MAZE OF HEAVEN

Il video di “Heavy Metal Bastet”.

Il video di “Heavy Metal Bastet”.

“Siamo orgogliosi di presentare il Video ufficiale di “Heavy Metal Bastet”, diretto dal regista Lorenzo Giordano.
Il miglior modo per descrivere il nostro sound Ë NEW POWER METAL! La band unisce giovani talenti e musicisti di esperienza per un connubio fresco ed esplosivo, ricco di melodia e potenza.
Visitate la nostra pagina Facebook dove sono disponibili video relativi al backstage del video.
Il nostro album sara’ pubblicato nei prossimi mesi. Restate sintonizzati…”

Maze of heaveN management Italia – Andrea De Paoli Multimedia Sound Studio

Maze of heaveN management Germania Ulf Bellman / Medialuchs
http://www.medialuchs.de/

Sito Ufficiale
www.mazeofheaven.com

Maze of HeaveN digital distribution
www.ausrdigital.com

Death On Fire – Witch Hunter

Con parti vocali più consone, Witch Hunter avrebbe meritato un voto in più, per ora il buon Kenefic si deve accontentare di un’ampia sufficienza.

Nuova band che si affaccia sul panorama estremo mondiale, i Death On Fire debuttano sulla lunga distanza con Witch Hunter, esordio composto da otto tracce di thrash moderno, rabbioso e a tratti progressivo, tecnicamente ineccepibile ma che perde qualcosina in fruibilità.

Nato nel 2016 dalla mente di Tim Kenefic, polistrumentista e unico membro dei LazerWulf, raggiunto in seguito da altri tre musicisti in sede live, questo solo project ha nel thrash metal di scuola americana il suo muro portante, poi raggiunto da una serie di sfumature progressive che vanno dal jazz alla fusion, pur rimanendo in un contesto estremo.
Il musicista di Chicago si dimostra tecnicamente impeccabile, gli otto brani presenti riflettono una bravura strumentale notevole e a tratti buone idee in fase di songwriting, peccato che il tutto sia offuscato da una prova canora non all’altezza, con uno screaming forzato e fuori a mio parere dalle coordinate stilistiche del sound di Witch Hunter.
Difetto non trascurabile, visto l’ottimo metal estremo prodotto che passa agevolmente da un thrash moderno e tempestoso a parti progressive in cui il talento musicale di Kenefic si valorizza, con partiture musicali perfettamente incastonate tra il muro metallico alzato da brani come la title track, la varia Betrayal e la devastante Never See You Again.
Con parti vocali più consone, Witch Hunter avrebbe meritato un voto in più, per ora il buon Kenefic si deve accontentare di un’ampia sufficienza.

Tracklist
1.Your Lies
2.Witch Hunter
3.Requiem
4.Make The Old Ways New Again
5.Metrayal
6.Meth Dentistry
7.Never See You Again
8.American Scum

Line-up
Tim Kenefic – All Instruments

DEATH ON FIRE – Facebook

Supernaughty – Vol.1

Hard rock, stoner e sonorità novantiane nate dalle parti di Seattle, fanno parte del background dei nostri, ottimi interpreti di un sound che può essere sicuramente annoverato tra gli esempi più riusciti di alternative metal/rock dell’ultimo periodo.

Nati come cover band degli dei Black Sabbath, i nostrani Supernaughty giungono al debutto sulla lunga distanza tramite l’Argonauta Records.

La band toscana si impone all’attenzione del pubblico underground con questi sette brani che formano una raccolta di umori ed ispirazioni che, pur partendo da una base sabbathiana, si crogiolano nel pieno dell’ultimo decennio del secolo scorso.
Hard rock, stoner e sonorità novantiane nate dalle parti di Seattle, fanno parte del background dei nostri, ottimi interpreti di un sound che può essere sicuramente annoverato tra gli esempi più riusciti di alternative metal/rock dell’ultimo periodo.
L’elemento sabbathiano alla quale la band si ispira per il monicker (Supernaut, da Vol.4) è un’influenza che rimane soggiogata dalle forti ispirazioni stoner/grunge, almeno all’ascolto dei brani presenti sull’album, che succhiano linfa vitale dai Queen Of The Stone Age, Kyuss ed Alice In Chains.
L’album parte al meglio con il singolo Mistress, un brano dai riff pesantissimi e che mette subito in chiaro le intenzioni dei quattro rockers toscani: prendere per mano l’ascoltatore e portarlo in giro per il deserto della Sky Valley, mentre è già tempo di Bad Games, traccia che bilancia dosi di Alice In Chains e stoner rock in egual misura.
Il cantato di Angelo Fagni è melodico quel tanto che basta per aiutare i brani ad entrare in testa con facilità, in contrasto con i riff a tratti monolitici come in The Slicers e nel lento incedere di Andy’s Abduction.
Notevole e acida Kiss Of Death, che si muove lasciva tra le dune del deserto, psichedelica ed a tratti ipnotica, mentre Y.A.T. lascia a Fuck’n Drive il compito di chiudere tra fuochi d’artificio stoner & roll questo ottima mezzora di rock di battente bandiera tricolore.
Un buon esordio che non mancherà di soddisfare gli amanti del genere ed occhio ai live del gruppo, qualcosa mi dice che sul palco i Supernaughty siano una bomba.

Tracklist
1. Mistress
2. Bad Games
3. The Slicers
4. Andy’s Abduction
5. Kiss the Death
6. Y.A.T.
7. Fuck’n Drive

Line-up
Filippo Del Bimbo – Guitars
Alessio Franceschi – Drums
Angelo Fagni – Vocals, Guitars
Luca Raffon – Bass

SUPERNAUGHTY – Facebook

Faal – Desolate Grief

Desolate Grief è un lavoro ottimo, che rafforza nei Faal lo status di band di spessore ed emblema di una maniera coerente, efficace e non scontata di interpretare la materia funeral/death doom.

Gli olandesi Faal appartengono ad una scena che, in ambito funeral/death doom, conta su una tradizione consolidata.

L’ultima uscita della band di Breda risale al 2015, quando occupò la seconda meta di uno split album in compagnia degli Eye Of Solitude.
Il brano offerto in quell’occasione, Shattered Hope, era piuttosto rappresentativo del sound dei Faal, una band che, seppure ascrivibile a pieno titolo all’interno del funeral melodico, non rinuncia a a proporre spunti più robusti ed aspri, rendendo sicuramente meno prevedibile la proposta.
Restano però quale fulcro del lavoro le dolenti armonie che i Faal, mai come questa volta, riescono a rendere nel migliore dei modi, avvolgendo l’ascoltatore di una cappa di tristezza che non sfocia mai nella disperazione, lasciando spazio ad una malinconia che si sublima in una brano magnifico come Grief.
No Silence, invece, è esempio lampante di quanto il gruppo olandese riesca a fare quando aumenta i giri del motore, mantenendo alta la tensione e senza smarrire la componente melodica che sarà nostra fedele compagna fino al termine di Desolate Grief: è bellissimo in questa traccia (vicino ai dieci minuti così come le altre tre, escludendo l’intro) il lavoro chitarristico che punteggia prima un notevole crescendo emotivo e poi si lascia andare a quelle litanie funebri, che tanto amano gli appassionati del genere.
Una buona ma meno intensa (nonostante il titolo) Evoking Emotions fa da cuscinetto prima della degna conclusione dell’album con The Horizon, con il growl di William Nijhof che fa vibrare anche le casse, mentre fanno capolino gradite sfumature post metal che vanno ad intrecciarsi con ritmiche ingannevolmente rallentate, visto che a metà brano arriva una sfuriata che rappresenta un ultimo sussulto, quasi una reazione scomposta all’ineluttabile e penosa discesa agli inferi coincidente con la fine di un lavoro ottimo, e che rafforza nei Faal lo status di band di spessore ed emblema di una maniera coerente, efficace e non scontata di interpretare la materia funeral/death doom.

Tracklist:
1. Intro
2. Grief
3. No Silence
4. Evoking Emotions
5. The Horizon

Line-up:
William Nijhof – Vocals
Gerben van der Aa – Guitars
Pascal Vervest – Guitars
Remco Verhees – Drums
Vic van der Steen – Bass
Cátia Uiterwijk Winkel-André Almeida – Synths

FAAL – Facebook

GATES OF DOOM

Il lyric video di “Forvm Ivlii”, dall’ep omonimo di prossima uscita.

Il lyric video di “Forvm Ivlii”, dall’ep omonimo di prossima uscita.

Gli Epic Death Metalles GATES OF DOOM hanno rilasciato un lyric video ufficiale per la title-track del loro prossimo EP “Forvm Ivlii”.

Il sound della band friulana è fortemente influenzato da leggende svedesi quali Amon Amarth ed Insomnium, e fonde il loro approccio melodic death metal ad uno stile epico molto sentito.

Il concept di “Forvm Ivlii” è incentrato sulla fondazione del Friuli, la terra madre della band, e le sue origini romane.

Il nuovo EP dei Gates Of Doom è in uscita nel 2018, ed è stato registrato, mixato e masterizzato da Davide Zago.

Lyric Video prodotto da Cult Of Parthenope.

Artwork realizzato da Giulio Candussio e colorato da Pierfrancesco Briaud.

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