Ossuary Insane – Possession Of The Flash

Un disco che chiude il cerchio del gruppo ma che è soprattutto un disco death metal di altissima qualità ed intensità.

La Blood Harvest Records pubblica in lp la prima parte della discografia degli Ossuary Insane, un gruppo americano di death metal da Pine City in Minnesota, che ha avuto alterne vicende, producendo però sempre un buon death metal.

Questo lp si focalizza sulla produzione degli anni duemila, poiché dopo la fondazione nel mitico e floridissimo per il death metal 1991 ( basti pensare che in quell’anno fra gli altri pubblicarono album Entombed, Grave, e ci sono vere e proprie pietre miliari del genere ), per produrre tre demo e un album ufficiale Demonize The Flesh. Come tantissime altre band dell’epoca la loro routine era droga, alcool e death metal in una cantina, ma gli Ossuary Insane, come potrete sentire, avevano una marcia in più rispetto agli altri gruppi. Il loro death metal è vicino al death metal dei maggiori gruppi della Florida, ma di loro ci mettono un pesantissimo accento macabro, che ben si inserisce all’interno della loro musica. Il fondatore Cantor Celebrant, mancato pochi anni or sono, viveva nella città di Pine City, e come ottimamente ricordato nelle note di Olivier Meschine, redattore della fanzine Liquid Of Life, il gruppo negli anni che vanno dal 201 al 2003 cambiò formazione passando da un power trio ad un ensemble di cinque elementi, diventando più potenti e sicuri. Gli Ossuary Insane sono un gruppo che ha un’immensa aggressività innata ed idee molto buone nello svolgimento della musica. Sicuramente con un’altra storia dietro le spalle avrebbero potuto diventare un gruppo molto importante della galassia death metal. Questo lp si deve alla grande costanza del suddetto Olivier Meschine, che avendo partecipato a quegli anni del gruppo, dopo aver saputo che era morto Cantor Celebrant, ha tampinato per un po’ un altro membro della band Prophet, per dare un senso organico a quei cd-r che erano i loro biglietti da visita. Questo è solo il primo capitolo del recupero della discografia che la svedese Blood Harvest sta recuperando. Un disco che chiude il cerchio del gruppo ma che è soprattutto un disco death metal di altissima qualità ed intensità.

TRACKLIST
1.Shallow Roadside Grave (2003)
2.Killing Mortals/Laid To Waste
3.The Original Master
4.My Name Is God & I Am A Liar
5.Hell City
6.Worthy Only Of Extinction
7.I Absolutely Forbid
8.My Name Is God & I Am A Liar
9.Hell City
10.Tonight It Is Time To Die

OSSUARY INSANE – Facebook

Shataan – Weigh of the Wolf

Il gruppo americano fa largo uso di flauti e strumenti tradizionali americani, creando un atmosfera ed un pathos davvero particolari ed unici.

I Shataan sono un gruppo americano appartenente al misterioso ed interessante collettivo americano di gruppi black metal Black Twilight Circle.

Per gli Shataan il black metal è un punto di partenza per trovare una natura personale e non, molto più profonda rispetto a quella visibile. Partendo dal nero metallo, ed usandolo come linguaggio i nostri ci guidano attraverso la storia ed il corpus mitologico dell’area mesoamericana, ovvero America Centrale, una civiltà molto evoluta, che ovviamente la civiltà europea ha cancellato. Gli Shataan cantano e narrano di cuori ed anime appartenuti al passato che però sono rimasti in noi, dentro ed anche fuori. Il gruppo americano fa largo uso di flauti e strumenti tradizionali americani, creando un atmosfera ed un pathos davvero particolari ed unici. Come album di debutto supera di molto le già grandi aspettative create dal demo War Cry Lament del 2011. Si narra di altre civiltà anche per scappare dalla nostra, essendo effettivamente troppo brutta, e forse anche il morire in battaglia difendendo il proprio popolo è meglio che morire ogni giorno in ufficio. Gli Shataan fanno un tipo di black metal al quale è proprio difficile dare etichette, ascoltandoli potrete farvi un’ idea vostra, cosa molto più auspicabile. Io vi posso solo dire che questo disco è davvero particolare, molto originale, con alla basse molte grandi idee. L’appartenenza al particolare Black Twilight Circle , ovvero quasi tutti i gruppi che gravitano intorno alla Crepuscolo Negro Records, è figlia di un ideale diverso di musica e di cultura metallica. I gruppi che appartengono al Black Twilight si conoscono tutti e spesso si scambiano i componenti, per poter dare una poetica ben precisa alla loro musica. Gli scopi del collettivo sono molti, collettivo che ricorda quello francese delle Legions Noires, quello principale è di dare una diversa connotazione storica e di immaginario al black metal, e questo disco degli Shataan ne è la testimonianza. Approfondite la visione del Black Twilight Circle partendo da questo disco, perché è un collettivo davvero interessante ed in continua mutazione.

TRACKLIST
1 Scorn at Heart
2 Leave Behind
3 Release
4 Chamber
5 Stand Apart
6 Eulogy
7 Inst. in E minor
8 Night comes Along

SHATAAN – Facebook

https://soundcloud.com/blacktwilight/shataan-06-eulogy

Coscradh‏ – Demo MMXVI

Coscradh sono un gruppo non comune, che esibisce una forza ed una potenza non comuni, riuscendo a districarsi fra vari generi, ma soprattutto in quattro canzoni rendono più che altri gruppi in un disco intero

Demo di debutto per questo gruppo irlandese che si chiama Coscradh, parola che in gaelico significa massacro.

Introduzione linguistica più che mai appropriata, ascoltando il disco si ha la netta percezione sonora di un massacro. Il death metal con intarsi di black dei Coscradh è un’aggressione che non lascia scampo, con uno stile vicino a molte cose irlandesi, perché sull’isola di smeraldo hanno un death metal che differisce dagli altri, per un respiro sempre vicino al folk, nel senso di composizione più che di genere sonoro. Le canzoni dei Coscradh sono infatti di ampio respiro, senza essere progressive sono costruite con nera magniloquenza, sfiorando a volte il doom. La voce sembra provenire da una dimensione fatta di dannazione e polvere di giganteschi ragni, mentre gli strumenti diventano ossa schiacciate. I Coscradh sono un gruppo non comune, che esibisce una forza ed una potenza non comuni, riuscendo a districarsi fra vari generi, ma soprattutto in quattro canzoni rendono più che altri gruppi in un disco intero, non perdendo mai la tensione. Un gran disco per un’etichetta che non ha sbagliato un colpo fino ad ora.

TRACKLIST
1. Buried
2. Lynch
3. Drowned
4 Coscartac

COSCRADH – Facebook

Circle – Meronia

Meronia è un disco davvero grande e bellissimo, dove ci si può perdere nelle mille soluzioni sonore dei Circle, che producono un gran caleidoscopio sonoro.

La missione principale della gloriosa Svart Records è di portare alla luce i tesori nascosti dell’underground finlandese, e Meronia dei Circle è uno dei più lucenti.

Questa ristampa del disco del 1994 vede la luce in un doppio vinile con bonus track e in un cd. Originariamente editi da Bad Vugum, un’etichetta finlandese con un interessante catalogo, i Circle sono un gruppo di una piccola città della Finlandia, Pori, origine condivisa con i Deep Turtle, che li proposero all’etichetta. I Circle fanno tutto quello che facevano le vostre band preferite degli anni novanta ed anche di più. Noise, shoegaze, improvvisazione, in una mirabile commistione sonora di America e Gran Bretagna. Meronia è un disco davvero grande e bellissimo, dove ci si può perdere nelle mille soluzioni sonore dei Circle, che producono un gran caleidoscopio sonoro. Il disco all’epoca fu apprezzato moltissimo sia dal sottobosco che dal mainstream e segnò un’importante evoluzione dell’underground finlandese. Fuori dalla patria ebbe meno eco, e questa è una sfortuna perché è un disco eccezionale, che non è consigliato solo agli amanti del suono anni novanta, ma anche a tutti quelli che cercano cose solide e nuove, perché ancora adesso Meronia è molto avanti rispetto alla media attuale. I Circle ci accompagnano per mano in una lunga escursione sul pianeta Meronia, e ciò provoca dipendenza e voglia di ascoltarlo cambiando l’ordine delle tracce, sentendo in ripetizione una traccia, un rumore, una nota che pare essere l’architrave del tutto. Tutte le canzoni potrebbero essere un singolo e due o tre canzoni prese a caso sarebbero degli ottimi 7”. Ogni pezzo ha dentro almeno uno o due generi diversi. Meronia è certamente figlio di un clima musicale difficilmente ripetibile, dove le commistioni diventavano naturali e si faceva il tutto con molta naturalezza e voglia di divertirsi. Il disco è davvero bello, intenso e fortunatamente lungo. I Circle son ancora in attività e fanno sempre grande musica, ma Meronia è oltre la grande musica, è Meronia.

TRACKLIST
1.Ed-Visio
2.Curwen
3.Wherever Particular People Congregate
4.Meronia
5.DNA
6.Hypto
6.Nude
7. Colere
8.Staalo
9.Kyberia
10.Gravion
11.Ferrous
12.Scoop
13.Merid
14.Espirites

LINE-UP
J. Jääskeläinen – guitar
P. Jääskeläinen – guitar
J. Lehtisalo – bass, vocals
M. Rättö – keyboards, vocals
T. Leppänen – drums
J. Westerlund – guitar, vocals

CIRCLE – Facebook

Atomikylä – Keräily

Si sentono abbastanza distintamente gli impianti sonori dei Dark Buddha Rising o degli Oranssi Pazuzu, poiché le loro radici sono lì, e possiamo perfino spingerci a dire che Keräily sia un disco di psichedelia rituale e che sarebbe la somma perfetta dei due dischi, ma c’è molto di più.

A Tampere, in Finlandia, ci deve essere qualcosa nell’aria o nelle droghe che fa sì che tanti suoi cittadini suonino psichedelia pesante come gli Oranssi Pazuzu o psichedelia rituale come i Dark Buddha Rising.

Gli Atomikylä sono un’unione di alcuni dei membri di questi due grandi gruppi, unione nata dalla divisone di uno spazio prove comune, il Wastement, un nome un programma. Lo scopo di questo gruppo è la liberazione della nostra mente e del nostro corpo attraverso il suono, per mezzo di una psichedelia brutale e sognante allo stesso tempo. I tre pezzi di questo disco sono tre esplorazioni, tre viaggi astrali, dove il nostro corpo arriva a vedere se stesso dall’alto. Le canzoni sono progressive, nel senso che sono serpenti che crescono e vanno a cercare un posto al sole su pietre roventi. La musica qui viene teorizzata ed eseguita come fuga dalla normalità, sia morale che dei sensi, per cercare di liberarsi annientandosi nel suono e nella sua fisicità neuronica. Il disco è una meraviglia continua, un liberi tutti che giova moltissimo alla composizione davvero psichedelica. Non ci sono influenze, non ci sono pressioni, vi è solo il creare. Si sentono abbastanza distintamente gli impianti sonori dei Dark Buddha Rising o degli Oranssi Pazuzu, poiché le loro radici sono lì, e possiamo perfino spingerci a dire che Keräily sia un disco di psichedelia rituale e che sarebbe la somma perfetta dei due dischi, ma c’è molto di più. Qui la ripetizione sonica diventa mantra per accedere ad un piano sonoro superiore, cambiando il proprio stato da materiale ad immateriali, issandoci su forme mentali alterate, oltre la terra la meta. Di questo percorso non abbiamo né la meta né la direzione, ma solo il piacere della scoperta, esplosioni durante la calma, mutazioni sonore. Il nome del gruppo deriva da un campo base abbandonato di operai per la costruzione di una centrale atomica negli anni ottanta. Presto questo luogo chiamato Atomikylä divenne la patria degli sbandati e dei drogati, una repubblica degli emarginati, dove la legge non entrava e nemmeno usciva, per poi essere distrutto pochi anni orsono. Emarginazione mentale, fuga dal normale che porta a una quasi volontaria e comprensibilissima autoesclusione che si sublima in questa musica, bella, tremenda e confusa.

TRACKLIST
1.Katkos
2.Risteily
3.Pakoputki

LINE-UP
V. Ajomo – Guitar, Vocals
T. Hietamäki – Bass
J. Rämänen – Drums
J. Vanhanen – Guitars, Vocals

ATOMIKYLA – Facebook

Denouncement Pyre – Black Sun Unbound

I tre anni passati a sperimentare, sempre tenendo ben presente la loro cifra stilistica, hanno fruttato molto portando ad un lavoro valido ed interessante che mantiene gli australiani al centro della scena black e death internazionale.

Dall’Australia torna dopo tre anni il quartetto dei Denouncement Pyre, un gruppo che nei suoi tredici anni di carriera ha lasciato molti amplificatori rotti.

Il loro black metal ha subito una maturazione portata dalla curiosità e dalla bravura del gruppo, che prova sempre a fare qualcosa di nuovo, senza arenarsi in una baia sicura e senza vento. I tre anni che hanno seguito la pubblicazione dell’acclamato Almighty Arcanum sono serviti per dipanare la matassa compositiva, per creare una nuova soluzione che potesse far compiere un ulteriore passo in avanti al gruppo. L’obiettivo viene raggiunto in pieno da questi australiani, che fanno un disco di black metal non comune e molto bello. Il loro no né un black metal ortodosso ma è un pericoloso ed affascinante viaggio in bilico fra death e black, fra tradizione ed innovazione, con continue sorprese in ogni canzone, piccole composizione che racchiudono diversi mondi al loro interno.
Il risultato è una tensione sempre molto alta, con picchi di intensità davvero notevoli, e che faranno al gioia degli appassionati del nero metallo. I tre anni passati a sperimentare, sempre tenendo ben presente la loro cifra stilistica, hanno fruttato molto portando ad un lavoro valido ed interessante che mantiene gli australiani al centro della scena black e death internazionale.

TRACKLIST
01 Abnegate
02 Deathless Dreaming
03 Wounds of Golgotha
04 World Encircler
05 Scars Adorn the Whore in Red
06 Black Sun Unbound
07 Revere the Pyre
08 Witness
09 Transform the Aether
10 Sophrosune

DENOUNCEMENT PYRE – Facebook

Bells Of Ramon – Jamie Lee

I Bells Of Ramon rialsciano un sette raffinato, ben suonato e ben prodotto che lascia ben sperare per il futuro disco.

Dopo un po’ di attesa e vari concerti positivi, ecco uscire il 7″ che precede il debutto dei Bells Of Ramon previsto per l’autunno del 2016.

I Bells Of Ramon sono un gruppo genovese che suona uno stoner molto influenzato dall’hard rock, ma anche viceversa va bene, ovvero hard rock influenzato dallo stoner. Il loro suono è composto molto attentamente e nulla viene lasciato al caso. Il primo pezzo, Jamie Lee, ha un incedere elegante e sinuoso, con un suono molto stelle e strisce, riuscendo ad essere originale e particolare anche in un ambito dove non è facile. Ascoltando questi due pezzi si può sentire anche un forte sapore di grunge, perché a noi di una certa età è rimasto in testa, e non c’è nulla da fare. I Bells Of Ramon rilasciano un sette raffinato, ben suonato e ben prodotto che lascia sperare il meglio per il futuro disco.

TRACKLIST
Side A – Jamie Lee
Side B – Smoke Stung

LINE-UP
Luca Baldini- Voice, Guitar
Fabio Leonelli – Guitar
Sandro Carraro – Bass
Martino Sarolli – Drums

BELLS OF RAMON – Facebook

Beneath The Storm – Lucid Nightmare

Disco in bilico tra sogno e morte, una grande prova di maturità per il gruppo.

Quarto disco per gli sloveni Beneath The Storm, uno dei primi gruppi anni fa ad approdare al roster di Argonauta Records.

Come sempre questi sloveni ci regalano un concept album, questa volta è sugli incubi, porte multidimensionali che si aprono tra il nostro subconscio e mondi lontani.
Oltre ad essere un disco molto godibile, Lucid Nightmare segna anche una nuova poetica musicale del gruppo. Lasciate un po’ indietro certe asperità sonore dello sludge pesante, in questo disco i Beneath The Storm hanno ricercato sonorità più vicine allo stoner sludge, con una fortissima impronta grunge, vicina a quella fabbrica di musica e dolore che si chiamava Alice In Chains. Il suono non è più melodico, è mutato dalla base id partenza del loro sludge distorto e quasi atmosferico per giungere ad un suono più organico e forse più semplice, migliore rispetto a prima, anche se non si può effettuare un vero confronto dato che l’ambiente è cambiato radicalmente. Si può parlare di maturazione, ma penso che musicisti così poliedrici e capaci possano e devono cambiare il loro suono quando e come vogliono. Per abitudine mentale ai loro precedenti dischi mi aspettavo qualche cosa di diverso e quando ho ascoltato il disco sono rimasto piacevolmente sorpreso e davvero convinto della forza di questo disco. I Beneath The Storm fanno compiere un salto ulteriore per la loro musica, che diventa un qualcosa di molto più fruibile e ancora più affascinante di prima. Il disco parla del sonno, la nostra morte quotidiana che fa nascere mondi malati dentro di noi, perché gli incubi sono molto più interessanti e quotidiani dei sogni. I Beneath The Storm ci fanno capire, con questa musica pesante eppure eterea, che l’incubo è il nostro vero habitat naturale, e che non vi è nulla di male a far gridare il nostro io intrappolato nelle ore di veglia. Disco in bilico tra sogno e morte, una grande prova di maturità per il gruppo.

TRACKLIST
01. Nightmare’s Gate
02. Paralyzed In Sleep
03. Nightmares Overcome
04. Insomnia
05. Lucid Nightmare
06. Dementia
07. Atrocious Dreams
08. Down
09. On High In Blue Tomorrows
10. The House Of Doom

BENEATH THE STORM – Facebook

Der Rote Milan – Aus Der Asche

Grazie anche alla produzione pressoché perfetta questo disco è davvero una bella sorpresa.

Debutto per questo gruppo tedesco di black metal potente ed intenso, che raccoglie ciò che di meglio offre il genere.

Provenienti dalla regione del Reno – Palatinato, i Der Rote Milan firmano un ottimo disco di black metal che guarda sia indietro che davanti. Su di loro aleggia un sintomatico mistero, dato che non si sa granché, se non che sono stati fondati nel 2015, e che dopo un demo hanno pubblicato questo disco, che è un potente concentrato di metallo nero. Lo stile è sicuramente vicino a Dark Funeral e Satyricon , anche se la maggior parte delle cose sono opera dei Der Rote Milan. Grazie anche alla produzione pressoché perfetta questo disco è davvero una bella sorpresa. Si alternano momenti veloci e saturi di potenza con impressioni melodiche notevoli, anche se maggioritaria è sempre la componente diabolica, luce tenebrosa ispiratrice di questo gruppo. La singolarità di questo gruppo è una notevole graniticità, un avanzare compatti offrendo corpi mutilati e terra sconsacrata ovunque passino. Il disco conferma lo stato di grazia del black metal tedesco, che insieme a quello portoghese da cui è molto differente, sta offrendo prove eccellenti. Aus Der Asche è un debutto fuori dal comune, strutturato molto bene e davvero potente. Sembra fin strano che un disco così sia stato autoprodotto e pubblicato dallo stesso gruppo, poiché qui il livello è davvero alto. Una grande strage per cominciare non fa mai male.

TRACKLIST
01. Der Aufstieg
02. Nebel Und Regen
03. Das Ende Des Tempels
04. Sühne Und Schmerz
05. Seelenasche
06. Blutleere Stille
07. Ewige Dunkelheit
08. Der Abgrund

LINE-UP
I – Guitars
II – Guitars
III – Vocals
IV – Drums
V – Bass

DER ROTE MILAN – Facebook

Hellsworn – Repulsive Existence

Un ottimo debutto per un grande disco di death metal.

Carneficina death metal vecchia scuola per questo gruppo inglese proveniente dalle Midlands, formato da membri di gruppi provenienti dall’underground duro e puro.

Repulsive Existence è un attacco sonoro perpetrato con grande cattiveria ed altissima intensità da musicisti che amano suonare death metal e non lo fanno per moda od altro. Il disco non dura molto ma il giusto, anche perché sarebbe stato stucchevole aggiungere canzoni. Gli Hellsworn fanno ottimo death metal, veloce e devastante, con punte di vera gioia per gli amanti della scena classica svedese, ma non sono certo imitatori dei grandi maestri, bensì propongono una loro personale visione del tutto. Il disco scorre molto bene, e lascia quel retrogusto di violenza rappresentata che rende la vita migliore, senza far del male a nessuno, ma solo alle nostre orecchie. La produzione è un giusto compromesso tra bassa ed alta fedeltà, in modo che si possa gustare il tutto, ma l’alta fedeltà farebbe torto allo spirito death metal. Un ottimo debutto per un grande disco di death metal.

TRACKLIST
1.Repulsive Existence
2.Voices From Beyond The Grave
3.Lifeless
4.Sons Of Serpents
5.Serial Misanthropy
6.In Eternal Darkness

LINE-UP
Tom Hinksman – Vocals, Guitar
Tom McKenna – Guitar
Neil Williams – Bass
Ryan Wakelam – Drums

HELLSWORN – Facebook

Nulla+ – Stornelli Distopici

Disco ben sopra la media del genere, cantato in un italiano crudo, per un’ottima prova.

Furia grind hardcore minimalista per questo duo di Perugia.

A bene sentire la loro musica è solo ad un primo esame minimale, poiché sotto linee essenziali vi sono molte cose. Il titolo è quanto ami appropriato, poiché si tratta di moderni stornelli che trattano di un futuro che il Nulla+ chiamano distopico mentre noi lo chiamiamo presente. Non troverete messaggi consolatori o momenti edificanti, ma solo la fredda cronaca, e già questa basta. Il grindcore è uno dei migliori linguaggi musicali e non per raccontare il disagio, la rabbia e l’assoluta bassezza della vita umana, ed in questo i Nulla+ sono molto bravi e potenti. Questo è il suono delle nostre vite, la dissonanza di dover avanzare in questi nulla personali ripieni di tecnologia e falsi piaceri. I Nulla+ bilanciano molto bene le parti violente con quel maggiormente melodiche, momenti strumentali e cascata di parole su suoni taglienti. Il duo perugino ci consegna un debutto molto buono, velocemente feroce, con grande inventiva e momenti di vero grind, inteso come critica nichilistica dell’impotenza umana. Come detto sopra, non c’è consolazione ma una sana esortazione ad una presa di coscienza che è utile per tutti. Disco ben sopra la media del genere, cantato in un italiano crudo, per un’ottima prova.

TRACKLIST
1. Antidolorifico
2. L’unica certezza della vita
3. Negli Occhi
4. Mammona
5. Da Nuvola a Nuvola
6. Il vostro senso di inferiorità non è sinonimo di disparità
7. Loro ti possono uccidere
8. Un Uomo
9. Una Donna
10. Capire e Valutare
11. In ospedale per l’eternità

LINE-UP
Paolo L.
Riccardo M.

NULLA+ – Facebook

Delirant Chaotic Sound – The Ride Of Thanatos Ep

Interessante debutto su ep per questo gruppo milanese, dopo il demo Madness Under Skin.

Ad un primo distratto ascolto la loro proposta potrebbe sembrare metalcore, mentre invece andando avanti nell’ascolto ed eventualmente ripetendolo, si sentono molte cose dentro questo ep che stimola non poco la curiosità. La struttura delle canzoni dei Delirant Chaotic Sound è complessa e presenta vari livelli e diverse interpretazioni. Giova molto a questi ragazzi il fatto di aver trovato una valida voce femminile che risponde al nome di Margherita Andreolli, che ha spiccate doti, e forse in questo disco si contiene ancora un po’, mentre dovrebbe straripare. In gran forma è anche Marco Boccotti, voce maschile, che non fa da contrasto a Margherita, poiché ogni voce vive di vita propria e contribuisce a creare linee sinuose. Il gruppo crea ampie melodie e pezzi più serrati, lasciando un’ottima impressione, facendo capire quanta cura e preparazione vi sia dietro questi pezzi molto curati. Un debutto notevole, che lascia a questi ragazzi molte vie aperte, dato che nulla a livello compositivo è loro precluso, anche se sono un band metal e lo rimarranno sempre. Grande curiosità e voglia di mettersi in gioco per un gruppo che ha ottime potenzialità, ma soprattutto ha voglia di sperimentare e di spiazzare.

LINE-UP
Marco Boccotti – Voice
Margherita Andreolli – Voice
Daniel Tanzer – Guitar
Stefano D’Ambra – Guitar
Federico Medana – Bass
Davide Silva – Drums

DELIRANT CHAOTIC SOUND – Facebook

Black Fucking Cancer – Black Fucking Cancer

Il black metal dei Black Fucking Cancer è molto preciso e diretto, non ci sono fronzoli ma una grande intensità è il motore primo del disco.

Black metal americano furioso ed animato da un grande e giustificato odio verso il più grande dei cancri apparso sulla Terra : l’uomo.

I Black Fucking Cancer sono un gruppo che intimidisce attraverso un black metal potente e diretto, debitore sì della vecchia scuola, ma soprattutto figlio della bravura compositiva dei tre americani. Non ci sono canzoni sbagliate in questo debutto, ma c’è un ottimo bilanciamento di melodia e di momenti meno veloci ma altrettanto. Pur apparendo caotico, il black metal dei Black Fucking Cancer è molto preciso e diretto, non ci sono fronzoli ma una grande intensità è il motore primo del disco. La via nordamericana al black metal è sempre stata di ottima qualità, ma ultimamente sta facendo davvero ottime cose, e questo disco ne è una robusta testimonianza. Debutto impressionante per capacità e potenza, i sette pezzi sono un nero crescendo sonoro che conferma la bravura della Osmose Productions nel trovare nuovi gruppi.
Questo lavoro piacerà a molti black metallers, ma soprattutto a coloro che vogliono del buon black metal diretto e potente, oscuro e magniloquente.

TRACKLIST
1. A Sigil of Burning Flesh
2. Acid Ocean
3. Blood Stained Whore
4. SinnRitualVoid
5. Wall of Corpses
6. Exit Wounds
7. Communion of the Blood Unholy

LINE-UP
T. Scythe – Proproganda Hymns
N. Tremor – Choir
J. Hammer – Choir

OSMOSE – Facebook

https://www.youtube.com/watch?v=caX9m4e04OY

Vainaja – Verenvalaja

Death metal di marca doom al servizio della narrazione di una strana storia tutta finlandese. L’opera dei Vainaja si basa tutta sulla vita e i libri di Wilheim Waenaa, una mistica figura del folklore finlandese.

Death metal di marca doom al servizio della narrazione di una strana storia tutta finlandese.

L’opera dei Vainaja si basa tutta sulla vita e i libri di Wilheim Waenaa, una mistica figura del folklore finlandese. Da quel poco che si sa di questo personaggio apprendiamo che era la figura principale dietro al culto rurale di Vainaja, un’entità che terrorizzava i contadini e non solo loro.
Questo culto nacque e prosperò principalmente nel diciottesimo secolo, e rappresenta un unicum, visto le sue peculiarità. Il credo che venerava Vainaja era incentrato sulla blasfemia, sui sacrifici umani e sulla guerra agli infedeli tra le altre cose. E fin qui nulla di strano. Verenvalaja è l’unico scritto conservato e tramandatoci di Waenaa, e parla di una resurrezione, anzi meglio di una morte e successiva reincarnazione in una creatura maligna. I capitoli del libro sono sei come le canzoni del disco. I Vainaja fanno death metal di matrice doom, con uno strano incedere, lento ma inesorabile, e totalmente originale.
Ci sono anche echi di post metal per rendere la miscela esplosiva. I testi in finlandese non aiutano la comprensione, ma state certi che i Vainaja si fanno capire benissimo con la musica. La Svart contribuisce come al solito a portare alla ribalta particolarità tutte finlandesi come questo disco e questa storia. Le atmosfere malate e strane dei Vainaja ci portano in un posto brutale ed estremo, e le cose si svolgono alla velocità del sangue.
Un disco nuovo per un gruppo che va ben oltre la musica.

TRACKLIST
1.Risti
2.Sielu
3.Usva
4.Valaja
5.Kultti
6.Kehto

LINE-UP
Wilhelm – sermons
Aukusti – gravedigging
Kristian – cantoring

VAINAJA – Facebook

Perseus – A Tale Whispered In The Night

La musica di gruppi come i Perseus è uno dei pochi luoghi rimasti dove la mente può correre libera e sognare ancora.

Tornano i Perseus, uno dei migliori gruppi in Italia di heavy e power metal.

I brindisini continuano nella loro opera di costante miglioramento, sempre alla ricerca della massima qualità possibile.
Ad ogni disco questi ragazzi aggiungono qualcosa al loro suono e alla loro capacità compositiva, rendendolo ancora più epico e power. Rispetto al disco d’esordio non ci sono grossi cambiamenti, se non che hanno aggiunto ancora più melodia al loro suono. I Perseus grazie alla loro bravura tecnica riescono nella difficile impresa di fare cose difficili facendole sembrare facili. A Tale Whispered In The Night è una gioiosa macchina da guerra, con una gran cascata di note, assoli, doppie casse e la splendida voce di Antonio Abate che si coagula benissimo con il resto del gruppo. Non è facile mettere in evidenza il lato epic e power del metal senza risultare ridicoli, e i Perseus non solo riescono in questo ma vanno ben oltre, facendo un epic power di ottima fattura. La musica di gruppi come i Perseus è uno dei pochi luoghi rimasti dove la mente può correre libera e sognare ancora. Le note vanno veloci e con loro i nostri pensieri, e la melodia dei Perseus regala una vigorosa dolcezza.
Bel disco davvero.

TRACKLIST
1.Intro
2.The Diary
3.Time Over
4.Hidden Murders
5.Magic Mirror
6.Echoes Of Mind
7.Dying Every Time
8.Ana Annur
9.Deceiver
10.Lux Domini
11.Son Of The Rising Sun
12.My Endless Dream
13.Whispers In The Mist
14.I’m The Chosen One
15.Rain Is Falling
16.Legions Of Ravens
17.Never Surrender
18.The Ride Of Pegasus
19.Epilogue

LINE-UP
Antonio Abate – Voce.
Cristian Guzzo – Chitarra.
Gabriele Pinto – Chitarra.
Alex Anelli – Basso.
Feliciano Lamarina – Batteria.

PERSEUS – Facebook

Head Of The Demon – Sathanas Trismegistos

Gli svedesi Head Of The Demon sono un gruppo che porta avanti tematiche occulte attraverso la musica, e bada alla sostanza con un hard rock doom molto bello.

Gli svedesi Head Of The Demon sono un gruppo che porta avanti tematiche occulte attraverso la musica, e bada alla sostanza con un hard rock doom molto bello.

Le oscure vibrazioni scorrono liete e danno una nera energia. Molti gruppi fanno questo genere ultimamente e sono anche con gli Head Of The Demon siamo davvero a cavallo della tigre. Non devono comunicare copiosamente, infatti le canzoni sono 6, ma si carpisce molto bene il tutto. La fretta qui è aliena, e come in una trasmutazione alchemica si va dalla materia allo spirito, e viceversa, sempre rimanendo in ambito assai black. Il gruppo si cela dietro una fitta coltre di mistero e fa bene, perché lasciano parlare i fatti ovvero la musica. Questo lavoro è la logica evoluzione dell’omonimo debutto del 2012, che descriveva adeguatamente la direzione intrapresa dal gruppo svedese. 09c’è materiale per chi vuole ricercare seriamente una via alternativa per spiegare molte cose e molti accadimenti altresì inspiegabili attraverso i normali canoni.
E soprattutto troviamo ottima musica, composta e suonata molto bene davvero.
Ci sono cose oscure che ci guardano e cose oscure che si ascoltano.

TRACKLIST
1. Nox, Est, Lux
2. Armilus Rides… Again!
3. Sathanas Trismegistos
4. Zurvan’s Ordeal
5. Maleficium
6. L.L.L

LINE-UP
José – Bass
Konstantin – Guitars, Bass
Johannes – Guitars, Vocals
Thomas – Percussion

HEAD OF THE DEMON – Facebook

Rotten Casket – Emerged From Beyond

L’ineluttabilità di una fine sanguinosa trova qui la sua catarsi, con un death metal di altissimo livello e veramente underground.

I Rotten Casket hanno la forza, la potenza e la credibilità dei migliori gruppi death metal dell’underground.

Questi olandesi fanno un death metal marcio, e tirato, con forti rimandi al death metal svedese degli anni novanta ottanta. Le distorsioni delle chitarre ci portano in una fredda caverna dove avvengono cose spaventose e molto veloci. La batteria cade senza remore, e l’ascoltatore prova freddo, molto freddo, con la voce di Willem che ci tiene per mano e con un coltello puntato alla schiena. I Rotten Casket hanno un tiro che appartiene solo ai gruppi più capaci, con un impasto sonoro potente e graffiante. Questo cd contiene le loro produzioni in cassetta andate esaurite negli anni e ora remixate, e ora suonano ancora più potenti. L’ineluttabilità di una fine sanguinosa trova qui la sua catarsi, con un death metal di altissimo livello e veramente underground. I membri dei Rotten Casket hanno fatto una lunga gavetta nel sottobosco metallico olandese e ora ne raccolgono meritatamente i frutti. Gli ascoltatori di death metal saranno felicissimi di ascoltare questo disco, che è una vera chicca.

TRACKLIST
1.Morbid Transgressions
2.Glorious Gruesome Murder Manifestations
3.Unknown Graves
4.In Search Of The Perfect Skin
5.Culpable Homicide
6.Emerged From Beyond

LINE-UP
Niels – Drums
Willem – Vocals
Iwan – Guitar
Frank – Guitar
Arjan – Bass

ROTTEN CASKET – Facebook

https://www.youtube.com/watch?v=sxPqwtiqxGg

High Fighter – Scar & Crosses

Questo gruppo ha tutto per sfondare e per avere una carriera duratura e proficua.

Disco di debutto per gli amburghesi High Fighter, gruppo formato nel 2014, con già alle spalle una grande attività live.

Il loro esordio discografico è stato l’ep autoprodotto “ The Goat Ritual “, che ne enunciava al mondo le intenzioni. La loro musica è un gran bell’incontro tra sludge, stoner ed un doom molto energico. Gli High Fighter hanno un tiro molto contagioso e fanno tutto con gran classe, senza mai strafare e senza soluzioni cervellotiche. Attraverso stili difficili ma altamente conciliabili, i tedeschi sfornano un gran disco fatto di energia moderna e combustibile antico, e i riferimenti vengono rielaborati per dare più forza al tutto. L’ascoltatore è trascinato al centro di un vortice che gira intorno alla fantastica voce della cantante Mona. Intorno a lei tutto il gruppo compie splendidamente il proprio dovere, con un musica pesante fatta con il cervello. Che non sia un gruppo comune lo si può anche desumere dal fatto che l’esordio esca su Svart, e che lo stesso sia mixato e masterizzato da Toshi Kasai (Melvins, Big Business ), dopo essere stato registrato negli studi dove sono passati gli Ahab ed altri. Questo gruppo ha tutto per sfondare e per avere una carriera duratura e proficua. Il debutto è già ottimo.

TRACKLIST
1) A Silver Heart
2) Darkest Days
3) The Gatekeeper
4) Blinders
5) Portrait Mind
6) Gods
7) Down To The Sky
8) Scars & Crosses

LINE-UP
Mona Miluski – vocals
Christian “Shi” Pappas – guitar
Ingwer Boysen – guitar
Constantin Wüst – bass
Thomas Wildelau – drums & backing vocals

HIGH FIGHTER – Facebook

Cauchemar – Chapelle Ardente

I Cauchemar offrono qualcosa di irripetibile all’ascoltatore, con il loro grande fascino ed un perfetto suono occult heavy doom.

I Cauchemar raccontano le tradizioni e le cose antiche con il loro heavy rock occulto e tendente al doom. Il loro suono è molto sensuale ed affascinante con la voce di Annick Giroux che ci guida in meditazioni sulla vita e soprattutto sulla morte, all’interno di vecchie chiese sconsacrate e davanti a vecchie fiamme che non vogliono spegnersi.

Il loro suono è una preghiera agli anni settanta, ma non vi è ferma imitazione, ma una via personale. I testi tutti in francese danno maggiore bellezza all’insieme. Provenienti dal francofono e musicalmente fertile Quebec, i Cauchemar offrono qualcosa di irripetibile all’ascoltatore, con il loro grande fascino ed un perfetto suono occult heavy doom. Reduci da un ep e da un lp tutti su Nuclear War Now ! Productions, i Cauchemar sono un gruppo unico e con un grande seguito molto fedele. Oltre ai dogmi doom e rock, nei Cauchemar possiamo ascoltare anche forti rimandi alla tradizione più tendente all’occulto della musica pesante, come i Death SS, Paul Chain e i primi Black Sabbath. Ascoltando questo disco si ha davvero l’impressione di trovarsi in una cappella ardente, dove a bruciare tra le demoniache fiamme si trova anche la nostra anima, ormai irrimeadibilmente venduta al nero signore.

TRACKLIST
1.Nécromancie
2.Sepolta viva
3.Funérailles célestes
4.Main de gloire
5.Voyage au bout de la nuit
6.La vallée des rois
7.L’oiseau de feu
8.Étoile d’argent

LINE-UP
Annick Giroux – Vocals.
François Patry – Guitar.
Andres Arango – Bass.
Xavier Berthiaume – Drums.

CAUCHEMAR – Facebook