ATHLANTIS

Il lyric video di “Nightmare” (feat Trevor), dall’album “Metalmorphosis” (Diamonds Prod).

Il lyric video di “Nightmare” (feat Trevor), dall’album “Metalmorphosis” (Diamonds Prod).

Nuovo singolo per gli ATHLANTIS, band capitanata da Steve Vawamas al basso (Mastercastle, Ruxt, Odyssea…), Tommy Talamanca alle chitarre e tastiere (Sadist), Alessio Calandriello alla voce (La Coscienza di Zeno, Lucid Dream), e Alessandro Bissa alla batteria (A Perfect Day, ex-Labyrinth, ex-Vision Divine). Il brano, tratto dall’ultimo “Metalmorphosis” uscito per Diamonds Prod, si intitola “Nightmare” e vede Trevor, voce dei Sadist in qualità di special guest.

LIV SIN

Il video di The Fall, dall’album Foll Me (Despotz Records).

Il video di The Fall, dall’album Foll Me (Despotz Records).

L’affascinante ex cantante dei Sister Sin LIV “SIN” JAGRELL pubblica oggi il nuovo video tratto dal suo debutto solista “Follow Me”, dato alle stampe da Despotz Records ad aprile 2017.

“Per il video della canzone ‘The Fall’ abbiamo voluto catturare l’energia dei nostri concerti. È uno dei brani più veloci e aggressivi quindi rappresenta band la band dal vivo”, spiega la frontgirl.

Il video è stato registrato a Stoccolma e al festival Skogsröjet a Rejmyre, Svezia, la scorsa estate.

“I LIV SIN sono una band heavy metal e desideriamo che i nostri show riflettano ciò, così come fa la nostra musica. È un’esperienza intensa con headbanging, pugni alzati al cielo e testi cantati a squarciagola. Speriamo che il video di ‘The Fall’ vi dia un assaggio di ciò che vi aspetta ad un concerto dei LIV SIN”, conclude Liv.

Il disco è stato prodotto dal bassista di U.D.O. Fitty Wienhold e da Stefan Kaufmann (ex ACCEPT, U.D.O.).

“Follow Me” contiene anche una cover del classico dei FIGHT “Immortal Sin”, presente sul debutto del 1993 della band di Rob Halford, “War Of Words”. Nella versione di Liv troviamo, in qualità di ospite, il frontman dei THE 69 EYES’ Jyrki 69.

In tredici anni di carriera i SISTER SIN hanno venduto migliaia di album e suonato in tutto il mondo con band come SLAYER e KING DIAMOND nel Rockstar Energy Drink Mayhem Festival, e hanno partecipato al tour di Revolver magazine “Hottest Chicks In Metal”. I SISTER SIN si sono guadagnati una solida fan base grazie al loro hard rock aggressivo ma al tempo stesso melodico. Quando i SISTER SIN si sono sciolti alla fine del 2015, Liv sapeva di avere ancora molto da dare ai suoi fan. La sua nuova musica mette in luce quanto Liv sappia essere potente, sexy e carica d’attitudine.

http://liv-sin.com
https://www.facebook.com/livsinmusic

Blight – The Teachings + Death Reborn

Il black metal nell’interpretazione dei Blight è aspro, asciutto, dai ritmi ben scanditi con qualche venatura trash ed un’aura oscura che aleggia in maniera piuttosto insistente sul tutto.

The Teachings + Death Reborn è una compilation, uscita originariamente in cassetta nel 2016 a cura dell Heathen Tribes e riproposta in formato cd dalla alla fine dello scorso anno, che riassume gli ultimi due ep dei Blight, band canadese dedita ad una pregevole forma di black metal.

Il gruppo di Montreal si cimenta con il genere ormai da una decina d’anni e, a quanto sembra, il traguardo del primo full length sembra essere prossimo: questo riassunto dell ultime puntate è quindi un utile strumento per fare la conoscenza con le sonorità offerte dal quartetto Québécois.
Il black metal nell’interpretazione dei Blight è aspro, asciutto, dai ritmi ben scanditi con qualche venatura trash ed un’aura oscura che aleggia in maniera piuttosto insistentemente sul tutto (non a caso il vocalist G. McCaughry è il fondatore della casa editrice Anathema Publishing Ltd, specializzata in occultismo ed esoterismo); indubbiamente i tre anni di distanza tra le cinque tracce più recenti provenienti The Teachings e le due che componevano Death Reborn si sentono non poco: la title track e Gnostic Dirge (non poco intrigante però la sua rallentata parte centrale) appaiono sostanzialmente più dirette ed arcigne e con una produzione a tratti un po’ arruffata, mentre le tracce che vanno da For the Pact to be Writ a VoidLight appaiono meglio focalizzate, con il picco rinvenibile proprio in quest’ultimo brano, le cui ritmiche più ragionate contribuiscono a creare un’atmosfera cupa e soffocante, del tutto in linea con i dettami scandinavi ma, nonostante la relativa originalità, di livello oggettivamente molto buono.
Vedremo se i Blight saranno in grado, alla prima prova su lunga distanza, non solo di replicare ma anche di introdurre qualche elemento peculiare in più capace di porli all’attenzione di un’audience distolta da una gamma di scelte mai così ampia.

Tracklist:
Side A
1. For the Pact to be Writ
2. Sovereign [Suffering] Gestalt
3. Cernuous
4. Magna Arcana
Side B
5. VoidLight
6. Death Reborn
7. Gnostic Dirge

Line-up:
Cedric Deschamps – Bass
Robin Lapalme – Drums
Pascal Pelletier – Guitars
G. McCaughry – Vocals

BLIGHT – Facebook

THE NEGATION

Il video di “The End Of Cycle”, dall’album Memento Mori.

Il video di “The End Of Cycle”, dall’album Memento Mori.

THE NEGATION come back with a new video clip “The End Of Cycle” (full version) (already 9964 views!) and are ready to stike Mexico !

THE NEGATION offers a deep immersion into his characteristic universe, acted insolently towards and darkness, with his new video clip directed by Quantic Arts, after brutalized the audience since then touring and sharing the stage with the likes of Marduk, Belphegor, Inquisition, Gorgoroth, Kampfar, Arkona … “The End Of Cycle” comes from the second full-length opus, “Memento Mori”, back in July 2015 gathering rave comments from the worldwide medias such as “A relentless Black Metal assault that will not give you a break” [CvltNation] or “A prime example of what Black Metal was created to be” [Metal Temple], eventually getting selected #13 best 2015 album at the Lair of Filth, voted #5 best French Metal album of 2015 by France’s VS-Webzine readers.

THE NEGATION is not only a musical or lyrical concept: experiencing a THE NEGATION show is like a deflagration that comes to shake your beliefs and your ground. It’s being forced to face yourself, the void of your own existence, the vain and hopeless meaning and achievements of your so-called will, the total absence of “why?” we all try to hide deep inside… in total Negation.

THE NEGATION will be on tour with Mortis Mutilati in March 2018 in Mexico.

Links:

► Facebook : https://www.facebook.com/the.negation.band

► Bigcartel : http://thenegationmerch.bigcartel.com

► Youtube channel : https://www.youtube.com/channel/UCGQ4_hVO-N5gJH7TnXeTbvQ

EMMURE

Il video di ‘Natural Born Killer’, dall’album “Look At Yourself” (SharpTone).

Il video di ‘Natural Born Killer’, dall’album “Look At Yourself” (SharpTone).

Quasi un anno fa, gli EMMURE hanno pubblicato il loro violento nuovo album “Look At Yourself”, una brutale autovalutazione e osservazione, equilibrando odio, rabbia e perseveranza, con l’esperienza di una vita spesa alla ricerca dell’autonomia e del rispetto.

L’ultimo album “Look At Yourself” come anche il bellissimo merchandise sono disponibili qui: http://geni.us/EMMURELookAtYS

Gli EMMURE sono:
Frankie Palmeri – Voce
Joshua Travis – Chitarra
Phil Lockett – Basso
Josh ‘Baby J’ Miller – Batteria

www.facebook.com/emmure
www.twitter.com/emmuremusic
www.sharptonerecords.co/artist/emmure

Ode In Black – Seeds Of Chaos

L’album si lascia ascoltare con un certo agio, lasciando una sensazione gradevole ma dalla durata nel tempo effimera come l’esistenza di una farfalla.

Non vi siete ancora rassegnati del tutto all’uscita di scena dei Sentenced e del loro personale approccio melodico e malinconico al gothic rock/metal ? Se vi accontentate dei surrogati potrebbe essere allora il caso di dare un ascolto al primo full length degli Ode In Black.

Seeds Of Chaos è il frutto finale di un percorso che ha preso il via all’inizio del decennio da parte di questa band (manco a dirlo) finlandese, la quale prende come riferimento la creatura che fu di Vile Laihiala e soci, ne ammorbidisce talvolta l’impatto guardando agli altri connazionali Him e The 69 Eyes e dal mix non può che venirne fuori un lavoro gradevole, orecchiabile ma ovviamente dalla ridottissima personalità.
Questo avviene non solo quando l’adesione ai modelli citati è pressoché totale (l’opener Fountain Of Grief parla chiaro al riguardo), ma anche nei momenti in cui gli Ode In Black provano a distaccarsene, mettendo in scena sia un brano piuttosto intenso per il suo crescendo come The Mirror, sia una più insipida Burden, con un chorus simil Ten che sembra appiccicato a forza, la sensazione d’avere già sentito qualcosa di molto simile chissà dove e quando è tangibile.
Il risultato di tutto questo è un album che si lascia ascoltare con un certo agio, lasciando una sensazione gradevole ma dalla durata nel tempo effimera come l’esistenza di una farfalla: se nel tirare le somme i brani migliori dell’album sono quelli che sembrano degli outtakes di The Cold White Light e The Funeral Album (Fountain Of Grief e Lullaby For The Innocent) è evidente come gli Ode In Black difficilmente potranno essere ricordati per la loro personalità.
Va detto che la band, comunque, prova ogni tanto ad immettere nel proprio sound iniezioni di più tradizionale hard rock e, quando ciò avviene in maniera più fluida, i risultati non sono affatto disprezzabili (la title track e Burn The Candle From Both Ends) lasciando aperta una strada che, pur essendo già stata calpestata da altre centinaia di band, non costringerebbe l’ascoltatore a fare dei paragoni con uno specifico gruppo storico nei riguardi del quale il confronto non può che risultare impari.

Tracklist:
1. Fountain Of Grief
2. The Sea In Which We Drown
3. Goodbye
4. Seeds Of Chaos
5. The Mirror
6. Burden
7. The Lone Wolf
8. Burn The Candle From Both Ends
9. Devil’s Kin
10. Of A Thousand Lies
11. Lullaby For The Innocent

Line-up:
Pasi Mäenpää – vocals
Iiro Saarinen – guitars & backing vocals
Juhani Saarinen – lead guitar
Ville Puustinen – bass
Taisto Ristivirta – drums

ODE IN BLACK – Facebook

DISTRUZIONE

Il video di “La Torre della Muda”, dall’Ep “Inumana”, in uscita a Marzo (Jolly Roger Records).

Il video di “La Torre della Muda”, dall’Ep “Inumana”, in uscita a Marzo (Jolly Roger Records).

La band ha appena rilasciato il videoclip di “La Torre della Muda”, traccia inedita inclusa nel nuovo Ep “Inumana”, disponibile dal 9 Marzo nei formati Lp+Cd (prime 100 copie in vinile verde), Cardboard Cd, Digitale, su Jolly Roger Records. Le riprese ed il montaggio sono state affidate ad Axel O’ Mill, un caro amico della band, video maker professionista argentino, residente in Spagna e vincitore lo scorso anno del prestigioso premio Goya.

“Inumana”, prima uscita discografica ufficiale con il talentuoso batterista Emanuele Collato, gia in forze nei Bulldozer e Death Mechanism, che accompagna la band live dalla scorsa estate, conterra’ anche una seconda traccia inedita, intitolata “Uomini Contro Uomini” e tre tracce live, registrate al Metal Italia Festival del 2016. La nuova uscita sara’ presentata alla 8° edizione del Bus 666 Fest, sabato 10 Marzo a Parma, in compagnia di Necrodeath, tutti i dettagli qui: https://www.facebook.com/events/173716006549793/
A questo link è possibile effettuare il pre-order dal sito della Jolly Roger Records ed ascoltare 3 brani audio:
http://www.jollyrogerstore.com/release.php?id=72

Inumana Tracklist:
Uomini Contro Uomini
La Torre della Muda
Stultifera Navis (Live)
Ossessioni Funebri (Live)
Senza Futuro (Live)

Contatti:
Distruzione
https://www.facebook.com/Distruzionedeathmetal/

Jolly Roger Records
http://www.jollyrogerstore.com
https://www.facebook.com/JollyRogerRecords/

Distruzione:
Devid Roncai – Voce
Massimiliano Falleri – Chitarra
Michele Chiari – Chitarra
Dimitri Corradini – Basso
Emanuele Collato – Batteria

Bio:
I Distruzione nascono a Parma, nel febbraio del 1990 e scelgono di esprimersi fin da subito attraverso una proposta musicale di metal estremo con testi in italiano. Nel 1992 il loro primo mini Lp intitolato “Olocausto Cerebrale” viene recensito positivamente dalle principali testate specializzate ed in pochi mesi vende più di mille copie. Nell’ Aprile del 1995 firmano un contratto con la Omar Gru Sound Division di Omar Pedrini (chitarrista dei Timoria) ed uno discografico con la Target. Ai primi di giugno del 1996 esce il debut Cd intitolato “Endogena” e distribuito dalla major Polygram Italia. I Distruzione quindi si esibiscono in numerose città italiane insieme agli In.si.dia. A Luglio 2000 esce per Self il Cd “Pianeta Dissolvenza” e parte il “Dissolvenza Tour” che porta la band in numerose città italiane. Il loro video “Pianeta Dissolvenza” viene trasmesso da Rock TV e Match Music. Nel 2004 registrano “Malicidium” per Fuel Records collaborando con Enomis (chitarrista dei Dark Lunacy). Nel luglio 2011, dopo 6 anni di silenzio, i Distruzione tornano a suonare dal livo e lavorano al nuovo album “Distruzione”, che esce nell’ estate del 2015 su Jolly Roger Records, celebrando 25 anni di attivita’. Dopo diversi live e festivals (anche in Europa), la ristampa di “Endogena” nel 2016 (Cd e per la prima volta in Lp) il 2018 comincia con la realizzazione di “Inumana”, Ep con 2 tracce inedite e 3 dal vivo registrate durante il Metal Italia Festival. Questa è la prima uscita ufficiale con il nuovo batterista Emanuele Collato, gia’ in forze nei Bulldozer e Death Mechanism ed è anticipata dal videoclip “La Torre della Muda” prodotto da Axel O’ Mill, vincitore in Spagna del prestigioso premio Goya.

Ende – The Rebirth Of I

La riedizione di The Rebirth Of I può risultare un ideale trampolino di lancio per il prossimo full length degli Ende, intitolato Goétie Funeste, la cui uscita è prevista per il prossimo mese di marzo.

L’etichetta francese Cold Dark Matter ha pubblicato alla fine anno scorso la riedizione in vinile del second full length dei connazionali Ende, The Rebirth Of I.

Gli Ende, duo formato I. Luciferia (voce, chitarra, basso, tastiere) e Thomas Njodr (batteria), sono senz’altro tra le realtà più brillanti di una scena transalpina che continua incessantemente a sfornare band di assoluto spessore in ambito black metal, e l’album in questione al momento della sua uscita ha ricevuto consensi unanimi, rivelandosi una delle miglior opere di quel periodo in tale contesto.
Il black degli Ende è di derivazione molto più nordica e meno inquieto e sperimentale rispetto a quello esibito normalmente sul territorio francese, anche se inevitabilmente, direi, ne mantiene certe caratteristiche dissonanti che si esplicitano in maniera saltuaria, come per esempio in Den glemte skogen, Black Sorcery of the Great Macabre o Aux relents fiels; in altri casi il tutto si sviluppa invece in maniera più lineare e per certi versi accessibile (Seul, vers les ténèbres, Quintessence of Evil e la più ragionata Une forêt de cadavres) senza disdegnare interi episodi (An Ode to Bathsheba e Channeling of the Howling Witch) o frammenti di brani dalle sonorità più rarefatte .
La differenza gli Ende riescono a farla, comunque, grazie ad una notevole qualità complessiva confermata ampiamente anche dal successivo album Emën Etan: a tale riguardo quindi la riedizione di The Rebirth Of I può risultare un ideale trampolino di lancio per il prossimo full length, intitolato Goétie Funeste, la cui uscita è prevista per il prossimo mese di marzo.

Tracklist:
Side A
1.Den glemte skogen
2.Black Sorcery of the Great Macabre
3.An Ode to Bathsheba
4.Seul, vers les ténèbres
Side B
5.Aux relents fiels
6.Channeling of the Howling Witch
7.Une forêt de cadavres
8.Quintessence of Evil

Line-up:
I. Luciferia – Vocals, Guitars, Bass, Keyboards
Thomas Njodr – Drums

ENDE – Facebook

DE LA MUERTE

Il lyric video di “The Last Duel”, dall’album “Venganza” (Revalve Records).

Il lyric video di “The Last Duel”, dall’album “Venganza” (Revalve Records).

The Hard ’n’ Heavy metal band De La Muerte, have released a brand new Lyric video for the single “The Last Duel”, from the album “Venganza”

order “Venganza” CDD/DIGITAL http://player.believe.fr/v2/3614978655109

http://www.revalverecords.com/DeLaMuerte.html
https://www.facebook.com/delamuerteband

Apathy Noir – Black Soil

Un viaggio che ci fa astrarre per un’ora abbondante dalla spesso noiosa realtà.

C’è un’aria costante di intima empatia e al tempo stesso di sconfinata distruzione nella musica degli Apathy Noir, i
quali ritornano con Black Soil, due anni dopo l’uscita del loro ultimo disco.

Chi volesse avere un’idea di ciò che si appresta ad ascoltare, dovrebbe dare un’occhiata innanzitutto alla copertina, che è uno spettro chiarissimo delle emozioni che gli Apathy Noir hanno messo in questo lavoro: lo scenario scuro, deserto e malinconico che ricorderebbe più un’ambientazione in stile Nocturnal Depression o giù di lì, emana però un’energia particolare che ritroviamo esattamente nella musica della band svedese.
La durata dei brani è in media di sette minuti, un tempo che risulta perfetto per sviluppare ogni volta emozioni esplosive e mai scontate nell’ascoltatore. Nonostante questo, la band svedese non fa tanti calcoli a tavolino per costruire pian piano questi scenari emotivi o gestirli secondo uno schema, ma mette semplicemente in musica le sue chiare intenzioni dall’inizio alla fine di ogni pezzo. Ci riesce benissimo, e il risultato è quello di un viaggio vero e proprio che ci fa astrarre per un’ora abbondante dalla spesso noiosa realtà.
La chitarra in questo disco ha un doppio potere: sa essere tagliente e galoppante come i migliori Dissection, e l’attimo dopo catartica e un po’ spezzacuore come certi tratti dei Katatonia, e grande merito per questo va a al leader della band Victor Jonas.
Per concludere, lascia un bel po’ di amaro in bocca il fatto che una band di questo calibro abbia ancora relativamente poca considerazione e visibilità. D’altro canto, però, la musica di valore e di carattere è sempre stata di nicchia e forse questa è la sua fortuna.

Tracklist
1.The Glass Delusion
2.Samsara
3.Black Soil
4.The Void Which Binds
5.Bloodsong
6.Towers of Silence
7.Time and Tide

Line-up
Viktor Jonas – Guitars, Drum programming, Keyboards, Bass
Mattias Wetterhall – Vocals

APATHY NOIR – Facebook

DOOL

Il video di The Alpha, dall’album Here Now, There Then (Propheecy Productions).

Il video di The Alpha, dall’album Here Now, There Then (Propheecy Productions).

Dutch Dark Rock Band Premieres Captivating Clip for “The Alpha”

Dool is the fast-rising hard rock band featuring (former) members of The Devil’s Blood, Gold, Herder and singer Ryanne van Dorst. The group has become a hotly-tipped buzz band in underground circles on the strength of its celebrated debut album, Here Now, There Then (stream here), and eye-opening live performances. Dool has just released a new video for the song “The Alpha”, which Loudwire is aptly calling “hypnotic dream sludge” and “a dense wall of a Neurosis-meets-Om funereal haze”. Metal Hammer UK attests that “there’s an attention to detail and layering of lush, symbolic imagery that puts it in a league of its own.” “Watch Dool’s “The Alpha” video at this location.

“The video for “The Alpha” is as well a celebration of will power as it is an ode to transformation, in parallel with the lyrics of the song,” comments Ryanne van Dorst. “It has been truly inspiring to work on this video, and we hope it empowers you as much as it empowers us”.

Dutch for “wandering”, the sound of Dool is distinct and dynamic, radiating an undeniable raw energy. An album of supreme songwriting and remarkable musical diversity, Here Now, There Then blends classic hard rock, gothic pop and psychedelic metal in an ever-surprising manner. Carried by infinite, hypnotic guitar lines, Dool hits every pressure point, striking with the deadly precision of a venomous asp.

ELATE | ELEVATE European tour

02.3.2018 – Turock – Essen – DE
03.3.2018 – Biebob – Vosselaar – BE
05.3.2018 – Le Ferrailleur – Nantes – FR
06.3.2018 – Backstage – Paris – FR
07.3.2018 – Le Grillen – Colmar – FR
08.3.2018 – Kiff – Aarau – CH
09.3.2018 – Dagda Live Club – Pavia – IT
10.3.2018 – Revolver – San Donà di Piave – IT
12.3.2018 – A38 – Budapest – HU
13.3.2018 – Alchemia – Kraków – PL
14.3.2018 – Factory – Magdeburg – DE
15.3.2018 – From Hell – Erfurt – DE
16.3.2018 – Roadrunner’s Paradise – Berlin – DE
17.3.2018 – MS Connexion – Mannheim – DE
18.3.2018 – O13 – Tilburg – NL

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“‘Here Now, There Then’ is rife with earworm-y melodies, the production is warm and inviting, and van Dorst’s voice is powerful without seeming harsh or overbearing. Their debut album follows a much-hyped appearance at Roadburn 2016, and offers is a uniquely hypnotic, slow-burning take on 70s hard rock and psychedelia, with showy splashes of goth rock.” – NOISEY

“‘Here Now, There Then’ works so well, in part, because vocalist Ryanne van Dorst has a relatively unique voice as far as anything resembling metal goes. ‘Here Now, There Then’ is a cohesive, dark, and catchy gothic rock record” – INVISIBLE ORANGES

Taiga – Cosmos

Da questa interpretazione del genere ciò che si richiede ai musicisti è la capacità di trasformare il senso di disperazione e tragedia incombente in sonorità intense ed in grado di scuotere ed emozionare: l’operazione ai Taiga riesce alla perfezione, dando alle stampe uno dei migliori album ascoltati nel settore negli ultimi anni.

Taiga è un duo russo dedito ad un atmospheric depressive black metal di ottima fattura.

Scorrendo i nomi della coppia di musicisti coinvolti nel progetto, non si può fare a meno di notare come entrambi siano già noti alle cronache trattandosi di Nikolaj Seredov, mastermind degli ottimi Funeral Tears ed Alexey Korolev, boss della Sathanath Records (che tramite la sub label Symbol Of Domination dà alle stampe il lavoro).
Se era lecito, quindi, attendersi qualcosa in più rispetto al solito si viene senza dubbio accontentati da questo Cosmos, album con il quale Seredov abbandona il funeral per lasciarsi andare ad una forma di disperazione musicale più esplicita com’è il DBSM. La voce quindi diviene il classico screaming straziato, con Alexey che dal canto suo tesse melodie tastieristiche di ampio respiro, andando a creare quel contrasto tra i due elementi che del sub-genere è caratteristica peculiare.
Da questa interpretazione del genere ciò che si richiede ai musicisti è la capacità di trasformare il senso di disperazione e tragedia incombente in sonorità intense ed in grado di scuotere ed emozionare: l’operazione ai Taiga riesce alla perfezione, dando alle stampe uno dei migliori album ascoltati nel settore negli ultimi anni.
Cosmos (che è il quarto full length pubblicato in quattro anni, a partire dal 2014) si ammanta di quelle melodie dolenti che sono nel bagaglio di chi si cimenta anche con il funeral, ma asservite alle ritmiche più incalzanti del DBSM: per chi ama il genere il disco è un qualcosa di irrinunciabile, in quanto si tratta di un espressione musicale in grado di evocare un turbinio di sensazioni, rappresentando via via vergogna, sgomento, smarrimento, rabbia, ribellione e infine abbandono.
Le liriche in russo sono solo un parziale ostacolo alla fruizione di testi dotati una notevole profondità, vista la comunque scarsa intelligibilità di questo tipo di screaming e il fatto che con un buon traduttore anche l’alfabeto cirillico cessa d’essere un ostacolo insormontabile: viene così meno anche l’ultimo motivo per privarsi dell’ascolto di un lavoro di grande sensibilità.

Tracklist:
1. Стыд
2. Жить
3. Космос
4. Ты
5. Всё позади
6. Религия мёртвых
7. Слова потеряют значение
8. Прах к праху
9. Своими руками

Line-up:
Nikolay Seredov – Vocals, Lyrics, Guitars, Drums, Bass
Alexey Korolev – Keyboards

TAIGA – Facebook

WRONG

Il video di Culminate, dall’album Feel Great (Relapse).

Il video di Culminate, dall’album Feel Great (Relapse).

Miami noise rock/alt metal powerhouse WRONG’s (members of Torche, ex-Capsule, ex-Kylesa) sophomore album Feel Great will make you feel the exact opposite of great. The band has created a moody and eclectic record, albeit the moods are pissed and the eclecticism is various levels of pissed. On Feel Great, WRONG has mastered the arts of bludgeoning groove, riff, tone, and grit, creating eleven songs that are faster, heavier, angrier yet also more melodic than their breakout debut. The album was self-produced by the band and recorded at various studios around Miami with mixing handled by guitarist Ryan Haft and artwork by Rick Smith of TORCHE. WRONG is the exact type of rock band the world needs in 2018, uncompromising, aggressive and ready to tear the whole damn place to bits.

Watch WRONG’s new music video for “Culminate” via YouTube AT THIS LOCATION. The video directed and shot by Mike Ruiz and Eric Hernandez features the band jamming in their practice space followed by a wild night out on the town…WRONG style.

WRONG comments on the new video: “An honest representation of what this band is about; four people, with varying lengths of hair, doing what they love to do. And sometimes… we take a break and get some dinner.”

WRONG’s new album Feel Great is due out April 13, 2018 on CD/LP/Digital via Relapse Records. Physical Packages are available via Relapse.com HERE and Digital Downloads / Streaming Services AT THIS LOCATION.

Feel Great Tracklist:
1. Errordome
2. Culminate
3. Pustule
4. Nice Job
5. Feel Great
6. Upgrade
7. Crawl Instead
8. Come Apart Mend
9. Zero Cool
10 Gape
11. Anaerobic

Phendrana – Sanctum: Sic Transit Gloria Mundi

Anuar Salum offre una sua personale interpretazione del black metal avvolgendolo in un involucro progressivo ed atmosferico, optando così per un approccio più melodico che avanguardista.

Phendrana è il nome di questa one man band messicana al suo primo full length anche se, in effetti, risultano altri due lavori pubblicati in precedenza con il monicker Pakistum.

Ad ogni buon conto il bravo Anuar Salum offre una personale interpretazione del black metal avvolgendolo in un involucro progressivo ed atmosferico, optando così per un approccio più melodico che avanguardista.
Il primo brano di Sanctum: Sic Transit Gloria Mundi, la quasi title track, si rivela sufficientemente emblematico delle caratteristiche del sound con un impatto inizialmente piuttosto tradizionale ma diretto, per poi aprirsi in un rincorrersi travolgente tra chitarra e basso che, stranamente,  ricorda addirittura So Lonely dei Police.
Molto più eterea la terza traccia Ethereum, non solo per il titolo ma anche e soprattutto per il ricorso ad una voce femminile che ben conosciamo, trattandosi di quella di Vera Clinco dei Caelestis, solo sporadicamente sporcata dallo screaming del leader.
E’ sempre la brava Vera ad essere protagonista di Where Ages Meet che decolla, però, quando il musicista messicano sfoga la sua buon tecnica unita ad un indole compositiva di sicuro spessore, esaltata poi nella bellissima traccia conclusiva Gjenganger.
Forse Sanctum: Sic Transit Gloria Mundi soffre di un minimo di frammentarietà dovuta proprio all’anima progressiva che, talvolta, spazza via con prepotenza le più lineari partiture di matrice estrema; al riguardo non va sottovalutato il fatto che Anuar Salum, nonostante i cenni biografici iniziali possano far pensare il contrario, in realtà è giovanissimo essendo da poco diventato maggiorenne e sicuramente questo dato, alla luce delle basi già importanti gettate con questo suo primo lavoro su lunga distanza a nome Phendrana, ci induce a pensare a margini di miglioramento pressoché illimitati dei quali probabilmente vedremo i frutti in un prossimo futuro.

Tracklist:
1. Sanctum
2. The Threshold
3. Ethereum
4. The Dream
5. Where Ages Meet
6. The Bog
7. Gjenganger

Line-up:
Anuar Salum – All instruments, Vocals

Guests:
Vera Clinco – Vocals (tracks 3, 5)
AraCoelium – Vocals (choirs) (track 7)

PHENDRANA – Facebook

DEATH ALLEY

Il video di “Murder Your Dreams”, dall’album “Superbia”, previsto in uscita a marzo (Century Media Records).

Il video di “Murder Your Dreams”, dall’album “Superbia”, previsto in uscita a marzo (Century Media Records).

DEATH ALLEY – il video di “Murder Your Dreams”
Gli olandesi DEATH ALLEY sono pronti a ritornare sulle scene con il nuovo album “Superbia”, previsto in uscita il 23 marzo 2018 su Century Media Records.
Oggi la band è lieta di presentare il video del singolo “Murder Your Dreams”, diretto da Luuk Bouwman.

“Murder Your Dreams” è disponibile come singolo digitale su tutte le piattaforme streaming e download e come Instant Grat Download su iTunes ed Amazon. Disponibile da oggi il preorder di tutti i formati fisici. Di seguito il link di riferimento.

tracklist di “Superbia”

Daemon – 09:04
The Chain – 03:23
Feeding The Lions – 07:12
Headlights In The Dark – 06:45
Shake The Coil – 03:49
Murder Your Dreams – 03:02
Pilgrim – 06:01
The Sewage – 11:38

The band comments, “‘Murder Your Dreams’ shows a side of our musicality that was always there but never revealed itself in our music before. Just when we needed it, The Wipers came knocking and we crushed them to bits. A bittersweet taste of ‘Superbia’ in its most compact form.”

Video director Luuk Bouwman explains, “The video is based on chase and falling dreams – which I felt would fit well with the song. I remembered a great scene in the ‘Nightmare on Elmstreet’ series in which the characters are stuck in a loop. So I wanted to create a nightmare-like slapstick in which the protagonist is condemned to keep falling, eternally. I was already joking that it was an autobiographical story and as if it was an ominous prophecy, a day after finishing the video I fell really hard on a bridge because of black ice. I broke my arm, cheekbone and eye socket. So last week I was in surgery to reconstruct my face.”

DEATH ALLEY already raised attention with their debut album “Black Magick Boogieland” in 2015. The band, revolving around former The Devil’s Blood guitarist Oeds Beydals, singer Douwe Truijens, Swedish drummer Uno Bruniusson (ex-In Solitude) and latest addition Sander Bus on bass, mainline an unorthodox cross contamination of psychedelic hard rock and punk, played with excellent precision and power. The spirit of Bad Brains and King Crimson, Hawkwind and Poison Idea, and hints of The Stooges and Black Sabbath-worship form the fundament for DEATH ALLEY’s solid rock and roll presented with metal finesse and a pitch black psychedelic soul cherry on top.

DEATH ALLEY live
23.03.2018 Cologne (Germany) – Jungle (album release show)
24.03.2018 Münster (Germany) – Alterna Festival
30.03.2018 Amsterdam (Netherlands) – SkateCafe (album release show)
31.03.2018 Schijndel (Netherlands) – Paaspop
13.04.2018 Eindhoven (Netherlands) – Stroomhuis
14.04.2018 Groningen (Netherlands) – LOLA
26.04.2018 Den Haag (Netherlands) – Life I Live
28.04.2018 Rotterdam (Netherlands) – V11
04.05.2018 Berlin (Germany) – Desertfest
06.05.2018 London (United Kingdom) – Desertfest
08.05.2018 Paris (France) – Gibus*
09.05.2018 Nantes (France) – Feraullier*
10.05.2018 San Sebastian (Spain) – Dabadaba*
11.05.2018 Barcelona (Spain) – Upload*
12.05.2018 Clermont Ferrand (France) – Camille Claudel*
13.05.2018 Olten (Switzerland) – Coq D’Or*
15.05.2018 Leipzig (Germany) – NATO*
16.05.2018 Nürnberg (Germany) – Stereo*
17.05.2018 Dortmund (Germany) – FZW*
18.05.2018 Lohr am Main (Germany) – Umsonst und Drinnen Festival*
19.05.2018 Lichtenfels (Germany) – Paunchy Cats*
26.05.2018 Raalte (Netherlands) – Dauwpop
02.06.2018 Nijmegen (Netherlands) – Fortarock
*) with Honeymoon Disease

DEATH ALLEY is
Douwe Truijens – vocals
Oeds Beydals – guitar
Uno Bruniusson – drums
Sander Bus – bass

DEATH ALLEY online
http://www.deathalley.nl/
https://www.facebook.com/deathalleyband/

Ophe – Litteras Ad Tristia Maestrum Solitude

Nonostante quella targata Ophe sia una forma di avanguardismo quanto mai estrema, l’album possiede una sua logica, per quanto a tratti destrutturata, riuscendo così ad attrarre piuttosto che respingere ogni tentativo d’approccio.

Dopo aver accolto gli ottimi Område, duo francese dedito ad una forma di black metal decisamente poco convenzionale, la My Kingdom cattura anche gli Ophe, che di quella band sono una diretta emanazione trattandosi del progetto solista di Bargnatt XIX.

Parlando l’anno scorso di Nåde, avevo evidenziato come gli Område, pur nella loro vis sperimentale, riuscivano a mantenere il tutto nell’alveo di una forma canzone che rendeva l’ascolto sicuramente non semplice ma neppure eccessivamente cervellotico.
Ben diverso è il discorso da farsi per questo Litteras Ad Tristia Maestrum Solitude, con il quale il musicista lascia sfogare ogni sua pulsione senza porsi particolari limiti stilistici o compositivi, consentendo ad elementi musicali teoricamente alieni al black metal quali il jazz o il noise di arricchire e allo stesso tempo di avvelenare ulteriormente un’atmosfera già abbondantemente malata.
Ne scaturisce così un lavoro non troppo lungo ma intenso e sfidante per le capacità di assimilazione dell’ascoltatore medio: eppure, nonostante quella targata Ophe sia una forma di avanguardismo quanto mai estrema, l’album possiede una sua logica, per quanto a tratti destrutturata, riuscendo così ad attrarre piuttosto che respingere ogni tentativo d’approccio.
Con Litteras Ad Tristia Maestrum Solitude, Bargnatt XIX si spinge anche oltre la tradizione del black sperimentale transalpino ben rappresentata da band come Deathspell Omega e Blut Aus Nord, alzando l’asticella dell’incomunicabilità per raggiungere l’illogica schizofrenia di una band come i Fleurety; però, al contrario del duo norvegese, gli Ophe non illudono l’ascoltatore con passaggi più fruibili per poi quasi deriderlo con momenti a loro modo sconcertanti, ma ne mantengono la testa sempre ben al di sotto della linea di galleggiamento consentendo che un’effimera bolla di ossigeno si palesi solo con la conclusiva Cadent, le cui dissonanze acustiche e la voce carezzevole riescono parzialmente ad edulcorare l’impatto squassante di gran parte del lavoro.
Personalmente ritengo i folli sei minuti di XVIIII l’emblema di Litteras Ad Tristia Maestrum Solitude, con le riminiscenze zorniane che vanno a sovrapporsi all’ottimo lavoro chitarristico del musicista francese, ma anche l’ossessivo mantra recitato sottovoce di Decem Vicibus non è da meno, andando a formare una coppia di tracce più brevi che fungono quasi da spartiacque tra il black metal deviato di Somnum Sempiternum e la cacofonia di Missive Amphibologique D’Une Adynamie A La Solitude.
In buona sostanza, se black metal avanguardista deve esserci, questa è la strada maestra, proprio perché l’operato di Bargnatt XIX non si disperde in mille rivoli di breve gittata, ma rimane nell’alveo in un discorso musicale coerente, per quanto possa apparire nell’immediato inquieto e scostante.

Tracklist:
1. Somnum Sempiternum
2. Decem Vicibus
3. XVIIII
4. Missive Amphibologique D’Une Adynamie A La Solitude
5. Cadent

Line-up:
Bargnatt XIX

OPHE – Facebook

DEMONSTEALER

Il video di The Perspective Of Evil, dall’album The Last Reptilian Warrior di prossima uscita (Transcendig Obscurity).

Il video di The Perspective Of Evil, dall’album The Last Reptilian Warrior di prossima uscita (Transcendig Obscurity).

Demonstealer revealed their third video which has members of De Profundis and Necrophagist that can be viewed on YouTube HERE and on Facebook HERE. They have an active crowdfunding campaign that can be accessed AT THIS LINK.

Prior to this, the band released their second song which had guest contributions from members of Septicflesh, Aborted, Nervecell and Hideous Divinity which can be heard AT THIS LINK.

The album will now have an extra track that will feature acclaimed drummer Daniel Presland (Ne Obliviscaris). A video of him talking about his participation can be viewed AT THIS LINK.

Updated track listing of the album –
1. The Grand Collapse Of Humanity featuring Kevin Paradis (Benighted)
2. Sculpting The Archetype featuring Krimh (Septicflesh), Stefano (Aborted) & Rami (Nervecell)
3. The Perspective Of Evil featuring Romain Goulon (Necrophagist) & Arran McSporran (Virvum)
4. The Human Pestilence featuring David Diepold (Cognizance) & Stefano (Hideous Divinity)
5. No Victory In War featuring Kevin Paradis (Benighted) & Shoi Sen (De Profundis)
6. The Weak Shall Perish featuring David Dielpold (Cognizance), Arran McSporran (De Profundis) & Mendel (Aborted)
7. The Last Reptilian Warrior
8. Bonus track featuring Dan Presland (Ne Obliviscaris)

Extended version of the continuous two-panel artwork –

The crowd-funding campaign for this epic album is still going on AT THIS LINK. More details will be revealed shortly.

Bandcamp

Facebook

ENCHANTYA

Il video di Dark Rising, dalla’album omonimo (Massacre).

Il video di Dark Rising, dalla’album omonimo (Massacre).

After the release of their debut album by Massacre Records, called “Dark Rising”, Enchantya is very proud to announce that the band started recording their next album on the 10th of February, at the Pentagon Audio Manufactures Studios with amazing Fernando Matias (SINISTRO) on the control. The new album entitled “On Light And Wrath” has 11 tracks. EnChanTya invited Ricardo Oliveira ( My Enchantment, Attick Demons) to record the drums. More news will be available soon.

Eschatos – Mære

Ascoltare questo ep per chi apprezza il post black/metal è un passo fondamentale, in attesa che giunga auspicabilmente quanto prima un nuovo full length che potrebbe definitivamente far brillare come una supernova il nome degli Eschatos.

Mi sto sempre più convincendo che, alla fine, la quantità di grande musica che ci perdiamo sarà infinitamente superiore a quella che riusciamo ad intercettare.

Allora diventa una questione di mera fortuna imbattersi in un lavoro come questo ep dei lettoni Eschatos, band con due full length all’attivo che a occhio e croce sembrano essere passati del tutto inosservati dalle nostre parti.
Quindi siamo costretti a cominciare, volenti o nolenti, dal fondo, con Mære e le sue due lunghe tracce che squarciano ogni velo su una band dal talento enorme.
Intanto revisioniamo l’etichetta affibbiata agli Eschatos: progressive black metal vuol dire tutto e niente, perché in realtà del genere nato tra fiordi e le foreste della Norvegia troviamo prevalentemente l’attitudine, alcune sfuriate ritmiche e lo screaming che la stupefacente Kristiana Karklina esibisce all’interno di un’ interpretazione teatrale e a tratti spasmodica.
Mære consta di due soli brani per un fatturato complessivo di poco superiore ai venti minuti ma dal peso specifico notevole: Luminary Eye Against the Sky è un lento crescendo che può ricordare per impostazione gli olandesi Dool, benché con caratteristiche di base più metal e con un parossismo vocale che culmina con il disperato ripetuto urlo “is my death”.
The Night of the White Devil è una traccia divisa in tre parti, con la prima che pare ripartire da dove era terminato il precedente brano con l’isterica reiterazione della frase “I step into the sun with face covered in blood“, preludio ad un incedere più atmosferico e melodico che asseconda uno sviluppo ritmico che con il trascorrere dei minuti si increspa e si placa senza soluzione di continuità: gli Eschatos manipolano la materia con la spiccata personalità della band di livello superiore, esaltata dall’apporto di una vocalist fuori dal comune alla quale offre talvolta un valido supporto il più profondo growl del tastierista Marko Rass (anche se quello di Kristina non è affatto da meno per ferocia).
La band lettone proviene come detto da due lavori di buona fattura che non le è valsa ancora la fama che pare meritare incondizionatamente, fosse solo in base a quanto offerto in Mære; ascoltare questo ep per chi apprezza il post black/metal è un passo fondamentale, in attesa che giunga auspicabilmente quanto prima un nuovo full length che potrebbe definitivamente far brillare come una supernova il nome degli Eschatos.

Tracklist:
1. Luminary Eye Against the Sky
2. The Night of the White Devil (part I, II and III)

Line-up:
Kristiana Karklina — vocals
Edgars Gultnieks — guitars
Martinš Platais – guitars, bass, keyboards
Tomass Bekeris — bass,
Edvards Percevs — drums,
Marko Rass — keyboards, organ, effects, vocals.

ESCHATOS – Facebook