ELEGY OF MADNESS

Il lyric video di Lunacy, dall’album New Era (Wormholedeath).

Il lyric video di Lunacy, dall’album New Era (Wormholedeath).

Gli Elegy of Madness sono entusiasti di presentare il lyric video per il brano “Lunacy”, tratto dall’album “New Era” (2017 Wormholedeath). La band ha dichiarato che questo terzo video é un omaggio per i loro fans di tutto il mondo.
Gli EOM sono inoltre orgogliosi di annunciare il “New Era European Tour 2018”; alcune date sono già state confermate, altre verranno annunciate presto!

Per maggiori info e aggiornamenti visitate la pagina web degli Elegy of Madness https://www.elegyofmadness.com/

“New Era” links:
iTunes https://tinyurl.com/y9h3x3no
Spotify https://tinyurl.com/y8osweu7
Amazon US https://tinyurl.com/y97vgbod
Aural Music https://tinyurl.com/y9vf4eqc

Ectoplasma – Cavern Of Foul Unbeings

In Cavern Of Foul Unbeings troverete strumenti che gridano dolore, accelerazioni ed improvvise frenate, un growl in arrivo dal centro dell’inferno per quasi cinquanta minuti di metal estremo tripallico, assolutamente poco originale ma ben fatto, soprattutto per chi ama il genere.

Nuovo lavoro per gli Ectoplasma, realtà estrema proveniente dalla penisola ellenica nata tre anni fa ma già al secondo full length, successore di Spitting Coffins uscito lo scorso anno, accompagnato da due ep ed uno split in compagnia dei colleghi Hatevomit.

La band suona death metal old school, duro e puro, brutale, senza compromessi e come vuole la tradizione appesantito da mastodontici rallentamenti di scuola doom e con attitudine anticristiana, impatto monolitico e ispirazioni che richiamano i nomi storici del death metal: la band greca non si smuove, con tutti gli annessi e connessi dai cliché che animano il genere, quindi l’album risulta la classica opera appannaggio dei fans del genere.
In Cavern Of Foul Unbeings troverete strumenti che gridano dolore, accelerazioni ed improvvise frenate, un growl in arrivo dal centro dell’inferno per quasi cinquanta minuti di metal estremo tripallico, assolutamente poco originale ma ben fatto, soprattutto per chi ama il genere.
L’album è facile da leggere, tutto è dove immaginiamo debba stare, ci si muove bendati in un mondo che conosciamo a menadito, tra blast beat ed atmosfere catacombali e con una track list che dà l’impressione di provenire dal secolo scorso.
Tra le varie Entranced In Blood, Seized In Cimmerian Darkness e quel mostro musicale a titolo Ghoulspawn troverete echi di Bolt Thrower, Morgoth, Asphyx e qualche accenno alla scena scandinava (Unleashed, tributati dal gruppo con la conclusiva cover del brano The Immortals), una  parte del meglio che la vecchia Europa ha partorito nel periodo d’oro del death metal.
Cavern of Foul Unbeings è un lavoro che troverà estimatori negli amanti del death metal classico e old school, forte di una sua precisa appartenenza al filone.

Tracklist
1.Amorphous Atrocity (Intro)
2.Entranced in Blood
3.Mortified and Despised
4.Seized in Cimmerian Darkness
5.Cavern of Foul Unbeings
6.Primeval Haunting
7.Reanimated in Trioxin
8.The Unspeakable One
9.GhoulSpawn
10.Disembodied Voice
11.The Immortals (Unleashed cover)

Line-up
Dion K. Alastor – Guitars (lead)
George Wolf – Guitars (rhythm)
Giannis Grim – Vocals, Bass
Maelstrom – Drums

ECTOPLASMA – Facebook

Bergrizen – Der Unsterbliche Geist

Il black offerto in quest’occasione è di chiara impronta nordica, atmosferico, gelido e solenne come si faceva molto bene nel secolo scorso senza stravolgere i dettami di base del genere.

Ancora dalla fertile terra ucraina giunge a noi l’ennesima one man band consacrata al black metal, denominata Bergrizen.

Il titolare di questo progetto è Myrd’raal Bergrizen, il quale ha già pubblicato con questo monicker diversi lavori tra i quali Der Unsterbliche Geist è il quinto full length .
Il black offerto in quest’occasione è di chiara impronta nordica, atmosferico, gelido e solenne come si faceva molto bene nel secolo scorso senza stravolgere i dettami di base del genere, anche se a livello di discontinuità non si può fare a meno di notare la stranezza di una proposta lirica in lingua madre a fronte di un’imtera titolazione in tedesco.
Uno screaming stridulo in stile dsbm non penalizza un lavoro vario e concreto, dai ritmi mai eccessivamente incalzanti e con un’apprezzabile propensione melodica, per quanto misurata: alla fine Der Unsterbliche Geist si rivela un lavoro senz’altro interessante, ricco di dissonanze che si alternano a passaggi più riflessivi e ad altri dalla buona intensità emotiva, come efficacemente esemplificato dalla bella title track.
Peraltro Myrd’raal si fa apprezzare anche per il tentativo di sfuggire alla ripetitività (che non sempre è un male, peraltro) dimostrando bune competenze anche in campo ambient, apprezzabili nella conclusiva Tel’aran’rhiod.
Appartenente all’affollato novero delle opere di buona fattura che continuano con puntualità ad essere offerte in ambito black metal, questa quinta fatica dei Bergrizen manca forse solo di quella scintilla capace di catturare in maniera definitiva l’attenzione dell’ascoltatore, rimanendo appannaggio dei fruitori abituali del genere i quali, peraltro, non credo possano avere da obiettare sulla bontà dell’opera.

Tracklist:
1. Das alte Herzeleid (Prolog)
2. Der unsterbliche Geist
3. Lied der Rache
4. Ankunft der Winterdämmerung II
5. Entsagen
6. Tel’aran’rhiod

Line-up:
Myrd’raal Bergrizen – Vocals & Poetry, Keyboards on Tel’aran’rhiod

Guest/Session:
Aldor – Guitars
R. – Drums
Noxius – Bass
Ginnungagaldr – Vocals
Olgerd – Keyboards

BERGRZIEN – Facebook

Satanic Warmaster – We Are The Worms That Crawl On The Broken Wings Of An Angel

Torna l’assai controverso Satanic Warmaster con una compilation che raggruppa la maggior parte delle sue tracce finite nei moltissimi split e collaborazioni in giro per il mondo a cui il finlandese ha contribuito.

Torna l’assai controverso Werwolf con una compilation che raggruppa la maggior parte delle tracce finite a nome Satanic Warmaster nei moltissimi split e collaborazioni in giro per il mondo a cui il finlandese ha contribuito.

Certamente il nostro politicamente è meglio lasciarlo perdere, come tanti nella scena black metal, ma è innegabile la sua importanza per il black metal underground, anche grazie alla sua indubbia bravura. Inoltre Satanic Warmaster è un pietra miliare nell’estremismo musicale, e ascoltarlo è sempre una nera gioia per chi ama il black metal meno compromesso. Ascoltando questa raccolta si possono cogliere benissimo le grandi diversità che contraddistinguono questo progetto musicale. Satanic Warmaster fa un black metal che non si pone paletti o preconcetti, la sua peculiarità è rimanere marcio e cattivo, veloce ed incisivo, sia per sconvolgere l’ascoltatore, sia per portare chi ama queste sonorità dentro ad un vortice sempre più nero. Questa compilation si rivolge soprattutto a chi segue da anni la parabola musicale della one man band finlandese, poiché qui ci sono vere e proprie chicche. Forse chi non lo conosce ancora dovrebbe prima rivolgersi ai dischi canonici, perché sono maggiormente omogenei, se si può parlare di omogeneità in questo caso. Il disco è composto da tanti neri gradini sporchi e scivolosi che discendono verso un qualcosa di terribile che sta sia sotto che dentro di noi, e che questa musica sviscera in maniera sincera e senza paratie, perché l’uomo è una bestia e Satanic Warmaster lo sa molto bene. Un tesoro nascosto del black metal underground disponibile per chi, giustamente, fa fatica a seguire le molteplici uscite di questo signore.

Tracklist
1.Satan’s Race
2.Hold on to Your Dreams
3.March of the Legion Werwolf
4.Six Million Tears
5.Taistelukenttien Kärsimykset
6.A Hymn for the Black Empire
7.The Chant of the Barbarian Wolves
8.Intro
9.Nameless Sacrifice
10.Dead Light of a Lost Star
11.Massacre
12.Where Eternity Awaits
13.The Burning Eyes of the Werewolf
14.The Majesty of Wampyric Blood
15.Lords and Tyrants
16.Black Metal Death

Line-up
Werwolf – All instruments, Vocals (1998-present)

SATANIC WARMASTER – Facebook

MORS SUBITA

Il video di As Humanity Weeps, dall’album Into the Pitch Black (Inverse Records).

Il video di As Humanity Weeps, dall’album Into the Pitch Black (Inverse Records).

Finnish modern melodic death metal band MORS SUBITA is set to release their third album “Into the Pitch Black”. The album is released by Inverse Records on April 6th 2018.

After three years of touring and recording, an anticipated new single “As Humanity Weeps” was released today.

With searing vocals, gut twisting melodies, fierce drumming and the fast yet always tasteful riffing the band has come to be known for, “Into the Pitch Black” builds on the identity Mors Subita has forged for themselves with their previous albums, and promises to not disappoint even the most hardened melodeath fan.

The album was recorded at the legendary Tico Tico Studio in Kemi with Ahti Kortelainen (Kalmah, Impaled Nazarene, Sentenced) with additional arrangements recorded at the Demolition Center in Oulu by Mika Lammassaari. Mixing and mastering for the album was done at Illusia Productions by Stefan Pommerin.

The band will embark on a tour of Finland in April in support of the new album release, while also playing alongside heavyweights Turisas, Beast In Black and Frosttide as part of the “SuomiFeast” tour of Japan in May.

Line-up:
Eemeli Bodde – Vocals
Mika Lammassaari – Guitars & Backing vocals
Ville Miinala – Drums
Mika Junttila – Bass

Links:
https://www.facebook.com/morssubitaofficial
https://twitter.com/morssubita
https://www.instagram.com/morssubitaofficial
https://www.youtube.com/user/MorsSubita
http://spoti.fi/2DB2yRY

Humanity Is A Curse – Raging For A Lighthouse

Alzano le barricate gli Humanity Is A Curse e su queste combattono la loro guerra, mitragliando e bombardando senza pietà per venticinque minuti di metal estremo dall’impatto brutale.

Nel mondo del metal le sorprese sono piacevoli ed inaspettate, ancor di più se si scava nell’underground estremo, universo mai totalmente esplorato anche per una webzine attenta come la nostra.

In arrivo dalle umide notti berlinesi gli Humanity Is A Curse sono un trio italo/tedesco composto da M alla sei corde ed alla voce, xGx al basso e G, che i lettori di MetalEyes conoscono sotto altro nome quale picchiatore instancabile nei grindsters palermitani Cavernicular.
Con un simile monicker la band va esplicitamente contro un’umanità ormai allo sbando, devastata moralmente e distruttrice del mondo che le sta intorno, il tutto a colpi di grind/crust core, ricco di rallentamenti sludge e con un mai domo spirito hardcore, formando un sound violentissimo.
Alzano le barricate gli Humanity Is A Curse e su queste combattono la loro guerra mitragliando e bombardando senza pietà per venticinque minuti di metal estremo dall’impatto brutale, una furia che parte pesantissima con le prime mastodontiche note di Photic, per poi riversare sull’ascoltatore tutta la sua rabbiosa denuncia.
Un muro sonoro avanza e travolge senza fermarsi e si presenta nella sua parte più sludge, prima di mollare le briglie (Pelagic, Abyss, Hadal) ed abbattersi senza freni sull’audience.
I generi che compongono il sound di Raging For A Lighthouse sono i più estremi e senza compromessi del vasto mondo del metal, le ispirazioni pertanto vanno ricercate di conseguenza, alimentando una proposta inevitabilmente  indirizzata agli appassionati dalla consolidata familiarità con questi suoni.

Tracklist
1.Photic
2.Pelagic
3.Aphotic
4.Bathyal
5.Abyss
6.Demersal
7.Hadal
8.Benthic

Line-up
M – Guitar, vocals
xGx – Bass
G – Drums

HUMANITY IS A CURSE – Facebook