Symbolical – Allegory Of Death

Allegory Of Death è un album oscuro, opprimente, a tratti maestoso: parlare di Behemoth più death oriented sarebbe fin troppo facile, consigliarne l’ascolto è invece un dovere.

La Polonia tira le fila dell’invasione di gruppi estremi provenienti dall’est europeo, non solo per essere la terra che ha dato i natali agli ormai famosissimi Behemoth, ma per una vena aurifera che non smette di donarci ottime band death e black metal.

I Symbolical sono sicuramente tra le più valide, attivi dal 2013 e formati da un quartetto di musicisti con esperienze importanti alle spalle come il batterista Daray (Dimmu Borgir, Hunter, ex-Vader), il chitarrista e cantante Cymer (Infernal Death), il chitarrista Słoq (The John Doe’s Burial), ed il bassista Lukas (Slain, Doomsayer).
Mystic death metal lo chiamano loro, fatto sta che prima il debutto Collapse In Agony, licenziato tre anni fa ed ora il nuovo Allegory Of Death risultano un notevole esempio di death metal pregno di atmosfere nere come la pece che spezzano il ritmo infernale imposto dalla band, tra potenti mid tempo, passaggi che sanno tanto di epica oscurità e veloci ripartenze classiche del genere nell’interpretazione nelle lande polacche.
Allegory Of Death è un lavoro che tiene inchiodati alla poltrona, con le cuffie brasate sulle orecchie nel seguire le cangianti sfumature di questa raccolta di brani, tendenti ovviamente al nero, ma che si sviluppano tra molti passaggi, con le chitarre che non disdegnano melodie oscure su tappeti di possente e monolitico metal estremo.
I musicisti, di provata esperienza, ci sanno fare, ma sono le sensazioni emotive a farla da padrone, apocalittiche e abissali, foriere di oscuri presagi di morte nelle notevoli Fallen Renegate, The Day Of Wrath, Prometheus Trial e Pseudo Master.
Allegory Of Death è un album oscuro, opprimente, a tratti maestoso: parlare di Behemoth più death oriented sarebbe fin troppo facile, consigliarne l’ascolto è invece un dovere.

Tracklist
1.Inner Struggle
2.Fallen Renegate
3.Let There Be Dark
4.The Day of Wrath
5.Requiem in Igne
6.Prometheus Trial
7.Not on the Cross
8.Beyond the Dogmas
9.Pseudo Master
10.Gore by Horn
11.Crowded the End

Line-up
Cymer – Guitar, Vocals
Sloq – Guitar, Vocals
Daray – Drums
Lukas – Bass

SYMBOLICAL – Facebook

BLACK THERAPY

Il video di “Dreaming”m dall’album “Echoes of Dying Memories” in uscita a marzo (Black Lion Records).

Il video di “Dreaming”m dall’album “Echoes of Dying Memories” in uscita a marzo (Black Lion Records).

Italian melodeath quintet premieres video “Dreaming” from the album “Echoes of Dying Memories”; out in March via Black Lion Records

After getting involved in a spree of live activities, the Rome based five-piece BLACK THERAPY have announced the release of their third album, Echoes of Dying Memories, slated for worldwide release on March 15th via Black Lion Records.

As the first taste of this album, the Italian melodic death metallers have offered a monumental video of the 04th number, Dreaming.

Informs the band: “We wanted the video for Dreaming to be very straight-forward and in-your-face and we think that Andrea from Dvision Zero really nailed it with his rapid editing. We already worked with him years ago and it felt pretty natural for us to ask him if he wanted to work on our new video clip. We hope everyone will enjoy the fast-pace of this video as much as we do!”

Blurr Thrower – Les avatars du vide

Come primo passo Les avatars du vide si rivela un qualcosa di solido e convincente per i Blurr Thrower, perché il solo fatto di mantenere alto il livello dell’attenzione dell’ascolatore con una formula non troppo usuale è di per sé un indicatore importante del valore di questo gruppo (o one man band che sia).

I Blurr Thrower sono una misteriosa entità parigina all’esordio con questi ep composto da due lunghissimi brani.
Il contenuto del lavoro si dimostra fin da subito tutt’altro che banale nel suo snodarsi in un black metal atmosferico ma decisamente inquieto e ben poco prevedibile, tra pulsioni post e ambient.

Non stupisce del resto il fatto che la band in questione sia transalpina, considerata la costante obliquità dell’approccio al genere da quelle parti: nel caso in questione, però, talvolta i Blurr Thrower paiono trarre linfa anche dalla scuola nordamericana in quota cascadiana.
Tutto questo rende Par-Delà les Aubes e Silences due episodi che, nonostante la considerevole lunghezza (diciotto minuti di media), scorrono in maniera mirabilmente fluida nonostante nulla venga fatto per rendere il sound più ammiccante.
Les avatars du vide è un’opera che mantiene un fondo malinconico, in quanto non tocca gli apici di disperazione del depressive e nemmeno si concede a melodie di agevole fruizione: chi ha composto questo disco ha saputo dosare molto bene le varie componenti, ora amalgamandole ora alternandole creando soprattutto nei momenti più rarefatti la giusta tensione prima di esplodere in prorompenti cavalcate.
I due brani differiscono di poco ma quanto basta per fornire loro una forma più delineata, con Par-Delà les Aubes più complessa e tormentata e Silences invece strutturata in maniera più nervosa e a suo modo aggressiva al netto dei deu minuti e mezzo d break centrale.
Come primo passo Les avatars du vide si rivela un qualcosa di solido e convincente per i Blurr Thrower, perché il solo fatto di mantenere alto il livello dell’attenzione dell’ascolatore con una formula non troppo usuale è di per sé un indicatore importante del valore di questo gruppo (o one man band che sia), il cui nome è bene che venga tenuto in debita considerazione in prospettiva futura.

Tracklist:
1. Par-Delà les Aubes
2. Silences

Vistery – Death Is Dead

Il gruppo estremo proveniente da Minsk è autore di un death metal old school, con sua maestà il riff sempre in primo piano su brani che non accelerano mai al massimo ma si sviluppano preferibilmente su potentissimi mid tempo.

Partiti come solo project del chitarrista e cantante Alexey Kizillo, i Vistery nell’arco di tre lavori si sono trasformati in una band a tutti gli effetti, ed ora come quintetto arrivano al terzo lavoro sulla lunga distanza intitolato Death Is Dead.

Il gruppo estremo proveniente da Minsk è autore di un death metal old school, con sua maestà il riff sempre in primo piano su brani che non accelerano mai al massimo ma si sviluppano preferibilmente su potentissimi mid tempo.
Un death metal ordinario e senza grossi picchi, ma che si lascia ascoltare grazie ad un buon impatto e a un lavoro chitarristico sufficiente per non deludere gli appassionati della vecchia scuola.
Il difetto che più salta alle orecchie è la mancanza di una scintilla che faccia di queste tracce qualcosa in più del solito aggressivo attacco frontale, massiccio e pesante quanto si vuole ma alla lunga esattamente uguale ad altre centinai di realtà che si muovono nell’underground estremo.
Death Is Dead è quindi un lavoro che non porterà grosse novità in casa Vistery, band che continua comunque a suonare dignitoso death metal old school rivolto ai fans devoti al genere.

Tracklist
1.Winds of Devastation
2.Tormentor
3.Rotting Earth
4.Picnic Party
5.Omniphobic
6.Swamp
7.Die from Within
8.Black Magic
9.Mortal Fear
10.Butchery
11.Death Is Dead

Line-up
Alexander “Soulless” – Bass
Aleksey “Wicked” – Guitars
Ivan “Paranoid” – Vocals
Sergiy “Def” – Drums

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