Neverending Winter – Хиус

Le canzoni sono composte molto bene, ogni traccia fa storia a sé e si sentono chiaramente le stimmate dell’ottimo gruppo folk metal, ma definire tali i Neverending Winter è alquanto riduttivo, poiché sono molto di più.

L’inverno ultimamente va di moda grazie alla serie tv Trono di Spade e anche alla maledetta voglia del suo ritorno indotto da questo caldo.

Dalla Siberia, e più precisamente da Tomsk, arriva questo ottimo gruppo di folk metal e molto altro. Dopo l’esordio con titolo omonimo del 2013. il gruppo quasi ogni due anni sforna un nuovo disco, e sono tutti molto buoni e disponibili in download libero sul loro bandcamp, come il presente disco. I Neverending Winter fanno folk metal declinato in molte e diverse accezioni, ma soprattutto hanno una grandissima energia, attraverso la quale riescono a rendere benissimo alcune atmosfere. Il cantato in russo si addice benissimo a questa musica forte come gli alberi della Siberia, cattiva come gli animali che la popolano, e misteriosa come gli spiriti che la popolano. Tutto scorre molto bene, tra aperture melodiche di gran valore, anche con strumenti tradizionali, e sfuriate black, anche se il substrato delle loro composizioni è death metal. Le canzoni sono composte molto bene, ogni traccia fa storia a sé e si sentono chiaramente le stimmate dell’ottimo gruppo folk metal, ma definire tali i Neverending Winter è alquanto riduttivo, poiché sono molto di più.
Ascoltando Хиус si entra nell’enciclopedica conoscenza del metal che hanno questi siberiani, che trovano sempre la soluzione più adeguata al momento e al pathos dello stesso. Dischi come questo decretano la grande forza del movimento folk metal russo, che stra sfornando prodotti sorprendenti. Basti pensare che questo gruppo è senza contratto, si auto produce e si auto promuove, e raggiunge questi risultati. Certamente sono molto bravi, e spero si facciano conoscere il più possibile, perché questo disco è un legame con un qualcosa di ancestrale che tutti possediamo, ed è una qualità che stiamo perdendo. L’inverno senza fine è anche dentro di noi oltre che all’esterno, e bisogna essere molto forti per affrontarlo, e questa musica può dare molto in tal senso.

Tracklist
1.Intro
2.By snowridges (По застругам)
3.Neverending winter (Бесконечная зима)
4.Heeus (Хиус)
5.Sib Ir

NEVERENDING WINTER – Facebook

Tommy Stewart’s Dyerwulf – Tommy Stewart’s Dyerwulf

Non mancano attimi di affascinante musica del destino, ma la sensazione all’ascolto è quella di un lavoro che decolla solo a sprazzi, per poi tornare in picchiata verso il compitino.

Una lunga e agonizzante marcia verso l’abisso più profondo, una jam doom metal che affonda le radici negli anni settanta, con un a musica del destino dal sapore old school.

Tommy Stewart, storico bassista dei thrashers Hollows Eve, continua la sua carriera solista, dopo un primo album incentrato sul doom licenziato a suo nome due anni fa (Clef Doom): Tommy Stewart’s Dyerwulf lo vede accompagnato da Eric Vogt alle pelli in questo viaggio nella classicità del genere, di matrice Black Sabbath.
Si scende verso l’ oscurità con questi sette brani che non danno tregua, cadenzati, allucinati, vere e proprie nenie liturgiche e danze macabre che non concedono tregua.
Non mancano attimi di affascinante musica del destino (Horror Show, Through A Dead Man’s Eye), ma la sensazione all’ascolto è un lavoro che decolla solo a sprazzi, per poi tornare in picchiata verso il compitino.
Sono infatti pochi i momenti davvero intensi, e i due musicisti si accontentano di portare l’album alla fine tra il già sentito così che Tommy Stewart’s Dyerwulf risulta un album di genere consigliabile solo a chi del classic doom è un ascoltatore accanito.

TRACKLIST
1.Lilith Crimson Deep
2.Behold! Your World Now Burns
3.Through A Dead Man’s Eye
4.Porpoise Song
5.Horrorshow
6.The Man Who Sold Rope To The Gnoles
7.Prince Of Fools
8.With Darkened Eyes

LINE-UP
Tommy Stewart – Bass, vocals
Eric Vogt – Drums

TOMMY STEWART’S DYERWULF Facebook

Mindcrushers – Born In Doom

Born In Doom risulta un album diretto, potente e devastante, dalle reminiscenze old school ma perfettamente inserito nel contesto estremo odierno, anche per la sua soffocante atmosfera in cui si aggirano spiriti metallici provenienti da più di un genere.

Tra le montagne e le valli del Veneto si aggira questa creatura oscura, dal 2010 conosciuta come Mindcrushers, con un demo all’attivo uscito ormai sei anni fa.

Dopo vari assestamenti nella line up, la band (ora un quartetto) si presenta al popolo metallico con questo ottimo lavoro dal titolo Born In Doom, composto da una raccolta di brani pesanti come macigni, tra thrash metal ottantiano, death metal, ed atmosfere pregne di oscura malignità dark.
Ne esce un album diretto, potente e devastante, dalle reminiscenze old school , ma perfettamente inserito nel contesto estremo odierno, anche per la sua soffocante atmosfera in cui si aggirano spiriti metallici in arrivo da più di un genere.
I Mindcrushers con sagacia alternano parti veloci e thrash ad altre dove le ritmiche si trasformano in potentissimi mid tempo e i solos riportano l’ascoltatore a godere dell’heavy metal oscuro degli anni ottanta.
L’ottima partenza con Death Is A Straight Procession, Slaves Of The White One e Boredom (da cui è stato tratto un video) mette subito le cose in chiaro, la band veneta non fa prigionieri, ci investe con il suo thrash death oscuro, valorizzato da spunti di metallo classico, formando un pezzo di granito mastodontico, un monumento di metal maligno che oscura il sole e forma un bombardamento di tuoni e fulmini senza soluzione di continuità, mentre Crystal Night Of Knives e la coppia conclusiva formata dalle notevoli Rise The Fallen e Dark Endless, sono altre tracce che alzano il livello di questo ottimo lavoro.
L’opera scivola come un mamba nerissimo e pericolosissimo, tra mid tempo e sfuriate death metal, come se i Morbid Angel, gli Asphyx e i Kreator sotto la guida dei Metal Church più oscuri, dessero vita ad una jam, un rito infernale dove non si perde tempo, si sacrifica e si uccide, senza pietà.
Una band che finalmente (visto i risultati) arriva all’esordio con una personalità ed un approccio da gruppo navigato: si può quasi toccare, tra i solchi dell’album, una forte convinzione dei propri mezzi, oltre a tutte le carte in regola per regalare agli amanti di queste sonorità ottima musica anche in un prossimo futuro.

Tracklist
1.Intro
2.Death Is a Straight Procession
3.Boredom
4.Slave of the White One
5.Tragedy of Happiness
6.Ogre
7.Inverted Buddah
8.Crystal Night of Knives (Kristallnacht)
9.Stone in a Glass
10.Rise of the Fallen
11.Dark Endless (Heart)

Line-up
Obscure – voice, bass
Francesco Brunello – rythmic, lead guitar
Diego Bordin – drums
Mauro Ferracin . guitar

MINDCRUSHERS – Facebook

LAST RITES

Il video del nuovo singolo “Ancient Spirit”, dall’album Nemesis in uscita ad agosto.

LAST RITES: il video del nuovo singolo “Ancient Spirit”.

I Last Rites, gruppo thrash-death metal ligure, hanno lanciato il video del nuovo singolo “Ancient Spirit” diretto da Visco Studio; nel frattempo hanno hanno rivelato la copertina e la tracklist del nuovo album “Nemesis”, che verrà pubblicato il 10 Agosto in formato digitale.

Di seguito i dettagli.

Tracklist:

1. Paradox of Predestination
2. Architecture of Self-Destruction
3. 26.04.86
4. Ancient Spirit
5. Fallen Brother – Glory to the Brave (outro)
6. Human Extinction
7. Realm of Illusions
8. Souls’ Harvest

Last Rites line-up:

Dave (Voce, Chitarra)
Bomber (Chitarra)
Laccio (Batteria)
Fens (Basso)

https://www.facebook.com/lastrites0
http://www.last-rites.net

Bleed Again – Momentum

I Bleed Again fino ad ora avevano licenziato tre ep nell’arco di tre anni e ora, con questo nuovo full length licenziato dalla Sliptrick, tentano l’entrata nelle grazie dei giovani fruitori del metalcore: ci riusciranno?

Metalcore, death metal melodico, moderno rabbioso e colmo di mid tempo pesanti come macigni, se poi ci si aggiunge un tocco di verve metallica in più e si amalgama tutto con chorus da urlare sotto il palco di qualche festival estivo, il gioco è fatto.

I Bleed Again la lezione la sanno molto bene e a parte la solita voce pulita che, puntualmente, troviamo ad accompagnare lo scream e che anche in questo caso non fa che smorzare tragicamente la tensione in brani che sembrano esplodere da un momento all’altro ma che le clean soffocano in un polentone adatto per ragazzini alle prime turbe adolescenziali.
Peccato, perché il gruppo di Brighton porta con sé quel tocco heavy tutto britannico, perciò non solo giovani band americane tra le proprie influenze ma pure vecchi marpioni con la bandiera inglese ben in mostra sul drumkit.
Chiaramente, i brani in cui la voce pulita si astiene dall’intervenire sono i migliori (Decimate, Drowning In Dreams), mentre a cercare di attirare l’attenzione di ragazzine in solluchero per il duro musicista metal con un cuore grande così ci pensano canzoni troppo scontate per non cadere nel dimenticatoio dopo il primo ascolto.
I Bleed Again fino ad ora avevano licenziato tre ep nell’arco di tre anni e ora, con questo nuovo full length licenziato dalla Sliptrick, tentano l’entrata nelle grazie dei giovani fruitori del metalcore: ci riusciranno?
Con un pizzico di Killswitch Engage, la potenza degli Hatebreed e qualche accenno ai Trivium e al metal più tradizionale potrebbero anche farcela, sperando di non essere fuori tempo massimo.

TRACKLIST
1.Decimate
2.Walk Through the Fire
3.Legacy
4.Drowning in Dreams
5.Slavery
6.Kurtz
7.Heart of Darkness
8.White Castle
9.Only We Can Save Us
10.Happy Never After
11.Icarus
12.Through My Eyes

LINE-UP
Jon Liffen – Bass
Russell Plowman – Drums
Chris Pratt – Guitars
Simon Williams – Guitars
James Dawson – Vocals

BLEED AGAIN – Facebook

Kayleth – Space Muffin Rusty Edition

Dopo il buon successo di Space Muffin, uscito sempre per Argonauta Records nel 2015, ecco la ristampa arricchita da Rusty Gold, il primo ep del gruppo pubblicato nel 2010, ormai finito fuori stampa da tempo.

Dopo il buon successo di Space Muffin, uscito sempre per Argonauta Records nel 2015, ecco la ristampa arricchita da Rusty Gold, il primo ep del gruppo pubblicato nel 2010, ormai finito fuori stampa da tempo.

L’ep presenta delle sorprese, essendo molto interessante per scoprire la genesi di questo gruppo italiano, che propone uno stoner rockeggiante e desertico, rielaborato in una maniera interessante attraverso un groove peculiare ed importante. Confrontando ep e disco di debutto si possono notate molte differenze, in primo luogo di produzione e composizione, ma l’essenza dei Kayleth rimane sempre ruvidamente uguale, dato che in nuce l’ep contiene molto di ciò che verrà sviluppato nel disco. Il desert stoner è un genere che comprende molti gruppi, ma lo scarto che ne rende interessante uno lo hanno in pochi, i Kayleth sono fra questi. Questa ristampa, differente ed arricchita anche nell’artwork, rende molto bene l’idea di quello che è questo gruppo, ovvero potenza, ampiezza delle visioni e tanto suono ruvido, il tutto amalgamato molto bene. Bisogna ammettere che risentire Space Muffin a distanza di due anni rende ancora meglio, segno che dopo una decantazione questo vino è ancora più buono. Un ulteriore segno di una bandin grande crescita, e questo  sarà fondamentale per loro il prossimo disco.

Tracklist
1.Mountains
2.Secret Place
3.Spacewalk
4.Bare Knuckle
5.Born to suffer
6.Lies of mind
7.Try to save the appearances
8.NGC 2244
9.The Electric Tongue Is Coming (bonus track)
10.Rusty Gold (bonus track)
11.Deepest Shadow (bonus track)
12.Oops, I Eat You (bonus track)
13.Old Man’s Legacy (bonus track)

Line-up
Massimo Dalla Valle: Chitarra
Alessandro Zanetti: Basso
Daniele Pedrollo: Batteria
Enrico Gastaldo: Voce
Michele Montanari: Synth

KAYLETH – Facebook

THE HAUNTED

Il video di “Spark” da “Strength In Numbers”, in uscita ad agosto (Century Media).

Gli svedesi THE HAUNTED stanno per pubblicare il loro nono album. “Strenght In Numbers” sarà pubblicato il prossimo 25 agosto su Century Media Records. Per anticipare questa brutale release la band ci presanta un nuovo brano, “Spark”.

THE HAUNTED’s Adrian Erlandsson checked in with the following comment about the new track: “’Spark’ is the second video from our upcoming album “Strength In Numbers”. It’s a brooding and catchy number which shows a more melodic side of the album. One of those songs that will remain in our live set for years to come. Turn it up and watch it all burn!!!”

The previously launched first single “Brute Force” can be seen here: https://youtu.be/SQye-TXtw2w
Or also streamed via Spotify: http://bit.ly/BRUTEFORCE
A recently released playthrough video of “Brute Force” by guitarist Ola Englund can be seen here: https://youtu.be/Lh9KIkOv4LE

A video teaser from the album’s recording sessions can be seen here: https://youtu.be/sWHJnmXxfFY

Recorded at Parlour Studios in the UK with producer Russ Russell (Napalm Death, Dimmu Borgir, The Exploited), “Strength In Numbers” comes with artwork by THE HAUNTED’s longtime designer Andreas Pettersson and the album’s tracklisting reads as follows:

THE HAUNTED – “Strength In Numbers”:
1. Fill The Darkness With Black
2. Brute Force
3. Spark
4. Preachers Of Death
5. Strength In Numbers
6. Tighten The Noose
7. This Is The End
8. The Fall
9. Means To An End
10. Monuments

The album’s limited edition Mediabook CD version will additionally include the bonus tracks “Illusions” and “Sinister”, expanded layouts as well as 3 stickers. “Strength In Numbers” will also be available on 180gr. vinyl in various editions: Black LP (Unlimited), Silver LP (200x copies / Sweden) and Clear LP (300x Copies / USA).
And last but not least, a strictly limited “Guitarist Edition” Deluxe LP package of THE HAUNTED’s “Strength In Numbers” release will be available from CM Distro / CM Webshop in Europe. This very special edition of the new album is limited to 500x copies on exclusive transparent red 180 gr. vinyl and comes with a printed guitar tablature book of 28 pages in LP booklet format, a poster, a set of 3x THE HAUNTED guitar-picks and the entire album on CD as bonus.

Pre-order it from CM Distro before it’s too late here: https://www.cmdistro.de/Item/The_Haunted_-_Strength_In_Numbers_-Deluxe_transp-_red_LP-CD-_Guitar_tabs_book-_Poster-_3guitarpicks-/2988

Pre-order the album in its various physical formats from CM Distro here:
https://smarturl.it/StrengthInNumbersCMD
Or digitally here: http://smarturl.it/Strength-In-Numbers

In the meantime, THE HAUNTED have added new live dates for Finland, Spain and Portugal, which can be found on the listing for upcoming shows announced so far here (Recent updates marked *):

THE HAUNTED – Live:
31.08.2017 Oslo (Norway) – Blå
01.09.2017 Stavanger (Norway) – Folken
02.09.2017 Bergen (Norway) – Hulen
08.09.2017 Örebro (Sweden) – Frimis Salonger + Witchery
09.09.2017 Linköping (Sweden) – Pitchers/The Crypt + Witchery *
15.09.2017 Borlänge (Sweden) – Liljan
16.09.2017 Sundsvall (Sweden) – Club Destroyer
21.09.2017 Göteborg (Sweden) – Pustervik + Witchery
22.09.2017 Stockholm (Sweden) – Debaser Strand + Witchery
23.09.2017 Malmö (Sweden) – KB + Witchery
29.09.2017 Hultsfred (Sweden) – Mörkaste Småland Festival
30.09.2017 Eskilstuna (Sweden) – Loket
07.10.2017 Hoogeveen (The Netherlands) – Graveland Fest
03.11.2017 Tampere (Finland) – Olympia-Kortteli *
04.11.2017 Helsinki (Finland) – Nosturi *
05.11.2017 Turku (Finland) – Gong *
14.02.2018 Vigo (Spain) – Sala Master *
15.02.2018 Bilbao (Spain) – Stage Live *
16.02.2018 Zaragoza (Spain) – Sala Lopez *
17.02.2018 Madrid (Spain) – Sala Nazca *
18.02.2018 Lisboa (Portugal) – RCA Club *
More dates coming soon…

THE HAUNTED line-up:
Marco Aro – Vocals
Jensen – Guitars
Ola Englund – Guitars
Jonas Björler – Bass
Adrian Erlandsson – Drums

More news on THE HAUNTED and “Strength In Numbers” coming soon…

THE HAUNTED online:
http://www.the-haunted.com
http://www.facebook.com/hauntedofficial

Farsot – Fail-Lure

Destinati a restare comunque una band di nicchia,  i Farsot con il loro operato sottolineano con forza la solidità e la profondità dell’intera scena black germanica.

I Farsot appartengono al nutrito sottobosco di gruppi tedeschi capaci di fornire un’interpretazione del black metal in linea con le sonorità tipiche in voga nella loro nazione.

Fail-Lure e solo il terzo full length all’interno di una storia iniziata addirittura alla fine del secolo scorso, un dato che la dice lunga sulla relativa prolificità unita ad un approccio, anche visivo, sicuramente fuori dagli schemi da parte della band della Turingia. Per il resto sorprende affatto ascoltare un lavoro che mantiene al meglio le attese, con il suo sound austero, essenziale, intriso di spinte avanguardiste ma anche di notevoli spunti melodici.
Personalmente ho ricevuto ben poche delusioni dai gruppi tedeschi dediti al black in questi anni, e i Farsot non fanno certo eccezione con questa raccolta di brani mediamente piuttosto lunghi ma sufficientemente ricchi di cambi di forma e ritmo per mantenere desta l’attenzione dell’ascoltatore.
Il settimo ed ultimo di questi, A Hundred to Nothing,  fa storia a sé, offrendo oltre venti minuti di musica ambient inquieta e dalle interessanti  pulsioni elettroniche nella sua parte centrale.
Destinati a restare comunque una band di nicchia,  i Farsot con il loro operato sottolineano con forza la solidità e la profondità dell’intera scena black germanica.

Tracklist:
1.Vitriolic
2.Circular Stains
3.With Obsidian Hands
4.Undercurrents
5.The Antagonist
6.A Hundred to Nothing

Line-up:
v.03/170 – Bass, Keyboards
R 215k – Drums
Pi: 1T 5r – Guitars
3818.w – Guitars
10.XIXt – Vocals

FARSOT – Facebook

Decrepit Birth – Axis Mundi

La band, pur sfoggiando la sua grande tecnica, lascia che le canzoni prendano vita, tra riff mastodontici, blast beat furiosi ed un lavoro prezioso della sei corde, melodica quanto basta per assecondare le altalene ritmiche e i vari cambi d’atmosfera.

Tornano dopo sette lunghi anni, a conferma di un anno da protagonisti per i suoni di stampo death e dei suoi lati più estremi (brutal, technical) i Decrepit Birth, gruppo dall’alto valore tecnico non supportato però dalla popolarità di altre realtà, specialmente statunitensi.

Poco male, la band in mano a Matt Sotelo dopo gli ottimi responsi dei lavori precedenti (specialmente il bellissimo Polarity, uscito nel 2010), saluta il 2017 con una mazzata straordinaria, affidata al nostro Stefano Morabito per mixaggio e masterizzazione ai 16 Cellar Studio  e composta da una dozzina di spettacolari brani dove tecnica, impatto e melodia si alleano per regalare grande musica estrema.
Axis Mundi a mio avviso accontenterà sia i fans del brutal che gli appassionati di death metal tradizionale, con il suo sound chiaramente di matrice statunitense, tecnicamente elevato alla massima potenza, ma valorizzato da una cura nei dettagli encomiabile ed una ispirazione notevole, mantenuta intatta anche dopo una  lunga pausa.
D’altronde i musicisti impegnati in questa mostruosa avventura accompagnando il chitarrista sono Bill Robinson (voce), Sam Paulicelli (batteria) e Sean Martinez (basso) , tipi poco raccomandabili, ex turnisti di gruppi top della scena (Malevolent Creation, Suffocation, Rings Of Saturn, Decapitated) e maestri del proprio strumento.
Si diceva, non è solo la tecnica a valorizzare Axis Mundi, che scorre estremo e piacevole, seguendo coordinate già scritte, ma con la personalità che è propria di una band del genere; ed infatti i Decrepit Birth, pur sfoggiando la sua grande tecnica, lascia che le canzoni prendano vita, tra riff mastodontici, blast beat furiosi ed un lavoro prezioso della sei corde, melodica quanto basta per assecondare le altalene ritmiche e i vari cambi d’atmosfera.
Vortex Of Infinity…Axis Mundi, apre le ostilità, Spirit Guide e Hieroglyphic valorizzano l’anima progressiva del gruppo mentre la splendida ed orchestrale Embryogenesis porta il sound dell’album sui livelli altissimi di Diminishing Between Worlds ed appunto Polarity.
Altro album imperdibile per gli amanti del death metal in questo anno di grosse soddisfazioni per il genere, in cui il gruppo regala sul finire ben tre cover di nomi altisonanti del metal estremo mondiale come Metallica e Sepultura.

Tracklist
1. Vortex of Infinity…Axis Mundi
2. Spirit Guide
3. The Sacred Geometry
4. Hieroglyphic
5. Transcendental Paradox
6. Mirror of Humanity
7. Ascendant
8. Epigenetic Triplicity
9. Embryogenesis
10. Orion
11. Desprate Cry
12. Infecting the Crypts

Line-up
Bill Robinson – Vocals
Matt Sotelo – Guitars
Samus – Drums
Sean Martinez – Bass

DECREPIT BIRTH – Facebook

ELUVEITIE

Il videoclip di Lvgvs, dall’album Evocation II – Pantheon, in uscita ad agosto (Nuclear Blast).

Otto anni dopo la pubblicazione dell’album acustico “Evocation I” dei maestri del melodic death/folk metal ELUVEITIE, i musicisti svizzeri hanno nuovamente riposto i loro strumenti elettronici in sala prove. “Evocation II – Pantheon” uscirà il 18 Agosto su Nuclear Blast.

La band ha lanciato il videoclip e il secondo singolo in digitale di “Lvgvs”.

Chrigel Glanzmann afferma:

“Siamo lieti di presentarvi il secondo singolo e video tratto dal nuovo album acustico: LVGVS! Lugus è una delle più enigmatiche, affascinanti e mistiche divinità del pantheon Celtico e occupa un ruolo importante in EVOCATION II!”

Per questo è il nostro nuovo singolo: Lvgvs arriva con leggerezza, ma è molto profondo allo stesso tempo, ricco di misticismo, dettagli eclettici ed emozioni.

Siamo inoltre felici di avere ospite in questo pezzo la nostra vecchia e buona amica Netta Skog degli Ensiferum e la sua fisarmonica!”

Acquista la copia fisica dell’album qui: http://nblast.de/EluveitiePantheonNB
Se non riesci ad attendere di ascoltare qualcosa di nuovo degli ELUVEITIE, acquista subito ‘Lvgvs’ o pre-ordina la versione digitale del nuovo album: http://nblast.de/EluveitieDigital

Altro su “Evocation II – Pantheon”:

“Epona” MUSIC VIDEO: https://youtu.be/TkbadvaMuXo

Studio Trailer #1: https://youtu.be/J55smuqe1iU

La storia di “Epona”: https://youtu.be/BG3ek1c8Gtw

Subito dopo l’annuncio delle date del tour, sono arrivate molte richieste dai fan degli ELUVEITIE per ottenere un “meet&greet” con la band in questo tour come accaduto in quelli precedenti.

Gli ELUVEITIE sono lieti di offrire il seguente pacchetto VIP per tutti gli show del MAXIMUM EVOCATION Tour! Il pacchetto sarà disponibile dal 14 Giugno al costo di 50 € e includerà:

– Meet&Greet (inclusa una performance delle due nuove canzoni acustiche)

– Tour shirt

– Entrata anticipata presso la venue (15 minuti)

– Portachiavi + Laminato del tour

– Foto di tutti gli ospiti VIP e di tutta la band (inviata via e-mail)
Exclusive VIP experience: http://merch.booyamusic.net/eluveitie/tickets-and-vip.html

ELUVEITIE & AMARANTHE Tour 2017
Eluveitie
Amaranthe
The Charm The Fury
25.10.2017 Parma, Campus Industry

La band suonerà anche il 5 Agosto al Metal For Emergency Festival di Filago (BG).

Gli ELUVEITIE sono:
Jonas Wolf | chitarra
Matteo Sisti | cornamusa, mandola
Nicole Ansperger | violino
Alain Ackermann | batteria
Chrigel Glanzmann | voce, mandola, cornamusa, bodhran
Fabienne Erni | voce, arpa celtica, mandola
Kay Brem | basso
Michalina Malisz | ghironda
Rafael Salzmann | chitarra

Maggiori info:

www.eluveitie.ch
www.facebook.com/eluveitie
www.nuclearblast.de/eluveitie

Narthraal – Screaming from the Grave

Screaming from the Grave alterna ottimi brani ad altri leggermente più ordinari ma il gruppo, al debutto, non delude ed in generale l’album si presenta come un discreto esempio di quello che si suona da decenni nel Nordeuropa in campo death.

Una splendida copertina cimiteriale ed old school fa bella mostra di sé sul primo full length del quartetto islandese dei Narthraal, gruppo estremo attivo dal 2012 e con due ep già licenziati (Blood Citadel del 2014 e Chainsaw Killing Spree uscito lo scorso anno).

Il gruppo proveniente dalla terra del ghiaccio e dei vulcani erutta dieci brani sacrificati sull’altare del death metal old school, leggermente attraversati da maligno death/black di provenienza ed ispirazione est europea, ma comunque consolidato nella tradizione scandinava di primi anni novanta.
Come si evince dalla copertina di scuola nordica, con le truppe di non morti pronti ad invadere il regno dei vivi colpendo a suon di morsi le loro vittime, l’album rispecchia la tradizione del death metal nato nei primi anni novanta, pregno di devastanti ritmiche, chitarre che non dimenticano le melodie e rallentamenti, ora più marcati ora trasformati in mid tempo potentissimi.
Le accelerazioni di stampo black sono presenti ma non inficiano l’impatto death della musica di Viktor Peñalver e soci, partiti dalla ridente (ma non troppo) cittadina di Hafnarfjörður alla conquista del metal estremo underground.
Screaming from the Grave alterna ottimi brani ad altri leggermente più ordinari ma il gruppo, al debutto, non delude ed in generale l’album si presenta come un discreto esempio di quello che si suona da decenni nel Nordeuropa in campo death, anche se una produzione leggermente più pulita avrebbe permesso a tutte le canzoni di emergere, non solo a quelle più convincenti che alzano non poco il giudizio sull’opera (Worldwide Destruction e Feed The Pig).
Un lavoro sufficiente per non rimanere del tutto ignorato dagli amanti del genere, con ampi margini di miglioramento

TRACKLIST
1.Death of the Undying
2.Screaming from the Grave
3.Million Graves to Fill
4.Worldwide Destruction
5.Envy
6.Descent into Darkness
7.Blood Path
8.Symbols of Hate
9.Feed the Pig
10.Dismember the Entombed

LINE-UP
Viktor Peñalver – Vocals/bass
Birkir Kárason – Guitar
Jónas Haux – Drums
Tony Aguilar – Guitar

NARTHRAAL – Facebook

Hard Rockolo Festival

“Hard Rockolo è un festival musicale che prende luogo nella cornice delle Dolomiti bellunesi. L’obbiettivo è portare buona musica e regalare una giornata esplosiva a chi la musica la ama.

E’ un evento per tutti, giovani e famiglie, tra cibo, birra e un palco sempre brulicante di nuovi fantastici artisti. Dal Rock al Metal per passare all’Indie e il Reggae, performance Live per tutti i gusti, per scoprire e innamorarsi di gruppi e generi, nuovi e travolgenti.

Portare eventi nelle nostre valli è ciò che ci dà determinazione, è ciò che spinge i nostri volontari a lavorare sodo per poter dare alla luce questa magica serata. Unitevi a noi nel riaccendere le notti tra le Dolomiti, a godervi il panorama sul Lago centro Cadore e a scatenarvi davanti al nostro Palco!”

I gruppi che parteciperanno sono:
Riah
Full Leather Jackets
Kanseil
The Grinders
Anterra
The Young Tree

Il festival si svolgerà il 26 agosto 2017, dal tardo pomeriggio fino a notte fonda, con stand per bevande e cibarie.

Link utili:
https://www.facebook.com/HardRockolo/
https://www.facebook.com/events/702950036577368/permalink/702950106577361/?notif_t=like&notif_id=1501416650612475

BLACK STAR RIDERS

Il lyric video di ‘Cold War Love’

Il lyric video di ‘Cold War Love’

C’è una bellissima purezza nel migliore rock ‘n’ roll, un’emozionante semplicità in accordi di chitarra iper-amplificati ed adrenalina. I BLACK STAR RIDERS, protagonisti di un’industria meno sicura di un segreto in una soap opera, lo sanno bene ed ecco perché “Heavy Fire”, entrato nella TOP 10 inglese, suona così fresco e vitale.

La band sta ultimando le date fissate ai festival estivi con il nuovo batterista Chad Szeliga. Proprio prima della loro partecipazione al Ramblin’ Man Fair il 29 luglio, i BLACK STAR RIDERS presentano il lyric video della canzone ‘Cold War Love’, un’emozionante e riflessiva ballad.

Ricky Warwick commenta: “Non puoi aggiustare te stesso spezzando qualcun altro”.

Nati nel 2012, i BLACK STAR RIDERS hanno firmato il primo contratto con Nuclear Blast Entertainment nello stesso anno, pubblicando tre dischi acclamati dalla critica: “All Hell Breaks Loose”, “The Killer Instinct” e “Heavy Fire”.

L’ultimo lavoro in studio “Heavy Fire” ha ottenuto un successo mondiale, entrando al #6 delle classifiche inglesi, al #11 in Germania e al #91 negli Stati Uniti.

BLACK STAR RIDERS live:
28.07. UK Holmfirth – The Picturedome
29.07. UK Maidstone – Ramblin’ Man Fair

“Heavy Fire” è disponibile in formato fisico (http://nblast.de/BSRHeavyFireNB) e digitale (http://nblast.de/BSRDownloads).

‘Dancing With The Wrong Girl’ OFFICIAL VIDEO: https://youtu.be/XUXhAB06BfQ
‘When The Night Comes In’ OFFICIAL LYRIC VIDEO:
https://www.youtube.com/watch?v=aR-w6_IH7hE
‘Testify Or Say Goodbye’ OFFICIAL VIDEO:
https://www.youtube.com/watch?v=SvcNNeiMl90
‘Heavy Fire’ OFFICIAL LYRIC VIDEO:
https://www.youtube.com/watch?v=GzATJV-qnOM

www.blackstarriders.com
www.facebook.com/blackstarridersofficial
www.nuclearblast.de/blackstarriders

WINTERSUN

Il nuovo lyric video; “The Forest Seasons”, dall’album omonimo (Nuclear Blast).

Gli epic metallers finlandesi WINTERSUN hanno pubblicato il terzo album “The Forest Seasons” su Nuclear Blast. Inoltre è anche acquistabile “Wintersun live at Tuska 2013” in vinile.

Per l’occasione la band capitanata da Jari Mäenpää svela il lyric video di ‘Awaken From The Dark Slumber (Spring)’.

Il disco può essere acquistato in formato fisico (http://nblast.de/WSForestSeasonsNB) o digitale (http://nblast.de/WintersunDigital).

‘Awaken From The Dark Slumber (Spring)’ OFFICIAL PLAYTHROUGH:
https://www.youtube.com/watch?v=eOIN06SQuJY
‘The Forest That Weeps (Summer)’ OFFICIAL PLAYTHROUGH:
https://www.youtube.com/watch?v=U70p0_0fmB4
‘Eternal Darkness (Autumn)’ OFFICIAL PLAYTHROUGH:
https://www.youtube.com/watch?v=7KdZn9a991I
Artwork Trailer:
https://www.youtube.com/watch?v=QuOQSSUFc6I
‘Beautiful Death’ OFFICIAL LIVE TRACK:
https://www.youtube.com/watch?v=APzWXDBwsPM

“The Forest Seasons” – tracklist e formati
2CD-DIGIBOOK:
CD1 – Regular Album
01. Awaken From The Dark Slumber (Spring)
02. The Forest That Weeps (Summer)
03. Eternal Darkness (Autumn)
04. Loneliness (Winter)
Bonus
05. Loneliness (Winter) [Acoustic Version]
CD2 – Instrumental
01. Awaken From The Dark Slumber (Spring)
02. The Forest That Weeps (Summer)
03. Eternal Darkness (Autumn)
04. Loneliness (Winter)
05. Loneliness (Winter) [Acoustic Instrumental Version]

CD:
01. Awaken From The Dark Slumber (Spring)
02. The Forest That Weeps (Summer)
03. Eternal Darkness (Autumn)
04. Loneliness (Winter)

2LP:
Side A
01. Awaken From The Dark Slumber (Spring)
Side B
01. The Forest That Weeps (Summer)
Side C
01. Eternal Darkness (Autumn)
Side D
01. Loneliness (Winter)

BOX SET:
– 2CD-DIGIBOOK
– 2LP PIC (Album)
– CD in sleeve (“Wintersun live @ Tuska Festival 2013”)

NB MAILORDER BOX:
– 2CD-DIGIBOOK
– 2LP PIC (Album)
– CD in sleeve (“Wintersun live @ Tuska Festival 2013”)
– 2LP (NB Anniversary verde) gatefold (“Wintersun live @ Tuska Festival 2013”)

“Wintersun live @ Tuska Festival 2013” – tracklist e formati

CD:
01. When Time Fades Away
02. Sons Of Winter And Stars
03. Land Of Snow And Sorrow
04. Winter Madness
05. Beautiful Death
06. Time
07. Starchild

2LP GATEFOLD:
Side A
01. When Time Fades Away
02. Sons Of Winter And Stars
Side B
01. Land Of Snow And Sorrow
02. Winter Madness
Side C
01. Beautiful Death
02. Time
Side D
01. Starchild

www.wintersun.fi
www.facebook.com/wintersun
www.nuclearblast.de/wintersun

Tarlung – Beyond The Black Pyramid

Si continua, come nel primo lavoro, a danzare tra i cadaveri squartati dalla famelica creatura, mentre il doom e lo stoner amoreggiano lascivi con una psichedelia infernale, inesorabile arma per catturare e fare scempio di umane debolezze.

Due anni fa, passeggiando ai margini di un bosco immaginario, in un luogo sperduto tra le montagne austriache avevamo incontrato la mostruosa creatura dal nome Tarlung, un essere che si nutre di doom metal stonerizzato, mistica ed occulta creatura che faceva scempio dell’indifferente umanità che maldestramente si avvicinava troppo alla sua tana.

Poche notizie dopo il fiero pasto del primo full length, con un ep (Void) uscito lo scorso anno, ma ora la bestia torna più forte che mai a fare strazio di anime con Beyond the Black Pyramid, mastodontico e infinito lavoro che il terzetto ha preparato per torturare anime e corpi.
In quasi settanta minuti, questa volta Philipp “Five” (chitarra e voce), Clemens “Rotten” (chitarra) e Marian (batteria), non hanno voluto fare prigionieri, e ipnotizzando le vittime le hanno spogliate di ogni resistenza e scaraventate giù nei meandri della piramide nera, in balia di mostri da millenni residenti nell’ultima dimora del male.
Si continua, come nel primo lavoro, a danzare tra i cadaveri squartati dalla famelica creatura, mentre il doom e lo stoner amoreggiano lascivi con una psichedelia infernale, inesorabile arma per catturare e fare scempio di umane debolezze.
Beyond the Black Pyramid è una lunga e devastante (per la nostra ragione) jam acida e primordiale con almeno un terzetto di capolavori estremi dal lento e cerimoniale incedere: Kings And Graves, la title track e la conclusiva Karma.
Probabilmente non andranno mai oltre l’apprezzamento di quei pochi e fortunati ascoltatori che si imbatteranno in Beyond The Black Pyramid, ma per i Tarlung, continuando di questo passo, si prepara degnamente un futuro da cult band.

TRACKLIST
1.It Waits in the Dark
2.Dying of the Light
3.Mud Town
4.Kings and Graves
5.The Prime of Your Existence
6.Resignation
7.Born Dead
8.Beyond the Black Pyramid
9.Karma

LINE-UP
Marian Waibl – Drums
Rotten – Guitars
Philipp “Five” Seiler – Guitars, Vocals

TARLUNG – Facebook

Anubi’s Servants – Duat

A tratti il lavoro del gruppo entusiasma e le varie atmosfere create all’interno dei vari brani, pur mantenendo l’approccio estremo e consolidato nel genere, danno all’ascoltatore molti buoni motivi per ripartire daccapo al termine dell’ascolto.

Thrash metal old school pregno di sfumature death, epico e chiaramente ispirato all’antico Egitto, è la proposta degli Anubi’ s Servants, quartetto estremo in arrivo dall’Abruzzo.

La band ha mosso i primi passi già nel 2012 come gruppo punk e, in seguito, dopo vari assestamenti della line up, il tiro musicale si è spostato definitivamente verso un thrash metal classico, dalle ispirazioni consolidate nelle terre germaniche nel periodo a cavallo tra gli anni ottanta ed il decennio successivo e dal concept che rimanda alle sacre terre del Nilo.
I servi di Anubis, il dio dei morti, non lasciano scampo, il loro sound vi mostra una via particolare al male, fatta di cunicoli, labirinti costruiti nella notte dei tempi, antiche tombe in cui maledizioni ed ogni tipo di trappola sono lì a custodire segreti millenari.
Appena le vostre infedeli membra si poseranno sui tesori custoditi al buio dei templi, gli Anubi’ s Servants vi daranno la caccia senza pietà e vi colpiranno con una serie di brani diretti, aggressivi e mortali: il loro sound vi entrerà nelle viscere per esplodere da dentro, in uno tsunami di ritmiche che alternano velocità ed epici mid tempo, mentre il dio dei morti urlerà la sua rabbia, bestiale e rabbioso.
Duat è un gran bel disco, un concentrato di metal vecchio stile assolutamente non originale, ma in possesso di una carica e di una forma canzone che lascia senza fiato.
A tratti il lavoro del gruppo entusiasma, le varie atmosfere create all’interno dei brani, pur mantenendo l’approccio estremo e consolidato nel genere, danno all’ascoltatore molti buoni motivi per ripartire daccapo al termine dell’ascolto.
Alternanza di velocità e mid tempo, ottimi solos, refrain perfetti e impatto che decolla per non tornare sotto i livelli di massacro, in sede live faranno probabilmente un alto numero di vittime.
The God Of The Dead, Sentence (preceduta da un intro epico cinematografica) e la lunga Damned-Intermezzo-Psycostasia sono il fulcro di Duat, un lavoro che di adrenalinico thrash/death in arrivo direttamente dalle catacombe nascoste all’interno delle piramidi.

Tracklist
1.Intro-The Veil Of Isis
2.The God Of The Dead
3.Intro-Sentence
4.Evocation
5.Crossing The River
6.Damned-Intermezzo-Psycostasia
7.Duat
8.Slave Blood-Outro

Line-up
Gianluca Iannotti – Bass
Andrea Strino – Drums
Karim Shokry – Guitars
Omar Shokry – Vocals

ANUBI’S SERVANTS – Facebook