The Vintage Caravan – Gateways

La formula del trio nato nel gelido nord è un caldo hard rock psichedelico, infarcito di riff che passano dalla potenza del mito sabbathiano al blues rock zeppeliniano fino a fumose melodie stoner, finendo per lasciare agli ascoltatori un tocco moderno e belle canzoni.

Il revival dell’hard rock di matrice settantiana continua a regalare ottimi gruppi e album da custodire gelosamente sotto l’etichetta vintage.

Non me ne vogliano i tanti gruppi che dalla Scandinavia agli Stati Uniti si sono dedicati al ritorno del sound che ha fatto grandi icone come Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Black Sabbath o Deep Purple, ma l’aggettivo in questione riassume perfettamente l’attitudine di band come i The Vintage Caravan, provenienti dall’Islanda e al quarto lavoro in uscita per Nuclear Blast.
La formula del trio nato nel gelido nord è un caldo hard rock psichedelico, infarcito di riff che passano dalla potenza del mito sabbathiano al blues rock zeppeliniano fino a fumose melodie stoner, finendo per lasciare agli ascoltatori un tocco moderno e belle canzoni.
Óskar Logi (chitarra e voce), Alex Örn (basso) e Stefán Ari (betteria), come i Blues Pills o i Radio Moscow, tornano alle origini del rock duro, lo drogano di psichedelia e blues acido, lo potenziano con riff pesanti come incudini e ci ricamano sopra solos hendrixiani, per un risultato assolutamente cool, almeno per questi tempi che, come già scritto in precedenza, sono già da un po’ forieri di ventate revivaliste, dopo tanto modern rock e metal dei primi anni del millennio.
Gateways è un buon lavoro, i brani mantengono un appeal assolutamente conforme ai gusti dei rockers senza affondare troppo le componenti psichedeliche, e i brani ci guadagnano in scorrevolezza, formando una raccolta di tracce che dall’opener Set Your Light, passando per Reflections e il blues di All This Time centrano il bersaglio, dirette e senza indugi.
Nebula apre la parentesi trip stoner/psych rock, rivelandosi una jam settantiana dalle melodie che passeggiano su nuvole di vapore che si tramutano in gocce di drammatico blues acido: a seguire Farewell e Tune Out, per una chiusura sicuramente più psichedelica rispetto a quanto ascoltato in precedenza, anche se la componente melodica rimane in primo piano.
Album che farà la gioia degli amanti dei suoni vintage, Gateways non concede pause e risulta un lavoro piacevole, in particolare se si è amanti dei gruppi storici citati precedentemente.

Tracklist
1. Set Your Sights
2. The Way
3. Reflections
4. On The Run
5. All This Time
6. Hidden Streams
7. Reset
8. Nebula
9. Farewell
10. Tune Out

Line-up
Óskar Logi – Guitar, Vocals
Alex Örn – Bass
Stefán Ari – Drums

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