Beartooth – Disease

Disease conferma i Beartooth quale potenziale new sensation dell’alternative rock/metal a stelle e strisce, grazie ad una raccolta di brani inattaccabili e imperdibili per gli amanti di queste sonorità.

I Beartooth sono una alternative rock/punk metal statunitense nata inizialmente come one man band dell’ex Attack Attack! Caleb Shomo, ad oggi band a tutti gli effetti con Kamron Bradbury e Zach Huston alle chitarre e la sezione ritmica composta da Oshie Bichar al basso e Connor Denis alla batteria.

Per Red Bulls Records esce Disease, il terzo lavoro sulla lunga distanza, dopo gli ottimi riscontri ed il successo diel debutto Disgusting licenziato nel 2014 e soprattutto del secondo album uscito un paio di anni fa ed intitolato Aggressive.
I Beartooth sono la classica band alternative da classifica che amalgama metal moderno, punk, un pizzico di cattiveria hardcore e melodie rock dall’appeal radiofonico, quindi con l’aspettativa di fare un buon bottino di dollari e diventare uno dei gruppi più amati dai kids mondiali dai gusti che guardano ai canali rock satellitari.
Caleb Shomo è il guru del progetto Beartooth, cantante dalla voce che convince, tra rabbiose parti scream e toni melodici che più ruffiani di così non si può, che attira su di sé l’attenzione dei fans e da abile songwriter riesce a creare una raccolta di brani piacevoli e con le potenzialità per fare sfracelli.
Disease non aggiunge e non toglie niente ai lavori di genere: dodici tracce tra grinta rock/metal e melodie pop, rock alternativo dal successo assicurato, a suo modo ben strutturato ed in possesso di un talento per cori e refrain di facile presa che sono la strada per il successo.
L’album scorre che è un piacere, la formula è quella usata a suo tempo da chi di questi suoni è maestro e la lista dei brani da top ten parte dall’opener Greatness Or Death per arrivare alla conclusiva Clever, passando per la title track, You Never Know ed Enemy.
Disease conferma i Beartooth quale potenziale new sensation dell’alternative rock/metal a stelle e strisce, grazie ad una raccolta di brani inattaccabili e imperdibili per gli amanti di queste sonorità.

Tracklist
1.Greatness or Death
2.Disease
3.Fire
4.You Never Know
5.Bad Listener
6.Afterall
7.Manipulation
8.Enemy
9.Believe
10.Infection
11.Used and Abused
12.Clever

Line-up
Caleb Shomo – Vocals
Kamron Bradbury- Guitar
Zach Huston – Guitar
Oshie Bichar – Bass
Connor Denis – Drums

BEARTOOTH – Facebook

Sercati – Devoted, Demons and Mavericks

La formula non e’ certo nuova, ma quando viene proposta con buona competenza ed uno spiccato senso della melodia non si può fare a meno di dimostrare la giusta approvazione

I belgi Sercati sono in circolazione già da qualche anno con la loro proposta basata su un symphonic black senz’altro gradevole e connotato da decise pennellate di folk ed epic metal.

La formula non e’ certo nuova, ma quando viene proposta con buona competenza ed uno spiccato senso della melodia non si può fare a meno di dimostrare la giusta approvazione.
Se c’e ancora qualcosa che ancora non convince del tutto è sempre lo screaming di Steve Fabry, accettabile pur se non eccelso quando, con piglio alla Dani Filth, si limita ad interpretare i testi dell’album, grottesco allorché adotta tonalità gracchianti e caricaturali delle quali, oggettivamente, si sente poco il bisogno.
Al netto di questo, l’operato della band vallone è di sicuro pregio grazie ad una buona capacità di creare a getto continuo melodie catchy che si snodano ora nel solco degli Amorphis ora in quello dei Catamenia, il tutto intriso di un approccio leggermente più estremo ed orientato al black metal.
Devoted, Demons and Mavericks, terzo full length in un storia iniziata quasi dieci anni fa, si rivela così un lavoro decisamente godibile, disseminato di tracce trascinanti e dall’impatto piuttosto diretto come Dream Devourer o Cathartic Bomb, nel quale la mancanza di particolari novità viene ampiamente compensata da una scrittura scorrevole, in grado di condurre l’ascoltatore con buon agio al termine di questi quaranta minuti scarsi di melodic black che, probabilmete, non daranno ai Sercati un successo imperituro ma li conferma tra gli interpreti più interessanti oggi in questo settore.

Tracklist:
1. Countdown To Apocalypse
2. Shockwaves Of The Countdown
3. Time Of Loss
4. Under The Velvet Mask
5. Dream Devourer
6. An Appointement Between Hell and Heaven
7. Cathartic Bomb
8. Before The Battle
9. Fight To Dust
10.The Purgatory
11.Facing The Unknown (Outro)

Line-up:
Steve “Serpent” Fabry – Bass, Vocals
Yannick Martin – Drums, Backing Vocals
Simon Charlier – Lead Guitar

SERCATI – Facebook

PRIMAL FEAR

Il lyric video di ‘Crucify Me’ (Nuclear Blast).

Il lyric video di ‘Crucify Me’ (Nuclear Blast).

Il gran giorno è arrivato! Il metal commando tedesco PRIMAL FEAR pubblica oggi il nuovissimo 7″ “Crucify Me” su Nuclear Blast Records. Per festeggiare l’uscita e l’inizio del tour europeo con i compagni di etichetta RIOT V e i francesi EXISTANCE, la band ha lanciato il lyric video della title track.

“Crucify Me” può essere ordinato qui: http://nblast.de/PrimalFearCrucifyMe
oppure acquistato in digitale: http://nblast.de/PrimalFearCrucifyMeD
La canzone è presente anche nella NB Novelties Playlist: https://open.spotify.com/user/nuclearblastrecords/playlist/6aw9wiedFzzhJiI96DhNhw

Il bassista Mat Sinner commenta: “Saluti dalla sala prove! Abbiamo lavorato duramente e non vediamo l’ora di suonare per i nostri fan. Alla setlist abbiamo aggiunto alcune canzoni da ‘Apocalypse’, ma – oltre ai classici – anche alcune sorprese. Ci vediamo in tour!”.

Il tour trailer può essere visto di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=JcnTnxhs-Bw

Biglietti: http://nblast.de/PFeuTour2018

20 YEARS OF PRIMAL FEAR
“Apocalypse Over Europe”
con RIOT V, EXISTANCE

13.10. NL Apeldoorn – Podium Gigant
14.10. D Bochum – Zeche
16.10. D Hamburg – Markthalle
17.10. D Rostock – Alte Zuckerfabrik
18.10. D Berlin – Lido
19.10. CZ Zlín – Masters of Rock Café
20.10. D Cham – L.A.
21.10. SLO Ljubljana – Kino Šiška
23.10. A Graz – Explosiv
24.10. CZ Prague – Nová Chmelnice
25.10. CH Pratteln – Z7
26.10. D Stuttgart – LKA Longhorn
27.10. D Geiselwind – MusicHall

Altre date:
“Apocalypse Japan Tour”
con SINNER
11.11. J Tokyo – Duo Music Exchange
12.11. J Nagoya – Club Quattro
13.11. J Osaka – Umeda Club Quattro

“Apocalypse Australia Tour”
con SINNER, HORIZONS EDGE
16.11. AUS Melbourne – Max Watt’s
17.11. AUS Sydney – Max Watt’s

15.12. D Karlsruhe – Knock Out Festival

www.primalfear.de
www.facebook.com/primalfearofficial
www.instagram.com/primalfearofficial
www.nuclearblast.de/primalfear

Malacoda – Restless Dreams

E’ un’opera di spessore questo Restless Dreams, dalla durata importante (un’ora circa) lungo la quale gli incubi di Silent Hill prendono vita grazie alla musica del gruppo canadese.

Recensiti lo scorso anno sulle nostre pagine in occasione dell’uscita dell’ep Ritualis Aeterna, tornano i canadesi Malacoda, interessante band che nel proprio sound coniuga gothic metal, heavy/power e metal melodico, oscuro e dalle tematiche horror, ma pur sempre pervaso splendide melodie.

I Got A Letter, traccia inserita nel precedente lavoro, anticipava il concept dietro a questo nuovo full length intitolato Restless Dreams, che vede il gruppo alle prese con il videogioco Silent Hill 2 e le sue terrificanti avventure tra le nebbie malvagie della famosa città fantasma (da cui è stata tratta in passato anche la versione cinematografica).
Un uomo riceve una lettera dalla defunta moglie che lo invita a Silent Hill: inizia così per lo sventurato protagonista un viaggio delirante tra le nebbie opprimenti e gli incubi del terrificante luogo maledetto, accompagnato dalla musica dei Malacoda i quali confermano tutte le buone impressioni suscitate all’ascolto del precedente lavoro.
E’ un’opera di spessore questo Restless Dreams, dalla durata importante (un’ora circa) lungo la quale gli incubi di Silent Hill prendono vita grazie alla musica del gruppo canadese guidato Lucas Di Mascio, protagonista di una prova al microfono molto coinvolgente, tra toni gotici e melodici e screams malefici, mentre la musica segue la formula collaudata di un heavy metal dai rimandi gothic e dalle sfumature estreme, dal piglio orrorifico e drammatico, che concede aperture melodiche suggestive.
Non rimane che essere testimoni del drammatico viaggio del protagonista tra il grigio soffocante del terrorizzante luogo, mentre la band si muove tra le parti della vicenda con maestria.
L’atmosfera che pervade le varie tracce è oscura e pronta a esplodere in terrificanti passaggi horror/metal; i momenti di altissima tensione si sprecano e l’album non perde un’oncia della suo teatrale e drammatico piglio, donando brani che coniugano con facilità disarmante l’anima gotica dei più melodici Type O Negative al dark black metal dei primi Katatonia e al U.S. metal di Iced Earth e Metal Church.
I brani seguono la storia, veri e propri capitoli che raccontano le terrificanti vicende nella città fantasma e che offrono, nella conclusiva Our Special Place, il sunto in una dozzina di minuti dell’intero nuovo lavoro targato Malacoda.

Tracklist
01. The Fog of Memory
02. I Got A Letter
03. Wrapped In Laments
04. In Static
05. Knives
06. Mannequin Heart
07. Youth Is Innocence
08. Doppleganger
09. Darkness Leads The Way
10. The Labyrinth Within
11. Dominance
12. Abstract Care
13. The Symbol Of Pain
14. Our Special Place

Line-up
Lucas Di Mascio – Vocals/Bass/Guitar/Keys
Tiny Basstank – Bass
Mick D Kiss – Guitar
Vlad “The Vampire” Prokhorov – Drums

MALACODA – Facebook

Toy Called God – Socialvangelism

Il gruppo riesce a mettere assieme l’heavy metal, momenti di hard rock molto piacevoli ed durezze più vicine al groove, il tutto senza fare confusione e perdere la propria identità.

Viviamo in un’epoca in cui si è smarrito il senso delle cose e in cui la vita si svolge più sui social che in strada o in famiglia.

Attraverso i social noi vendiamo una visione di noi stessi appetibile e spendibile con altre uguali a noi: tutto ciò si potrebbe chiamare Socialvangelism, come l’ultimo disco dei californiani Toy Called God. Questi americani fanno un groove metal tendente all’heavy metal con testi molto intelligenti e mai ovvi. Non cambieranno la storia della musica e non saranno mai delle stelle che faranno interminabili tour di addio alle scene, ma possono cambiarvi in meglio la giornata e far capir qualcosa in più di questo mondo, o semplicemente regalarvi qualche bel momento di metallico piacere. Il gruppo riesce a mettere assieme l’heavy metal, momenti di hard rock molto piacevoli ed durezze più vicine al groove, il tutto senza fare confusione e perdere la propria identità. Il suono è solido e ben prodotto, e loro incarnano il meglio che possa avere un gruppo underground, ovvero talento, dedizione e cose da dire. I testi sono taglienti e non fanno sconti a nessuno, soprattutto a noi stessi, nel senso che ci buttano addosso le nostri croci, specialmente quelle che seminiamo nelle nostre penosità sui social. La musica è varia e riesce a tenere vivo l’interesse e l’ascolto, con un timbro molto americano che ben si sposa con il loro suono. In definitiva Socialvangelism è un disco da ascoltare come quelli precedenti dei Toy Called God, che si confermano un gruppo valido che produce sempre dischi divertenti ed interessanti, con testi che spiccano e sono duri ed ironici al contempo. Se darete loro una possibilità non ne rimarrete certamente delusi.

Tracklist
1 United Corporations of America
2 Just You and Me
3 Punch Life in the Face
4 Nothing but a Lie
5 Stain of Mind
6 She
7 Pretend
8 Miss Me
9 Take a Bullet Not a Selfie
10 Eleanor Rigby
11 #Socialvangelism

Line-up
Marcus Lance – Vox
Jacob Baptista- drums
Damian Lewin – bass
Patrick Donovan – guitar

TOY CALLED GOD – Facebook

Pat Heaven – To Heaven Again

Un pezzo importante nella storia dell’hard & heavy made in Italy, ristampato su CD in formato 45 giri da collezione.

Una ristampa attesa trent’anni.

I goriziani Pat Heaven nacquero nel 1986 e si conquistarono presto un folto seguito, anche e soprattutto grazie alla attività concertistica, in Italia e non solo (suonarono anche nell’allora Jugoslavia). Una vera rarità divenne il loro unico disco, uscito in tiratura limitata per la Docam nel 1988. E a tiratura limitata è anche questa fondamentale riedizione, che esce grazie alla Andromeda Relix di Gianni Della Cioppa. Il quintetto era composto da Massimo Deviter (alla voce), Roberto Gattolin (alla chitarra), Luca Collovati (al basso), Gianandrea Garancini (batteria) e Dario Trevisan (alle tastiere). Il loro era un ottimo hard rock, sulla scia di Deep Purple e Rainbow e, quindi, giocato sull’interplay chitarra-tastiere, tra parti rocciose e melodie accattivanti, figlio della grande tradizione inglese degli anni Settanta e dei primi Ottanta. All’epoca non furono in moltissimi a poterlo apprezzare, il che rende questa benemerita ristampa ancora più interessante, testimonianza di quanto ricca e florida fosse la scena hard & heavy nostrana lungo gli Eighties. Un disco che non potrà non incontrare, pertanto, i favori di tutti coloro che amano senza riserve l’hard rock più puro e classico. Possiamo così riscoprire un’altra grande voce italiana del passato. Quel passato che, come diceva William Faulkner, non passa mai. Giustamente e per fortuna, aggiungiamo noi non senza una grande gioia. Dedicato al tastierista del gruppo, Dario Trevisan, da poco scomparso.

Tracklist
1 Runnin’ Alone
2 The Rush of the Thunder
3 Loneliness of Rock
4 Zero
5 Don’t You Know
6 Never Cry
7 Hope For a Man
8 The Rush of the Thunder (reprise)
9 The Second
10 Here Is My Love
11 Hey You
12 Reach Me Now
13 Doctor Doctor
14 Break in the Cages
15 Mistreated

Line-up
Massimo Deviter – voce
Roberto Gattolin – chitarra
Luca Collovati – basso
Gianandrea Garancini – batteria
Dario Trevisan – tastiere

PAT HEAVEN – Facebook