VV.AA. – Demolition Derby

Lo split della Retro Vox Records di Parma è un gran bel Demolition Derby nel quale, per una volta, in una gara di questo tipo non c’è un vincitore se non il suono che questi gruppo esprimono e che da troppi anni è stato messo in panchina perché non di moda, mentre invece grazie a band come queste può dare ancora enorme soddisfazione all’ascoltatore.

Split su vinile dieci pollici con due tracce a testa per quattro band, gli italiani King Mastino e Black Gremlins, e dalla Svezia “Demons” e Scumbag Millionaire.

Il disco è stato concepito e realizzato dalla Retro Vox Records. Il disco è venuto bene e mostra quattro sfaccettature diverse del punk rock. Innanzitutto i gruppi lo fanno in una maniera molto virata verso il rock and roll ad alto numero di ottani, alla maniera di Hellacopters ed affini, in un maniera che purtroppo si è andata a perdere negli ultimi tempi.
Aprono le danze gli svedesi Scumbag Millionaire nati nel 2014 e che esordiranno a breve per la Suburban Records con il loro debutto che, se si rivelerà all’altezza come i due pezzi qui presenti, entrerà nella scia della bellissima scena hard rock punk scandinava degli anni novanta visto che anche qui troviamo tanta melodia e chitarre che viaggiano veloci. A ruota degli svedesi arrivano gli interessantissimi parmigiani Black Gremlins, che annoverano musicisti da band come i Caronte, gli Shinin’ Shade e i Calendula. Il loro punk rock è molto veloce e tirato, sporco e di gran classe, di quella genia che parte dai Motörhead per arrivare fino ai giorni nostri, sudore e voglia di suonare a tutto volume. I parmigiani hanno già prodotto due dischi per la Retro Vox Records e sono un gruppo davvero molto interessante ed appagante. Continuano lo split le due canzoni dei King Mastino, band spezzina nata nel 2007 in una terra dove i Manges e i Pea Wees hanno fatto la storia del genere. Anche loro sono molto influenzati dalla scena scandinava, hanno grandi melodie ed un tiro micidiale e molto coinvolgente. Chiudono il Demolition Derby gli svedesi “Demons” che anche nel 1995 facevano parte dell’originale scena svedese del rock and punk, e si sente, grazie a quel suono che fece innamorare tante persone un po’ di anni fa, dimostrando d’essere ancora in forma nonostante siano stati fermi per qualche anno. Lo split della Retro Vox Records di Parma è un gran bel Demolition Derby nel quale, per una volta, in una gara di questo tipo non c’è un vincitore se non il suono che questi gruppo esprimono e che da troppi anni è stato messo in panchina perché non di moda, mentre invece grazie a band come queste può dare ancora enorme soddisfazione all’ascoltatore.

Tracklist
1.Time After Time – Scumbag Millionaire
2.Ride It Out – Scumbag Millionaire
3.Alpha People – Black Gremlin
4.Turn Your Head Around – Black Gremlin
5.Cheap Souls For Nothing – King Mastino
6.Another Kind Of Love – King Mastino
7.Hemisexual – “Demons”
8.Amen – “Demons ”

Line-up
Scumbag Millionaire are:

Brickan Nilsson – Bass guitar, Max Fiasko – Guitar and Vocals, Adde – Drums, Dr. Weber – Guitar.
“Ride it out” and “Time after time” written and performed by Scumbag Millionaire.
Recorded and mixed by Micke Nilsson. Produced by Micke Nilsson and Scumbag Millionaire.

Black Gremlin are:

Cobra ChristôFory – Vocals and Guitar, Simple Matt – Drums, Mek Spazio – Guitar and Vocals, Narco Maynard – Bass guitar and Vocals.
“Alpha people” written by Black gremlin. “Turn your head around” written by Algy Ward/Mark Brabbs/Peter Brabbs , originally performed by Tank.
Recorded and Mixed by Gregory Manzo at Big Pine Creek Studio , Parma.

King Mastino are:

Alessio – Guitars and vocals, Massi – Bass guitar and Backing vocals, Holly -guitars, Jimmy – drums.
“Cheap souls for nothing” and “Another kind of love” written and performed by King Mastino Organ&Piano played by Manuel Apice.
Mixed and recorded at Bulls Recordz Studio by Davide Gallo

“DEMONS” are:

Matt – guitar and vocals, Micke – drums, Tomo – bass and backing vocals.
“Hemisexual” written by M. Carlsson. “Amen” written by Ahlgren/Lång/Klemensberger/Wawrzeniuk ,originally performed by The Robots.
Special appearance from Odd d’Cologne on “Amen”.

RETRO VOX RECORDS – Facebook

Doomcult – Ashes

Sono cambiate diverse cose rispetto al precedente full length, ma la sensazione è che questa transizione sia ancora in corso e, a tale proposito, sarà interessante constatarne gli sviluppi in occasione dell’imminente nuova prova su lunga distanza.

Ritroviamo J.G. Arts con il suo progetto solista Doomcult, a due anni di distanza da End All Life.

Ashes è un ep della durata di una ventina di minuti nel corso del quale il musicista olandese esibisce la sua forma di doom piuttosto particolare, caratterizzata sicuramente da un’interpretazione vocale che appare una sorta di ringhiante recitazione in stile Mr.Curse degli A Forest Of Stars.
Tale elemento è quello che potrebbe risultare in fin dei conti divisivo nei confronti dell’audience, perché comunque Arts ha molto da raccontare e quindi le parti vocale si stagliano per la maggior parte del lavoro al di sopra dei passaggi musicali, basati su un doom abbastanza mosso per quanto scorrevole e lineare.
Dei tre brani presenti in scaletta, Sulphur è il più lungo e movimentato, decisamente più caratterizzante rispetto alla title track che si snoda in maniera più morbida ma anche più canonica, mentre Black Fire vede i ritmi farsi più rallentati e anche più enfatici, grazie ad uno sviluppo melodico molto valido.
Indubbiamente sono cambiate diverse cose rispetto al precedente full length, ma la sensazione è che questa transizione sia ancora in corso e, a tale proposito, sarà interessante constatarne gli sviluppi in occasione dell’imminente nuova prova su lunga distanza.
Per ora Doomcult è un nome interessante ma ancora di prospettiva, del quale si può di dire di certo il solo fatto che le note di accompagnamento, che parlano di ispirazione proveniente dalla sacra triade albionica, appaiono fuorvianti, a differenza dei riferimenti più calzanti che suggeriscono un annerimento del sound nel solco di nomi come Urfaust, Celtic Frost and Bathory.

Tracklist:
1. Sulphur
2. Ashes
3. Black Fire

Line-up:
J.G. Arts – Everything

DOOMCULT – Facebook

Ink – Whispers Of Calliope

Gli Ink danno alle stampe, tramite la Wormholedeath, questo bellissimo album di cover degli artisti che più hanno ispirato la loro musica, in una versione personalissima e molto sentita.

Poesia in musica, magari già scritta da altri e solo riproposta ma sempre di poesia si tratta.

Gli Ink danno alle stampe, tramite la Wormholedeath, questo bellissimo album di cover degli artisti che più hanno ispirato la loro musica, in una versione personalissima e molto sentita.
Ne escono undici perle trovate nell’universo musicale attraverso due decenni, gli anni ottanta e i novanta, raccolti in questo carillon che all’apertura, come d’incanto, sprigiona introversa e drammatica musica rock.
Gli Ink hanno fatto un gran lavoro, adattando canzoni lontane tra loro e trasformandole a piacimento così da formare una tracklist che rasenta la perfezione, omogenea e ottimamente calata nel sound semi acustico di Whispers Of Calliope.
Come rappresentato in copertina non ci resta che farci chiudere gli occhi da Chris Tsantalis e compagni e lasciarci trasportare tra le note semiacustiche, a tratti supportate da una base elettronica, di Sober, brano d’apertura e capolavoro dei Tool.
Un’interpretazione spettacolare per il singer greco è quella che possiamo ascoltare nella successiva In A Manner Of Speaking, splendida canzone dei Tuxedomoon, così come nella famosa Rebell Yell di Billy Idol, due dei brani più sentiti e riusciti di questa raccolta.
Gli Ink trovano la formula per rendere magica l’atmosfera di Whispers Of Calliope, cercando nel sound dei The Tea Party e del Chris Cornell solista il segreto per un’interpretazione magistrale, con il secondo e mai dimenticato artista americano tributato con la magnifica Hunger Strike, dall’unico capolavoro dei Temple Of The Dog.
Vi sembrerà alquanto strano trovare un voto così alto per un album di cover, ma garantisco che Whispers Of Calliope è quanto di più emozionante abbia ascoltato negli ultimi tempi per quanto riguarda il genere.

Tracklist
1.Sober
2.In a Manner of Speaking
3.First We Take Manhattan
4.Rebel Yell
5.Like The Way I Do
6.Hurt
7.Disarm
8.Knife Party
9.Never Tear Us Apart
10.Come Live With Me
11.Hunger Strike

Line-up
Chris Tsantalis – Vocals
Kostas Apostolopoulos – Guitars
Stavros – Tsantalis – Drums
Kostas Ketseris – Bass

INK – Facebook

From Ashes Reborn – Existence Exiled

Il sound offerto è quanto di più classico ci si possa attendere: il quintetto torna alla fonte del melodic death, quindi ci si possono dimenticare partiture folk, prog o ispirate ai suoni del nuovo continente, al limite la band inserisce qualche accelerazione thrash, ma l’atmosfera che si respira è quella degli storici esordi dei primi anni novanta che diedero il via alla propagazione di queste sonorità.

Il melodic death metal di matrice scandinava continua a regalare ottimi lavori per i fans che, fin dai primi anni novanta, sono rimasti legati a questo sottogenere.

Sono passati ormai quasi trent’anni da quando le icone scandinave muovevano i primi passi, idolatrate dagli addetti ai lavori come nuova frontiera del metal e seguite dagli amanti dei suoni estremi, tra un lavoro di death metal classico e uno divorato dalla fiamma nera del black metal.
Nel corso degli anni il melodic death metal ha fagocitato più di un genere e ha dato i natali a gruppi che lo hanno portato in lidi progressivi e folk, senza dimenticare la strada moderna presa e seguita da molti colleghi degli In Flames.
Questa giovane band tedesca chiamata From Ashes Reborn debutta con Existence Exiled, una mezzora di death melodico prodotta in collaborazione con Markus Stock (Empyrium, The Vision Bleak, Sun of the Sleepless) e registrata ai Klangschmiede Studio.
Il sound offerto è quanto di più classico ci si possa attendere: il quintetto torna alla fonte del melodic death, quindi ci si possono dimenticare partiture folk, prog o ispirate ai suoni del nuovo continente, al limite la band inserisce qualche accelerazione thrash, ma l’atmosfera che si respira in brani come Fight For The Light, The Essence Of Emptiness o la title track, è quella degli storici esordi dei primi anni novanta che diedero il via alla propagazione di queste sonorità.
E’ brava la band a risparmiarci clean vocals tanto di moda oggigiorno, aggredendoci invece con brani strutturati sul gran lavoro delle chitarre dall’anima classica, con solos e ritmiche che mantengono una velocità di crociera da ritiro immediato della patente.
Fortunatamente non si viaggia con mezzi a quattro o due ruote, ma con il lettore sempre pronto a spingerci indietro nel tempo, mentre Skydancer dei Dark Tranquillity, A Velvet Creation degli Eucharist o Lunar Strain degli In Flames, come per magia cominciano a brillare di una luce intensa in mezzo alla raccolta di cd in bella mostra vicino al vostro stereo.

Tracklist
01.The Onerous Truth
02.Fight For The Light
03.Follow The Rising
04.The Essence Of Emptiness
05.Infected
06.Existence Exiled
07.Homicidal Rampage
08.The Splendid Path

Line-up
Ronni – Vocals
Dirk – Lead & solo guitar
Sebastian – Rhythm guitar & backing vocals
Tobias – Bass
Thomas – Drums

FROM ASHES REBORN – Facebook