GC Project – Two Of A Kind

I GC Project hanno dato vita ad un lavoro affascinante, a tratti raffinato, mai troppo metallico, ma dalle molte influenze che pescano ovviamente nel mondo della musica progressiva degli ultimi quarant’anni.

Giacomo Calabria è un batterista e compositore nostrano che, con il suo progetto solista, arriva con Two Of A Kind al secondo lavoro licenziato dalla Sliptrick Records.

L’album è il successore del debutto uscito targato chiamato GC Project di tre anni fa (Face The Odds), un interessante viaggio musicale attraverso i sentimenti umani descritti tramite un progressive rock/metal dalla tecnica sopraffina e dal buon gusto per gli arrangiamenti e con le melodie sempre in primo piano.
In questo lavoro vivono anime progressive che vanno appunto dal rock al metal, passando per generi ed ispirazioni anche molto lontane tra loro come la fusion.
Una musica totale che vede Giacomo Calabria alle prese con una raccolta di brani che sfuggono ad una precisa identificazione, mostrando un’anima errante nel mondo delle sette note.
Aiutato da una proficua campagna di crowdfunding, il musicista nostrano con la sua band ha dato vita ad un lavoro affascinante, a tratti raffinato, mai troppo metallico, ma dalle molte influenze che pescano ovviamente nel mondo della musica progressiva degli ultimi quarant’anni.
L’apertura è lasciata a Desert In The Sky, brano prog metal di chiara ispirazione Dream Theater, band che rimane una delle maggiori ispirazioni specialmente quando i GC Project induriscono i suoni, per poi come detto viaggiare su un tappeto magico che li porta indietro fino agli anni settanta tra Yes e Genesis, la nostra PFM e qualche accenno all’hard blues dei Led Zeppelin.
Con una follia compositiva che provoca cambi di atmosfera ed impatto ad ogni brano, la band ci regala momenti di musica notevole come The Great Red Spot Of Jupiter, la stupenda ballad Black Rose, i saliscendi sull’ottovolante progressivo di The Genius And The Magician e le note fusion di 5 Seasons Of Sonora.
Two Of A Kind risulta quindi un lavoro assolutamente riuscito e da non perdere se siete amanti della musica progressiva.
Tracklist
1. Desert In The Sky
2. The Land Of Broken Dreams
3. The Great Red Spot Of Jupiter
4. Forget Me Again
5. Black Rose
6. Restlessness
7. It’s All About
8. The Genius And The Magician
9. Through The Wind
10. 5 Seasons Of Sonora
11. The Westland
12. Two Of A Kind

Line-up
Giacomo Calabria

GC PROJECT – Facebook

Tezcatlipoca – Tlayohualtlapelani

Se prendiamo Tlayohualtlapelani per quello che è, all’interno di un genere come il black metal, non è che resti molto per produzione ed esecuzione; se, invece, mettiamo sul piatto l’utilizzo di strumenti tradizionali in uso in epoca preispanica il tutto assume un altro aspetto, acquisendo un suo fascino ancestrale.

Il secondo full length dei messicani Tezcatlipoca è uno di quei classici lavori che vanno osservati da due punti di vista diversi sperando che prima o poi ci sia una convergenza. .

Se prendiamo Tlayohualtlapelani per quello che è, all’interno di un genere come il black metal, non è che resti molto per produzione ed esecuzione; se, invece, mettiamo sul piatto l’utilizzo di strumenti tradizionali in uso in epoca preispanica il tutto assume un altro aspetto, acquisendo quel fascino ancestrale capace di attenuare le carenze di cui sopra.
Attenuare, mettendole in secondo piano senza cancellarle del tutto, comunque, perché spogliato dei suoni elementi etnici e concettuali, del black metal dei Tezcatlipoca ne resterebbe davvero il solo scheletro, accettabile nella sua essenziale indole primitiva e poco più.
Con l’utilizzo di questi strumenti tradizionali, invece, le cose cambiano e non poco, immergendoci mani e piedi in un’atmosfera rituale che fa passare in secondo piano ogni considerazione tecnica e stilistica, e questa è in fondo la forza del black metal, genere capace di trasformarsi ogni volta nel mezzo artistico ideale per veicolare emozioni, storie e filosofie spesso contrastanti, talvolta anche discutibili, ma sempre degne di interesse nel loro sviluppo.
Tlayohualtlapelani si rivela un’opera da ascoltare in quest’ottica di arricchimento storico e culturale, volto a ricordarci quanto sia ipocritamente ridicolo l’occidente nel suo chiudersi a riccio erigendo muri (non solo in senso metaforico), quando la storia della colonizzazione del continente americana è stampata su libri dalle pagine macchiate del sangue versato nell’opera di sterminio ed annientamento di civiltà autoctone e delle sue tradizioni millenarie da parte degli europei.
Ben vengano, quindi i Tezcatlipoca nel riesumare tutto questo e pazienza se ciò avviene in una forma rivedibile, perché mai come in questo caso sono i contenuti a fare la differenza, con le dissonanze create da antichi strumenti a fiato che rendono stranianti e profondi brani altrimenti sghembi come In Tlilihtec Tzompantli o In Tzinacan Itlayohualpatlaniliz, tanto per citare i due più interessanti all’interno di un lavoro che possiede diversi aspetti interessanti.

Tracklist:
1. Notlacahcahualiz Ica Yetztli, Cipactli
2. Huey Tlatoani
3. In Tlilihtec Tzompantli
4. Macuil Xochitl Icic
5. Chichimeca, Yaotecatl Ayamictlan
6. In Tzinacan Itlayohualpatlaniliz
7. Tlacatl Tlein In Mimiqueh Icah Tlahtoa
8. Mictlan Itemouh

Line-up:
Acolmiztli – Drums
Ehecatl – Guitars
L’yaotl – Vocals, Bass
Cuauhtli – Prehispanic instruments, Vocals (additional)

TEZCATLIPOCA – Facebook

Armageddon Death Squad – Necrosmose

La Francia è sempre più terra di covate metalliche estreme di ottimo livello, sia per quanto riguarda le sonorità death che quelle più diaboliche del black, e gli Armageddon Death Squad con il loro debutto non fanno che confermare questo trend positivo.

Debutto sulla lunga distanza per gli Armageddon Death Squad, ennesima proposta estrema in arrivo dalla Francia, terra che negli ultimi tempi sta regalando soddisfazioni agli amanti del death metal underground.

Necrosmose è il primo parto del quartetto proveniente da Strasburgo, un’opera di death metal classico, molto ben suonato e strutturato su molteplici cambi di ritmo.
La band transalpina scarica dodici mitragliate dal buon tiro, il sound richiama il genere di stampo americano, quindi tra le trame delle tracce troverete influenze e passaggi di scuola Bay Area in un contesto di livello per quanto riguarda la parte più tecnica; una botta di adrenalina lunga cinquanta minuti, pervasa da un’atmosfera estrema moderna, pur rimanendo legata a soluzioni che potremo definire senz’altro old school.
Il singolo A Last Sacrifice è un buon esempio di quello che gli Armageddon Death Squad hanno da offrire agli amanti del death metal, così come Mask Of The Dead Witch e la title track.
La Francia è sempre più terra di covate metalliche estreme di ottimo livello, sia per quanto riguarda le sonorità death che quelle più diaboliche del black, e gli Armageddon Death Squad con il loro debutto non fanno che confermare questo trend positivo.

Tracklist
1.Demons
2.Annihilation
3.Dust and Blood
4.A Last Sacrifice
5.One More Explosion
6.Mask of the Dead Witch
7.Dead Cold Planet
8.Necrosmose
9.Skeleton Satellite
10.Whispers of Supernova
11.Requiem
12.Guttural Romance

Line-up
Sylvain – Guitar, Vocals
Alain – Battery
Alexis – Guitar
Jo – Bass (session)

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Abstract Void – Back To Reality

Post black metal che si fonde mirabilmente con la retrowave e la synthwave: a priori sembrerebbe un matrimonio impossibile, ed invece Abstract Void lo porta avanti in maniera eccezionale, riuscendo ad essere credibile e molto potente.

Post black metal che si fonde mirabilmente con la retrowave e la synthwave.

A priori sembrerebbe un matrimonio impossibile ed invece Abstract Void lo porta avanti in maniera eccezionale, riuscendo ad essere credibile e molto potente. Seconda fatica dopo Into The Blue del 2017, uscito solo in digitale e disponibile in download libero sul suo bandcamp, Back To Reality è un piccolo capolavoro sia per la musica, sia per le emozioni che regala. Ascoltare due generi, che erroneamente si pensavano così lontani, convivere perfettamente aprendo nuovi mondi creativi è una vera gioia. Il post black metal, o blackgaze come preferite, è da anni un genere in continuo movimento e che sta regalando dal punto di vista creativo cose notevoli. Anche la retrowave, o synthwave negli ultimi tempi ha visto molte nuove uscite e tanto fermento, con ottime produzioni e anche una certa vicinanza di alcuni al metal. Qui con Abstract Void si compie un notevole passo in avanti, dato che si crea un mondo totalmente nuovo, uno stile finalmente inedito, in un universo musicale dove si pensava di avere già sentito tutto. Ci sono le tastiere, i synth, le chitarre black, la batteria che viaggia veloce e il cantato in growl, il tutto molto ben bilanciato e fatto benissimo. Ovviamente solo l’ascolto può dare l’esatta idea di cosa sia questo disco, ma preparatevi ad un’esperienza sonora unica. Si viene rapiti per andare in un luogo dove il tempo e lo spazio sono dominati da una matematica precisa che avanza per linee rette, che disegna emozioni con i pixel e i bit, ma che sa anche gridare ed avere un animo black. La bellezza di questo disco è struggente e a volte arriva a fare male, perché è come un computer che urla, premonitore di un futuro che potrebbe arrivare molto presto. Perfetta fusione fra due mondi musicali che stanno benissimo assieme, e che sono stati fatti incontrare da una mente musicale superiore, con un gusto ed una bravura unici.

Tracklist
1.Wind of Reminiscence
2.As I Watch the Sunset Fade
3.Back to Reality
4.Disconnected
5.Joy Night
6.A Reflection of Dying Past
7.Sigh

ABSTRACT VOID – Facebook

TEN

Il video di The Esoteric Ocean, dall’album Illuminati.

Il video di The Esoteric Ocean, dall’album Illuminati.

The British Melodic Hard Rock band TEN unveiled today the new music video from their brand new (14th) studio album entitled “Illuminati”, which was released on the 9th of November, 2018 via Frontiers Records.

Hot on the heels of last year’s “Gothica”, UK hard rock stalwarts TEN/Gary Hughes are returning with a new album, “Illuminati”! The album promises to be one of the hallmarks of their 22+ years career, where fans will easily spot all the trademark textures and flavours they have come to expect from TEN, with a consistent and solid spark of creativity throughout. “Illuminati” continues to build upon the rich legacy that the great British rockers have established in their 20+ year career.

“Illuminatii” was produced by Gary Hughes and mixed and mastered by Dennis Ward. TEN’s longstanding professional association with Dennis has been ongoing since he mixed their 2011 album, “Stormwarning” and has always guaranteed albums with stunning sound and production.

Tracklisting:
1. Be As You Are Forever
2. Shield Wall
3. The Esoteric Ocean
4. Jericho
5. Rosetta Stone
6. Illuminati
7. Heaven And The Holier-Than-Thou
8. Exile
9. Mephistopheles
10. Of Battles Lost And Won

Produced by: Gary Hughes

Line-Up:
Gary Hughes (Vocals)
Dann Rosingana (Lead Guitars)
Steve Grocott (Lead Guitars)
John Halliwell (Rhythm Guitars)
Darrel Treece-Birch (Keyboards)
Steve McKenna (Bass)
Max Yates (Drums)

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