Noturnall – 9

9, ultimo lavoro dei Noturnall, conferma la tradizione brasiliana per i suoni heavy power metal ed è consigliato ai fans di Angra ed Almah.

Brasile: terra di calcio, samba ed heavy metal.

Tramite la Rockshots Records arriva in questo infuocato autunno il nuovo album degli heavy/prog metallers Noturnall, band che vede all’opera gli ex Shaman Thiago Bianchi (voce), Fernando Quesada (basso), Léo Mancini (chitarra), con il supporto di Juninho Carelli alle tastiere e l’ex Angra Aquiles Priester alla batteria.
Continua la tradizione brasiliana nei suoni classici e progressivi, 9 è il terzo full length del gruppo, attivo dal 2013, quindi molto attivo nelle uscite discografiche che si completano con un live ed un singolo.
Il sound del gruppo di San Paolo risulta molto più heavy che prog, a dire il vero, anzi le cavalcate power sono il punto di forza di un metal tagliente e duro come l’acciaio, dove le chitarre ricamano solos classici, le tastiere orchestrano il tutto e la voce di Bianchi segue le orme dei vari Andrè Matos ed Edu Falaschi, mostrandosi melodica e varia nell’approccio, brillando a livello emozionale.
Si diceva delle ritmiche power, prevalenti in molti dei brani che si rivelano diretti ed a tratti esaltanti e qui il plauso va tutto a Priester e Quesada, coppia d’assi ritmica al servizio della riuscita di 9.
L’opener Hey!, la violentissima Change, Moving On che sa tanto di ultimi Angra, l’heavy power metal di cui è splendidamente rivestita What You Waiting For, colorano di grigio acciaio l’atmosfera di un album sempre in bilico tra potenza (tanta) e melodia.
Se parliamo di influenze o ispirazioni il sound vive delle sfumature insite negli album degli Angra (quelli con Falaschi) e Almah, con un occhio in terra tedesca e la sua tradizione metallica, con gli Edguy in testa.
Un ottimo lavoro, sicuramente consigliato ai fans dei gruppi citati e riprova di quanto bene si suoni il genere in Brasile, nazione guida del metal sudamericano.

Tracklist
1.Hey!
2.Change
3.Wake Up
4.Moving On
5.Mysterious
6.Hearts As One
7.What You Waiting For
8.Shadows
9.Pain

Line-up
Fernando Quesada – Bass
Aquiles Priester – Drums
Léo Mancini – Guitars
Junior “Juninho” Carelli – Keyboards
Thiago Bianchi – Vocals

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Monarch – Never Forever

Ancora una buona prova da parte dei Monarch, gruppo culto di extreme doom europeo: convinti della loro arte ci regalano un’opera intensa, avvolgente nel suo drone-doom.

Nome di culto nella scena extreme doom europea, i francesi Monarch si ripresentano dopo Sabbracadaver del 2014, sempre per l’etichetta statunitense Profound Lore che continua, a ragione, a credere nella loro oscura arte.

La band, attiva ormai dal 2005, oggi con Never Forever ci propone un grandioso abisso di suoni drone stesi su un colossale e profondo doom e, come afferma la band, ci presenta “a new path to explore”. Cinque lunghi brani, ed il suono estenuante (non in accezione negativa) che viene prodotto si tinge di una vena melanconica e sinistra, dove le clean vocals, sussurrate ed eteree di Emilie Bresson, producono sinistre ambientazioni plumbee per nulla rassicuranti (Song to the void); il mood deve essere quello giusto per abbandonarsi e lasciarsi conquistare dalla profondità dei riff creati dalle due chitarre.
In questo disco risalta maggiormente , rispetto ai precedenti, l’importanza maggiore data alla struttura di brani che, nonostante il lungo minutaggio, mantengono forma e non perdono nulla in atmosfera, sempre spettrale e ossessiva. Il primo brano Of night, with knives è esemplificativo: lento, imponente, screziato dal lento salmodiare delle vocals, accompagnato da chorus intensi che si sfaldano su vocals sgraziate, si abbatte senza speranza sull’ascoltatore; l’atmosfera pesante mantiene una vena malinconica, non molto presente nei precedenti lavori, piuttosto intensa e inattesa. Gli altri tre brani presentano una band matura, conscia dei propri mezzi, che non teme di coverizzare in Diamant Noir il brano dei Kiss, Black Diamond, trasfigurandolo completamente e riducendolo in un qualcosa difficilmente riconducibile al brano originale. L’ultimo brano, Lilith, con i suoi venti minuti accentua l’iniziale componente drone creando un’atmosfera immobile e spettrale prima di far iniziare il viaggio verso luoghi con aromi di kosmische musik. In definitiva, ancora una buona prova da parte di musicisti capaci, con personalità e che amano ricercare il meglio dalla propria arte.

Tracklist
1. Of Night with Knives
2. Song of the Void
3. Cadaverine
4. Diamant Noir
5. Lilith

Line-up
Emilie Bresson – Vocals, Electronics
Shiran Kaïdine – Guitars
Miomio – Guitars
MicHell Bidegain – Bass
Benjamin Sablon – Drums

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NYN – Entropy: Of Chaos And Salt

Un album indirizzato ai soli musicisti i quali, probabilmente, più di chi anche nella musica cerca emozioni, sapranno apprezzare l’abilità di questi virtuosi dello strumento.

Ci risiamo, ecco un altro lavoro dove la tecnica spropositata dei musicisti travalica forma canzone e un minimo di musicalità per lasciare tutto in mano ad un tecnico “caos organizzato”.

La band si chiama NYN, è stata fondata negli States dal polistrumentista Noyan Tokgozoglu ormai dieci anni fa, e arriva quest’anno al secondo full length dopo aver inciso un ep, una manciata di singoli ed il debutto sulla lunga distanza intitolato Eventuality tre anni fa.
Raggiunto da Tom “Fountainhead” Geldschlager (ex Obscura) alla sei corde e da Jimmy Pitts alle tastiere, Tokgozoglu licenzia un monumento alla fredda tecnica dal titolo Entropy: Of Chaos And Salt, un’ ora di scale a velocità assurda, blast beat devastanti, urla belluine, qualche attimo di quiete prima che (appunto) il caos torni signore e padrone del sound.
Se gli ultimi album dei Rings Of Saturn e Next To None (tanto per fare degli esempi) vi sono apparsi un tantino esagerati, sappiate che i NYN vanno anche oltre, non lasciando un briciolo di spazio alla melodia e aggredendo con solos vomitati uno dietro l’altro, una batteria programmata che non aiuta di certo a scaldare l’ambiente che rimane asettico e freddo come una distesa di ghiaccio.
Difficile nominare un brano più o meno riuscito, il fragore sonoro regna e trionfa mentre la tecnica dei protagonisti è l’unica nota positiva che emerge dall’ascolto di Entropy: Of Chaos And Salt.
Un album indirizzato ai soli musicisti i quali, probabilmente, più di chi anche nella musica cerca emozioni, sapranno apprezzare l’abilità di questi virtuosi dello strumento.

Tracklist
1. The Mind Inverted
2. The Apory of Existence
2. Omnipotence Paradox
4. Dissimulating Apologia
5. Rebirth: Rebuild, Advance, Redo
6. Embrace Entropy
7. The Hallway
8. Maelstrom
9.Taken Away By The Tides

Line-up
Noyan Tokgozoglu – Vocals, guitars, Bass, Programming
Tom “Fountainhead” Geldschlager – Guitars
Jimmy Pitts – Keyboards

NYN – Facebook

MINDFEELS

Il video di “Soul Has Gone Away”, dall’album “XXenty”, in uscita a novembre (Art Of Melody Music/Burning Minds Music Group).

Il video di “Soul Has Gone Away”, dall’album “XXenty”, in uscita a novembre (Art Of Melody Music/Burning Minds Music Group).