Tragodia – Before The Fall

Trascinata da una sezione ritmica potentissima, chitarre possenti ed un vocalist eccellente, questa raccolta di brani non conosce batture d’arresto, picchiando duro fin dall’opener e non trovando intralci sulla strada percorsa.

Groove progressive metal di buona qualità, un’atmosfera gotica che incupisce l’atmosfera ed un neanche troppo nascosto impatto thrash sono le peculiarità di questo quarto album targato Tragodia, band lombarda al quarto full length tramite la Revalve Records.

Il gruppo nostrano, dopo cambi di line up e tre album tra il 2007 e il 2013, ritorna dopo cinque anni con dieci nuovi brani che compongono il nuovo Before The Fall, un album dalla potente forza metallica dietro ad un velo di gotiche melodie.
Trascinata da una sezione ritmica potentissima, chitarre possenti ed un vocalist eccellente, questa raccolta di brani non conosce batture d’arresto, picchiando duro fin dall’opener The Untrodden Road e non trovando intralci sulla strada percorsa.
Un album intenso nell’approccio, senza ballad, a parte lo strumentale Of Dark Suns and Dying Stars, sorta di intro alla seconda parte della tracklist, mentre cresce all’ascolto il sentore di essere al cospetto di un quartetto collaudato e dalla ben delineata personalità.
I refrain melodici sono il punto forte di Before The Wall, e vengono alternati a possenti cavalcate progressive che avvicinano la band al metal teatrale della scena statunitense (Veils Of Grey e la title track).
Prodotto splendidamente, così da poter apprezzare in pieno i vari passaggi tra potenza e melodia incastonati in piccoli gioiellini metallici come The Fifth Season e The Forgery, Before The Fall è un ottimo esempio di metal potente e melodico.

Tracklist
1.The Untrodden Road
2.Master of the Loss
3.Veils of Grey
4.The Fifth Season
5.Adrift
6.Of Dark Suns and Dying Stars
7.Before the Fall
8.Star-Driven
9.The Forgery
10.The House by the Grove

Line-up
Luca Meloni – Vocals
Riccardo Tonoli – Guitars
Marco Nicoli – Bass
Daniele Valseriati – Drums and percussion

TRAGODIA – Facebook

BARAFOETIDA

Il video di “Chemtrails & Haarp”, dall’album “Here Comes The Raven”.

Il video di “Chemtrails & Haarp”, dall’album “Here Comes The Raven”.

Il nuovo video dei BARAFOETIDA si chiama “Chemtrails & HAARP (feat. Diego Banchero – bassista, compositore e arrangiatore de “IL SEGNO DEL COMANDO”). Il brano è tratto dal nuovo ep “HERE COMES THE RAVEN”, uscito ad Ottobre 2018.

L’EP è disponibile su tutti gli stores digitali.

Buy & Listen EP on Bandcamp: https://barafoetida.bandcamp.com/al…/here-comes-the-raven-ep

Order CD: barafoetida@gmail.com

https://www.facebook.com/brokenbonespromotion/

http://brokenbonespromotion.blogspot.com/

Kælan Mikla – Nótt eftir nótt

Le Kælan Mikla si confermano un gruppo unico e molto particolare nel panorama darkwave e post punk, giusto per dare qualche coordinata, e le emozioni che proverete con loro non vi lasceranno per molto tempo.

Torna la triade islandese tutta al femminile di nome Kælan Mikla, qui con un nuovo lavoro dopo l’ottimo Manandas, sempre di quest’anno, che racchiudeva i prodromi sonori dei loro inizi.

Nótt eftir nótt è il proseguimento di un’avventura unica e molto interessante, che si muove fra elettronica, new wave, no wave e darkwvave, riuscendo a cogliere aspetti sempre diversi ed intriganti di suoni assai diversi fra loro, ma che concorrono per un obiettivo comune. La differenza, sia sul piano musicale che su quello compositivo, la fa il talento di queste tre ragazze, che quest’anno sono balzate alle attenzioni di tutto il mondo, anche grazie a Robert Smith dei The Cure che le ha scelte per un festival. Ascoltando questo disco si capisce che le Kælan Mikla hanno un suono unico e personale, perché riescono a trascinarti in una dimensione di sogno grazie ai loro sintetizzatori che sembrano provenire da un altro mondo, con una voce che ti avvolge e non ti lascia, regalando atmosfere che vanno dal glaciale al sentirsi in qualche scena di Stranger Things, con un diverso senso degli anni ottanta. Il loro suono può richiamare qualcosa di ancestrale ma è al contempo fortemente proiettato nel futuro, grazie anche ad una produzione perfetta. Sembra che le tre islandesi giochino con il fato di chi le ascolta, il quale diventa ben presto un acceso devoto delle loro fredde frequenze. Rispetto al disco precedente qui la composizione si fa maggiormente selettiva, e vengono portate avanti istanze che ricadono nel campo nell’elettronica, che è poi la colonna portante del progetto. I giri di basso sono impressionanti e sembra di volteggiare in un nero connubio spazio temporale, e si vorrebbe che questo vorticare non avesse mai fine, piacere oppiaceo di qualcosa che si teme ma che si vuole a tutti i costi. Come per il precedente disco, questo lavoro porterà all’attenzione di un vasto pubblico la bravura di questo gruppo, perché queste nove canzoni si ascoltano in apnea totale, non riuscendo a distogliere l’attenzione da questo viaggio.
Le Kælan Mikla si confermano un gruppo unico e molto particolare nel panorama darkwave e post punk, giusto per dare qualche coordinata, e le emozioni che proverete con loro non vi lasceranno per molto tempo.

Tracklist
1.Gandreið
2.Nornalagið
3.Hvernig kemst ég upp?
4.Skuggadans
5.Draumadís
6.Næturblóm
7.Andvaka
8.Nótt eftir nótt (ft. Bang Gang)
9.Dáið er allt án drauma

Line-up
Sólveig Matthildur
Margrét Rósa
Laufey Soffía

KAELAN MIKLA – Facebook

Eye of Nix – Black Somnia

Black Somnia è un album che mette in luce una band dall’enorme spessore qualitativo, con tanto di bollino apposto dalla Prophecy Productions.

Secondo album per gli statunitensi Eye Of Nix, band che mette sul piatto, senza porsi troppi problemi, pulsioni provenienti da svariati generi accomunate però da una stessa profondità e segnate da un’impronta oscura.

Se Wound and Scar è una traccia straziante che porta sui territori del più aspro posthardcore, grazie ad un’interpretazione vocale parossistica della bravissima Joy von Spain, Fear’s Ascent esordisce con note che paiono provenire da un disco dei Jpy Division per poi venire trasfigurate da variazioni ritmiche e dall’approdo della vocalist a toni che riportano alla meno patinata Bkork dell’epoca Sugarcubes.
Questi due indizi costituiscono abbondantemente già una prova, visto che Black Somnia porta a spasso l’ascoltatore prendendolo per mano e poi abbandonarlo per diversi minuti in antri ora spaventevoli, ora falsamente rassicuranti, quasi a voler riprodurre l’ambientazione di qualche horror psicologico.
I vocalizzi ancor più inquietanti caratterizzano A Curse, litania in quota “galasiana” che lascia ben pochi sbocchi melodici, mentre l’icipit acustico di Lull segna il primo momento di vera quiete riscontrabile all’interno del lavoro che, in questa fase, vede un rarefazione dei suoni, proseguita anche in Toll On, che non fa comunque scendere la tensione fino al finale con A Hideous Visage, in cui il post metal sludge riprende la scena per non mollarla più, tra dissonanze, rallentamenti asfissianti e la voce di Joy che continua a lacerare l’anima dell’ascoltaore fino al suo annientamento.
Black Somnia è un album che mette in luce una band dall’enorme spessore qualitativo, con tanto di bollino apposto dalla Prophecy Productions.

Tracklist:

1. Wound and Scar
2. Fear’s Ascent
3. A Curse
4. Lull
5. Toll On
6. A Hideous Visage

Line Up
Joy von Spain – Vocals
Nicholas Martinez – Guitars
Masaaki Masao – Samples, Guitars
Gerald Hansen – Bass
Justin Straw – Drums

EYE OF NIX – Facebook

Virgin Steele – Seven Devils Moonshine

Un’opera per fans accaniti che può risultare dispersiva anche per l’ascoltatore più attento: la musica di cui Seven Devils Moonshine si compone è ovviamente di alto livello anche se le cose migliori vengono dalle cover e dai molti brani rifatti per l’occasione.

Da dove cominciare per descrivere un monumentale lavoro come Seven Devils Moonshine, ultima fatica dei Virgin Steele?

Un cofanetto di cinque cd tra inediti, cover e un paio di ristampe non sono cosa da poco in tempi in cui se un album si avvicina ai sessanta minuti di durata viene considerato prolisso, quindi tanto di cappello a David DeFeis per il suo andare contro le logiche di mercato e alla SPV per averlo assecondato, anche se a ben vedere Seven Devils Moonshine, proprio per la sua mole, rimane un’ opera ad uso e consumo dei soli fans dello storico gruppo statunitense.
I cinque cd comprendono le ristampe di Hymns To Victory e The Book Of Burning, lavori usciti rispettivamente nel 2001 e 2002 ed altri tre che vedono la band alle prese con nuove tracce, versioni aggiornate di brani classici ed una serie di cover che potrebbero far storcere il naso a molti epic metallers.
Il primo cd è di fatto un album nuovo di zecca, nel quale l’impronta epico orchestrale del gruppo mantiene una sua forte connotazione riservando momenti di metal melodico sopra le righe, con un DeFeis assolutamente sul pezzo.
Oltre all’epico incedere dell’opener Seven Dead Within ed alla suite Feral, troviamo la versione orchestrale di Bonedust (da Visions Of Eden) e la cover di Wicked Game di Chris Isaak.
Il secondo e terzo cd rappresentano la parte più sperimentale di questa immensa raccolta, con una serie di medley e versioni orchestrali di brani classici.
Le cover sono la parte più interessante, con affascinanti medley di brani pescati dalla storia del rock e non solo, in cui la band intraprende un viaggio temporale che va dagli anni sessanta attraverso i due decenni successivi, fermandosi non poco nei primi anni novanta in quel di Seattle.
The Doors, Led Zeppelin, ZZ Top, Traffic, Alice In Chains, Mother Love Bone, Eddie James ‘Son’ House e Howlin’ Wolf , sono una parte degli artisti citati dalla band, che lascia agli ultimi due cd le ristampe di Hymns To Victory The Book Of Burning.
Qui si conclude questo monumentale lavoro, un’opera per fans accaniti che a mio avviso risulta dispersiva anche per l’ascoltatore più attento: la musica di cui Seven Devils Moonshine si compone è ovviamente di alto livello anche se le cose migliori vengono dalle cover e dai molti brani rifatti per l’occasione.

Tracklist
CD 1 ‘Ghost Harvest (The Spectral Vintage Sessions)’ Vintage 1 – Black Wine For Mourning (new album)
01. Seven Dead Within
02. Green Dusk Blues
03. Psychic Slaughter
04. Bonedust (Orchestral Version)
05. Hearts On Fire
06. Child Of The Morning Star
07. Murder In High-Gloss Relief
08. Feral
09. Justine
10. Princess Amy
11. Wicked Game
Clouds Of Oblivion Medley (Tracks 12 & 13)
12. Little Wing
13. The Gods Don’t Remember…

CD 2 ‘Ghost Harvest (The Spectral Vintage Sessions)’ Vintage 2 – Red Wine For Warning (new album)
01. The Evil In Her Eyes (Piano & Vocal Version)
02. Feelin’ Alright
03. Sister Moon
Summertime Darkness Suite (Tracks 4, 5, & 6)
04. Sweating Into Dawn
05. Summertime
06. Black Leaves Swirl Down My Street
07. Rip Off
The Gods Are Hungry Triptych (Tracks 8, 9, & 10)
08. The Gods Are Hungry Poem
09. The Poisoned Wound
10. The Birth Of Beauty
11. Profession Of Violence…
12. Rock Steady
13. Nutshell
14. Slow & Easy “Intro”
15. Jesus Just Left Chicago

Late Night Barroom Hoodoo Medley (Tracks 16, 17, 18, & 19)
16. Soul Kitchen
17. When The Music’s Over
18. Crawling King Snake
19. When The Music’s Over “Reprise”
20. Imhullu

The Drained White Suite (Tracks 21, 22, & 23)
21. After Dark
22. Wake The Dead
23. The Graveyard Dance
24. The Triple Goddess
25. Twilight Of The Gods (Live Acoustic Rehearsal Version)
26. Transfiguration (Live Acoustic Rehearsal Version)

CD 3 ‘Gothic Voodoo Anthems’ (new album)
01. I Will Come For You (Orchestral Version)
02. Queen Of The Dead (Orchestral Version)
03. The Orpheus Taboo (Orchestral Version)
04. Kingdom Of The Fearless (The Destruction Of Troy) (Orchestral Version)
05. The Black Light Bacchanalia (Orchestral Version)
06. Zeus Ascendant
07. By The Hammer Of Zeus (And The Wrecking Ball Of Thor) (Orchestral Version)

The Gothic Voodoo Suite (Tracks 8, 9 & 10)
08. Rumanian Folk Dance No. 3 “Pe Loc”
09. Delirium “Excerpt”
10. Snakeskin Voodoo Man (Orchestral Version)
11. The Enchanter

The Fire & Ice Medley (Tracks 12, 13 & 14)
12. Bone China
13. No Quarter
14. Bone China “Reprise”

Passion In The French Quarter Medley (Tracks 15 & 16)
15. Chloe Dancer
16. Gentle Groove
17. Darkness-Darkness
18. Death Letter Blues
19. Spoonful

CD 4 ‘Hymns To Victory’ (re-release)
01. Flames Of Thy Power (From Blood They Rise)
02. Through The Ring Of Fire
03. Invictus
04. Crown Of Glory (Unscarred) (In Fury Mix)
05. Kingdom Of The Fearless (The Destruction Of Troy)
06. The Spirit Of Steele (Acoustic Version)
07. A Symphony Of Steele (Battle Mix)
08. The Burning Of Rome (Cry For Pompeii)
09. I Will Come For You
10. Dust From The Burning & Amaranth (Orchestral Versions) (Bonus Tracks)
11. Noble Savage (Long Lost Early Mix)
12. Mists Of Avalon
13. Emalaith

CD 5 “The Book Of Burning” (Re-Release)
01. Conjurtion Of The Watcher
02. Don’t Say Goodbye (Tonight)
03. Rain Of Fire
04. Annihilation
05. Hellfire Woman
06. Children Of The Storm
07. The Chosen Ones
08. The Succubus
09. Minuet In G Minor
10. The Redeemer
11. I Am The One
12. Hot And Wild
13. Birth Through Fire
14. Guardians Of The Flame
15. The Final Days
16. A Cry In The Night
17. Queen Of The Dead (Nordic Twilight Version) (Bonus Track)

Line-up
David DeFeis – Vocals, Keyboards, Orchestration
Edward Pursino – Guitars
Joshua Block – Bass, Guitars
Matt McKasty – Drums

VIRGIN STEELE – Facebook

https://youtu.be/A7l5lkAh-Is