Gloam / Obscure Evil – Split 10″EP

Questo split ci presenta due realtà sicuramente da approfondire, anche se un brano è poco per dare un giudizio finale sulla proposta dei gruppi in questione, pur essendo comunque in grado di accendere la curiosità degli amanti del genere.

La Blood Harvest ci presenta due band estreme in arrivo dagli Stati Uniti (Gloam) e dal Perù (Obscure Evil) che, in comune, hanno un sound dalla forte connotazione black, più tradizionale quella del gruppo statunitense, contaminata invece da tempeste thrash quella del gruppo sudamericano.

I Gloam nascono in California nel 2010, e la loro discografia li vede, dopo un paio di lavori minori, alle prese con il primo full length nel 2015 (Hex Of The Nine Heads) e successivamente ancora con un ep, prima di questo split che li vede protagonisti di un brano che risulta un tornado black metal lungo ben sette minuti, una cavalcata di buona fattura, maligna come lo scream da demone norvegese, devastante come sa essere il true black metal marcissimo e piacevolmente old style.
Gli Obscure Evil, attivi dal da pochi anni, hanno cominciato il loro virulento cammino nella scena sudamericana un paio d’anni fa, con il classico demo d’esordio seguito da un ep, ed una compilation.
La parola di Satana viene glorificata da un ottimo black/thrash metal, selvaggio e spinto fuori giri dalla supersonica velocità con cui viene suonato, lambendo lo speed di matrice ottantiana e sempre sul pezzo per quanto riguarda riff e melodie vincenti, il tutto in un contesto furioso e feroce.
I due brani che formano un’unica discesa negli inferi, un massacro dal piglio motorheadinano, con i Venom a spalleggiare i giovani adepti in un delirio black intenso e senza compromessi.
Questo split ci presenta così due realtà sicuramente da approfondire, anche se un brano è poco per dare un giudizio finale sulla proposta dei gruppi in questione, pur essendo comunque in grado di accendere la curiosità degli amanti del genere.

Tracklist
1.Gloam – Black Swords Of Desecration
2.Obscure Evil – Tribes Of Ueth/Necronihilism
Line-up

Gloam:
Dayan Weller – Bass
Flynn Jones – Drums
Colby metzger – Guitars, Vocals
Shane Terry – Guitars

Obscure Evil:
Suffering Soul – Bass
Tzarathustra – Drums, Vocals
Naked Whipper – Guitars, Vocals

OBSCURE EVIL – Facebook

GLOAM – Facebook

Stratovarius – Enigma: Intermission II

Enigma: Intermission 2 è un’ottima compilation di inediti, B-side, canzoni rare e versioni orchestrali prese dalla seconda parte della discografia del gruppo finlandese.

Partiamo da questa inconfutabile verità: gli Stratovarius di Episode, Visions e dei sottovalutati Destiny e Infinite non esistono più, quindi diventa antipatico scrivere delle opere del gruppo continuando a fare paragoni scomodi che lasciano il tempo che trovano.

Se prendiamo per buona questa affermazione allora possiamo sicuramente giudicare un’opera come Enigma: Intermission 2 come un’ottima compilation di inediti, B-side, canzoni rare e versioni orchestrali, prese dalla seconda parte della discografia del gruppo finlandese, utile per chi ha seguito con meno interesse le sorti di Timo Kotipelto e soci negli ultimi anni e per chi invece è fan accanito di uno dei più grandi gruppo di power metal neoclassico che la storia del metal ricordi.
Si perché non dimentichiamoci che, se siamo ancora qui a scrivere di un certo tipo di sonorità, il merito è anche degli Stratovarius, nell’ultimo decennio del secolo scorso sovrani incontrastati del power metal melodico di matrice scandinava.
Tolkki non c’è più da un pezzo, fatevene una ragione e prendete la band per quello che è, ovvero una grande realtà capitanata da due artisti di livello assoluto come Kotipelto e il tastierista Jens Johansson, accompagnati da tre gregari di lusso per quello che rimane uno dei migliori gruppi del genere.
Power metal melodico, suonato e cantato divinamente , sagacemente orchestrato è quanto si trova ovviamente in quei brani rielaborati per l’occasione, negli ottimi inediti che purtroppo non sono più di tre (Enigma, Burn Me Down e Oblivion) e nelle golosamente imperdibili tracce mai pubblicate.
Tutto si può dire degli Stratovarius odierni meno che la loro classe rende arduo il confronto con molte realtà odierne: probabilmente i fasti degli anni d’oro non torneranno più, ma anche questo prodotto risulta professionalmente ineccepibile, con la band che sa emozionare quando lascia i territori prevalentemente power per viaggiare sulle ali di un metal melodico ed epico debordante, ma che sa anche colpire quando decide di premere il pedale dell’acceleratore.
Settantacinque minuti del nostro tempo agli Stratovarius si regalano volentieri, aspettando un nuovo album che sembra possa arrivare il prossimo anno.

Tracklist
1. Enigma
2. Hunter
3. Hallowed
4. Burn Me Down
5. Last Shore
6. Kill It with Fire
7. Oblivion
8. Second Sight
9. Fireborn
10. Giants
11. Castaway
12. Old Man and the Sea
13. Fantasy (new orchestral version)
14. Shine in the Dark (new orchestral version)
15. Unbreakable (new orchestral version)
16. Winter Skies (new orchestral version)

Line-up
Matias Kupiainen – Guitars
Timo Kotipelto – Vocals
Lauri Porra – Bass
Rolf Pilve – Dums
Jens Johansson – Keyboards

STRATOVARIUS – Facebooks

Cultes Des Ghoules – Sinister, Or Treading The Darker Paths

Un disco che continua il tenebroso percorso, e dà la conferma che i Cultes Des Ghoules siano davvero un grande gruppo, perché dopo un disco monumentale come Coven non era facile produrre qualcosa di così valido.

Torna il misterioso collettivo polacco di black metal che si cela dietro al nome Cultes Des Ghoules.

Di loro non si sa quasi nulla, se non che hanno frequenti cambi di formazione, ma la musica rimane di alta qualità e molto poco convenzionale. Il loro black metal è peculiare, nel senso che si parte dal genere nella veste più classica e convenzionale, per arrivare ad un qualcosa che sa di gotico, con passaggi quasi new wave nella melodia, e non sono assenti passaggi death e thrash. Il tutto è molto teatrale e al contempo realistico, quasi un black metal che si dipana davanti ai nostri occhi con le sue nere e neoromantiche vicende. Il precedente disco Coven, Or Evil Ways Instead Of Love era un monolite che poggiava su due dischi, una vera e propria opera black, mentre questo Sinister, Or Treading The Darker Paths è più immediato, maggiormente assetato di sangue, con le grandi intuizioni che hanno reso questo gruppo una solida leggenda underground. Gli ascoltatori dei Cultes Des Ghoules sanno che non vi sarà mai nulla di scontato nella loro musica e che tutto qui scorre nel sangue e nella nera perdizione, come un maledetto feuilleton ottocentesco. Ogni canzone differisce dall’altra, proprio come la loro interpretazione del verbo del nero metallo, è il rito va avanti come vogliono loro senza pose né pause. Il black metal per sua stessa definizione è materia che viene plasmata da chi la produce, e non il contrario come altri generi, e qui c’è un modo molto gotico e decadente di farlo. La produzione ha quel giusto tocco di bassa fedeltà che rende migliore il tutto, e anche l’uso di tastiere ed altri strumenti meno canonici per il genere è fatto con sagacia e gusto. Il risultato è un disco che continua il tenebroso percorso, e dà la conferma che i Cultes Des Ghoules siano davvero un grande gruppo, perché dopo un disco monumentale come Coven non era facile produrre qualcosa di così valido

Tracklist
1.Children of the Moon
2.Woods of Power
3.Day of Joy
4.The Serenity of Nothingness
5.Where the Rainbow Ends

THE CRIMINAL CHAOS

Il video di Eden.

Il video di Eden.

“Eden” è il primo singolo dei The Criminal Chaos, quintetto rock da Parma, traccia apripista del lavoro che uscirà nei prossimi mesi, si tratta di rock puro al 100%.

Alla produzione troviamo Fabrizio Grossi, noto produttore italoamericano che vanta lavori con Steve Vai, Billy Gibbons/ZZ Top, Joe Bonamassa, Ice T, Dave Navarro, Steve Lukather e molti altri artisti sulla scena mondiale. Mixato dallo stesso Grossi presso il suo studio di North Hollywood, il master è stato affidato a Pete Doell all’Aftermaster Studios in California.
Altra figura fondamentale per le sessioni in studio è stato Fulvio Ferrari, arrangiatore e compositore, nonché tastierista di Luca Carboni, il cui ruolo è stato centrale e determinante per la scrittura di incisive armonie corali e per la creazione di un sound sognante e psichedelico.

Il video è stato girato a Tokyo dal regista Fabio Zedd Cavallo ed è disponibile su tutti i principali digital stores > http://hyperurl.co/TheCriminalEden

Queste le parole della band sul nuovo singolo:
In quel mondo personale e sognante, immagini ricche di suoni indistinti ci trasportano con sensazioni uniche e reali in quei luoghi dove vorremmo vivere liberi per dare espressione al nostro “Eden” interiore…

www.thecriminalchaos.com
www.facebook.com/thecriminalchaos

BIOGRAFIA
Dopo più di vent’anni di esperienze individuali, dai club più prestigiosi e underground della scena europea e statunitense, nel 2012 nascono i “The Criminal Chaos”: un incontro tra il cantante Nik Bergogni e l’amico bassista Pablo Chittolini. Lunghe selettive ricerche portano alla formazione del gruppo, prima con il batterista Emanuele Castagneti e poco dopo con il chitarrista Mirco Caleffi, in arte “Keffia”.
Il sound è da subito magico, sudato e ricercato, fino a coinvolgere nel progetto le sonorità elettroniche del fratello di Pablo, Ivan Chittolini.
Dopo un anno di prove in studio e l’uscita del singolo “Smalltown Boy” – rivisitazione della celebre hit dei Bronski Beat – , i Criminal Chaos presentano uno show live divertente e accattivante dal nome “No 80’s dead!“ con le hit più conosciute degli anni Ottanta totalmente riarrangiate in chiave rock.
Nel 2017 i Criminal Chaos interrompono l’attività live per dedicarsi in pieno alla composizione di brani inediti. Dopo un anno ininterrotto di lavoro, durante la fase di pre-produzione, il batterista Emanuale Castagneti decide di non continuare l’attività con il gruppo e porta la band a un inevitabile cambio nella propria line-up. I The Criminal Chaos ingaggiano il batterista Helder Stefanini, che in precedenza aveva lavorato con il bassista Pablo in un progetto dal nome “Chupacapra”. La sintonia è immediata tra tutti i componenti del gruppo.
Durante le fasi di pre-produzione e sessioni in studio, la band lavora a stretto contatto con l’ingegnere del suono Roberto Barillari, grande professionista italiano che ha curato e mixato il suono di: Lucio Dalla, Negramaro, Gianmaria Testa, Samuele Bersani, Stadio, Paolo Conte, Zucchero, Francesco Guccini e tanti altri big. L’enorme esperienza e la professionalità di Roberto fanno crescere i Criminali Chaos sia dal punto di vista sonoro che professionale. Grazie alla concomitante collaborazione con Fabrizio Grossi – produttore italoamericano che vanta lavori con Steve Vai, Billy Gibbons/ZZ Top, Joe Bonamassa, Ice T, Dave Navarro, Steve Lukather e molti altri artisti sulla scena mondiale -. Il risultato sono una manciata di brani inediti mixati successivamente da Fabrizio Grossi nel suo studio di North Hollywood e masterizzati da Pete Doell all’Aftermaster Studios in California.
Durante le sessioni in studio la band lavora e collabora con Fulvio Ferrari, arrangiatore e compositore, nonché tastierista di Luca Carboni, il cui ruolo risulta fondamentale per la composizione di armonie corali, creando un sound sognante e psichedelico.
Nell’agosto del 2018 i Criminal Chaos, in collaborazione con il regista Fabio Zedd Cavallo, girano a Tokyo il videoclip di “Eden”, che viene pubblicato insieme al singolo il 27 settembre 2018.
Nello stesso mese i The Criminal Chaos firmano un contratto con Bagana Rock Agency, per avviare l’ufficio stampa della band.

Noctem Aeternus – Winter Spells

Winter Spells scorre molto bene, abbastanza ben prodotto per i canoni del black e connotato da una serie di brani dal buon impatto melodico e di pregevole valore.

Winter Spells è il primo full length di questo progetto solista proveniente dall’Argentina, terra che di norma non è protagonista in ambito black metal.

Uscendo per Naturmacht non sorprende certo il constatare che Noctem Aeternus propone una versione molto atmosferica del genere con risultati sicuramente soddisfacenti, perché se si possiedono doti compositive adeguate ed un buon gusto melodico il più è fatto.
Winter Spells scorre così molto bene, abbastanza ben prodotto per i canoni del black e connotato da una serie di brani dal buon impatto melodico e di pregevole valore come Nocturnal Mantle e Bleeding Night, senza dimenticare una proposta a suo modo coraggiosa in tale ambito sotto forma di un brano delle durata di quasi un quarto d’ora, The Waning Moon Has Fallen, nel corso del quale abbondano le variazioni sul tema senza che però il bravo musicista argentino perda di di vista il proprio filo compositivo.
E’ forse proprio la notevole fruibilità dell’album, nel suo insieme, che mi suggerisce più che in altri frangenti un’intermittente sensazione di già sentito, un qualcosa che aleggia però senza disturbare in maniera decisiva l’ascolto; non va nemmeno dimenticato che questa è la prima prova di consistente durata da parte di Noctem Aeternus, per cui Winter Spells deve necessariamente essere considerato un album più che soddisfacente, e un’ideale base di partenza per un progetto in grado di ambire a risultati ancora migliori, alla luce del notevole potenziale che si percepisce.

Tracklist:
1. Winter Spells
2. Ahab
3. Bleeding Night
4. Nocturnal Mantle
5. Interlude in G minor
6. Autumn Glare
7. Diminishing Night
8. The Waning Moon Has Fallen
9. The Final Hill

Line-up:
Noctem Aeternus – All instruments, Vocals (2014-present)

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