LE INTERVISTE DI OVERTHEWALL – FANTASIMA

Grazie alla reciproca collaborazione con la conduttrice radiofonica Mirella Catena, abbiamo la gradita opportunità di pubblicare la versione scritta delle interviste effettuate nel corso del suo programma Overthewall, in onda ogni domenica alle 21.30 su Witch Web Radio.
Questa volta è il turno dei romani Fantasima.

MC Stasera ospite un band con un sound molto particolare. Con noi Chris portavoce de i Fantasima. Come nasce questo progetto e quali sono le vostre precedenti esperienze musicali?

Il progetto nasce dal bisogno di raccontare,di raccontarsi e di dedicare uno o più momenti di silenzio e condividerli con spiriti leggeri che non hanno paura di fermarsi ed ascoltare

MC I Fantasima sono composti da tre musicisti. Citiamo anche gli altri membri del trio?

Artifex alla batteria e Maxbax al basso completano la band insieme a me, Chris, alla chitarra

MC In dialetto siciliano “fantasima” sta ad indicare uno spettro o comunque una presenza inquietante. Anche da voi è così e perché avete scelto questo nome per la band?

La “nostra” Fantasima ha le sue radici in Molise ed è molto legata alla figura della donna vampiro, questo molto prima che Bram Stoker scrivesse il suo Dracula. La donna prendeva i viandanti od i contadini i quali, impossibilitati a tornare a casa per questioni meteorologiche a tarda sera o per mettere in sicurezza i propri animali, si attardavano, trovandosi costretti a dormire all’aperto. Nelle altre regioni la sua figura è molto più leggera ma in Molise ha un forte contenuto spettrale. Artifex ed io poi siamo di famiglia sannita e questi luoghi li conosciamo e li rispettiamo da sempre.

MC Chi vi ascolta si immerge inevitabilmente in un’atmosfera quasi mistica, questa è la sensazione immediata che ho provato. Come nascono le vostre melodie e da cosa sono ispirate?

Sembrerà strano ma non nascono da jam. Parliamo molto tra noi riguardo il concept dell’album ed a questo segue un’idea che può partire dalla mia chitarra, dal basso o dalla batteria. Molto del lavoro però viene fatto da ciascuno di noi in solitudine e poi riportato e discusso durante le prove.

MC Notte è il vostro secondo lavoro discografico, pubblicato quest’anno. Parliamo di questo album che oserei definire un viaggio…

Viaggio è il termine esatto. Il viaggio notturno su un sentiero sino alle luci dell’alba, circondati dal buio, dal nulla. Resta una metafora della vita, fondamentalmente non siamo soli? Alla fine di tutto la vita non ha lieto fine. Perdiamo amici, persone care, tutto è provvisorio ma, nonostante questo, ci alziamo e lottiamo tutti i giorni. Un’incomprensibile senso di rivalsa nei confronti della decadenza di ciò che ci circonda è insita nell’animo umano. Il coraggio è nel non fermarsi, nel continuare a camminare anche nei momenti più bui, di Notte.

MC Nel brano “Dea Mia” si aggiunge al trio un altro musicista. Ci parli di questa collaborazione? Com’è nata?

Si tratta di Peter Verwimp, anima del progetto solista Ashtoreth e chitarrista dei deathers belgi Emptiness. Ci siamo incontrati online e da subito è nata una forte sintonia. La sua ambient è introspettiva, profonda, meravigliosamente pagana. Impossibile non chiedergli una sua presenza su un nostro brano. L’ha ascoltato ed accettato subito. Ne siamo felici, sembra davvero parte integrante della band. Cercate lui o Ashtoreth su Facebook, non ve ne pentirete .

MC Cosa vorreste fosse maggiormente percepito da chi ascolta la vostra musica?

Non vogliamo influenzare sensazioni ma vorremmo dall’ascoltatore che avesse la pazienza di farlo chiudendo gli occhi e lasciandosi andare. Doniamo una quarantina di minuti fuori dalla quotidianità. Quaranta minuti di benvenuto in un mondo altro.

MC Cosa c’è nel futuro dei Fantasima?

Date in promozione per il nuovo album, sicuramente, e da dopo l’estate cominceremo a pensare al terzo lavoro .

MC Dove i nostri ascoltatori possono seguirvi?

Su www.facebook.com/lafantasima troverete tutto ciò che riguarda la band. Un vostro Mi Piace e la condivisione della pagina nel suggerirla agli amici per noi sarebbe un grosso aiuto, davvero. Scriveteci, noi rispondiamo a tutti senza problemi e le sensazioni di chi ascolta o si interessa alla band vanno oltre alle vendite del nostro lavoro.

MC Grazie di essere stato con noi! A te l’ultima parola!

Grazie Mirella, grazie davvero. Permettimi di segnalare anche il link della nostra label del buon Daniele Uncino, la Hellbones Records, la quale ci ha dato una fiducia che speriamo di ripagare piano piano.

Brvmak – In Nomine Patris

In Nomine Patris risulta una valanga musicale di emozioni ed atmosfere che non lasciano scampo, grazie ad un metal estremo, oscuro, epico e progressivo, che alterna potentissime mitragliate death a ricami progressivi pregni di epica sacralità.

Testi sacri e death metal: non è sicuramente la prima volta che una band estrema crea musica per raccontare quello che l’uomo tramanda da generazioni, eppure risulta sempre affascinante questo binomio per molti inusuale.

Comporre musica per le epiche e misteriose vicende raccontate da più di duemila anni non è certo facile, ma in questo caso i Brvmak hanno fatto un lavoro eccellente e In Nomine Patris, secondo album del gruppo laziale, conquisterà non poco gli amanti del death metal progressivo ed epico.
Il gruppo, in attività da una dozzina d’anni, ha alle spalle un ep ed il primo full length intitolato Captivitas uscito cinque anni fa, lavori discreti ma sicuramente non paragonabili a questa monumentale opera composta da dieci capitoli registrati, mixati e masterizzati al Time Collapse Recording Studio di Roma da Alessio Cattaneo e Riccardo Studer (Novembre, Ade, Scuorn), con un ospite d’eccezione come Paul Masvidal dei Cynic a valorizzare un album già di per sé bellissimo.
In Nomine Patris risulta una valanga musicale di emozioni ed atmosfere che non lasciano scampo, grazie ad un metal estremo, oscuro, epico e progressivo, che alterna potentissime mitragliate death a ricami progressivi pregni di epica sacralità.
Un album che ha nella lunga e conclusiva Revelations il suo apice, una suite di quindici minuti che regala un finale spettacolare all’opera, degna conclusione e vetta di una montagna che deve essere scalata facendo proprie le varie tappe tra virtuosi cambi di tempo, atmosfere ed umori in un sound tempestato da sfuriate incastonate in attimi di tensione sempre pronta ad esplodere.
Non c’è un solo brano sotto la media in una track list che da Genesis, passando per Tetragrammaton, Oblivion e la devastante Golgota, arriva in un crescendo di emozioni ed impatto al gran finale.
Echi di Opeth, Amon Amarth e Behemoth sono esattamente quanto serve a valorizzare questo bellissimo lavoro firmato con grande personalità dai Brvmak.

Tracklist
1. Preludio Alla Genesi
2. Genesis
3. Tetragrammaton
4. Preludio All’Oblio
5. Oblivion
6. Vindictae
7. Omnipotence
8. Golgota
9. Toccata In Si Minore
10. Revelations

Line-up
Sergio Rosa – vocals, guitar, viola
Gabriele Nucci – guitars
Emanuele Lombardi – bass
Davide Tomadini – drums

BRVMAK – Facebook

1914 – The Blind Leading The Blind

Una discesa nell’inferno sulla terra originato dall’uomo in quel periodo, un’opera di una bellezza terrificante raccontata con l’aiuto dell’unica musica possibile, il metal estremo.

E anche questo 2018 che sta per concludersi ha regalato una serie di album bellissimi a chi segue le sorti del metal estremo, ai quali si aggiunge la seconda, mastodontica opera dei deathsters ucraini 1914, monicker che ricorda l’anno di inizio della grande guerra, il più terribile conflitto che la storia dell’uomo ricordi.

La band di Lviv è composta da cinque musicisti, studiosi appassionati di tutto quello che riguarda la prima guerra mondiale, fondatori del gruppo proprio per onorare tutte le vittime cadute nel conflitto.
Il primo album, licenziato tre anni fa ed intitolato Eschatology of War, mostrava già le potenzialità del quintetto ucraino, qui esplose con forza tra le trame di The Blind Leading The Blind, magnifico lavoro accompagnato da una copertina da brividi, con la morte che si aggira tra i cadaveri e i feriti provati dagli scontri, come un maligno avvoltoio in cerca di carne ed anime.
L’artwork con i suoi colori sbiaditi e d’epoca mette i brividi, così come l’intro, una canzone che arriva dal passato e nel passato ci porta, prima che Arrival. The Meuse Argonne ci travolga e ci scaraventi nell’atmosfera bellicosa, oscura, drammatica e tragica dell’opera.
Il sound dei 1914 è un death metal pregno di atmosfere soffocanti e terrorizzanti, viaggia pulito e potente, e frena mentre il pantano delle trincee raggiunge soglie dove solo il doom può spiegarne il disagio, mentre la morte gira tra le macerie ed il filo spinato, lasciandosi trasportare dalla sua crudele fame di anime con sfuriate black assolutamente devastanti ma perfettamente leggibili per merito di un lavoro perfetto in fase di produzione ed arrangiamento.
I brani sono scanditi da sfumature atmosferiche che gelano l’ascoltatore: marce di soldati, canzonette e grida disperate che sembrano arrivare a noi come un ammonimento inascoltato proveniente da un’altra epoca.
A7V Mephisto, High Wood. 75 Acres of Hell e The Hundred Days Offensive sono le tappe fondamentali di questa discesa nell’inferno sulla terra originato dall’uomo in quel periodo, un’opera di una bellezza terrificante raccontata con l’aiuto dell’unica musica possibile, il metal estremo.

Tracklist
1. War in
2. Arrival. The Meuse-Argonne
3. Passchenhell
4. A7V Mephisto
5. High Wood. 75 Acres of Hell
6. Hanging on the Old Barbed Wire
7. Beat the Bastards (The Exploited cover)
8. C’est Mon Dernier Pigeon
9. Stoßtrupp
10. The Hundred Days Offensive
11. War Out

Line-up
Ditmar Kumar – Vocals
Liam Fessen – Guitars
Vitalis Winkelhock – Guitars
Armin von Heinessen – Bass
Rusty Potoplacht – Drums

1914 – Facebook

Selvans – Faunalia

Tutte le canzoni sono magnifici affreschi tutti diversi fra loro, attraverso i quali si viene trasportati in una dimensione dove le nostre tradizioni sono ancora vive, anche quelle più crudeli e demoniache, perché noi siamo degli animali.

La natura, soprattutto quella animale, è la nostra vera casa, ed il cristianesimo ha rotto questo stretto legame, che si è totalmente dissolto con la nostra epoca giustamente chiamata antropocene.

Il nuovo lavoro degli italiani Selvans, chiamato Faunalia, è qui per ricordarci tutto ciò e riportarci sulla retta via: trattasi di un’ulteriore evoluzione del loro avanguardistico black metal, che con questo disco travalica i confini del genere. Infatti l’azzeccato sottotitolo è A Dark Italian Opus, ed infatti è un nero viaggio nel nostro immaginario, nei nostri boschi, nelle nostre tradizioni popolari, con i nostri animali che ci ricordano chi siamo in realtà, ed è qualcosa di ben diverso da questo sentimento moderno che imperversa ovunque. Il duo usa il black metal come codice di partenza per andare a creare un suono che sfocia, in alcuni momenti, nel neo folk e nella musica tenebrosa. Il suono dei Selvans è sempre cangiante ed interessante, vi troviamo il black metal italiano della nuova specie, momenti più classici sottolineati da un organo importante e sempre puntuale, e poi ci sono forti inserti di neo folk con l’introduzione di strumenti tipici. Non c’è posto per la confusione in questo progetto, la direzione è sempre in avanti, il disco è di alto livello e rientra pienamente nella nuova stirpe del black italiano, dove Donwfall Of Nur, Progenie Terrestre Pura, Earth And Pillars ed altri stanno facendo qualcosa di davvero importante, trasmutando il black metal in qualcos’altro, in pieno spirito alchemico. Ascoltando Faunalia si può addirittura parlare di progressive, perché le canzoni sono concepite in maniera non circolare, ma è un continuo avanzare verso nuovi territori. Tutte le canzoni sono magnifici affreschi tutti diversi fra loro, attraverso i quali si viene trasportati in una dimensione dove le nostre tradizioni sono ancora vive, anche quelle più crudeli e demoniache, perché noi siamo degli animali.

Tracklist
1. Ad Malum Finem
2.Notturno Peregrinar
3.Anna Perenna
4.Magna Mater Maior Mons
5.Phersu
6.Requiem Aprutii

Line-up
Haruspex – vocals, keyboards, traditional instruments
Fulguriator – guitars, bass

SELVANS – Facebook