GATES OF DOOM

Il lyric video di “Forvm Ivlii”, dall’album omonimo.

Il lyric video di “Forvm Ivlii”, dall’album omonimo.

http://goo.gl/pj5Xf1

Il nuovo Ep degli Epic Death Metalles GATES OF DOOM, intitolato “Forvm Ivlii”, è ora disponibile tramite lo store ufficiale della band.

Gates of Doom – “Forvm Ivlii” | 6 panels digipack – digital
Ordina qui : http://goo.gl/H4JpqL

Di seguito i formati disponibili :

– Bundle “Forvm Ivlii” T-shirt + EP + digital
– “Forvm Ivlii” EP 6 panels digipack + digital
– T-shirt “Forvm Ivlii” (sizes XL-L-M-S) + digital

Il sound della band friulana è fortemente influenzato da leggende del death svedese quali Amon Amarth ed Insomnium, unendo al loro melodic death metal suggestive sonorità epic.

Il concept sul quale si sviluppa “Forvm Ivlii” è incentrato sulla fondazione della regione del Friuli, la terra nativa della band, in epoca romana.

“Forvm Ivlii” tracklist :

1. Forvm Ivlii
2. Under the grey Mountains
3. Limes

Registrato, mixato e masterizzato da Davide Zago.
Artwork realizzato da Giulio Candussio e colorato da Pierfrancesco Briaud.

Segui GATES OF DOOM :
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Bandcamp : http://goo.gl/v6ScZp

Void Of Silence – The Sky Over

The Sky Over è uno degli album più commoventi ascoltati nell’ultimo decennio e regala quasi un’ora di musica dalla bellezza abbacinante.

Il ritorno dei Void Of Silence, otto anni dopo l’ultimo full length The Grave of Civilization, non può che rappresentare un evento per tutti gli appassionati di doom che attendevano da diversi anni un nuovo album della band romana.

Chi aveva già iniziato a disperare al riguardo ha ottenuto segnali confortanti alcuni mesi fa con l’uscita dei Towards Atlantis Lights, sorta di supergruppo che vedeva all’opera Ivan Zara assieme ad altri illustri esponenti della scena funeral/death doom internazionale, come Kostas Panagiotou e Riccardo Veronese.
Ed è cosi che, come auspicato, la consolidata partnership tra il chitarrista e Riccardo Conforti ha offerto un nuovo funereo lavoro che eguaglia (e a tratti supera anche) per intensità un album celebrato come Human Anthitesis.
Luca Soi (ex-Arcana Coelestia) alla voce, infatti, si rivela il valore aggiunto fondamentale per rendere ancor più evocativo il sound dei Void Of Silence che, forse come mai in passato, trova sfogo in brani intrisi di un afflato melodico dolente ed atmosferico.
Il lungo e inarrestabile crescendo emotivo di The Void Beyond è una prima testimonianza di lacerante struggimento emotivo, nella quale il vocalist raggiunge vette di lirismo incredibili a suggellare le magnifiche intuizioni strumentali di Zara e Conforti.
Fondamentalmente il disco vive di tre momenti chiave corrispondenti ad altrettanti brani di durata superiore al quarto d’ora: la già citata traccia d’apertura e le altre due gemme intitolate The Sky Over e Farthest Shores
La prima rappresenta il momento melodico più alto del lavoro, grazie ad un Ivan Zara che inanella assoli di dolente e cristallina bellezza, mentre la seconda rimane sulle stesse coordinate di evocativa solennità, ideale colonna sonora di un concept dedicato a tutti quei personaggi che, perennemente in bilico su quella sottile linea di confine che divide l’eroismo dall’incoscienza, sfidarono nel primo novecento i ghiacci artici con spedizioni audaci e spesso risoltesi in maniera tragica.
Ecco perché il sound dei Void Of Silence appare più angosciante che drammatico, e non è difficile, immergendosi nell’ascolto di queste note, visualizzare per esempio il tenace peregrinare sul pack alla ricerca di una via di salvezza da parte dei componenti della spedizione di S.A Andrée, ingegnere svedese promotore di un visionario tentativo di sorvolare il Polo Nord a bordo di un’instabile mongolfiera.
The Sky Over è uno degli album più commoventi ascoltati nell’ultimo decennio in ambito doom (anche se poi di fronte ad opere di tale spessore le etichette lasciano il tempo che trovano): prodotto ed eseguito in maniera superba, il lavoro offre quasi un’ora di musica dalla bellezza abbacinante, come lo era la luce che gli esploratori dispersi nelle distese artiche si trovavano sempre dinnanzi sulla linea dell’orizzonte; non a caso è appunto lo splendido strumentale intitolato White Light Horizon a suggellare un’esperienza d’ascolto indimenticabile ed imperdibile.

Tracklist:
1. The Void Beyond
2. Abeona (or Quietly Gone in a Hiatus)
3. The Sky Over
4. Adeona (or Surfaced as Resonant Thoughts)
5. Farthest Shores
6. White Light Horizon

Line-up:
Luca Soi – Vocals
Riccardo Conforti – Drums, Keyboards, Samples
Ivan Zara – Guitars, Bass

VOID OF SILENCE – Facebook

Funeral Sun – The Dragging

The Dragging è un ep che ci consegna una band dall’enorme potenziale e che, mantenendo un simile standard qualitativo, potrebbe rendersi in un prossimo futuro protagonista di un full length dirompente.

Ottimo esordio, per quanto breve, di questo terzetto spagnolo chiamato Funeral Sun, autore di un doom tradizionale che sconfina spesso e volentieri in atmosfere vicine al grunge riconducibili, per intensità ed enfasi interpretativa, a certi bravo di Soundgarden e Alice In Chains.

Questo avviene in particolare nel primo e più lungo del due brani, Let Them Bleed, anche grazie alla notevole prova al microfono del chitarrista Javier Gálvez; l’accostamento a certi nomi non deve apparire campato per aria perché su una ben solida base doom è proprio la matrice alternativa ad offrire il valore aggiunto, come conferma anche la successiva title track, specialmente nella sua parte iniziale.
The Dragging è un ep che ci consegna una band dall’enorme potenziale e che, mantenendo un simile standard qualitativo, potrebbe rendersi in un prossimo futuro protagonista di un full length dirompente.

Tracklist:
1. Let Them Bleed
2. The Dragging

Line up:
M. González – Bass
Javier Gálvez – Guitars, Vocals
Xanpe – Drums

FUNERAL SUN – Facebook

HUNGRYHEART

Il video di “The Only One”, dall’album Hungryheart (Tanzan Records).

Il video di “The Only One”, dall’album Hungryheart (Tanzan Records).

Per festeggiare i 10 anni dalla pubblicazione del loro primo album gli Hungryheart assieme alla loro etichetta Tanzan Music hanno recentemente pubblicato una nuova versione del loro disco d’esordio arrichita da un restyling completo dell’artwork e dalla presenza di due bonus track registrate nella primavera 2018 per questa occasione speciale.

Una di queste due tracce è “The Only One”, brano rivisitato in chiave acustica che è diventato protagonista del nuovo videoclip della band.

Il video realizzato in collaborazione con Tokio Studio è ambientato nella sala di ripresa dello studio di registrazione di Tanzan Music, dove il brano stesso è stato registrato.

La scelta della location e del riprendere la band in questa veste non è assolutamente casuale, infatti sia il video che la registrazione audio vogliono trasmettere il feeling delle performance live degli Hungryheart, apprezzate dai fans del Melodic Rock di tutta Europa.

In questo caso caso viene dato un assaggio del sound acustico del gruppo; ma all’ interno della ristampa si può anche asoltare le attuali sonorità elettriche della band con il brano “River of Soul”, anch’esso rivisitato e registrato nuovamente in una freschissima e moderna versione.

TRACKLIST:
01 ROCK CITY
02 STEALING THE NIGHT
03 RIVER OF SOUL
04 HANG ON TO ME
05 THE ONLY ONE
06 INNOCENT TEARS
07 SHADOWS
08 HARD LOVIN’ WOMAN
09 BREATH AWAY
10 IT TAKES TWO
11 GINA
12 RIVER OF SOUL (2018 REVISITED)
13 THE ONLY ONE (2018 ACOUSTIC VERSION)

www.hungryheartofficial.com

www.facebook.com/hungryheartband

LINE UP:
Mario Percudani: Guitar/Vocals
Josh Zighetti: Vocals
Paolo Botteschi: Drums
Stefano “Skool” Scola: Bass

Data d’uscita: 01/06/2018

Genere Melodic Hard Rock

Label: Tanzan Music

NOTE:
All songs written by Mario Percudani except: #02 / #03 / #08 / #12 by Mario Percudani / Giuseppe Zighetti #11 by M. Bolton / B. Halligan Jr. / K. Diamond
Tracks #01 – #11 recorded & mixed by Daniele Mandelli and Alberto Callegari at Elfo Studio, produced and arranged by Hungryheart
Tracks #12 / #13 recorded & mixed by Daniele Mandelli and Mario Percudani at Tanzan Music Studio, produced by Mario Percudani. Executive producer: Tanzan Music
All tracks re-mastered by Daniele Mandelli at Tanzan Music Studio. All songs published by Tanzan Music Ed. Musicali s.r.l. (SUISA – Switzerland) except “Gina”.

HEAVEN

Il music video di Sacred Blood.

Il music video di Sacred Blood.

Brazilian band HEAVEN: Choir Metal, that mixes the tender sounds of a classic choir to the pressure of heavy metal, has just released a music video for its first original single, entitled Sacred Blood. The video can now be seen on the band’s YouTube channel:

The song has many influences from power metal and classical music, with references to the Two-Voice Invention in B flat major (BWV 785), by Johan Sebastian Bach. The lyrics are based on baroque themes and describe, without religious associations, a ritual of fertility and prosperity present in many different cultures, which refers to the blood and sacrifice coming from the continuity of life.

The music video shows behind-the-scenes footage from the recording sessions, which happened between April and May 2018 on Whatafolk-Studio (São Paulo, Brazil), and bridges the public to the day-by-day work of the band members.

ABOUT HEAVEN: Choir Metal
With 7 vocalists and 5 instrumentalists, HEAVEN is a metal band from São Paulo, Brazil, founded by conductor and singer Rafael Leoni and drummer Rômulo Zanco at the end of 2017. The band is currently working on new compositions that permeate many variations of heavy metal, as well as scheduling live concerts and presentations.

Alexandre Cardoso – Tenor
João Prioli – Barítono / Gutural
Luciana Silversong – Soprano
Luis Fonseca – Tenor
Matheus Macêdo – Contrabaixo
Matheus Manente – Guitarras / Barítono
Marcela Estelië – Soprano
Rafael Leoni – Baixo / Barítono
Rômulo Zanco – Bateria
Tilsa Isadora – Mezzo-Soprano
Tony Filho – Guitarras
Toshi Ossada – Piano e Teclados

Contact for concerts, interviews and press: press@heavenchoirmetal.com

Akhenaten – Golden Serpent God

Rispetto a tre anni fa la proposta della band del Colorado sembra anche meglio focalizzata ed efficace: gli intarsi etnici appaiono curati nei minimi particolari ed ogni brano possiede una propria peculiarità che in alcuni casi si esplicita in maniera fragorosa.

Nuovo lavoro pure gli Akhenaten dei fratelli Houseman, band impostasi negli ultimi anni come credibile interprete del metal estremo immerso nell’immaginario egizio.

Come già detto in occasione della precedente uscita titolo, l’abilità del duo statunitense risiede nel saper amalgamare al meglio il sound di matrice black/death con la strumentazione tradizionale.
E se, in effetti, il primo nome che viene in mente quando si parla di certe sonorità sono i Nile, va anche detto che il sound degli degli Akhenaten è molto meno brutale ma, allo stesso tempo, anche meno dicotomico nel suo alternare le due anime che lo vanno a comporre.
Rispetto a tre anni fa la proposta della band del Colorado sembra anche meglio focalizzata ed efficace: gli intarsi etnici appaiono curati nei minimi particolari ed ogni brano possiede una propria peculiarità che in alcuni casi si esplicita in maniera fragorosa, come in episodi magnifici quali Dragon of the Primordial Sea, Erishkigal: Kingdom of Death e la title track Golden Serpent God, picchi qualitativi nei tre quarti d’ora di di black death etnici che a mio avviso teme pochi rivali, rivelandosi anche superiore a quello di band operanti in ambiti analoghi ma di ben più riconosciuta fama.

Tracklist:
1. Amulets of Smoke and Fire
2. Dragon of the Primordial Sea
3. Throne of Shamash
4. Through the Stargate
5. Erishkigal: Kingdom of Death
6. Pazuzu: Harbinger of Darkness
7. Akashic Field: Enter Arcana Catacombs
8. God of Creation
9. Sweat of the Sun
10. Apophis: The Serpent of Rebirth
11. Golden Serpent God

Line up:
Jerred Houseman – All instruments
Wyatt Houseman – Vocals

AKHENATEN – Facebook

GOODBYE, KINGS

Il video di Targa Florio, 1906, dall’album Musicolepsia Live (Argonauta).

Il video di Targa Florio, 1906, dall’album Musicolepsia Live (Argonauta).

I post rockers GOODBYE, KINGS pubblicano il nuovo video estratto dal loro recentissimo live set “Musicolepsia Live”. L’intero lavoro è disponibile a questo indirizzo:
https://argonautarecords.bandcamp.com/album/musicolepsia-live

“Musicolepsia Live” è stato registrato presso Musicolepsia di Melegnano (MI) nel Dicembre 2017, mixato e masterizzato dalla band stessa, ed è da intendersi come regalo per tutti coloro che hanno supportato la band durante questi primi cinque anni di attività.

INFO: www.argonautarecords.comwww.facebook.com/goodbyekings/

Wandering Vagrant – Get Lost

Gli Wandering Vagrant regalano tre quarti d’ora circa di musica davvero ricca di spunti destinati ad imprimersi nella memoria.

Gli Wandering Vagrant sono una band nata per volere del musicista umbro Alessandro Rizzuto, il cui intento dichiarato è quello di offrire agli ascoltatori una forma di progressive coinvolgente e sfrondato da tecnicismi.

Con questo album d’esordio intitolato Get Lost l’obiettivo sembrerebbe ampiamente raggiunto perché, pur non rinunciando alle caratteristiche tipiche di un sound che per sua natura è instabile e cangiante, gli Wandering Vagrant regalano tre quarti d’ora circa di musica davvero ricca di spunti destinati ad imprimersi nella memoria.
Intanto appare riuscito il connubio tra la voce maschile di Rizzuto e quella femminile fornita dalla tastierista Francesca Trampolini, le quali si completano naturalmente in diversi frangenti, mentre il lavoro strumentale è altrettanto efficace e ben focalizzato alla resa della forma canzone, anche nei momenti in cui la band lascia sfogare comunque le proprie capacità tecniche; è emblematico, in tal senso, un brano come l’opener Human Being As Me, nel quale la ruvidità e la ritmica incisiva del prog metal va di pari passo con brillanti intuizioni melodiche, andando ad anticipare temi e strutture che si ripeteranno con puntualità pari alla freschezza nel corso dell’intero lavoro.
Il successivo lungo brano, The Hourglass, alza ancor di più il tiro, mettendo sul piatto tutto il background musicale del leader, il cui frutto è un’esibizione di progressive dall’animo antico ma rivestito di modernità nella misura necessaria per non snaturarne l’identità: se ci deve essere un’influenza più evidente di altre, personalmente vi ritrovo quella dei migliori Porcupine Tree, ovvero, per quanto mi riguarda, quelli più vigorosi e meno stucchevoli di In Absentia, ma tale accenno non deve rivelarsi fuorviante perché, come detto, Get Lost possiede una sua identità, per quanto sia possibile esprimerla in un genere che tra miriadi di rivoli e variazioni sul tema entra nelle nostre case da oltre mezzo secolo.
Così il prog metal di matrice statunitense di Struggle non stona affatto a fianco della delicatezza acustica di Forgotten o del caleidoscopico ed inquieto incedere delle due parti della title track, per finire con il notevole crescendo screziato di elettronica del conclusivo strumentale Home.
Get Lost è una delle sempre più frequenti e gradite sorprese che ci riserva il panorama rock/metal undeground italiano e l’augurio agli Wandering Vagrant è quello di poter raccogliere consensi ed attenzioni che, alla luce del valore di questo loro esordio, appaiono quanti mai meritati.

Tracklist:
1.Human Being As Me
2.The Hourglass
3.Struggle
4.Forgotten
5.Get Lost, Pt. 1 (Fade Away)
6.Get Lost, Pt. 2 (The Hunger)
7.Home

Line up:
Alessandro Rizzuto – Vocals, Guitars
Christian Bastianoni – Guitars, Backing vocals
Francesca Trampolini – Keyboards, Backing vocals
Michele Carlini – Basso
Marco Severi – Batteria

WANDERING VAGRANT – Facebook

VARATHRON

Il video di “Remnants Of The Dark Testament”, dall’album “Patriarchs Of Evil” (Agonia Records).

Il video di “Remnants Of The Dark Testament”, dall’album “Patriarchs Of Evil” (Agonia Records).

Co-founded in 1988 by Stefan Necroabyssious, the band’s vocalist and sole original member, VARATHRON has been on a steady release schedule since 2004’s “Crowsreign”. The latter album introduced Haris (drums) and Achilleas C. (guitars) to the band, who were later joined by Sotiris (guitars) and Stratos (bass). Together, they established a new, well-bonded line-up of an already established Hellenic black metal act, considered as one of the forefathers of the genre, next to Rotting Christ and Necromantia.

Having previously described “Patriarchs Of Evil” as “heavy, dark and full of melodies that will revive past memories”, VARATHRON elaborates on the successor to “Untrodden Corridors Of Hades” (2014):

“The time has come to deliver our new opus ‘Patriarchs of Evil’. A sinful sip of this unholy communion will lure you into an astral journey of absurd dimensions – with an awakening smell of the old era. This album is one of the finest pieces Varathron has ever unleashed. We promise a true heavy, blasphemous and unique masterpiece with Necroabyssious delivering his best performance ever. With glorious riffs, profound melodies and a solid rhythm section, this dark testament is to delve into. The time of the rejuvenation has come!! WE ARE FOREVER IMMORTAL!!”.

“Varathron are proudly spreading the mediterranean plague since 1988! 30 years have passed and we continue to worship darkness and preach the unholy word! ‘Patriarchs of Evil’ is not just a new album, it is a celebration and one of our greatest creations. Behold the 8 hymns!”.

“Patriarchs Of Evil” was recorded, mixed and mastered over the course of 2017 by Achilleas Kalantzis (aka Achilleas C.) at Crown Audio Conspiracies, except for drums which were recorded at Infinite Loop Music Studio. Both studios are based in VARATHRON’s hometown of Ioannina, Greece. The album’s artwork and layout were designed by Juanjo Castellano. New band photos were taken by Evi Savva.

Tracklist:
1. Tenebrous
2. Into the Absurd
3. Luciferian Mystical Awakening
4. Saturnian Sect
5. Remnants of the Dark Testament
6. Hellwitch (Witches Gathering)
7. Orgasmic Nightmares of the Arch Desecrator
8. Ouroboros Dweller (The Dweller of Barathrum)

Album formats:
– Digipack CD with slipcase and 16 pages booklet.
– Black gatefold LP.
– Picture disc gatefold LP (with insert, patch and poster) limit. to 200 handnumbered copies.
– Yellow with black splatter gatefold LP (with insert, patch and poster) limit. to 125 handnumbered copies.
– “30 years” zipper hoodie.
– T-shirt.

Buy at:
https://agoniarecords.com/varathron

Line-up:
Stefan Necroabyssious – vocals
Achilleas C – guitars
Sotiris – guitars
Stratos – bass
Haris -drums

VARATHRON on-line:
Official Site: https://varathron.com
Official Webshop: http://shop.varathron.com
Facebook: https://www.facebook.com/VarathronOfficial/
YouTube: https://www.youtube.com/user/VarathronTV

Agonia Records:
Website: http://agoniarecords.com
Webshop: http://tinyurl.com/agoniashop
Facebook: https://facebook.com/agoniarecords
Twitter: https://twitter.com/agoniarecords
SoundCloud: https://soundcloud.com/agoniarecords
Bandcamp: https://agoniarecords.bandcamp.com
Instagram: https://instagram.com/agoniarecordsofficial
YouTube: http://youtube.com/AgoniaRec

KATAKLYSM

Il live clip ufficiale di “The Resurrected”, dall’album “Meditations” (Nuclear Blast).

Il live clip ufficiale di “The Resurrected”, dall’album “Meditations” (Nuclear Blast).

I death metallers KATAKLYSM hanno da poco pubblicato il nuovo album “Meditations”, su Nuclear Blast Records. Un regalo per i fan è il bonus DVD del nuovo disco. Il live DVD è stato filmato a Monaco, Germania durante il tour “A Moment in Time” il 21 Ottobre 2017.

La band ha lanciato il live clip ufficiale del brano “The Resurrected”, tratto dal DVD. In origine la canzone era la seconda del disco “Serenity in Fire”.

Il DVD include le performance di due classici album della band, “Shadows & Dust” e “Serenity in Fire” suonati per intero. Il concerto è stato ripreso da diverse telecamere e registrato di fronte a una sala gremita di fan arrivati da tutto il mondo. Mixato dal chitarrista JF Dagenais, il DVD comprende anche interviste con i membri della band che raccontano del tour speciale e del nuovo album “Meditations”.

“Meditations” può essere ordinato in vari formati qui:
http://nblast.de/KataklysmMeditations.

Le dieci canzoni sono state prodotte dal chitarrista J-F Dagenais e dal batterista Oli Beaudoin, mentre del mixaggio si è occupato Jay Ruston (ANTHRAX, STONE SOUR, ecc.). La masterizzazione è stata curata da Paul Logus (PANTERA e altri). L’artwork è stato creato da Ocvlta Designs di Surtsey, che si era già occupato della copertina del cd precedente. dei KATAKLYSM, “Of Ghosts And Gods”.

“Meditations” – Track Listing:

01. Guillotine
02. Outsider
03. The Last Breath I’ll Take Is Yours
04. Narcissist
05. Born To Kill And Destined To Die
06. In Limbic Resonance
07. And Then I Saw Blood
08. What Doesn’t Break Doesn’t Heal
09. Bend The Arc, Cut The Cord
10. Achilles Heel

—–

KATAKLYSM live:

Album Release Shows
07.06. USA West Hollywood, CA – Whisky a Go Go**
*w/ JUNGLE ROT
**w/ EXMORTUS

14.06. D Ferropolis – With Full Force
22.06. D St. Goarshausen – RockFels
23.06. F Clisson – Hellfest
06.07. E Barcelona – Rock Fest
07.07. RO Bucharest – Metalhead Meeting
14.07. CDN Armstrong, BC – MetalFest
21.07. D Bertingen – Rock unter den Eichen
25.07. SLO Tolmin – Metaldays
16.08. D Dinkelsbühl – Summer Breeze
17./18.08. CZ Moravský Krumlov – Rock Heart
17./18.08. D Essen – Turock Open Air

»Death…Is Just The Beginning«
w/ HYPOCRISY, THE SPIRIT
18.10. D Wiesbaden – Schlachthof
19.10. D Stuttgart – LKA Longhorn
20.10. D Munich – Backstage
21.10. CZ Zlin – MoR Café **NEW**
23.10. H Budapest – Barba Negra
24.10. A Vienna – Arena
25.10. PL Wrocław – Zaklęte Rewiry
26.10. D Geiselwind – MusicHall
27.10. I Milan – Live Music Club
28.10. CH Pratteln – Z7
29.10. F Lyon – Ninkasi Kao
31.10. E Madrid – Sala Mon
01.11. E Barcelona – Razzmatazz 2
02.11. F Limoges – CC John Lennon
03.11. F Paris – La Machine du Moulin Rouge
04.11. B Antwerp – Trix
05.11. D Hamburg – Docks
06.11. S Gothenburg – Trädgår’n
07.11. S Stockholm – Fryshuset
09.11. FIN Helsinki – The Circus
10.11. FIN Tampere – Pakkahuone
12.11. DK Copenhagen – Pumpehuset
13.11. NL Leeuwarden – Neushoorn
14.11. D Berlin – Kesselhaus
15.11. D Dresden – Eventwerk
16.11. D Oberhausen – Turbinenhalle 2
17.11. D Leipzig – Hellraiser


Maggiori info:
www.kataklysm.ca
www.facebook.com/kataklysm
www.nuclearblast.de/kataklysm

SINISTRO

Il video di ‘Vento Sul’, dall’album ‘Sangue Cássia’ (Season Of Mist).

Il video di ‘Vento Sul’, dall’album ‘Sangue Cássia’ (Season Of Mist).

SINISTRO are now premiering their new video for the mezmorising track “Vento Sul”, which is taken from the Portuguese Fado rockers’ latest album ‘Sangue Cássia’.

Sinistro – ‘Vento Sul’
SINISTRO comment: “So far, we’ve always done conceptual videos for our songs. This time we decided to do something different on ‘Vento Sul’, and made a documentary style video. Its more of a small film, rather than a video clip, showing a day in Sinistro’s life. The video was filmed in Santiago, Chile on our recent debut presence in South America, and we teamed up with Brazilian director Estevam Romera (SEPULTURA, DESALMADO), who is a close friend of the band, to help us develop this.”

SINISTRO are still available for interviews by Skype or mail. Please contact Season of Mist.

The artwork of ‘Sangue Cássia’, which has been created by Pedro Carmo can be viewed below.

Track-list
1. Cosmos Controle (11:14)
2. Lótus (7:55)
3. Pétalas (3:51)
4. Vento Sul (6:50)
5. Abismo (6:02)
6. Nuvem (5:32)
7. Gardénia (6:15)
8. Cravo Carne (9:59)
Total playing time: 57:38

Sinistro-Metal_Days-2018
SINISTRO live
25 Jul 18 Tolmin (SI) Metal Days 2018
29 Sep 18 Madrid (ES) Okkvlt Session
03 Nov 18 Zaragoza (ES) Iberian Warriors Metal Fest
08 Dec 18 Lisboa (PT) Under the Doom Festival

SINISTRO by Inés Achando
When SINISTRO emerged out of a spontaneous spark on a hot summer’s day spent dallying in the studio, nobody could have predicted the meteoric rise of these fascinating Portuguese doom rockers. Their first album, a new beginning after some different earlier attempts, was strongly cherished by critics and fans alike, with invitations to prestigious festivals following at an astonishing pace.

Now SINISTRO present the follow-up to the highly praised ‘Semente’ (2016) and even the first impression allows to state that ‘Sangue Cássia’ marks another huge step in the career of the remarkable band fronted by vocalist extraordinaire Patrícia Andrade. The new full-length clearly shows the confidence and experience gained from their numerous live performances.

SINISTRO succeed in expanding their sonic horizon, while keeping all the elements that made ‘Semente’ special. The melancholy and painful longing expressed in the national chant of Portugal, Fado is seamlessly forged together with rock and metal. SINISTRO harness erotic energy and lustful moments as well as bitterness and regret. Silky softness and velvet warmth contrasts sharply with harsh edges and stinging spikes.

SINISTRO started out by exploring a wide range of refence points for their self-titled debut, which was released in 2012, such as MASSIVE ATTACK, ENNIO MORRICONE, RADIOHEAD, FAITH NO MORE, ANGELO BADALAMENTI, DAVID BOWIE, SWANS, UNWOUND, MOGWAI, and CRIPPLED BLACK PHOENIX to name but a few possible comparisons.

On their following effort, ‘Cidade’ (2013), the Portuguese welcomed singer Patrícia Andrade, who quickly turned out to be the missing element in SINISTRO’s path snaking between elegant doom rock and a soundtrack like approach. Massive guitar walls combined with gritty keyboard layers and a deeply emotional vocal performance established the band as an essential name in the Portuguese music scene.

Having perfected their signature musical handwriting on ‘Semente’, SINISTRO are now adding experience and maturity to their songs. Each track on ‘Sangue Cássia’ is its own story and cosmos that will engulf and swallow the listener. Take your time to profoundly enjoy and marvel at the wonders laid out by ‘Sangue Cássia’!

www.facebook.com/sinistroband
www.sinistroband.com

Line-up
Rick Chain: guitar
Ricardo Matias: guitar
Patricia Andrade: vocals
Paulo Lafaia: drums
Fernando Matias: bass, programming

Style: Ambient Doom Rock

Recording: Sinistro & Fernando Matias at The Pentagon Audio Manufacturers

Mix & mastering: Fernando Matias at The Pentagon Audio Manufacturers

Cover art: Pedro Carmo

Album photography: Alípio Padilha

Shop: http://smarturl.it/SinistroSangueCassia

WAIT HELL IN PAIN

Il lyric video di “The Confession”, dall’album “Wrong Desire”.

Il lyric video di “The Confession”, dall’album “Wrong Desire”.

The Rock/Metal band Wait Hell in Pain has released a brand new Lyric video for the song “The Confession”:

The song is taken from the debut album “Wrong Desire” available on CD/DIGITAL at:
http://player.believe.fr/v2/3614975683440
iTunes: http://apple.co/2vP8aiD
Cd: http://bit.ly/2gKaz8N
http://amzn.to/2wKUwxs
http://spoti.fi/2xzlzjp

https://www.facebook.com/WAITHELLINPAIN/
http://www.revalverecords.com/WaitHellinPain.html

Obsolete Theory – Mudness

Mudness è un lavoro pressoché perfetto nel quale, all’interno di una base black metal, confluiscono death e doom amalgamati da un senso della melodia non comune, capace di rendere ognuno dei cinque lunghi brani altrettanti episodi in grado di nobilitare, da soli, un intero album.

Il full length d’esordio per questa band milanese rappresenta una delle tipiche folgorazioni alle quali si viene periodicamente sottoposti, e che è uno dei motivi (se non IL motivo) per il quale si spende buona parte del proprio tempo nell’ascoltare musica inedita proposta da realtà note a pochi.

Mudness è un lavoro pressoché perfetto nel quale, all’interno di una base black metal, confluiscono death e doom amalgamati da un senso della melodia non comune, capace di rendere ognuno dei cinque lunghi brani (dieci minuti medi di durata) altrettanti episodi in grado di nobilitare, da soli, un intero album.
Il bello è che, oltretutto, gli Obsolete Theory ci offrono un album in costante crescendo, visto che la partenza affidata a Salmodia III e Six Horses Of Death è all’insegna di un black relativamente più canonico, pur se proposto nella sua forma maggiormente atmosferica e ricca di punteggiature di varia natura, fino ad arrivare, attraverso la ruvida Dawn Chant (in qualche modo debitrice dei Forgotten Tomb), alla splendida Sirius’ Blood, maiuscola prova di black doom melodico che è nelle corde solo di chi possiede un talento compositivo superiore alla media, e alla conclusiva The God With The Crying Mask, che si snoda invece tra sfumature post black.
Mudness dimostra come sia ancor possibile muoversi all’interno del genere risultando freschi ed imprevedibili senza per forza spingersi su lidi avanguardistici: la bravura degli Obsolete Theory risiede sostanzialmente nell’essere riusciti a regalare cinquanta minuti di musica intensa, vibrante e in grado di restare impressa anche dopo molti ascolti.
Uno dei migliori album italiani dell’anno, al di là delle suddivisioni in generi o sottogeneri.

Tracklist:
1. Salmodia III
2. Six Horses Of Death
3. Dawn Chant
4. Sirius’ Blood
5. The God With The Crying Mask

Line up:
Ow Raygon: Guitars
Mordaul: Guitars
Tote Arthroeat: Percussions and Glockenspiel
Bolthorn: Bass
Savanth: Drums
Daevil Wolfblood: Vocals

OBSOLETE THEORY – Facebook

HAUNTED

Il video di ‘Mourning Sun’, dall’album “Dayburner” (Twin Earth Records).

Il video di ‘Mourning Sun’, dall’album “Dayburner” (Twin Earth Records).

L’attesa è terminata!

Lo scorso venerdì le promesse del doom internazionale HAUNTED hanno pubblicato il loro nuovo album, “Dayburner” su Twin Earth Records.

Per celebrare l’occasione, la band ha lanciato il video del secondo singolo ‘Mourning Sun’.

Cristina Chimirri, cantante della band, dice del brano: “Quando ho scritto il testo di Mourning Sun, pensavo che spesso ci si sente inspiegabilmente pervasi da un ‘sentimento di Morte’, una sorta di richiamo a passare dall’altra parte, che molte persone vivono come allucinazione nel sogno. Ecco allora che si manifesta la volontà di generare l’incubo, il buio e la notte. Mirare dritto al Sole e spegnerlo”.

Il batterista Dario Casabona aggiunge: “L’incipit di un viaggio che dura un solo giorno, verso il nero”.

La creazione del video è stata affidata all’artista canadese, residente a Glasgow, Teresa Elizabeth Lobos.

Acquista “Mourning Sun” in digitale qui: https://hauntedband.bandcamp.com/track/mourning-sun

Recentemente la band ha pubblicato il video del primo singolo ‘Waterdawn’. Guardalo qui: https://www.youtube.com/watch?v=lys–E4K4QI

Acquista ‘Waterdawn’ in digitale qui: https://hauntedband.bandcamp.com/track/waterdawn

“Dayburner” è disponibile in diversi formati (CD via Twin Earth Records, musicassetta via Graven Earth Records, VINYL/2LP in edizione limitata via DHU Records in autunno):

CD – https://haunteditaly.bandcamp.com/album/dayburner
DIGITALE – https://hauntedband.bandcamp.com/album/dayburner-2018
MUSICASSETTA – http://www.gravenearthrecords.com/product/haunted-dayburner-cassette-preorder

Il nuovo capitolo, “Dayburner”, è stato registrato da Carlo Longo al NuevArte Studio di Catania. Il master è stato affidato al celebre Brad Boatright (Sleep, COC, Yob, Obituary e altri) all’Audiosiege Engineering di Portland, Oregon.

La suggestiva immagine della copertina è stata creata dalla famosa artista e fotografa Deborah Sheedy.

Tracklist:
Mourning Sun
Waterdawn
Dayburner
Communion
Orphic
Vespertine
No Connection With Dust
Lunar Grave

Gli HAUNTED portano alta la bandiera del doom con all’attivo l’omonimo album di debutto uscito nel 2016 che ha ricevuto feedback positivi della critica mondiale, consentendo alla band di dividere il palco con artisti quali Goblin di Claudio Simonetti, Candlemass e Hooded Menace oltre che partecipare a importanti festival come l’Into The Void e l’Eindhoven Metal Meeting 2017.

Haunted line-up:
Francesco Bauso – Chitarra
Dario Casabona – Batteria
Cristina Chimirri – Voce
Francesco Orlando – Chitarra
Frank Tudisco – Basso

Maggiori info:
facebook.com/hauntedband666/
hauntedband.bandcamp.com

Keys Of Orthanc – Dush agh Golnauk

Trattandosi di un esordio ci si potrebbe accontentare, anche se non sono pochissimi gli aspetti da migliorare, per evitare che le buone idee espresse da Dorgul vengano restituite in maniera oltremodo confusionaria.

Keys Of Orthanc è il nome di questa nuova one man band che si affaccia sulla scena black metal.

Come fanno ampiamente intendere monicker e titolo dell’album è l’immaginario tolkeniano a dominare a livello lirico nel lavoro del musicista del Québec (che per eliminare ogni fraintendimento si presenta come Dorgul).
L’interpretazione che ne deriva non può che risentire di tutto questo, per cui sono atmosfere per lo più epiche a caratterizzare l’opera, anche se le pulsioni pagan folk sono meno accentuate a favore di un incedere più malinconico.
A livello compositivo Dorgul si fa valere ma la produzione non è nitida come dovrebbe, per cui purtroppo gli spunti melodici non emergono come dovrebbero, soffocando per esempio le buone intuizioni dei due brani centrali Witchking e Mor Gashnum.
Trattandosi di un esordio ci si potrebbe accontentare, anche se non sono pochissimi gli aspetti da migliorare, per evitare che le buone idee espresse da Dorgul vengano restituite in maniera oltremodo confusionaria; d’altro canto, considerati i mezzi che mette a disposizione l’odierna tecnologia, ignorare questo aspetto non dovrebbe essere così complicato.

Tracklist:
1. Satum
2. Ringwraiths
3. Witchking
4. Mor Gashnum
5. The White Wizard
6. Outro

Line up:
Dorgul – All instruments, Vocals

KEYS OF ORTHANC – Facebook

HOGS

Il video di Stinking Like A Dog, dall’album Fingerprints (Red Cat).

Il video di Stinking Like A Dog, dall’album Fingerprints (Red Cat).

Gli HOGS ci dimostrano che l’auto ironia unita al groove della loro musica è l’arma migliore per ballare a ritmo di rock ‘n’ roll, lasciandosi alle spalle le problematiche della vita quotidiana, tematica centrale del pezzo.
Nasce così il video di “STINKING LIKE A DOG”, primo singolo estratto dal nuovo album del quartetto rock fiorentino “Fingerprints”, uscito questa primavera per Red Cat Records e 7Hard.

Regia di “Notubers” (Simone Brogi ed Eugenio Palagini), riprese @ Agility Dog di Empoli.
Ringraziamo Luciano Pucci ed i suoi splendidi “attori” (Airyn, Micheal, Lars, Bellina, Jinn, Twenty, Attila, Baby, Dj, Mila, Splendore).

CONTATTI BAND:
Homepage: www.hogsband.com/

Facebook: www.facebook.com/hogsband

Youtube: www.youtube.com/channel/UCXla5VyvN7zkAjuuoudFYjg

LABEL:
www.redcatpromotion.com
http://www.7hard.de/

Majesty Of Silence – Zu dunkel für das Licht

Il sound teatrale e straripante di enfasi fatica a raggiungere l’obiettivo, perché con un simile approccio è senz’altro importante un buon talento compositivo (e fin qui ci siamo), ma lo è altrettanto, se non di più, un senso della misura che fa decisamente difetto ai Majesty Of SIlence.

Un altro ritorno dopo oltre un decennio di silenzio: questa volta sono gli svizzeri Majesty Of Silence a rifarsi vivo dopo un lungo oblio iniziato nel 2006, dopo l’uscita del loro quarto full length.

Tutto sommato il momento scelto per ripresentarsi sulla scena sarebbe anche quello giusto per chi si dedica ad un genere come il symphonic black che, in effetti, negli ultimi anni era finito fuori dai radar della maggior parte degli appassionati, fino al recente rientro in pompa magna dei Dimmu Borgir e alla luce del gradito recupero ad alto livello degli stessi Cradle Of Filth.
Dimezzati rispetto alla formazione originale (sono rimasti i soli Peter Mahler e Christian Geissmann), gli elvetici cii sommergono con un album come Zu dunkel für das Licht entro il quale non si fanno mancare nulla, riversandoci tutto quanto sarebbe lecito attendersi da interpreti di questa frangia metallica che non ha mai avuto la sobrietà tra le sue caratteristiche principali.
E’ cosi che il sound teatrale e straripante di enfasi fatica a raggiungere l’obiettivo, perché con un simile approccio è senz’altro importante un buon talento compositivo (e fin qui ci siamo), ma lo è altrettanto, se non di più, un senso della misura che fa decisamente difetto dell’Argovia.
Ecco, se Dani Filth vi appare in certi momenti fastidiosamente verboso, andando a sovrastare costantemente le trame musicali dei suoi compagni, non è nulla rispetto a quanto accade con i Majesty Of Silence i quali, per ottanta minuti, ci sommergono incessantemente con le proprie strepitanti liriche in tedesco, facendomi persino venire in uggia una lingua che personalmente adoro in certi ambiti ambiti musicali.
Peccato, perché questo lavoro, con le dovute sfrondature farebbe tutto un altro effetto; nei frangenti più solenni e teatrali affiorano persino reminiscenze dei Devil Doll, mentre i passaggi sinfonici riportano necessariamente ai Dimmu Borgir, e non è un caso se sono per lo questi momenti quelli in cui si rimpiange maggiormente la bulimia verbale che affligge alcuni passaggi magnifici, disseminati in buona quantità specialmente nella seconda metà dell’opera (Traurige Geschicht’, Rudi, Sonne, Erlösung).
Probabilmente il tutto sarà anche funzionale al racconto (ed evidentemente cose da dire ce ne sono in quantità) ma si giunge alla fine dell’opera abbastanza estenuati nonostante l’abitudine a certi ascolti e la relativa buona predisposizione.
Le migliori band attuali, non solo in ambito estremo, ci stanno insegnando che la musica aumenta la sua efficacia quando si toglie piuttosto che aggiungendo, e il sound dei Majesty Of Silence è “troppo” sia per minutaggio che per interpretazione del genere, con l’aggiunta puntuale anche di una voce femminile che c’entra come i cavoli a merenda.
Ecco, è per tutti questi motivi che il ritorno della band svizzera non va oltre una sufficienza derivante dall’apprezzamento per un’espressione musicale non banale, ma che necessita di una necessaria revisione per poter raggiungere in futuro un livello più consono al potenziale dimostrato a tratti.

Tracklist:
1. Der Untergang
2. Das Feuer
3. Der Zahn der Zeit
4. Unerwarteter Besuch
5. Endstille
6. Dem Engel noch zuhören
7. Klangfeind – Neuzeithasser
8. Traurige Geschicht’
9. Rudi
10. Sonne
11. Weisse Welt
12. Zweiundzwanzig
13. Erlösung
14. Stille

Line up:
Peter Mahler: Guitars, Vocals
Christian Geissmann: Guitars, Bass, Vocals

MAJESTY OF SILENCE – Facebook

LE INTERVISTE DI OVERTHEWALL: PARRIS HYDE

Intervista con Parris Hyde, leader e vocalist dell’omonima rock band.

Grazie alla reciproca collaborazione con la conduttrice radiofonica Mirella Catena, abbiamo la gradita opportunità di pubblicare la versione scritta delle interviste effettuate nel corso del suo programma Overthewall, in onda ogni mercoledì alle 21.30 ed ogni domenica alle 22.00 su www.energywebradio.it.
Questa volta è il turno di Parris Hyde, leader dell’omonima rock band.

MC Ciao Parris. Tu hai alle spalle una lunga carriera musicale, sfociata poi in questo progetto che porta il tuo nome e che ti sta regalando tantissime soddifazioni. Ci racconti com’è nato?

Ciao a te e a chi ci sta seguendo.
Tralasciando i miei progetti passati, Parris Hyde è nato ufficialmente nel 2013 e la sua genesi è stata determinata dalla mia decisione di diventare cantante (sono sempre stato principalmente un chitarrista) : ero veramente stanco di dover rincorrere i vari cantanti che si sono avvicendati nelle mie band passate. Inoltre erano ormai anni che nel novero dei miei artisti preferiti figuravano più cantanti che chitarristi. Quindi dopo un paio d’anni di assestamento in questo nuovo ruolo e dopo aver preso un po’ di lezioni di canto, sono partito con questa nuova esperienza .

MC Diciamo i nomi della line up? E’ stato complicato trovare musicisti adatti al tuo progetto?

La line up è attualmente composta da Paul Crow alla chitarra, Max Dean al basso e Karl Teskio alla batteria.
Come detto Parris Hyde era nato come mio progetto solista; nel frattempo stavo suonando delle cover a tempo perso con i ragazzi che poi entreranno a far parte della band : sono stati loro in effetti a credere nella bontà del progetto e a volervi costruire sopra una band vera e propria.

MC Nel giugno 2016 pubblichi “Mors tua vita mea” Il primo album dei Parris Hide che è andato benissimo. Ci parli di quest’album?

Mors Tua Vita Mea è stato ottimamente accolto da pubblico e critica : grande soddisfazione per me che mi nutro famelicamente delle belle recensioni !!!
L’album è vario, vi sono brani più tirati ed altri più melodici, frutto del background che mi sono creato nel corso degli anni, direi un connubio fra Heavy Metal ed Hard Rock. Del resto alcune canzoni erano presenti in altri lavori del mio passato, ma in questa occasione ho voluta dare loro questa veste definitiva. Il tutto poi è tenuto insieme dalla mia voce sempre ben riconoscibile.
Finalmente ora posso ripartire con composizioni completamente nuove.

MC “Mors tua vita mea” è stato seguito quest’anno da un nuovo EP ‘Undercover 1’, rilasciato il 30 marzo, composto da 4 cover e un brano inedito. Tra le cover un omaggio all’indimenticabile Midnight dei Crimson Glory e ad un personaggio inusuale come Lady Gaga. Ci spieghi come mai questa scelta?

Midnight è in assoluto il mio cantante preferito: purtroppo ci ha lasciato troppo presto, a soli 49 anni : di lui apprezzo la sentita interpretazione che fornisce in ogni singola nota, una voce mistica, magica direi, che lasciava trasparire il suo animo tormentato (come il mio, del resto).
Per quanto riguarda Lady Gaga, la sua passione per l’Heavy Metal è stata definitivamente sancita con l’esibizione che ha tenuto insieme ai Metallica.
A parte questo, pur non seguendola particolarmente, apprezzo di lei i suoi video e spettacoli sopra le righe, i suoi abbigliamenti visionari, oltre al fatto che è un autrice davvero valida : la canzone Bad Romance, di cui abbiamo eseguito la cover, credo ne sia la dimostrazione.

MC Quali sono i progetti futuri della band?

I Parris Hyde sono attualmente impegnati su due fronti .
Fra un anno circa speriamo di pubblicare il nuovo album, già completamente da me composto. Ci vorrà un po’ di tempo per le registrazioni e gli arrangiamenti, aspetti in cui sono sempre particolarmente meticoloso.
L’altro progetto che verrà concluso entro l’estate è la realizzazione di un video: non si tratterà però di un classico video musicale, ma piuttosto di una sorta di cortometraggio in cui i Parris Hyde saranno protagonisti in qualità di cacciatori di Zombie; la colonna sonora sarà il mio brano esclusivamente sinfonico Mors Tua Vita Mea, che abbiamo utilizzato come intro dell’album ed anche dei nostri concerti. Il tutto è stato liberamente ispirato alla serie Tv “The Walking Dead”.

MC Sono previsti tour estivi in Italia o all’estero?

Riuscire ad esibirsi ad un certo livello, come richiede il nostro progetto, risulta a volte complicato, quindi non abbiamo al momento in programma un vero e proprio tour; si tenga anche conto del fatto che ho deciso di riprendere a suonare la chitarra dal vivo e quindi stiamo lavorando per rivedere gli arrangiamenti in tale senso

MC Quali sono i contatti sul web dei Parris Hyde per i nostri ascoltatori che volessero seguirvi?

Oltre al sito ufficiale , da me creato (posso dire orgogliosamente che è stata un’altra sfida da me vinta) , siamo molto attivi sui social Facebook e Reverbnation (da quest’ ultimo si possono ascoltare diversi nostri brani): quindi consiglio a tutti di seguirci ed interagire con noi attraverso i suddetti canali.

SILVER P

Il video di Road To Hell, dall’album in uscita in autunno (Red Cat).

Il video di Road To Hell, dall’albun in uscita in autunno (Red Cat).

SILVER P, il nuovo progetto di PUGNALE (alias Roberto Colombini), entra nel roster della RED CAT per la pubblicazione del suo nuovo album, prevista per questo autunno.

Anticipa l’uscita il singolo “Road to hell”, disponibile da venerdì 22 giugno in tutti gli store digitali mondiali, tramite The Orchard.
“Road to hell è un pezzo potente e diretto, con un sound moderno ma legato molto a sonorità anni 80.Il testo molto “rock” ha la velocità come protagonista, che peró porterà il protagonista dalla strada della vita a quella della morte!”

Silver P è un progetto solista nato da Pugnale (Colombini Roberto) a gennaio 2017, in modo semplice ed anche inaspettato.
Tutto iniziò da un paio di riff ed un computer che, dopo quattro mesi, portarono Roberto ad avere in mano undici brani completi, contaminati da tutti i generi riguardanti l’Hard rock, il Metal, il Blues, il Thrash, e non solo…
Li fece ascoltare ad Antonio Inserillo (fonico nel suo studio di registrazione e batterista), il quale ne fu entusiasta e lo convinse a registrare i pezzi in studio. Dopo la prima serie di preproduzioni, si pose il problema di trovare un cantante adatto al progetto e la scelta ricadde su Alex Iarusso, conosciuto per alcune tribute band (Iron Maiden, Dio), che accettò di partecipare alle registrazioni.
Da questo momento, Roberto iniziò a vedere realizzarsi concretamente i brani che aveva composto e che da tempo aveva in testa. Chiamò per il basso Alessandro Cola, con il quale suona da anni in varie band ed anche questa fu una scelta azzeccata!
L’album sarà terminato per l’estate e uscirà in autunno per Red Cat Records

REVOLUTIO

Il lyiric video di Meek And The Bold, dall’album Vagrant (Inverse Records).

Il lyiric video di Meek And The Bold, dall’album Vagrant (Inverse Records).

È prevista per il 9 Novembre 2018 la pubblicazione di Vagrant il nuovo album dei thrasher post apocalittici REVOLUTIO, distribuito da Inverse Records.

Il cantante Maurizio Di Timoteo ha commentato:
“Vagrant è composto da tanti viaggi, viaggi per raggiungere luoghi remoti e impossibili. Alcuni di questi luoghi vivono nelle nostre menti, altri sono celati nelle nostre anime. Meek and the Bold scava nel conflitto infinito che infuria in ognuno di noi. Il lato mite della nostra personalità vuole evitare il sacrificio e la sofferenza, mentre quello più audace abbraccia la lotta per cambiare un mondo fatto di odio e miseria. Questi due aspetti non possono essere separati, perché tale è la natura dell’animo umano. L’accettazione di questa dualità come condizione naturale è un passo cruciale nel raggiungimento della piena consapevolezza di sé.”

Il singolo di Meek And The Bold è disponibile in digital download su Amazon e in streaming su Spotify. Vagrant è disponibile in pre-order al seguente link https://bit.ly/2LIP4mG

Track list:
1. Aftermath
2. Meek and the Bold
3. What Breaks Inside
4. The Oracle
5. Ozymandias
6. Eclipse
7. Silver Dawn
8. Requiem
9. Daydream
10. The Great Silence

REVOLUTIO line-up:
Maurizio Di Timoteo – voce, chitarra ritmica
Luca Barbieri – chitarra solista
Francesco Querzé – basso
Davide Pulito – batteria

REVOLUTIO online:
http://www.facebook.com/RevolutioBand
http://www.instagram.com/revolutioband
http://www.revolutioband.com