Glorior Belli – Sundown (The Flock That Welcolmes)

Sundown è un ulteriore passo di un’evoluzione ardita e continua, dove la musica non è mai ovvia, ma sempre fatta per dare piacere e metalliche sensazioni.

Dalla sempre interessante scena francese il ritorno dei Glorior Belli, uno dei gruppi più versatili e validi dell’esagono.

Quinto disco per questo gruppo che partendo e tenendo sempre ben presente il patrimonio del black metal ha esplorato e sperimentato l’unione con vari generi. Negli ultimi due dischi è fortissima la commistione con il southern metal e con lo sludge, non tanto nella resa sonora quanto nella composizione. I Glorior Belli fanno musica gustosa e possente, con un grande groove che il black metal all’interno del suo nucleo, ma che prende svariate direzioni. Sundown è un ulteriore passo di un’evoluzione ardita e continua, dove la musica non è mai ovvia, ma sempre fatta per dare piacere e metalliche sensazioni. Nel loro suono c’è anche un po’ di sludge e persino di blues, grazie alle passioni del fondatore e multi strumentista Infestvvs aka Billy Bayou. Un ottimo disco di musica pesante a trecentosessanta gradi.

TRACKLIST
1.Lies-Strangled Skies
2.World So Spurious
3.Rebels In Disguise
4.Thrall of Illusions
5.Sundown (The Flock That Welcomes)
6.Satanists Out of Cosmic Jail
7.Upheaval In Chaos Waters
8.We Whose Glory Was Despised

GLORIOR BELLI – Facebook

Morte Incandescente – O Mundo Morreu

O Mundo Morreu è uno di quei dischi che colpisce forte e rimane un bel godimento ascoltarlo, con quel gusto speciale che ha il black metal genuinamente underground, se poi il black metal è portoghese ancora meglio.

Black metal pesante e senza compromessi, riservato solo a chi è davvero fedele al nero verbo.

Veterani portoghesi di culto, tornano con questo disco di black metal classico e tenebroso. Sembrano in trenta ma sono in due a guidare questo assalto sonoro che piacerà tantissimo a chi è fedele al verbo nero. Il quarto album in tredici anni di carriera dimostra che non saranno certo prolificissimi, ma quando escono picchiano duro.
Il black metal può essere i Morte Incadescente, ma anche gli Arcturus, essendo un genere dove ci possono stare tante cose. O Mundo Morreu è uno di quei dischi che colpisce forte e rimane un bel godimento ascoltarlo, con quel gusto speciale che ha il black metal genuinamente underground, se poi il black metal è portoghese ancora meglio.

TRACKLIST
1.Diz não á vida
2.Num cemitério
3.O final de uma era
4.Nunca mais irá amanhecer
5.Distúrbio absoluto
6.Ser incrédulo
7.Nas esquinas da alma
8.O sol não nasce mais
9.Tiro no escuro
10.Diz adeus
11.O fogo de dentro
12.Um rasto de ódio

LINE-UP
Nocturnus Horrendus
Vulturius

MORTE INCANDESCENTE – Facebook

WOWS

Ci avviciniamo sempre di più all’Argonauta Fest (7 maggio 2016 a Vercelli, dalle ore 18.00 alle Officine Sonore).
Questa volta ci parlano i Wows, uno dei gruppi più eterogenei del panorama Argonauta.

iye Come è nato il gruppo ?

La band è nata nel 2008, i membri sono ancora gli stessi fatta eccezione per il nuovo acquisto ai synth e ai suoni malati Kevin Follet. Abbiamo iniziato con delle cover ma ben presto e per bisogno ci siamo ritrovati a scrivere musica nostra. Dopo un primo disco di assestamento abbiamo trovato la nostra via con il nostro ultimo lavoro, Aion.

iye Quali sono le vostre influenze sonore ?

Molteplici e si dovrebbe distinguere tra i vari componenti. Nel metal però abbiamo trovato un punto d’incontro che ci permette di creare musica anche se ognuno di noi ha radici molto differenti. Il nostro fine non è di cavalcare un genere specifico ma di permettere ad ogni musicista di esprimersi a pieno e raggiungere così l’armonia tra tutti noi.

iye Come siete approdati su Argonauta ?

Grazie ad amici che ci hanno visto suonare dal vivo e che ci hanno consigliato di mandare il nostro Aion ad Argonauta. L’entusiasmo è stato subito reciproco. Siamo ancora elettrizzati al pensiero di far parte di questa scena.

iye Cosa vi aspettate dall’Argonauta Fest ?

Ci aspettiamo una botta di energia così potente da non farci distinguere la realtà dal sogno.

iye Progetti futuri ?

Bottomline: non mollare.
Una cosa che ci sta particolarmente a cuore è quella di fare gruppo, non solo tra noi ma tra tutte le band della scena. Stiamo unendo le idee e gli spiriti attraverso la pagina di Doometal Doometal Doometal, attraverso la quale pubblichiamo le opere e gli eventi delle band italiane a non; inoltre per mezzo della Nihilist Diffusion and Booking stiamo organizzando serate in tutto il nord Italia tra band che hanno voglia di spaccare teste.
Ah, ovviamente stiamo scrivendo il terzo disco ed in più stiamo progettando una release per il prossimo inverno.

wows2

Video :

Ruach Raah / Ordem Satanica – Tradiçao Decadente

Rispetto della tradizione presente ma anche un ottimo qualità delle uscite come questo split tape, da avere per gli amanti del black metal veramente underground.

Split in cassetta della caldissima scena black metal portoghese. Tre canzoni per ogni gruppo, questa cassetta regalerà tante gioie a chi ama il black metal minimalista e vecchia scuola.

Il black dei Ruach Raah lo definirei raw black metal, prodotto lo fi ma non troppo, in giusta misura. Molto essenziali e diretti i Ruach Raah continuano a fare il loro black in mid tempo inneggiando a Satana e alla morte, rifacendosi al black metal più ortodosso, ma non distorto come tanti altri gruppi della stessa corrente, e anche la voce pur essendo in growl è abbastanza pulita. Nel lato b ci sono invece gli Ordem Satanica, con un black metal caotico e coinvolgente, distorto ed in alcune parti quasi atmosferico. La loro produzione mette in risalto la cattiveria e la sporcizia del suono, risultando comunque comprensibile. Questi portoghesi sanno come far tremare le vostre casse, e confermando che nel paese lusitano sanno davvero come fare il black metal nella maniera più genuina, abbastanza differente rispetto alla nuova ondata polacca dove c’è maggiore innovazione. Rispetto della tradizione presente ma anche un ottimo qualità delle uscite come questo split tape, da avere per gli amanti del black metal veramente underground.

TRACKLIST
1.Decadent tradition
2.Coffins Opens Wide
3.Rudimentary Idealism
4.Encapsulando
5.O tempo do fim
6.Reino das noites eternas

WAR ARTS PRODUCTION – Facebok

Cendra – Metal Punk

I catalani divertono moltissimo e fanno ciò che si aspetta da un album metal punk : casino, dita puntate, pogo e addio controllo.

Mai titolo fu più esplicativo : questo disco è totalmente metal punk.

I Cendra sono catalani e fanno un black thash con attitudine punk hardcore, dalle parti dei Venom ma meglio. Ascoltando Metal Punk se ne ama subito la furia, ma è anche interessante per capire la concatenazione dei sottogeneri del metal. Dal black al thrash e da questi al punk ci passa davvero poco e come lo ying è nello yang pure il punk è nel black e i Cendra lo dimostrano sul campo. I catalani divertono moltissimo e fanno ciò che si aspetta da un album metal punk: casino, dita puntate, pogo e addio controllo.
Questo suono metal molto debitore degli ’80 e dei ’90 sta producendo buoni album negli ultimi anni, e forse è l’interpretazione più ortodossa dello spirito metal: ascoltando questo disco lo capirete in maniera molto più immediata di quanto io possa spiegare.

TRACKLIST
1.Maniac Homicida
2.Boig Perdut
3.Sadic
4.Resurrecio
5.TU-PA-TU-PA!!!
6.Antisocial
7.Metal Punk
8.Lliures
9.Rates
10.Anirem a L’infern
11.Sense Objectius

LINE-UP
Joey – Drums, Vocals
Malparit – Guitar
Aggressor – Bass

CENDRA – Facebook

Necromantic Worship – The Calling… Tape

Jam sataniche, psichedelia marcia che incontra un mefitico black metal ad opera di due olandesi che si rifanno al suono greco

Jam sataniche, psichedelia marcia che incontra un mefitico black metal ad opera di due olandesi che si rifanno al suono greco, vi basta ?

Secondo demo per questo gruppo, dopo il debutto del 2015 Spirit Of The Entrance Unto Death. Il loro suono è un black metal ritualistico e pagano, un omaggio a nere divinità seguendo la strada tracciata nelle tenebre dalla prima ondata di black metal greco, con gruppi come i Necromantia, qui omaggiati con la cover di Faceless Gods, eseguita ottimamente e con personalità. Questo misterioso duo per la registrazione del disco si è avvalso dell’opera di Daemonomancer, dal gruppo canadese Goathammer, alla batteria e di Zagan, chitarrista dei Countess. Suonando insieme il rito prende vita e le cinque tracce sono un invito a rivolgere la mente ad antichi dei mai dimenticati dal nostro cervello rettile, grazie ad un suono molto particolare, un black metal ritualistico, persino psichedelico in alcune parti, mai nella maniera moderna però, sempre vecchia scuola. Cassetta vecchio ed eterno amore.

TRACKLIST
01. The Scarlet Whore
02. Charon
03. Of Great Nga’Yreth
04. The Calling
05. Faceless Gods

LINE-UP
Ghûllzaraën
Xarangorth
Daemonomancer
Zagan

NECROMANTIC WORSHIP – Facebook

Diana Spencer Grave Explosion – O

L’elemento forse più forte della loro musica è l’escapismo sonoro, il disegnare ampi territori nei quali la nostra mente possa correre libera. Un esordio molto positivo.

0 come tondo, espressione di perfezione geometrica anche nel suono, allucinazioni che ritornano in visioni cicliche.

I Diana Spencer Grave Explosion sono un gruppo pugliese di stoner, space, psych e pure fuzz, ed esordiscono con questo ep di tre pezzi, molto ben composto, sognante e fumoso. Come molti altri gruppi, i numi tutelari dei Diana Spencer Grave Explosion sono i soliti della musica pesante, dai Kyuss ai Neurosis con una spruzzata in alcuni momenti di post rock. La band suona molto dal vivo e ciò lo si nota durante l’ascolto. Ci sono elementi sia in nuce che effettivi che fanno pensare che il gruppo pugliese in futuro farà ancora meglio, poiché possiede solide basi. L’elemento forse più forte della loro musica è l’escapismo sonoro, il disegnare ampi territori nei quali la nostra mente possa correre libera. Un esordio molto positivo.

TRACKLIST
1. Space Cake
2. Avalanche
3. Long Death to the Horizon

LINE-UP
Piercarlo Resta – vocals, guitar.
Costantino Temerario – vocals, guitar, synth. Francesco Maria Antonicelli – vocals, guitar. Giampaolo Giannico – bass.
Gianluca Girardi – drums

DIANA GRAVE EXPLOSION – Facebook

Sepvlcrvm

Continuano le nostre interviste ai gruppi appartenenti al roster dell’Argonauta e che suoneranno all’ Argonauta Fest il 7 maggio, dalle 18.00 in poi, alle Officine Musicali a Vercelli.
I Sepvlcrvm sono un duo ancora inedito e misterioso, ed il loro disco uscirà prossimamente.
Nell’attesa di scoprirli dal vivo ecco le loro parole.

iye Come è nato il gruppo ?

Da ricerca e contemplazione.
Antiche scritture costituiscono la fonte di meditazioni rituali che si concretizzano in Musica ed Immagine.
La condivisa Passione e Dedizione all’Arte nonché la profonda stima tra i due componenti del progetto hanno agevolato chiarezza d’intenti ed individuazione di sentieri d’indagine.

iye Quali sono le vostre influenze sonore ?

Tutte le sperimentazioni sonore utili a canalizzare il messaggio ed estrinsecare la visione.
E’ inopportuna e complessa la definizione di un genere musicale che non intende porsi limiti e confini ma solo piena libertà espressiva.

iye Come siete approdati su Argonauta ?

Il signor Lucisano, persona conosciuta da tempo come dedicata ed appassionata, ha dimostrato interesse ed apprezzamento per il progetto.
Siamo onorati di questa collaborazione e siamo convinti che possa condurre a reciproche soddisfazioni.

iye Cosa vi aspettate dall’Argonauta Fest ?

L’Argonauta Fest vedrà l’uscita del nostro secondo lavoro Vox In Rama.
L’esibizione costituisce un momento cruciale di condivisione e scambio nel quale mostreremo uno dei molteplici volti del progetto.

iye Progetti futuri ?

Mantenersi vigili, attenti, scrupolosi nella ricerca e nella comprensione.
Meditare e contemplare l’intrinseca saggezza degli antichi Insegnamenti.
Procedere, umili ma fermi, lungo la via intrapresa con crescente lucidità di rappresentazione.

SEPVLCRVM_2015

Neid – Atomoxetine

Atomoxetine è un disco violento, ben prodotto e che centra il punto fin dalle prime note, non ci saranno prigionieri, lotta catartica contro questo sistema e questa vita.

Il grind è un testimone che si tramanda di generazione ed in generazione, perpetrando un crimine sonoro voluto e liberatorio.

Figlio di una felice unione fra hc e metal, il grind è l’erba cattiva che non muore mai, e che va avanti grazie a dischi come questo dei viterbesi Neid. Atomoxetine è un disco violento, ben prodotto e che centra il punto fin dalle prime note, non ci saranno prigionieri, lotta catartica contro questo sistema e questa vita. Rispetto al gruppo grindcore medio i Neid hanno un passo ed una potenza superiore, inoltre sono davvero molto hardcore che non può che fa felici noi malati di hc. Attivi dal 2007 i nostri hanno deciso di darsi per nostra somma fortuna al grind dal 2010, inanellando ottimi album uno dietro l’altro, girando l’Europa, sempre più ricettiva sul grind rispetto allo stivale.
Atomoxetine è il loro disco migliore, certamente non quello definitivo ma quello che li pone molto in alto. Gran bel disco, riffoni pesanti e veloci, la bestia non muore. In più la loro discografia pregressa è in free download sul loro bandcamp.

TRACKLIST
01. Continuous Use
02. Painting Death
03. The Failure
04.Virtual Shape
05. Saturated Child
06.Atomoxetine
07. New Threat
08. Voltures Of Incorporation
09. Pay Independently
10. I Hate Work (MDC cover)
11. Satisfy My Hunger
12. Restore The Judgement
13. Memory May Kill The Need
14. Breed To Breed (Wormrot cover) [Bonus track]

LINE-UP
GURU RENATO – Vox
CAPO’ – Drums
IL SOCIO – Bass
ANGIOLETTO – Guitar
GIACOMINO – Guitar

NEID – Facebook

Blakk Old Blood – Greed

In questo caso troviamo l’ortodossia fatta molto bene e con grande aderenza al vero spirito del black metal.

Gruppo svizzero formato da componenti di band come Asag, Daeathcult e Antiversum. con lo scopo di fare black metal ortodosso vecchia scuola.

Dopo la pubblicazione di due cassette, ecco il dodici pollice in vinile per l’italiana Clavis Secretorvm. I Blakk Old Blood fanno un black metal scandinavo classico e di grande impatto, andando dritti come un paletto in mezzo al cuore. Le tracce sono solo quattro, ma sono il presagio di qualcosa di ancora più diabolico che arriverà speriamo presto. Greed è la continuazione del loro progetto sui sette vizi capitali.
Il black metal è un genere che ha due sbocchi principali : innovazione o ortodossia, ed una non esclude assolutamente l’altra. In questo caso troviamo l’ortodossia fatta molto bene e con grande aderenza al vero spirito del black metal.

TRACKLIST
01 Misanthrope
02 Intermezzo
03 Thou are the Dragon
04 Seed of Greed

LINE-UP
Korvus Mentor
Goathammer
Deus Mortuus

BLAKK OLD BLOOD – Facebook

Howls of Ebb – Cursus Impasse: The Pendlomic Vows

Questo disco è stato composto da una legione di demoni che si sono impossessati di Zee-Luuuvft-Huund e Roteen’ Blisssss e ci raccontano cose infernali.

Pazzia in ogni nota, disordine e un bel vaffanculo alla forma canzone.

Questo disco è stato composto da una legione di demoni che si sono impossessati di Zee-Luuuvft-Huund e Roteen’ Blisssss e ci raccontano cose infernali. Non si può sapere cosa ci si possa aspettare da questo disco, che esplora i lati più nascosti del metal e va ben oltre. Tutto è nuovo, originale in questa forma. Gli Howls of Ebb fanno il perfetto disco metal underground, c’è talmente tanto qui dentro che forse a volte è addirittura troppo.
Troviamo sfuriate black metal, parti death, intermezzi free grind jazz, pezzi quasi ambient e narrati da una voce sempre infernale. Questi veterani dell’underground di Kansas City spalancano porte dimensionali da dove possono accedere al nostro mondo complicati demoni e larve astrali, ci raccontano di come tutto sia dominio assoluto del dio dell’assurdo, e di come le nostre faccende non abbiano significato. In tutto questo caos ragionato l’ordine prende le sembianze dell’accurata produzione che riesce a farci districare in questo caos.

TRACKLIST
01 The 6th Octopul’th Grin
02 Cabals of Molder
03 Maat Mons’ Fume
04 7 Ascetic Cinders, 8 Dowries of g
05 Gaunt Vertigo
06 Subliminal Lock_ A Precursor to V
07 The Apocryphalic Wick

LINE-UP
:zEEE-LuVft-huuND – Vibrations, Polysyllabic Mysticisms, Synthetic Magikx
RoTnn’BlisssS – Cadence of Limp & Duress, Bronze Aura & Frequency

HOWLS OF EBB – Facebook

Barbarian – Cult Of The Empty Grave

Il loro metal è fortemente debitore di oscuri dischi anni ottanta, ma anche di echi dei grandi come Venom, Running Wild o Manowar, a seconda della canzone.

Metal barbarico ed assoluto per questo gruppo italiano in attività dal 2009, che nel 2014 ha dato alle tenebre il bellissimo Faith Extinguisher per Doomentia.

In questo nuovo disco per Hells Headbangers, i nostri fanno il loro Absolute Metal, come giustamente recita una loro canzone ivi contenuta. I Barbarian sono una macchina da guerra potente e che non fa prigionieri. Il loro metal è fortemente debitore di oscuri dischi anni ottanta, ma anche di echi dei grandi come Venom, Running Wild o Manowar, a seconda della canzone, con il risultato di fare un suono davvero accattivante e quasi commovente per gli amanti del metal, perché è questo il vero metal. Tutte le canzoni divertono, hanno un bel tiro e il suono è vintage il giusto, senza esagerare, e si può ascoltare la grande passione che hanno questi ragazzi per il genere. Absolute Metal !!!!

TRACKLIST
1.Bridgeburner
2.Whores of Redemption
3.Cult of the Empty Grave
4.Absolute Metal
5.Supreme Gift
6.Bone Knife
7.Remoreless Fury

LINE-UP
BORYS CROSSBURN – Necroharmonic guitarmageddon and invocations of baltic storms and polish metal albums
D.D. PROWLER – Bass-tard mock of human morals, eruptions of evil from the cracked earth
LORE STEAMROLLER- Fuck off bombardment

BARBARIAN – Facebook

Abyssic – A Winter’s Tale

Questo disco è la perfetta marcia funebre per la nostra società e per il nostro mondo, sarebbe un gran modo per uscire di scena e lasciarsi dietro qualcosa di valoroso e poetico.

Supergruppo norvegese che fa un super disco di doom sinfonico e funeral.

Incedere maestoso e lento per questo gruppo che è nato nel 1997 con il nome Abyssic Dreams, poi lasciato dormiente per gli impegni del fondatore Memnock con i Susperia, gruppo da lui fondato con Tjodalv dei Dimmu Borgir ed il chitarrista Elvorn. Nel 2012 Memnock decide di scongelare il progetto in seguito all’incontro con il chitarrista Andre Aaslie, che aveva appena finito di incidere un disco con i Gromth. Alla batteria viene ingaggiato Asgeir Mickelson già con Borkanagar ed Ihsahn. Da qui la decisione di fare un gruppo doom, e che doom. In A Winter’s Tale gli Abyssic interpretano il genere in maniera eccellente, molto orchestrato e con un forte timbro funeral, le canzoni sono lunghissime e fantastiche, la voce in growl si lega benissimo anche con effetti più elettronici e psych. Questo disco è la perfetta marcia funebre per la nostra società e per il nostro mondo, sarebbe un gran modo per uscire di scena e lasciarsi dietro qualcosa di valoroso e poetico.
Ci sono anche impetuose accelerazioni e il tutto appare perfettamente bilanciato. Registrato al Toproom Studio ha una produzione pressoché perfetta che rende molto bene la maestosità del suono. Splendido monolite nero.

TRACKLIST
1. Funeral Elegy
2. A Winter’s Tale
3. Sombre Dreams
4. The Silent Shrine

LINE-UP
Memnock – Vocals, Guitar, Bass, Contrabass
André Aaslie – Keys & Orchestration, Bass, Vocals
Asgeir Mickelson – Drums, Guitar
Elvorn – Guitar

ABYSSIC – facebook

Lightsucker – Zammal

Per chi vuole sentire vero stoner e ottimo sludge questo è il disco giusto.

Stoner suonato senza tregua, ed in maniera che fa emergere questa band finlandese sopra le altre di questo genere ora molto inflazionato.

Ascoltando i Lightsucker si può godere della loro ricchezza stilistica, poiché possiedono un modo notevole di fare stoner e sludge, molto diretto e potente, colate laviche messe in musica, movimenti sinuosi di un serpente nel deserto. Attivi dal 2013 nella cittadina di Lahti, i Lightsucker avevano al loro attivo solo un demo , Carved In Cockstone del 2014, e poi questo disco che è un rimarchevole esordio. Ci sono elementi che li rendono diversi, quali la potenza ed il tiro, molto superiori alla media. Chi vuole sentire vero stoner e ottimo sludge questo è il disco giusto.

TRACKLIST
1. 1 %
2. Solitary Confinement
3. Control Zone
4. Doomsday Artillery
5. Written While Stoned
6. All Out Reset
7. Sulfur & Jimson Weed
8. Aesthetics of Emptiness
9. Continental Landmass Dictator

LINE-UP
Tomi – Vocals.
Jussi – Bass.
Matti – Drums.
Atte – Guitar.

LIGHTSUCKER – Facebook

Goetic Equivalent – Goetic Equivalent

Ripetizioni di riff veloci e marci, cattiveria musicale che pulisce, o che ci danna ancora di più, soprattutto un gran disco di black metal.

Classico, mentalmente deviato e marcio black metal dalla Grecia. Non si sa chi siano, non hanno praticamente riferimenti in rete ma, cosa più importante, fanno un ottimo black metal classico, molto Mayhem della prima ora, e lo fanno molto bene.

Ci sono anche elementi che esulano dal black, come qualche epitaffio death e prog, ma il cuore è irrimediabilmente nero e grondante sangue. Il black metal è un deterioramento non strettamente negativo, nel senso che può essere una purificazione musicalmente distorta da una pletora di falsi valori, quelli di questa società e dei parassiti che la vivono, sia fisici che mentali. Dischi come questo riescono per qualche tempo a strapparci alle vibrazioni della matrice, e a riportarci nel brodo primordiale.
Ripetizioni di riff veloci e marci, cattiveria musicale che pulisce, o che ci danna ancora di più, soprattutto un gran disco di black metal.

TRACKLIST
1.Converted Spiral Plan
2.Emptiness
3.Psychonaut
4.Illuminatory Index
5.Patient Shore
6.Paradise Anew
7.R Candy
8.Chapel

 

III Omen – Ae. Thy. Rift

One man band di black metal differente e avanti anni luce nella composizione rispetto a tante altre realtà analoghe.

One man band di black metal differente e avanti anni luce nella composizione rispetto a tante altre realtà analoghe.
Terzo disco sulla lunga distanza per l’enigmatico IV, factotum della band, ottimo conoscitore e fautore di black metal, soprattutto quello atmospheric e classico.

La particolarità è anche strumentale poiché ci sono due bassi, uno pulito e l’altro distorto, seguiti da percussioni molto classiche ed una distorsione abbastanza contenuta della chitarra. Non ci sono i titoli delle canzoni, che sono individuabili solo per i numeri di successione. Questo perché ogni singola traccia fa parte di un’opera complessiva più grande. Il tutto non è classico black metal, poiché è ben più lento, di stampo doom, ma lo inequivocabilmente nella struttura e nell’atto.
Questo disco può essere inteso come una grande cerimonia black, un rito fortemente pagano e proteso verso la morte.

TRACKLIST
I. Æ.Thy.Rift
2.II. Æ.Thy.Rift
3.III. Æ.Thy.Rift
4.IV. Æ.Thy.Rift

LINE-UP
IV – Everything.

III OMEN – Facebook

Tombstalker – Black Crusades

Incandescente miscela di death, thrash e groove metal, un po’ di Bolt Thrower e tanta violenza.

Incandescente miscela di death, thrash e groove metal, un po’ di Bolt Thrower e tanta violenza.

Dal Kentucky arriva l’esordio discografico di questa bestia che prende le mosse dai grandi del metal e soprattutto da quella grande epopea metal che fu la scena svedese degli anni novanta. L’incedere è da grande gruppo, si sente che di musica ne masticano molta e riescono e rielaborare ottimamente il tutto. Ci sono moltissime cose qui dentro, l’album è un attacco frontale che piacerà a moltissimi metallari di diversa estrazione. I Tombstalker fanno un album estremamente divertente che mette un certo metal al centro del discorso senza pose o atteggiamenti, ma solo tanta sostanza e violenza. Guerra Metal.

TRACKLIST
1.Forlorn Recollections
2.Chaos Undivided
3.Blood Thirster
4.Fate Weaver
5.Black Crusades
6.Soul Eater
7.Plague Father
8.Chaos Enthroned

LINE-UP
Conqueror Horus – howls and bellows of torment, soul shred.
Defiler – low frequency warfare, subliminal propaganda.
Basilisk – relentless blitzkrieg.

TOMBSTALKER – Facebook

Hordak – Padre

Gli Hordak non fanno un pagan metal canonico ma lo arricchiscono di sfumature che solo i grandi gruppi sanno e possono dare.

Gli Hordak, spagnoli, fanno un pagan metal fuori dagli schemi, potente e davvero penetrante; attivi dal 2005, arrivano al loro migliore album, questo Padre che chiude il cerchio e dovrebbe dar loro buona visibilità nella scena.

Il loro è un suono dal grande passo epico, tra pagan e folk, narrando storie e vita del popolo Celtiberico, ancora misconosciuto ai più. Come si diceva sopra, gli Hordak non fanno un pagan metal canonico ma lo arricchiscono di sfumature che solo i grandi gruppi sanno e possono dare. L’impatto sonoro è notevole, quanto l’impalcatura delle canzoni e la loro notevole carica e forza. L’accurata ricerca sul mondo pagano va di pari passo con una costruzione musicale affatto scontata ed un’ottima produzione che rende al meglio i suoni. Vi sono anche ottime collaborazioni nel disco, come Forefather, Folkearth e Crystal Moors. Il risultato è notevole, forte e duraturo.

TRACKLIST
1.Ekleipsis – Devourer of gods
2.Bloodline of the wolves
3.Soaring
4.Sol sistere
5.Thrive
6.Sol
7.A leader in times of war
8.Father sun – Father dragon
9.Aequus nox
10.Padre

LINE-UP
Autumn War – Vocals, Guitars
J. Sierra – Drums
Winter War – Guitars – studio –
A. Mansilla – Guitars
L. Mansilla – Bass

HORDAK – Facebook