Through The Clouds – Blinded Minds

Un album nato sotto la bandiera della varietà stilistica, passando agevolmente dal metal più classico, al power, all’ hard rock melodico, fino a sonorità riconducibili al Seattle sound.

La Roxx Records licenzia il debutto del duo brasiliano Through The Clouds, formato da Tiago De Souza (Hand Of Fire, Perpetual Paranoia) e Paulo Lima (Vintage Machine, Rockclass).

Divisi tra la California ed il Brasile, i due musicisti rilasciano questo ottimo lavoro dal titolo Blinded Minds, un album nato sotto la bandiera della varietà stilistica, passando agevolmente dal metal più classico, al power, all’ hard rock melodico, fino a sonorità riconducibili al Seattle sound.
Blinded Minds funziona molto bene, con i due musicisti a loro agio con ogni stile usato per comporre brani interessanti, assolutamente imprevedibili, specialmente ad un primo ascolto nel corso del quale veniamo sballottati dal power dell’opener Crossfire all’hard & heavy di scuola Jorn della title track.
Make You Choice è un massiccio brano hard rock valorizzato da tastiere che riportano all’aor di scuola ottantiana, così come la ballad Lost, mentre Unforgiven è un classico brano metallico di scuola Dio, attraversato da ritmiche thrash nel refrain e, infine, Wondering risulta una ballad di frontiera, tra Bon Jovi e Pearl Jam.
Gli Alice In Chains appaiono e scompaiono tra le armonie chitarristiche dei vari brani, valorizzando un lavoro libero di attraversare decenni di musica metal/rock senza barriere, uno sconfinato spartito musicale dagli anni ottanta ai giorni nostri.
I Through The Clouds hanno dato vita ad un lavoro molto coinvolgente, composto da belle canzoni e ovviamente consigliato a chi apprezza i generi citati senza pregiudizio alcuno.

Tracklist
1. Crossfire
2. Blinded Minds
3. Make Your Choice
4. Better Way
5. Lost
6. Unforgiven
7. Hard Times
8. Wondering
9. Blinded Minds (Reprise)

Line-up
Tiago De Souza
Paulo Lima

THROUGH THE CLOUDS – Facebook

DEADLY CARNAGE

Il video di Ifene, dall’album Through The Void, Above The Suns (ATMF).

Il video di Ifene, dall’album Through The Void, Above The Suns (ATMF).

Gli italiani Deadly Carnage (Post-Black / Doom) hanno pubblicato il video ufficiale di “Ifene” uno dei brani del loro ultimo album “Through the Void, Above the Suns” appena ristampato in formato doppio vinile per Snow Wave Records. Il video è stato interamente realizzato in animazione e rappresenta il concept dell’album nella sua interezza; un viaggio nel cosmo tra creazione e distruzione, materia e vuoto.

PAGINA UFFICIALE BANDCAMP: deadlycarnage.bandcamp.com
PAGINA FACEBOOK UFFICIALE: www.facebook.com/DeadlyCarnage
PAGINA UFFICIALE INSTAGRAM www.instagram.com/deadlycarnageband

Asylum – 3-3-88

Oltre ad essere un documento storico, questa raccolta inedita, che ha girato per anni in forma di mp3 fra i collezionisti più accaniti, è un ottimo disco e soprattutto una validissima introduzione a ciò che poi saranno gli Unorthodox.

Ritorna uno dei dischi fondamentali della storia del doom metal del Maryland, una delle scene più feconde ed influenti per questo lento e devastante sottogenere del metal.

Gli Asylum nacquero negli anni ottanta, e da questo gruppo nacquero poi gli Unorthodox, un altro grande gruppo di quello stato, ed infatti l’ultima traccia di questo lavoro ha proprio quel nome. Questo lavoro non vide mai la luce, ed è composto da canzoni e demo mai pubblicati. Lo stile è quello del doom del Maryland in fase di formazione, nel senso che è ancora forte l’influenza dell’heavy metal sul gruppo, e si potrebbe affermare che sia un metal non ancora doom, ma con al suo interno un nucleo di composizione differente dall’heavy canonico, che risente fortemente anche della tradizione americana. Colpisce anche la bravura tecnica della band, di molto superiore alla media di quel periodo, e ciò si riflette anche sulla composizione dei pezzi. Ascoltando il disco si può percepire molto bene il cambiamento stilistico degli Asylum, che avanza sempre di più verso una forma maggiormente dilatata del suono, acquistando anche maggiore pesantezza, e valicando spesso i confini della psichedelia, con un suono davvero in stile Maryland. Oltre ad essere un documento storico, questa raccolta inedita, che ha girato per anni in forma di mp3 fra i collezionisti più accaniti, è un ottimo disco e soprattutto una validissima introduzione a ciò che poi saranno gli Unorthodox, un gruppo fondamentale per una certa scena doom, che intitolerà il suo disco di esordio proprio Asylum. Il loro talento qui esce con prepotenza, senza lasciare nulla di intentato, e ci troviamo di fronte ad una notevole opera recuperata con grande merito dalla Shadow Kingdom Records.

Tracklist
1. World In Trouble
2. Mystified
3. Time Bomb
4. Road To Ruin
5. Psyche World
6. Forgotten Image
7. Nowhere
8. Funk 69
9. Indecision
10. Unorthodox

Hate – Useful Junk

Useful Junk segna il ritorno degli Hate, storica hard rock band genovese che ebbe un buon successo nella seconda metà degli anni ottanta.

A dispetto di una tecnologia preistorica rispetto al giorno d’oggi e al passaparola che in molti casi sostituiva il web, gli anni ottanta sono stati per i suoni hard & heavy il periodo d’oro, con l’interesse e l’amore dei fans che non finiva all’ultima nota di un brano o, per i più fortunati ,di un demo tape, ma alimentava la fiamma del rock che ancora brucia in molti di noi.

Settecento presenze ad un concerto sono numeri che oggi si ritengono inarrivabili per qualsiasi band underground, tristemente chiuse in piccoli locali con il più delle volte poche decine di appassionati e quasi tutti con un’età media purtroppo troppo alta, eppure in quegli anni band come i genovesi Hate, con solo due demo tape all’attivo, riuscirono a scrivere questi esaltanti numeri nella storia dell’hard & heavy nazionale: quattro ragazzi genovesi, Enzo Vittoria (bassista e cantante), David Caradonna (chitarra) e Luca Lopez (batteria) e Daniele Ainis (chitarra), ed un sogno che si spezzò quando quest’ultimo scomparve nel 1989 (anche se la band in quel periodo era in una fase di stand by), dopo aver appunto licenziato quei due demo che valsero loro i complimenti degli addetti ai lavori e concerti sempre più seguiti, tra cui si ricorda quello con i giovani Necrodeath di supporto.
Dopo quasi trent’anni gli Hate tornano con questo nuovo album licenziato dalla Diamonds Prod., con un nuovo chitarrista nella persona di Sebastiano Rusca e sette brani di hard & heavy che viaggia nel tempo per poi tornare nel nuovo millennio, forte di quell’appeal che non fa prigionieri, almeno se chi ascolta è un rocker di origine controllata.
Presi per mano dalla bellissima interpretazione di Enzo Vittoria al microfono, ci tuffiamo nel sound di questo pezzo di storia dell’hard rock tricolore con il benvenuto dell’opener Play It Louder, brano roccioso e bluesy di scuola Whitesnake.
Jenny e Do The Right Thing continuano ad alternare rock duro di matrice settantiana a quello più ruffiano del decennio successivo, tra riff massicci e melodie in quota Whitesnake tra lustrini e pailettes del periodo americano.
Il grosso rettile parte sul dirigibile zeppeliniano, e il sound ricorda in effetti l’unico testamento musicale lasciato dalla strana coppia Coverdale/Page (Do The Right Thing), mentre atmosfere southern alla Bon Jovi ammantano di polvere e whiskey la power ballad Pouring Rain e il blues torna a nobilitare il rock duro nella conclusiva This Game.
Useful Junk è un album del quale tutto si può dire ma non che appaia nostalgico, grazie ad un sound che vive di tradizione ma risulta fresco e suonato da un gruppo il cui unico “difetto” è quello di aver atteso troppo per tornare sulla scena.

Tracklist
01.Play It Louder
02.Jenny
03.Do The Right Thing
04.Your Troubles
05.Pouring Rain
06.City Of Dreams
07.This Game

Line-up
Enzo Vittoria – Vocals / bass
Luca Lopez – Drums
David Dido Caradonna – Guitar
Sebastiano “Seba” Rusca – Guitar

HATE – Facebook

Chapter V: F10 – Pathogenesis

Pathogenesis si candida come uno dei migliori lavori dell’anno in campo black metal, e non sorprende più il fatto che provenga dall’inesauribile fucina ucraina.

Con i Chapter V: F10 ritroviamo all’opera uno dei migliori musicisti ucraini, ovvero Astaroth Merc, colui che sta dietro i magnifici Raventale.

Questa volta il nostro agisce in coppia con il vocalist Howler, uno che tiene decisamente fede al proprio nickname in quanto autore di una prova all’insegna di un parossismo vocale che ben si accompagna ad un black metal che non lascia respiro, pur senza smarrire una precisa idea melodica.
Il concept che sta dietro all’operato dei Chapter V: F10 non è dissimile, per certi versi, da quello che rese noti i Carcass, con liriche in lingua madre incentrate sulla malattia vista, però, quasi come un elemento purificatore di un’umanità la cui putrefazione si estrinseca soprattutto dal punto di vista morale.
Come con i maestri inglesi in Necroticism …, in Pathogenesis troviamo inseriti tra i brani principali diversi frammenti campionati di conversazioni che, pur nella loro incomprensibilità per noi occidentali, non fanno certo presagire argomenti piacevoli.
Fulcro del lavoro sono comunque, dal punto di vista musicale, i quattro ordigni sonori intitolati Pathogenesis As Grace, Wrong Alien Endorphin, Nuclear Dogma AN602 e Helvetestoner, brani spettacolari per potenza, impatto, esecuzione e fluidità. Il lavoro chitarristico di Astaroth Merc è quanto di meglio si possa ascoltare nel genere: le sue doti, già mese ampiamente in evidenza con il più cadenzato black doom dei Raventale, qui assumono sembianze sferzanti, emblema di quei micidiali agenti patogeni capaci di spazzare via in un attimo ciò che resta di quel disordinato formicaio chiamato umanità.
Il black metal, nell’interpretazione dei Chapter V: F10, non è ovviamente una novità assoluta ma possiede una freschezza ed una capacitò di coinvolgimento raramente riscontrabili: Pathogenesis si candida come uno dei migliori lavori dell’anno nel genere, e non sorprende più il fatto che provenga dall’inesauribile fucina ucraina.

Tracklist:
01 – Pathogenesis As Grace / Патогенезис Как Блаженство
02 – Xenomorph Synthesis / Синтез Ксеноморфа
03 – Wrong Alien Endorphin / Инородный Ложный Эндорфин
04 – Blame To Human Beings / Обвинение Человечества
05 – Nuclear Dogma AN602 / Ядерная Догма АН602
06 – Mephistopheles Discipline / Трактат Мефистофеля
07 – Helvetestoner / Helvetestoner
08 – Error Circulation / Круговорот Погрешностей

Line-up:
Astaroth Merc
Howler

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