Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Gli Hardline sono sempre stati considerati un supergruppo, fin da quando il debutto Double Eclipse, arrivò sul mercato nel 1992, tempi duri per il classic rock e l’hard rock melodico.

Johnny Gioeli, talentuoso singer con una carriera spumeggiante nel gruppo di Axel Rudi Pell e non solo, continua a capitanare questa congrega di talenti che oggi vede, dopo i contributi nel corso degli anni di musicsti come Deen Castronovo, Neal Schon, Mike Terrana e Rudi Sarzo, una milizia tutta italiana ad accompagnare le gesta dietro al microfono del vocalist statunitense.
Alessandro Del Vecchio (tastiere), Mario Percudani (chitarra), Anna Portalupi (basso) e Marco Di Salvia (batteria) assecondano Gioeli in questo nuovo lavoro, il sesto in studio per la band a tre anni di distanza dal precedente Human Nature, segno di un rinnovato entusiasmo non solo negli Hardline ma in tutto il genere, che il gruppo di Gioeli contribuisce a rappresentare.
Entusiasmo che esce a frotte dai brani di Life, sempre pregni di quell’hard rock melodico e graffiante diventato marchio di fabbrica della band e in cui Gioeli mette la sua firma con un prestazione come sempre sontuosa, carica di feeling, ed ovviamente meno epica che sui lavori degli Axel Rudi Pell.
Il genere rimane ancorato a delle caratteristiche note al pubblico di rockers sparsi per il mondo, quindi non è una novità il trittico di song iniziali, dove la band spara tre hard rock song potenti, melidiche dall’appeal stratosferico, con l’opener Place To Call Home a dare il benvenuto in Life.
Poi la verve si stempera per lasciare spazio a mid tempo e ballads che ci accompagnano sino alla fine mantenendo la solita qualità sopra le righe, sia nel songwritng che nelle prove dei quattro moschettieri tricolori che accompagnano il singer in questa nuova avventuta.
La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

1.Place To Call Home
2.Take A Chance
3.Hello’s Sun
4.Page Of Your Life
5.Out Of Time
6.Hold On To Right
7.Handful Of Sand
8.This Love
9.Story Of My Life
10.Who Wants To Live Forever
11.Chameleon
12.My Friend

Johnny Gioeli – Vocals
Alessandro Del Vecchio – Keyboards, Backing Vocals
Mario Percudani – Guitars
Marco Di Salvia – Drums
Anna Poratalupi – Bass

https://www.facebook.com/hardlinerocks/

2019 Hard Rock 8.30

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

I Walkways sono un gruppo alternative rock metal israeliano che riesce ad essere affascinante e radiofonico allo stesso tempo.

Il loro debutto è un disco bilanciato, elegante sebbene piacione. Con un grande lavoro dietro. Il loro suono prende le mossa dal metalcore, dall’alternative rock più vicino al metal e dalla melodia dell’hard rock americano. Questo gruppo è la dimostrazione che si può fare bene e con stile musica che punta a vendere, se qualcuno riesce a vivere di musica di questi tempi è più che giusto, se invece vogliamo cercare qualcosa di maggiormente estremo od alternativo allora sappiamo che qui non è il posto giusto. Qui troviamo melodia, potenza e la ricerca costante di creare qualcosa di aggressivo in maniera bilanciata. Uno dei pregi maggiori dei Walkways è che riescono ad essere melodici senza cadere nell’eccesso di dolcezza di alcuni gruppi a loro contigui, che sembrano esclusivamente per ragazzini brufolosi. La loro capacità musicale è oltre la media dei gruppi di questi lidi musicali, e si sente che sono ben guidati. Il disco ha anche molte facce diverse, livelli differenti che permettono un ascolto duraturo, perché ci sono molte situazioni musicali diverse al suo interno. Questo secondo disco del gruppo di Tel Aviv, che segue il primo del 2013 Safe In Sound, segna la definitiva maturazione di questo gruppo che in patria è molto seguito e si sta facendo notare anche all’estero. Ascoltando il disco non si ha difficoltà a capire perché la Nuclear Blast Records, praticamente una delle poche major metal rimaste in circolazione, abbia firmato questo gruppo israeliano che sa essere potente quando serve e dolce e sinuoso in momenti più lenti. In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

1. Till the End
2. Hell Born Shove Impossible
3. Despair for Heaven’s Sake
4. Half the Man I Am
5. Trumpet Call
6. Levitate
7. Bleed Out Heal Out
8. You Found Me
9. Unbearable Days
10. Enough
11. Humane Beings
12. Care in This Together
13. Thank You
14. Bone Deep

Vocals – Ran Yerushalmi
Guitars – Bar Caspi
Guitars – Yoni Menner
Bass – Avihai Levy
Drums – Priel Horesh

https://www.facebook.com/Walkways/