VV.AA. – Against PR III Compilation

Una tracklist corposa e di ottima qualità è presente in questa compilation che vi aiuterà nella ricerca di nuova musica: in Against PR III troverete gruppi già apparsi con le loro opere sulle pagine virtuali di MetalEyes, motivo in più per non lasciarveli sfuggire.

Against PR è un’agenzia portoghese indipendente specializzata nel promuovere gruppi, label ed eventi in Europa, Nord e Sud America, Australia e in alcuni territori nel continente asiatico.

Fondata nel 2012, l’agenzia offre supporto e promozione a tutte le realtà che lavorano nell’ambito della musica metal ed il suo ampio raggio d’azione le consente di interagire con un numero molto elevato di artisti in arrivo da tutto il mondo.
In questi mesi esce dunque il terzo capitolo della compilation che la Against mette sul mercato allo scopo di far conoscere molte delle band con cui lavora e che coprono un nutrito numero di generi metallici, in particolari quelli estremi.
Con ventidue brani per altrettante band in arrivo dai più svariati paesi, II soddisfa i curiosi e chi è sempre in cerca di nuove realtà stimolanti per i mai domi amanti del metal.
Si passa così dalla partenza potentissima con Messing With The Masses degli albanesi Crossbones ed il loro thrash groove metal, al death metal pregno di sonorità di ispirazione araba dei The Outsider, al devastante black metal dei Blackest.
C’è veramente di tutto e per tutti i gusti, dal death al black, dai suoni sludge e groove al moderno thrash metal, per quasi due ore di musica metal e di sorprese come gli statunitensi Rites To Sedition e i dieci minuti di melodic black metal della loro The Moon Titan Phylon, il gothic rock della one man band tedesca RacheEngel, o la potenza sludge degli El Camino.
Una tracklist corposa e di ottima qualità è presente in questa compilation che vi aiuterà nella ricerca di nuova musica: in Against PR III troverete gruppi già apparsi con le loro opere sulle pagine virtuali di MetalEyes, motivo in più per non lasciarveli sfuggire.

Tracklist
1. CROSSBONES – Messing With The Masses
2. THE OUTSIDER- The Invocation (feat. Thomas Vikström & Nalle Påhlsson)
3. BLACKEST- Mortal Curse
4. RITES TO SEDITION – The Moon Titan Phylon
5. BLASPHERION – Causa Mortis
6. DEMON HEAD – Older Now
7. GODHEAD MACHINERY – Tithe
8. DEAD SEASON – Guidestones
9. HIVE – Street Meat
10. HEXENKLAD – In This Life or the Next
11. RACHEENGEL – Ascheregen

CD 2
1. VERSOVER – Enemy
2. SAMBATA MORTILOR – Pendulum of Madness
3. ATONEMENT THEORY – Ominous Sensation
4. NACARBIDE – Lots of Eyes
5. HUMANITY CHECK – War Is Coming
6. DEATH ON ARRIVAL – Endless Agony
7. EL CAMINO – Crooked Wand
8. TOMMY STEWART´s DYERWULF – Lilith Crimson Deep
9. BONESET – Needles
10. GUILLOTINE – Not Worth Saving
11. VON JUSTICE – I Saw Hogan with Jimmy Hart

AGAINST PR – Facebook

Canaan – Images From A Broken Self

I Canaan producono un altro disco bellissimo e terribile, nel quale l’elettronica regna sovrana e dalla freddezza del silicio nasce un calore che avvolge tutto e tutti, e si proiettano verso uno spazio che è differente da quello nel quale viviamo.

I Canaan sono dei moderni sciamani che ci fanno vedere la realtà squarciando il velo che la avvolge e che ce la fa sembrare sostenibile.

La loro ultima opera è incentrata sul rendere in musica le immagini delle nostre anime spezzate dalle vite che facciamo e le lacerazioni che procurano. Ascoltare i Canaan è come fare terapia psicologica iniettandoci il virus che vogliamo sconfiggere, è lottare senza stare comodi, andare avanti senza sapere dove potremmo arrivare, ma continuare. La parabola musicale di questo gruppo è una delle più interessanti e preziose della musica underground italiana, ed è cominciata tanto tempo con il gruppo doom death dei Ras Algethi, per poi continuare nei Canaan con due terzi del gruppo capitanati da Mauro Berchi, una delle figure più importanti che abbiamo nella musica in Italia. I Canaan non suonano un genere musicale ben preciso, essendo uno di quei pochi gruppi che non è circoscrivibile in uno specifico ambito, esibendo uno stile del tutto proprio. Se gli esordi erano molto darkwave e gothic, con gli ultimi dischi il suono si sta rarefacendo, portandolo più in alto, ma il tutto appare ancora più soffocante e claustrofobico. Come detto prima, i Canaan ci fanno vedere con le loro sensazioni in musica che la nostra vita è abbastanza inutile, che il nulla ci avvolge e che i nostri sforzi, oltre che vani, sono controproducenti. Tutto ciò sarebbe spaventoso, anche se nell’arte abbiamo tantissimi esempi, o forse l’arte serve proprio a farci vedere il nulla, ma il gruppo milanese riesce a rendere sublime tutto ciò. Dopo il meraviglioso il Giorno Dei Campanelli del 2016, i Canaan producono un altro disco bellissimo e terribile, nel quale l’elettronica regna sovrana e dalla freddezza del silicio nasce un calore che avvolge tutto e tutti, e si proiettano verso uno spazio che è differente da quello nel quale viviamo: forse è sogno, perché la musica dei milanesi è un qualcosa di meravigliosamente indefinito, un sogno con la febbre, una febbre che ci fa capire, il nulla che parla. Ogni canzone è molto curata, come sempre ogni nota e ogni respiro elettronico ha un senso per un gruppo che va davvero oltre la musica e ti porta in un luogo tutto suo. Per chi li ascolta da anni non è facile descrivere l’esperienza che viene vissuta, perché i Canaan non sono un gruppo che si possa ascoltare con le cuffie mentre si va a lavorare, ma devono essere assimilati come un rito, perché aprono una dimensione nuova nella quale il dolore prende vita e forma, e il nulla si può rivelare liberamente.

Tracklist
1.My Deserted Place
2.The Story Of A Simple Man
3.Words On Glass
4.Hint On The Cruelty Of Time
5.I Stand And Stare
6.Of Sickness And Rejection
7.The Dust Of Time
8.Adversaries
9.That Day
10.A Tired Sentry
11.Worms
12.Through Forging Lines

Line-up
Alberto
Mauro
Nico

CANAAN – Facebook

DRAGONLORD

Il lyric video di Dominion, dall’album omonimo in uscita a settembre (Spinefarm Records).

Il lyric video di Dominion, dall’album omonimo in uscita a settembre (Spinefarm Records).

I DRAGONLORD, la band di Eric Peterson dei Testament pubblicherà un nuovo album di inediti, il primo dopo 13 anni. Il nuovo album “Dominion”, sarà pubblicato il 21 settembre 2018 su Spinefarm Records. Disponibile il primo making of dell’album e il lyric video della titletrack “Dominion”.
L’album è stato registrato presso i Northern California’s Trident Studios e prodotto con la supervisione di Juan Urteaga (Testament, Machine Head, M.O.D.). “Dominion” è stato masterizzato da Jens Bogren ai Fascination Street Studios svedesi.

L’album è già disponibile per preorder.

Disponibile tracklist e artwork a cura di Eliran Kantor (Testament, Iced Earth, Sodom):
Entrance
Dominion
Ominous Premonition
Lamia
Love of the Damned
Northlanders
The Discord of Melkor
Serpents of Fire

Eric Peterson ha inoltre annunciato che sarà pubblicato anche un fumetto della band dal titolo “THE BURNER”, previsto in uscita durante il San Diego Comic Con.

Renowned Testament guitarist Eric Peterson recently announced the release of his highly-anticipated new DRAGONLORD album, entitled Dominion, out September 21, 2018 via Spinefarm Records. The symphonic black/death metal album serves as the long-awaited follow-up to 2005’s Black Wings of Destiny, but takes the fantasy and storytelling to a whole new level. Dominion explores themes of darkness owning and influencing these times we now live in, and things that have come to pass. It also delves into other eras, real and otherworldly.

Today, DRAGONLORD mastermind/vocalist/guitarist/bassist Eric Peterson is pleased to reveal the very first episode in a series of three “The Making of Dominion” videos. Part one details the growth of DRAGONLORD since the release of their last album and the initial writing process on Dominion, also highlighting the individual musicians on the album – including Lyle Livingston (Psypheria) on orchestrated keys and pianos, Alex Bent (Trivium) on drums, and notable fantasy metal singer Leah on female vocals and choirs (who has performed/recorded with members of Blind Guardian, Nightwish, Delain and others). Unreleased audio clips of the album are also mixed in amid the video content.

In part one, Eric Peterson says, “Right around 2010, Lyle and I were talking about maybe doing another DRAGONLORD record… I contacted [our producer] Juan… he’s like dude I have the perfect drummer for you too… his name is Alex Bent. He ended up coming over, we jammed on some older DRAGONLORD songs… he had this really cool groove and right there and then I knew. This is probably the best sounding drum record that we’ve put out.”

“Leah and I go way back,” adds Peterson. “She had invited me to do some vocals on one of her records and we talked about maybe doing more stuff together. We ended up doing a Christmas song together called “Winter Sun”. We got a lot of responses from it and people wanted us to do a whole record that sounded like that. So, after hearing the [DRAGONLORD] record… we thought it would be really awesome to have a real voice interpret what Lyle had done on the choirs. Right then I was like, Leah’s got to come here and do that. She really nailed it. I’m super happy with the way it came out.”

As aural the gates to Dominion creak open on the first track, “Entrance,” you descend into the dark world of DRAGONLORD and there’s no turning back. The pummeling begins with the title track, “Dominion”, welcoming all who dare enter into an eternity of misfortune. Then it’s into “Ominous Premonition”, which Peterson likens to “the soundtrack to the gates of hell”. The track “The Northlanders” is about brutal 11th century Northmen, while “The Discord of Melkor” will thrill Lord of the Rings fans with an untold tale– “my take on Tolkien’s “Silmarillion,” the first age of the Lord of the Rings saga genesis,” says Peterson. Then there’s the surprise of the slower, Black Sabbath-influenced duet with “my amazing Celtic vocalist friend and collaborator Leah,” Peterson explains about “Love of the Damned,” an abstract piece that still explores a love story – with the devil, of course. “Almost like a switch-up story of if Beatrice from “Dante’s Inferno” did fall for the Prince of Darkness!” Dominion’s eight songs create a deep and heady musical journey rife with meaning and menace, from the blackest and loudest recesses of Eric Peterson’s mind.

Peterson formed DRAGONLORD in 2000 as its singer and guitarist (with keyboardist Lyle Livingston and now-ex-members Steve Di Giorgio of Testament and Jon Allen of Sadus), and notes that the growth from DRAGONLORD’s first two records to the cinematic triumph and brutal blast-beats of Dominion has been immense. Dominion’s stellar, complex, brutally symphonic metal is triumphant in its execution, bringing together layers of meaning and musicality into an unholy whole.

DRAGONLORD Online:
www.facebook.com/enterthedragonlord
www.twitter.com/dragonlordband
www.instagram.com/enterthedragonlord

Lurk – Fringe

Fringe è un’opera di devastante potenza, nel corso della quale il quartetto esibisce un doom che, alla preponderante componente sludge, aggiunge anche elementi black e death, andando a formare un quadro davvero intrigante per tutti gli appassionati di sonorità oscure

Quella denominata Lurk è l’ennesima mostruosa creatura che avanza strisciante, questa volta non in fangose paludi americane bensì tra le nevi ed i ghiacci dei mille laghi finlandesi.

Fringe è un’opera di devastante potenza, nel corso della quale il quartetto esibisce un doom che, alla preponderante componente sludge, aggiunge anche elementi black e death, andando a formare un quadro davvero intrigante per tutti gli appassionati di sonorità oscure.
Abbiamo così un sound che, nella sua monolicità di fondo, a tratti può richiamare i primissimi Cathedral, come nell’opener Ostrakismos, oppure srotolarsi nel mid tempo black di Reclaim; lo sludge viene offerto nella sua forma più esasperata nella notevole Elan, mentre un più movimentato death doom prende forma in Furrow.
Proteus Syndrome chiude al meglio il lavoro, racchiudendo in sé buona parte delle caratteristiche sopra accennate, a suggello di un operato che lascia ben poco spazio alla melodia ma che offre più di uno spunto capace di agganciare l’ascoltatore, al netto dello snodarsi di un sound sulfureo e pachidermico.
I Lurk sono l’ennesima band che viene portata all’attenzione grazie al meritorio lavoro della Transcending Obscurity, label indiana specializzata nello scavare in profondità nell’undergroung fino al reperimento di grezzi diamanti sonori come questo Fringe.

Tracklist:
1. Ostrakismos
2. Tale Blade
3. Reclaim
4. Elan
5. Offshoot
6. Furrow
7. Nether
8. Proteus Syndrome

Line-Up:
Kimmo Koskinen – Vocals
Kalle Nurmi – Drums
Arttu Pulkkinen – Guitar
Eetu Nurmi – Bass

Guest vocals by Aleksi Laakso on Elan
Alto saxophone by Aino Heikkonen on Ostrakismos

LURK – Facebook

Haken – L-1VE

Gli Haken sono forse uno dei gruppi che meglio è riuscito a convogliare nella propria proposta tutti gli elementi presenti nel rock progressivo dagli anni settanta ai giorni nostri, creando un inusuale best of di quello che l’amante dei suoni progressivi ha ascoltato in oltre quattro decenni.

E’ arrivato anche per i britannici Haken il momento di suggellare i primi dieci anni di attività con un doppio live DVD/CD.

La band ci abbraccia dall’alto del palco con la propria musica, per due ore di viaggio nel progressive rock metal d’autore, con un sound che pesca a piene mani dalla storia del genere a 360° come da tradizione.
Gli Haken, infatti, sono forse uno dei gruppi che meglio è riuscito a convogliare nella propria proposta tutti gli elementi presenti nel rock progressivo dagli anni settanta ai giorni nostri, creando un inusuale best of di quello che l’amante di quei suoni ha ascoltato in oltre quattro decenni.
L’opera fotografa la band nel tour a seguito dell’uscita del bellissimo Affinity, arrivato proprio nel decimo anno di attività e quindi festeggiato a dovere con una scaletta che pesca da tutte le opere fin qui licenziate, in un apoteosi di suoni e meraviglie progressive suonate il 13 aprile 2017 presso il Melkweg di Amsterdam.
La splendida 1985, i ventidue minuti di Acquamedley la crimsoniana Cockroach King dal capolavoro The Mountain, The Architect, ed il gran finale lasciato alla lunga Visions, sono i momenti più significativi di questo mastodontico live che torna davvero a far risplendere il progressive rock e questa sontuosa band che, partendo da King Crimson e Yes, passa attraverso i gruppi del new prog inglese ed abbraccia i nuovi eroi progressivi come Leprous, Between The Buried An Me e perché no, Opeth.
Gli Haken sono una band eccezionale, magari sottovalutata ma che sa regalare emozioni a getto continuo, quindi lasciatevi catturare dalla loro proposta, iniziando magari proprio da questo bellissimo live che racchiude (nella versione DVD), oltre all’intero concerto al Melkweg, 4 bonus track filmate durante il ProgPower USA 2016, che vede anche la partecipazione di Mike Portnoy, e i video ufficiali tratti dai brani dell’ultimo lavoro; scommetto che cercare i precedenti album in studio diventerà subito dopo la vostra priorità musicale.

Tracklist
L-1VE CD 1
1. affinity.exe/Initiate
2. In Memoriam
3. 1985
4. Red Giant
5. Aquamedley

L-1VE CD 2
6. As Death Embraces
7. Atlas Stone
8. Cockroach King
9. The Architect
10. The Endless Knot
11. Visions

L-1VE DVD 1
1. affinity.exe/Initiate
2. In Memoriam
3. 1985
4. Red Giant
5. Aquamedley
6. As Death Embraces
7. Atlas Stone
8. Cockroach King
9. The Architect
10. The Endless Knot
11. Visions

L-1VE DVD 2
1. Falling Back To Earth – Live At Prog Power 2016
2. Earthrise – Live At Prog Power 2016
3. Pareidolia – Live At Prog Power 2016
4. Crystallised – Live At Prog Power 2016
5. Initiate – official video
6. Earthrise – official video
7. Lapse – official video

Line-up
Ross Jennings – vocals
Richard Henshall – guitars, keyboards, backing vocals
Raymond Hearne – drums, backing vocals, tuba
Charles Griffiths – guitars, backing vocals
Diego Tejeida – keyboards, backing vocals
Conner Green – bass guitar, backing vocals

HAKEN – Facebook