono difficili da cogliere, ma i nostri sfuggono alla tentazione di aderirvi in maniera calligrafica, mettendoci in eguale misura cattiveria, convinzione e anche tecnica.
In meno di mezz’ora gli Amiensus offrono cinque brani intrisi della medesima forza di penetrazione, sviscerando senza eccessivi scostamenti la materia black e lasciando qualche bagliore melodico ed epico alla conclusiva The River, dopo che nella precedente Desolating Sacrilege avevano provveduto a surriscaldare per bene i padiglioni auricolari degli ascoltatori.
All Paths Lead To Death convince su tutti i fronti, e resta solo da vedere se questo percepibile scostamento stilistico verrà confermato anche in futuro, perché personalmente questa strada intrapresa dagli Amiensus mi piace non poco.

Tracklist:
1.Gehenna
2.Mouth of the Abyss
3.Prophecy
4.Desolating Sacrilege
5. The River

Line-up:
James Benson : Harsh Vocals, Clean Vocals, Guitar
Alec Rozsa : Keyboards, Guitars, Vocals
D. Todd Farnham : Bass
Zack Morgenthaler : Lead Guitar, Keyboards
Chris Piette : Drums

AMIENSUS – Facebook

Lost Dogs Laughter – Out Of Space

Out Of Space è un album vario e piacevole, con una sua spiccata personalità prendendo ispirazione dalla tradizione a stelle e strisce per portarla con rinnovato entusiasmo nel nuovo millennio.

L’alternative rock italiano si avvale di un’ altra band, i Lost Dogs Laughter, trio romano al debutto con Out Of Space, facendo del rock americano il proprio credo cercando di risultare il più personale possibile.

Matt Bandini (chitarra e voce) fondatore della band e Luk La Grande (basso), sono stati raggiunti in questi anni da una manciata di batteristi, ma in questo esordio sentirete picchiare sulle pelli le bacchette di Andrea Vettor.
Un altro batterista in line up (Gianluca) nel presente del gruppo romano ed un debutto che si colloca nell’alternative rock dalle reminiscenze riscontrabili negli anni novanta, quindi influenze che vanno dall’hard rock di Seattle, a sferzate punk ed atmosfere post rock progressive che donano al sound un elegante, e quanto mai maturo, prog style che fanno di Out Of Space un ascolto affascinante.
Ritmiche che nascono dalle jam di Sonic Youth con l’aiuto di Corgan e dei suoi Smashing Pumpkins, chitarre che lasciano in bocca quel gusto d’acciaio del metal moderno e buone trame melodiche, fanno di Out Of Space un album vario e piacevole, con una sua spiccata personalità che si evince da brani come Honestly, Words Unknown e la title track, esempi di un sound che prende ispirazione dalla tradizione a stelle e strisce per portarla con rinnovato entusiasmo nel nuovo millennio.

Tracklist
1. Sweeter Reaction
2. Honestly
3. Go Away
4. Words Unknown
5. Fade (September 1993)
6. Fallen Angel
7. Am I?
8. Out Of Space
9. The Forgetful

Line-up
Matt Bandini – Chitarra, Voce
Luk La Grande – Basso
Andrea Vettor – Batteria

LOST DOGS LAUGHTER – Facebook

BUSHI + VESPRO + ISTMO LIVE

Mal The Core & Deep Core Prod. presentano:
BUSHI + VESPRO + ISTMO LIVE
@IMAKE PUTIGNANO(BA)

Sabato 16 settembre ore 21 iniziano i live metal/rock mensili all’I MAKE di Putignano(BA) !

Mal the core & Deep core prod. presentano sabato 16 settembre il primo appuntamento mensile incentrato sul post metal/post hardcore all’ I Make in via Santa Caterina da Siena a Putignano(BA)
Sul palco si alterneranno i baresi ISTMO, BUSHI e VESPRO(release party).

VESPRO è un trio originario di Noci, in provincia di Bari, attivo dal 2014.
Il 18 agosto 2014 pubblicano il loro primo EP autoprodotto intitolato “L’ora blu”, registrato da Maurizio D’Aprile e scaricabile gratuitamente al sito www.vespro.rocks
Nel corso del lungo tour tra il 2014 e il 2016, condividono il palco con diverse realtà locali e hanno la possibilità di aprire i concerti di Giovanni Truppi e Spartiti (Max Collini + Jukka Reverberi).
Nell’Aprile del 2016 entrano in studio e registrano “C’è così tanto silenzio” seguiti da Giuseppe Mariani presso Officina Musicale.
Il 7 aprile 2017 pubblicano “C’è così tanto silenzio”.
#CCTS è un disco ruvido e potente ma che sa anche essere delicato e raffinato.
A partire dai lunghi silenzi notturni della propria stanza esplora l’oscurità degli individui e del mondo che ci aspetta fuori, una volta cresciuti.

BUSHI
Il progetto BUSHI nasce da un’idea di Alessandro Vagnoni, responsabile delle musiche, dei testi e del concept grafico-lirico di questo omonimo “debut album”. “Bushi” uscirà l’8 settembre 2017 su Dischi Bervisti. BUSHI è un trio composto da polistrumentisti, molto attivi nella scena musicale italiana: Alessandro “Urmuz” Vagnoni (BOLOGNA VIOLENTA, ex-INFERNAL POETRY, ex-DARK LUNACY), Davide Scode (ex-KINGFISCHER) e Matteo “Tegu” Sideri (RONIN, ABOVE THE TREE & E-SIDE, MARIA ANTONIETTA). Il disco è stato prodotto, registrato, mixato in Italia da Alessandro Vagnoni presso il Plaster Recording Studio e masterizzato da Enrico Tiberi presso il Lullaby Studio di Berlino. L’immaginario iconografico e lirico di BUSHI si ispira all’epopea dei Samurai, caratterizzato dalla contraddizione tra fierezza e disonore, raffinatezza e crudeltà, prestigio e decadenza. I testi sono brevi componimenti in versi (haiku, metro tipico della poesia giapponese), ognuno dei quali ispirato dai precetti delle scuole militari e filosofiche di tali nobili guerrieri. Musicalmente, Bushi è una creatura multiforme.

ISTMO
L’istmo è una sottile lingua di terra, bagnata su ambo i lati da ingenti masse d’acqua appartenenti a oceani, mari o laghi, che congiunge tra loro due territori più vasti di cui uno continentale e l’altro generalmente insulare o anch’esso continentale.
Ci sono posti in cui, a causa delle maree, l’istmo è temporaneo e la penisola diventa per alcuni momenti di alcuni giorni un’isola completamente circondata dalle acque.
Un istmo è il concetto opposto di uno stretto: l’istmo collega tra loro due vasti territori; lo stretto le divide.

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